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Intervista
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Quest’anno, il 2010, ricorre il decennale della Convenzione ONU contro la criminalità organizzata transnazionale, chiamata Convenzione di Palermo dalla città in cui fu firmata e che fece assurgere la lotta alla criminalità organizzata al livello più alto politico.
Tra i punti chiave essa ha certamente i seguenti: la necessità di individuare il concetto di gruppo criminale organizzato; la necessità di creare norme processuali idonee a combattere un fenomeno criminale complesso, con una molteplicità di attività illecite e con diffusione in vari Paesi; e infine la necessità di una forte e decisa collaborazione giudiziaria nazionale e internazionale.
Quando, nel 1994, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Dichiarazione della Conferenza Ministeriale di Napoli e stabilì di considerare in via prioritaria la questione di elaborare una convenzione internazionale contro la criminalità organizzata, prese atto che questo fenomeno non interessava più solo la politica interna degli Stati, ma era tale da mettere in pericolo la loro stessa sicurezza: era quindi una rilevante questione politica internazionale che richiedeva una risposta internazionalmente concreta...
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Forum |
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Il mare non è sempre nostrum come i Romani amavano definire quello che bagnava tutti i territori che essi controllavano. In molti casi la definizione dei confini delle acque che appartengono ai paesi che si affacciano sul mare è complessa, spesso causa di dispute, conflitti. Numerosi i casi recenti nel Mediterraneo, in cui il diritto marittimo che regola i traffici e le norme per una convivenza pacifica è causa di controversie, a volte in situazioni poco chiare. Ad esempio, un vascello che porta clandestini ed è in balìa dei flutti, chi deve soccorrerlo, se naviga in acque internazionali? E se si trova in acque nazionali, può essere soccorso da una nave straniera se è in stato di bisogno e quella nave è vicina? L’episodio del settembre 2010 del peschereccio italiano mitragliato da una nave libica è avvenuto a 31 miglia da Al Zawara, centro libico al confine con la Tunisia, all’interno del golfo della Sirte. Il problema sembra stia nel fatto che quella zona è ancora percepita dalla Libia come di propria competenza e da qui verrebbe la reazione dei libici, anche se, secondo le norme di diritto internazionale, si tratterebbe di acque internazionali e questo renderebbe la reazione inaccettabile. Il ministro dell’Interno Maroni ha aperto un’inchiesta sulla vicenda. (Foto da http://sites.google.com/)
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Saggi e articoli |
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| Il potenziamento della raccolta e, soprattutto, dello scambio di “informazioni rilevanti” tra le autorità di polizia e Agenzie d’intelligence, nell’ambito degli Stati della comunità internazionale, è diventato indispensabile per contrastare le diverse forme di criminalità organizzata e politica, cioè il terrorismo di ogni matrice. Ma non sono pochi i limiti imposti dal rispetto della privacy e dalla necessità di proteggere dati “sensibili”, soprattutto quando alle Agenzie governative si affiancano strutture private. La disamina di Matteo E. Bonfanti affronta alcune considerazioni rilevanti e punta a risolvere le maggiori criticità in materia di protezione dei dati soprattutto in funzione dei princìpi di necessità e proporzionalità del trattamento. La prevenzione dei crimini comuni e del terrorismo deve partire quindi dal presupposto che sicurezza-legalità, da un lato, e protezione dei dati, dall’altro, stanno tra loro in un rapporto di complementarità e non di antitesi, secondo un’impostazione schematica e di principio. Sarebbe comunque opportuno, secondo Bonfanti, prevedere correttivi ispirati ad una maggiore selettività della raccolta e scambio di informazioni. (Foto da www.edps.europa.eu/)
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| Povertà diffusa, incremento demografico, disoccupazione giovanile, mutamenti sociali, dipendenze energetiche e degrado ambientale. È il quadro socioeconomico dello scacchiere che ingloba i Paesi mediterranei del sud e dell’area orientale, obbligati a confrontarsi con una serie di problemi fonti di instabilità, disordini, a volte terreno di coltura per il terrorismo, nell’analisi a tutto campo tracciata dal professore Corrado Maria Daclon. Poiché il territorio in se’ tende a perdere il valore originario dal profilo strategico, dalla “geopolitica degli spazi” si passa alla “geopolitica dei flussi” nel cui ambito il braccio militare diventa garante della stabilità proprio dei flussi economici, energetici, informativi, che costituiscono le vere risorse, incluse le risorse naturali. Per quanto riguarda poi il futuro, gli scenari geopolitici ed economici sono indissolubilmente legati a tre elementi chiave per l’area mediterranea... (Foto da www.omero.it/)
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| La diffusione della “finanza derivata” nei bilanci degli Enti locali rappresenta un aspetto sconosciuto della crisi finanziaria, più persistente negli effetti rispetto a riflessi macroeconomici della crisi stessa (connessi alla disoccupazione e alla congiuntura), sicuramente più comprensibili e più noti in quanto quotidianamente oggetto di dibattito pubblico. L’ammontare di contratti in essere è all’origine di un intreccio economico-finanziario, nel quale l’Ente locale viene “guidato”, nella sua scelta, da consulenti (advisor) non sempre indipendenti nelle loro valutazioni, i quali danno vita a transazioni in cui spesso gli interessi finanziari delle pubbliche amministrazioni e quelli delle banche di investimento proponenti i contratti, divergono. Tale squilibrio finanziario viene compensato dal “ricavo” politico – tale per gli amministratori dell’ente locale – di ottenere liquidità immediata, oppure di rinviare le scadenze di rimborso relative a contratti di mutuo, in essere, sottoscritti da gestioni amministrative precedenti...
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| Dalle autobomba ai massacri di massa. I narcotrafficanti messicani tendono a porsi come vero e proprio contropotere, secondo l’allarme lanciato dal Presidente Calderon, mentre l’Fbi afferma che i cartelli sono più pericolosi di Al Qaeda.
Le bande, le tattiche, le armi, le divisioni territoriali, gli obiettivi dei gruppi armati danno il quadro della situazione messicana che secondo Guido Olimpio comporta un alto rischio di evoluzione con inedite alleanze. Infatti nel mondo del crimine “mai dire mai”. I Servizi di Intelligence tracciano possibili linee di sviluppo, soprattutto alla luce delle nuove tattiche militari dei cartelli le cui ambizioni economiche potrebbero travalicare il tradizionale mercato statunitense.
La globalizzazione e la crisi economica sono due punti a favore del crimine. I narcos si muovono rapidamente, hanno denaro fresco, possono investire e cercare alleanze. Il governo messicano guarda con attenzione ai sistemi impiegati dall’Italia nella lotta alle mafie: confisca e sequestro dei beni, azione combinata di Intelligence e Polizia giudiziaria...(Foto da http://1.bp.blogspot.com/)
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| Cuba sta cambiando. Ma è difficile dire se il regime castrista sia veramente agli sgoccioli, oppure attui una strategia della sopravvivenza, alla quale non è estranea la liberazione e l’immediata espulsione di alcuni dissidenti da tempo in carcere. Certo è che alcune caute aperture si sono manifestate, Raùl Castro colloquia con la Chiesa e Fidel arriva a dire che il modello cubano non funziona più. Nell’esame della situazione cubana delineato dall’Ambasciatore Domenico Vecchioni, che ha soggiornato a lungo all’Avana, trova posto anche l’ipotesi di un capitalismo alla cinese e una possibile fine dell’embargo americano. Ne potrebbe derivare una ventata di benessere per Cuba e il definitivo tramonto del regime. (Foto Ansa)
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| Esplosione delle megalopoli, sconvolgimenti demografici, imponenti migrazioni, con conseguente depauperizzazione di aree oggi considerate “ricche” e arricchimento di aree oggi considerate povere. È la proiezione al 2050 della situazione mondiale, con dinamiche che avranno un impatto sulla crescita economica e sulla capacità di generare ricchezza, per sostenere ancora una parvenza di welfare. Lo tsunami demografico produrrà così forti squilibri e tensioni tra continenti con trend demografici opposti, con il rischio di un rapido declino dell’Europa, forti tensioni sociali, massicce migrazioni dall’Africa e dall’America Latina. I cambiamenti demografici, dunque, ci pongono di fronte a scelte sociali e politiche radicali e Gianluca Ansalone analizza alcune soluzioni possibili. (Foto da www.medicinalive.com/)
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Rubriche |
LA STORIA
Dall'Archivio |
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| La mitologia, la leggenda, la storia di ieri e di oggi testimoniano come il mare racchiuda in se’ la storia del mondo e dell’uomo; uno spazio di ‘pericolo e conquista, di esplorazione e mistero’: crocevia di civiltà e fucina di sapienza.
Il Mare Nostrum, dall’antica Roma alle Repubbliche marinare, da Genova a Venezia, da Amalfi a Pisa, ... è stato ‘punto d’orgoglio del nostro Paese’ e, pur tra alterne vicende, luogo nevralgico ed essenziale per la vita e la civiltà non soltanto del nostro popolo. Particolarmente interessante, al riguardo, l’iniziativa dell’Archivio Centrale dello Stato che, con un percorso d’arte e di storia, ha ricostruito documentalmente, in una esposizione, la storia del Mare Nostrum tra ‘800 e ‘900.
Nella rivista alcune pagine del quaderno realizzato per l’occasione.
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Fatti, Aneddoti e Leggende |
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| Era ben nota durante la guerra fredda la fraterna collaborazione fra il KGB sovietico e il Komitet za dar?avna sigurnost, meglio conosciuto come DS, il servizio segreto del regime comunista bulgaro. I Russi usavano i Bulgari per le operazioni “sporche”, le cosiddette “operazioni bagnate”, come l’eliminazione di transfughi e dissidenti fuggiti all’Ovest. Al momento opportuno non negavano il loro aiuto per le operazioni che Sofia decideva di condurre in proprio. Così quando alla Direzione del DS arrivò l’ordine di eliminare i dissidenti Georgij Markov e Vladimir Kostov, i laboratori del KGB fornirono un’arma micidiale: un ombrello che attraverso un sottilissimo ago iniettava ricina nella vittima, destinata a morire in breve tempo, perché a questo veleno non c’è antidoto. Ma la cosa più sorprendente è che ad azionare quest’arma micidiale che uccise Markov, ma fallì con Kostov, fu un italiano al soldo dei bulgari. Identificato e interrogato, è scomparso dal 1993. (Foto da wikipedia.org/)
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| “Esprimi il tuo pensiero in modo conciso perché sia letto,
in modo chiaro perché sia capito, in modo pittoresco perché sia ricordato e,
soprattutto, in modo esatto perché i lettori siano guidati dalla sua luce.”
(di Joseph Pulitzer)
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LA CULTURA
'Studi' di Intelligence |
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| La cultura dell’Intelligence è lo strumento attraverso il quale comprendere il ruolo e l’operato dei moderni Servizi di informazione e sicurezza. Strumento dato dall’approfondimento degli studi e delle analisi dei principali ‘think tank’, centri di ricerca, Università italiane e straniere. Questa Rubrica intende, quindi, selezionare e presentare periodicamente i più significativi studi sulle tematiche relative alle strutture di Intelligence o a queste direttamente connesse, agevolando la comprensione della storia, delle metodologie e delle funzioni delle più moderne strutture di settore. Un contributo per sfatare i tanti miti e luoghi comuni che da sempre accompagnano l’immagine dei Servizi segreti di tutto il mondo e per acquisirne, al contrario, consapevolezza del ruolo e dell’operato.
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Recensioni |
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| È sempre difficile fare giustizia dei “luoghi comuni”. Sia per pigrizia, sia perché sono duri a morire. Un anno fa il Presidente Emerito Francesco Cossiga aveva dato alle stampe un libro che forniva il suo punto di vista, la sua visione sui cosiddetti “misteri italiani”. In troppi, superficiali e altezzosi, lo liquidarono come “le solite cose del picconatore”. Eppure è un libro da leggere e rileggere. E proprio in omaggio a Cossiga, uno che di intelligence se ne intendeva, a distanza di un anno proponiamo ai nostri lettori questo suo scritto, uno degli ultimi. (Collana
DI TUTTO DI PIU’-Editore Rizzoli - Rai Eri 2009)
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La cronologia del terrorismo |
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| “Per atto di terrorismo si intende un’azione violenta, politicamente motivata, volta a colpire obiettivi di valore simbolico e destinata anche ad intimidire un ‘uditorio bersaglio' riconducibile, socialmente o politicamente, all'obiettivo primario.
L’atto di terrorismo, a differenza di quello di ‘violenza politica' (ascrivibile ad individui o gruppi che tendono ad agire a ‘viso aperto') e di quelli di ‘guerriglia' (attuati con strumenti e logiche paramilitari) viene di solito compiuto da individui o gruppi operanti in clandestinità o sotto copertura o comunque in condizioni di mimetismo all’interno delle società colpite". (Foto Ansa)
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Un Racconto |
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| ... davanti alla gran corte non si parla,poche parole e con gli occhi rivolti verso terra,
l’uomo che parla troppo sempre sgarra!
Con la sua stessa lingua si assotterra. (antico detto della ‘Ndrangheta) (Foto da http://2.bp.blogspot.com/)
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APPENDICE
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