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sommario 2/2011
Editoriale
   
Intervento
Cultura della sicurezza ed attuazione della Riforma
Giovanni De Gennaro
Direttore Generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza
La costruzione del “Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica” delineato dalla riforma del 2007 ha coinciso con un momento di grande cambiamento negli scenari internazionali sui quali si proietta l’attività dell’intelligence. Dopo la fine della Guerra Fredda, infatti, e con l’affermarsi di una competizione economica su scala planetaria, in tutti i Paesi sviluppati è aumentata la complessità delle interconnessioni tra politica di sicurezza nazionale e politica economica. Ciò ha determinato per l’intelligence la necessità di un approccio sempre più “globale”, in un fitto intreccio di interdipendenze tra attività interne ed esterne, offensive e difensive, pubbliche e private. In questo mutato quadro esigenziale sono stati molti i Paesi in cui è maturata la convinzione di dover procedere talora ad un restyling, talaltra ad una profonda riorganizzazione dei Servizi di informazione. In Italia, la legge n. 124 del 2007 ha introdotto rilevanti innovazioni...
   
Forum
La 'Rete'
strumento di partecipazione, mobilitazione e lotta

a cura di Emanuela C. DEL RE
Partecipano: Marco HAMAM, Amara LAKHOUS, Karim MEZRAN
I recenti cambiamenti a seguito delle rivolte pongono interrogativi sui futuri sviluppi. Il quadro si presenta complesso perché nonostante le radicali trasformazioni avvenute in Egitto e Tunisia, restano aperte molte questioni interne ai paesi, come la corruzione e il clima sociale, nonché la necessità di assicurare i diritti civili. Gli sviluppi in altre zone dell'area come la Siria, ma anche il Libano, e il conflitto in atto in Libia sono questioni in rapida evoluzione, dagli esiti ancora incerti. Molte cose sono cambiate anche dal punto di vista dell'approccio alle questioni interne. In questo il Marocco costituisce un esempio interessantissimo perché sta mettendo in atto una vera e propria strategia di prevenzione dei conflitti attraverso delle proposte legislative e politiche. Nel suo storico discorso...
(Foto da http://ultimachiamata.it/wp-content/)

NetRevolution di Antonio TETI
 
Saggi e articoli
Primavera araba
rivoluzioni da rivoluzionare

di Valentina COLOMBO
Le primavere arabe e nordafricane, le rivoluzioni "del gelsomino" e "del pane" hanno colto di sorpresa un Occidente forse non ancora perfettamente consapevole dell'importanza del connubio "informazione-comunicazione-rivoluzione" in Paesi legati ad abitudini ritenute più tradizionali. È anche vero che la storia ha insegnato che non bastano soltanto le piazze piene e la velocità di trasmissione delle notizie a trasformare le rivolte in rivoluzioni e ad istituzionalizzare le risposte alle istanze di democrazia. Valentina Colombo, esperta di Islam, esamina soprattutto il ruolo che i Fratelli Musulmani stanno avendo in Egitto, in Siria e in Tunisia, Paesi in cui - in questo momento storico - parrebbero più interessati a rinforzare un'immagine legata ad interpreti dell'innovazione e al consolidamento del concetto di "costante di riferimento" che alla gestione diretta del potere. La Fratellanza Musulmana conferma la tradizionale capacità di adattarsi alle diverse situazioni....( Foto Ansa)
Dall'Afghanistan alla Libia
lezioni per l'Occidente

di Guido OLIMPIO
Ancora una volta per l'Occidente arriva il momento di rivedere princìpi consolidati sotto l'aspetto tattico-strategico in caso di conflitto. Era già acquisito il concetto di "guerra asimmetrica" e la visione del Davide contro Golia, vale a dire il "grande" che si batte contro il "piccolo". Con una variante: il "grande" non è più questione di dimensione, ma di tecnologia. Sempre più avanzata e sempre più costosa rende il conflitto sempre più disumanizzato e asettico. Ma gli ultimi dieci anni, da ultimo la crisi libica, hanno di nuovo riproposto il fattore umano. Lo spiega Guido Olimpio nella sua analisi di conflitti asimmetrici d'attrito "dove nessuno può vincere ma che la Nato può perdere". E il fattore tempo diventa un'arma: se un esercito occidentale entra in guerra – scrive Olimpio – il giorno dopo già si discute "entro quanto finirà". L'avversario, a quel punto, deve solo avere pazienza e aspettare.
( Foto da www.solleviamoci.wordpress.com)

Segnalazione di operazioni sospette ed anomalie del mercato
di Ranieri RAZZANTE
Credito, finanza, commercio, impresa sono i luoghi dove risorse acquisite illegalmente vengono introdotte nel circuito economico legale con strumenti legali. Fra gli strumenti di contrasto più efficaci del money laundering c'è la cosiddetta SOS, cioè Segnalazione di Operazioni Sospette. Uno strumento che all'inizio in Italia ha riscosso scarso seguito, mentre oggi soffre di eccesso di segnalazioni unito alla loro scarsa qualità. Ma il “sospetto" è materia sfuggente e la stessa definizione della norma si presta a diverse e non ancora definitive interpretazioni, utili per gli operatori e anche per il cittadino comune. Comunque i risultati dell'uso della SOS appaiono piuttosto rilevanti, soprattutto in termini di beni sequestrati e di lotta al terrorismo. ( Foto da http://1.bp.blogspot.com/)
L'estremismo animalista
di Gianluca ANSALONE
Tra i principali effetti della fine della Guerra Fredda c'è la scomparsa di quella linea rossa che in precedenza demarcava la distanza tra la sfera nazionale della sicurezza e quella internazionale. Nello scenario globale di questo primo scorcio di XXI secolo assistiamo a due principali fenomeni: la proliferazione dei centri e delle dinamiche di instabilità, connotate da una marcata natura transnazionale, e l'affermazione del principio di asimmetria. In un testo del 2004, il politologo e analista svizzero Jacques Baud definisce con spirito di approfondita analisi il principio dell'asimmetria, destinato a stravolgere il modo tradizionale di approcciare le relazioni internazionali e la sicurezza. Gli attori che attraversano lo scacchiere mondiale non sono più solo gli Stati nazionali e il monopolio dell'uso della forza non è più solo nelle mani di questi ultimi. La diffusione delle tecnologie informatiche e la comparsa di fenomeni prima sconosciuti, quali il terrorismo di matrice integralista, pongono ai governi il dilemma di una sicurezza che non può essere più garantita con gli strumenti tradizionali....
( Foto da www.animaliliberationfront.com)

Le sette sataniche
tra libertà religiosa e delitto di plagio

di Stefano D'AURIA
Le sette sataniche rientrano in quel fenomeno più vasto che è quello delle sette in generale, un problema che riguarda a fondo le società contemporanee. Il termine “setta” deriva dalla radice del verbo latino sector. Da principio designava l’insieme dei seguaci appartenenti ad una scuola di pensiero non necessariamente religiosa; con il tempo, ha prevalso l’accezione originaria che lo ricollegava al verbo secare iniziando, quindi, ad essere riferito a quei gruppi di persone che si distaccavano dalla cultura e da quei parametri socio-morali dominanti. Il fenomeno de quo sale alla ribalta della cronaca ogni qual volta accadono massacri di decine o addirittura centinaia di persone, molto spesso per suicidi collettivi ordinati dai loro leader carismatici. Difatti, nella maggioranza dei casi, al vertice della setta c’è una sola persona, il leader, generalmente il fondatore, dalla quale provengono le decisioni importanti. Quasi sempre i leader sono di sesso maschile e sono dotati di particolari caratteristiche...
(Foto da www.centrosangiorgio.com/occultismo/)

 
Rubriche

L'ATTUALITA'

INCONTRI SU TEMI CONTEMPORANEIarticolo redazionale
Quattro chiacchere con.... Enrico Mentana
Per un giornalista che ha sempre sostenuto l’importanza di essere anche un libero pensatore, la prima riflessione è quasi scontata... in tempi di globalizzazione che dimensioni può avere la libertà di espressione mediatica? Io credo che al tempo del web e della comunicazione globalizzata ci sia solo apparentemente una maggiore libertà di espressione. Certo, ognuno di noi può scrivere o leggere quel che gli pare su qualsiasi sito del mondo....

OSSERVATORIO MEDITERRANEO
Tunisia: il cantiere della democrazia arabomediterranea
di Matteo PIZZIGALLO
Il vento popolare della primavera araba, alimentato dalle speranze e dalle passioni dei giovani, ha fatto crollare palazzi del potere e regimi dispotici. E il vento soffia ancora. Un giorno si placherà e si dovrà pur incominciare a ricostruire. E, con spirito di cooperazione, la comunità internazionale dovrà favorire la transizione dei Paesi arabomediterranei verso nuove forme di governo rispettose dei diritti politici e sociali, delle libertà fondamentali e, soprattutto, sorrette da un autentico consenso popolare. Sarà questo il banco di prova effettivo per l'Unione europea che, con l'originario spirito dei padri fondatori, finalmente potrà confermare i vincoli di solidarietà che la legano ai Paesi arabomediterranei. Ora, in questo nuovo spazio, che non ha alcuna pretesa di completezza, si vuole soltanto richiamare, di volta in volta, l'attenzione sul ruolo e sulle iniziative che l'Unione europea e in particolare l'Italia, Ponte sul Mediterraneo, potrebbero mettere in campo, nei prossimi mesi, per riannodare i fili del dialogo e della cooperazione. ( Foto da http://2.blogspot.com/-GKB9twDBmZQ/)

LA STORIA

DALL'ARCHIVIOarticolo redazionale
Pratiche d'estradizione
In questi giorni ‘il caso Battisti’ ha imposto all’attenzione del mondo intero una vicenda di ‘estradizione negata’ che non solo ha coinvolto i Paesi direttamente interessati (Italia/Brasile) ma ha scatenato anche le reazioni di numerosi esponenti della comunità internazionale. L’estradizione del terrorista Cesare Battisti ha, infatti, avuto una portata ben più ampia in quanto ha investito la stessa credibilità dei sistemi giudiziari dei Paesi UE. L’estradizione rappresenta, oggi come ieri, uno degli strumenti più delicati e complessi di disciplina della cooperazione tra Stati in ambito penale. La sua incidenza sui diritti posti a tutela delle libertà individuali e il suo carattere di internazionalità, hanno inciso profondamente sulla natura stessa dell’istituto. Nato, infatti, come mezzo essenzialmente ‘politico‘, in deroga al diritto di dare asilo, si è via via trasformato in vero e proprio ‘istituto giuridico’, di rilevanza sia interna che internazionale...( Foto da http://nonsoloferrivecchi.it)

FATTI, ANEDDOTI E LEGGENDE
Albania 1949: la missione tradita
di Alain CHARBONNIER
I fallimenti sono parte integrante della storia dello spionaggio. Alcuni sono noti, altri sono rimasti nascosti per anni, nonostante siano costati la vita a uomini e donne, a intere famiglie. Come in Albania fra il 1949 e il 1953, quando americani e inglesi tentarono di rovesciare il regime comunista di Enver Hoxha, con operazioni sovversive condotte da albanesi riparati all'estero, dopo l'instaurazione del regime staliniano. Traditi da Kim Philby, "bruciati" dalla superficialità di chi organizzava le missioni, gli albanesi furono catturati, processati e uccisi dalla Sigurimi, la polizia segreta di Tirana. Alcuni particolari dell'operazione "Valuable" sono coperti ancora oggi dal segreto. ( Foto da http://en.wikipedia.org)

'Agentes in rebus': Agenti in missione

di Roberto GUERRA
Questo articolo, prosecuzione di quello già proposto dallo stesso autore sui ‘frumentarii’ (Gnosis, 3/2010, pp. 129-137), affronta il tema della sicurezza a Roma nel periodo tardoantico (III-VI secolo d.C.) ed, in particolare, analizza il ruolo degli ‘Agentes in rebus’ che, in epoca dioclezianea, avevano sostituito i ‘Frumentarii’.
(Foto da http://msnbcmedia1.msn.com)


LA CULTURA
'STUDI' DI INTELLIGENCE
‘Cross-Cultural Competence’
Le competenze culturali del moderno soldato americano

di Nicola PEDDE
La cultura dell'Intelligence è lo strumento attraverso il quale comprendere il ruolo e l'operato dei moderni Servizi di informazione e sicurezza. Strumento dato dall'approfondimento degli studi e delle analisi dei principali ‘think tank’, centri di ricerca, Università italiane e straniere. Questa Rubrica intende, quindi, selezionare e presentare periodicamente i più significativi studi sulle tematiche relative alle strutture di Intelligence o a queste direttamente connesse, agevolando la comprensione della storia, delle metodologie e delle funzioni delle più moderne strutture di settore. Un contributo per sfatare i tanti miti e luoghi comuni che da sempre accompagnano l'immagine dei Servizi segreti di tutto il mondo e per acquisirne, al contrario, consapevolezza del ruolo e dell'operato.

RECENSIONI
Intelligence e terremoto
di Mariateresa GAMMONE
Proponiamo, in Rubrica, la recensione dell’ultimo libro del Professor Francesco Sidoti, docente di Criminologia e Sociologia all’Università de L’Aquila che affronta, con estrema lucidità ed obiettività, l’immane tragedia che ha colpito il capoluogo abruzzese. è un’indagine che il criminologo e fondatore del corso di laurea in ‘Scienze dell’Investigazione’ conduce senza nulla trascurare: la ricostruzione mancata, il dolore delle vittime, le inchieste giudiziarie e, non da ultimo, le tante polemiche giornalistiche che hanno accompagnato, e ancora accompagnano, questa dolorosa e cruda realtà. Per il Professore il terremoto rappresenta non solo un vero banco di prova per la coscienza civile ma anche, di fronte alle tante vite stroncate, l’impellente richiamo alla necessità di predisporre livelli di sicurezza sempre più adeguati. Un richiamo al quale non si può e non si deve rimanere indifferenti in una società della conoscenza che, anche se lentamente, si va formando nel nostro Paese.

La cronologia del terrorismoarticolo redazionale
Gennaio - Giugno 2011
“Per atto di terrorismo si intende un’azione violenta, politicamente motivata, volta a colpire obiettivi di valore simbolico e destinata anche ad intimidire un ‘uditorio bersaglio' riconducibile, socialmente o politicamente, all'obiettivo primario. L’atto di terrorismo, a differenza di quello di ‘violenza politica' (ascrivibile ad individui o gruppi che tendono ad agire a ‘viso aperto') e di quelli di ‘guerriglia' (attuati con strumenti e logiche paramilitari) viene di solito compiuto da individui o gruppi operanti in clandestinità o sotto copertura o comunque in condizioni di mimetismo all’interno delle società colpite". (Foto Ansa)


UN RACCONTOarticolo redazionale
Ahmed: una bomba umana
Nella notte senza stelle, l’orizzonte è l’ombra infinita della paura.Scuote l’anima e perde…Ahmed sente il suo cuore muoversi con l’onda, mimarne il senso e la battuta…La stanchezza gioca con la spuma e inventa attimi di sonno, tra incubi e speranze…Ahmed pensa alla sua terra brulla, al sole che brucia la pelle e le capanne, che lentamente ti toglie il respiro, emarginandoti in un poco che sa solo di sopravvivenza… In quella terra di cui non trattiene storia né memoria – qualcuno la chiama Corno d’Africa – il poco inizia presto, con il capezzolo stretto e parco di una madre affamata, che la fame la trasmette ad ogni morso del figlio, insieme alla paura di quei raid tribali che uccidono e straziano in nome di interessi …politici o religiosi non importa…Se chiude gli occhi, Ahmed sente il profumo del sangue impastare la polvere del deserto...( Foto Ansa)

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