sommario 4/2014
Editoriale
Con quest’ultimo numero del 2014 si conclude l’anno e, con esso, un percorso che ha toccato – in un ciclo virtuoso – i temi focali dell’agenda politica ed economica rilevanti sul piano della sicurezza nazionale, lumeggiando, con uno sguardo poliedrico e differenziato, le altrettanto complesse questioni su cui si misura l’intelligence moderna.
Apriamo questo epilogo nello spirito del ‘silenzio’, in onore della riflessione che monsignor Rino Fisichella ha voluto dedicare a questo tema. Silenzio non tanto inteso come negazione del confronto e autoesclusione dalla realtà comunicazionale bensì quale pausa di riflessione dalla parola. Nella società dell’apparenza e dell’ostentato ‘rumore’ autodeclamatorio la pratica del tacere, sovente stigmatizzata e deprezzata, può assurgere a ‘stile di vita’, specie per coloro che, attraverso il mestiere dell’intelligence, devono saper ascoltare, cogliere e selezionare i più reconditi segnali della società, i moti del cambiamento, carsici e sottesi, ma non per questo marginali...
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Javier Solana
Punto di vista
Il nostro è un mondo in continuo cambiamento. Un mondo dove i grandi assetti del potere stanno mutando. Una volta era misurato secondo le dimensioni dell’esercito e della popolazione. Non in termini di Pil pro capite, di reputazione o di capacità di ospitare le olimpiadi. Nuovi poteri stanno emergendo ovvero, in certi casi, riemergendo. Tutto ciò è una conseguenza della globalizzazione che rimane la grande sfida della nostra era; ci rende più ricchi e permette a molti poveri di sfuggire dall’indigenza. Unisce le persone e consente loro di avere vite più lunghe e migliori. La globalizzazione è il prodotto della pace e, mentre si diffonde, intensifica l’interdipendenza. La crisi economica dimostra quanto siamo interconnessi. La globalizzazione implica anche nuovi problemi: il cambiamento del clima, la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, la migrazione e quella che potrebbe essere chiamata la politica di scarsità. Un terzo dell’umanità si sta modernizzando. Questo fa sì che l’accesso alle risorse naturali sia più competitivo. Il mondo è sempre più diviso fra coloro che sono dentro il sistema e quelli che non lo sono. Quelli esclusi sono poveri – come nella maggior parte dell’Africa – o fastidiosi – come la Corea del Nord e l’Iran – oppure entrambe le cose...
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Araldica
Il Federal Bureau of Investigation (Fbi) è un’Agenzia governativa che fa parte del Dipartimento di giustizia americano, con compiti sia di polizia giudiziaria che di intelligence interna.
Costituito il 26 luglio 1908 dal Segretario generale Charles Joseph Bonaparte, durante la presidenza di Theodore Roosevelt, con il nome di Bureau of Investigation (Boi), nel 1932 assunse la denominazione di United States Bureau of Investigation (Doi – Divisione di indagine) per diventare, nel 1935, Federal Bureau of Investigation. J. Edgar Hoover ne divenne il primo direttore e lo diresse fino alla sua morte per 48 anni consecutivi, collaborando con otto Presidenti...
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Rino Fisichella
Il silenzio
L’articolo affonda nelle dimensioni storiche e culturali di un sostantivo che riempie di significati il cammino dell’uomo, dentro se stesso e dentro le comunità d’appartenenza. Su questa piattaforma, il silenzio, intimamente apprezzabile e rigenerante, può assurgere a valore comportamentale vero e proprio. Ciò accade allorquando chi, per devozione o scelta, assume la responsabilità di servire i concittadini anche attraverso il ‘mestiere’ dell’intelligence. Una pratica difficile, osteggiata e spesso vilipesa, perché i silenzi che impone vengono travisati, contrastati e talvolta scherniti. Eppure il silendo intelligo non è solo un canone di condotta ma costituisce la cifra più alta dell’impegno a operare per la sicurezza. E allora il sostantivo diviene imperativo deontologico… diviene missione.
Rino Fisichella
The Silence
This article explores the historical and cultural dimensions of a noun that fills the path of man with significance, both within himself and within the community to which he belongs. On this precious platform, silence, deeply commendable and regenerating, can rise to be an inestimable behavourial value. This happens when those, for devotion or choice, assume the responsibility of serving the citizens also through the ‘occupation’ of Intelligence. A hard practice, contested and often vilified, because the silence that is imposed is misrepresented, opposed and sometimes ridiculed. And yet silendo intelligo is not only rules of conduct, but constitutes the highest sum of the commitment to operate for the Security. And then the noun becomes an ethical imperative... It becomes a mission.
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Alain Charbonnier
Ian Fleming.
Una 'mente a cavatappi' al servizio di Sua Maestà
Aveva scritto dodici romanzi con un unico protagonista, James Bond – Agente 007 con licenza di uccidere quando, nel 1964, lo scrittore Ian Fleming morì per un infarto. Aveva 56 anni e diceva: «ho vissuto non troppo a lungo, ma troppo». Rampollo dell’alta società inglese, Fleming aveva fatto di tutto, senza concludere nulla fino a quando non era stato reclutato come assistente personale dall’ammiraglio John Godfrey, capo della Naval Intelligence Division. E all’Ammiragliato, chiuso nella stanza 39, aveva dato il meglio di sé per tutta la durata della guerra. Nessuno però si ricorderebbe più di lui se una mattina, nella sua villa sul mare, in Giamaica, per ‘sfuggire alle noie della vita coniugale’ non si fosse messo alla macchina da scrivere e avesse partorito l’agente segreto più famoso al mondo. Milioni di copie vendute, milioni di spettatori a vedere i film tratti dai suoi libri, guadagni immensi per l’autore, l’editore, la società di produzione. E ancora una volta il successo che uccide.
Alain Charbonnier
Ian Fleming.
A ‘corkscrew mind’ in the service of His Majesty
He had written 12 novels with a single protagonist, James Bond, when, in 1964, the writer, Ian Fleming, died from a heart attack. He was 56 and said: «I have not lived too long, but too much». A scion of English high society, Fleming had done everything and had concluded nothing until he was recruited as personal assistant to Admiral John Godfrey, Head of the Naval intelligence division. And, closed in Room 39, he gave the best of himself to the British Admiralty for the entire duration of World War II. However, no-one would have remembered him but for one morning, in his seaside villa in Jamaica, to ‘escape the boredom of married life’, he set himself to work at the typewriter and created the most famous secret agent in the world. Millions of copies were sold and millions of cinema goers went to see the films based on his books. Earnings were immense for the author, editor and production society. And once again, it was success that killed.
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Raffaele Azzarone
Cyber vademecum (III parte)
Le precedenti puntate del Vademecum sono state dedicate ai molteplici profili di rischio connessi all’utilizzo del cyber space. Attraverso l’approfondimento delle attività che si svolgono in rete è stato possibile delineare il quadro della minaccia che, nel suo complesso, desta grande preoccupazione. Il presente articolo fornisce un cenno sulle tecniche di anonimato che trovano vasto impiego in rete, anche per attività criminali. Vengono quindi proposti alcuni tra i più recenti e clamorosi cyber attacchi e illustrati dispositivi e procedure da attivare su una rete informatica per elevarne il livello di sicurezza. Da ultimo, uno spazio è dedicato ai social network, anch’essi potenziali veicoli di attacco da parte di cyber criminali.
Raffaele Azzarone
Cyber vademecum (III)
The previous episodes of the Vademecum were dedicated to the many risk profiles connected to the use of the Cyber Space. Through the study of the activities that take place on the net, it has been possible to define the current pattern of the threat which, in its entirety, arouses great concern. The present article provides hints as to the techniques of anonymity which are widely used on the net, also for criminal activities. Therefore, attention is brought to some of the most recent and clamorous cyber-attacks and illustrated devices and procedures to activate on an IT network to raise the level of security. Lastly, a space is dedicated to the social networks, in so far as these also are potential vehicles of attack by the criminal cyber.
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Luisa Franchina
La minaccia cibernetica e il rischio reputazionale
La generazione ‘social network nativa’ ormai non usa neanche più le email ma direttamente Facebook, Twitter, Linkedin ecc. La velocità del passaparola è ‘smodata’. Il valore attribuito ai riscontri sull’affidabilità delle fonti, sulla correttezza dell’informazione, sui riferimenti contestualizzanti viene azzerato dalla difficoltà di reperire tali ‘informazioni al contorno’ sulla rete e dalla conseguente confusione tra i concetti di «vero perché lo ha detto internet» e «vero perché ne ho verificato le fonti». Cosa implica tutto questo sulla reputazione di un’azienda? Esiste una best practice del rischio reputazionale aziendale che possa fungere da base di riferimento per affrontare la ‘velocità smodata’ e i nuovi aspetti della possibilità di essere non solo defaced (nella propria identità internettiana) ma, addirittura, de-named (volendo cercare un neologismo per dire ‘rovinati nella reputazione’)?
Luisa Franchina
The cybernetic threat and the reputational risk
The ‘native social network’ generation no longer uses even the emails, but directly, Facebook, Twitter, LinkedIn etc. The speed of ‘word of mouth’ is inordinate. The value attributed to the findings on the reliability of the sources, the accuracy of the information and on the contextualized references is practically nothing, or better, it is zeroed by the difficulty of finding such information on the network and by the resulting confusion between the concepts of “it’s true because it was on the Internet” or “it’s true because I’ve check the sources”. What does all this imply with regard to the reputation of a Company? Does a best practice exist for Company reputational risk that can serve as a reference basis for addressing the ‘inordinate speed’ and the new aspects of the possibility of being not only ‘defaced’ (in one’s Internettian identity), but even, ‘de-named’ (for want of finding a better neologism for a ‘ruined reputation’)?
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Filippo Aragona
Le corti penali c.d. miste. Cambogia, Timor Est, Iraq
Le Corti penali internazionali includono anche quelle c.d. miste, denominate Internationalised Domestic Tribunals, tra cui si annoverano le Extraordinary Chambers in the Courts of Cambodia, gli East Timor Special Panels e l’Iraqi Special Tribunal for Crimes Against Humanity. A tali Tribunali speciali va riconosciuta un’importante opera di repressione di gravi violazioni dei diritti umani concretizzatesi, non solo nei delitti oggetto di accertamento nei processi celebrati davanti ad essi, ma anche nella distruzione delle opere d’arte che, colpendo l’espressione tra le più elevate del pensiero dell’uomo, determina un ripiegamento della dignità umana verso un declino inaccettabile.
Filippo Aragona
The so-called mixed criminal courts. The Cambodian extraordinary chambers, the East Timor special panels, the Iraqi Special Tribunal for crimes against humanity
The International Criminal Courts include also the so-called ‘mixed’ courts called the internationalized domestic tribunals, among which are numbered also the Cambodian Extraordinary Chambers, the East Timor Special Panels and The Iraqi Special Tribunal for Crimes Against Humanity. To these special Courts are attributed: important acts of repression resulting in serious violations of human rights, manifesting themselves not only in the crimes under investigation in the trials held before these courts, but also the destruction of works of art which, striking at the most elevated expression of human thought, determines a lowering of human dignity to unacceptable degradation.
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Francesco Tosato
Satelliti spia
L’epopea dell’esplorazione dello spazio, che ha consentito il viaggio dell’uomo sulla luna, è stata resa possibile dall’esigenza militare del suo sfruttamento ai fini della ricognizione strategica. Oggi i satelliti sono una componente fondamentale della nostra vita quotidiana e garantiscono, tra i tanti, servizi indispensabili come le telecomunicazioni, la georeferenziazione, le trasmissioni televisive, il monitoraggio meteorologico e l’esplorazione spaziale. L’evoluzione verso applicazioni pacifiche è stata, comunque, uno spin-off successivo rispetto all’esigenza originaria, di Stati Uniti e Unione Sovietica, di conoscere nel dettaglio la consistenza del complesso militare, industriale e scientifico dell’avversario.
Francesco Tosato
Spy satellites
The epic of space exploration, which enabled man’s voyage to the moon, was made possible by the military necessity to exploit it for strategic reconnaissance. Today, satellites are a fundamental component of our daily life and guarantee, among many other things, indispensable services such as telecommunications, georeferencing, television transmissions, meteorological monitoring and space exploration. The development of peaceful applications was, however, a subsequent spin-off of the original necessity of the United States and the Soviet Union to know, in exact detail, the consistency of the military, industrial and scientific complex of the adversary.
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Paolo Fabbri
«Kamikaze», ovvero la Necroscopia
La parola Kamikaze costituisce per l’autore l’archetipo paradigmatico su cui basare riflessioni, culturali e antropologiche, sulla scelta di morire per una causa o per un dovere. Morire con disperazione, con fermezza, con onore ma morire, in piena volontà. Molte sono le latitudini geopolitiche in cui riemerge questo atto estremo come espressione di volontà conducente. È attuale lo scenario in cui i fondamentalismi religiosi assumono il sacrificio della vita quale strumento di lotta estrema, trasportando la mistica nella battaglia. La battaglia condotta con morte volontaria scava tracce profonde nello spirito delle società umane, le sradica dalla logica dell’autoconservazione, iscrivendone frammenti in una dimensione teistica, aberrante e affascinante. Affrontare questa dimensione spaventa l’illuminista, attrae il mistico ma, sempre, impone la necessità di conoscere e contestualizzare. L’articolo, denso di richiami a tutte le discipline che scavano la realtà dell’uomo, offre una sintesi ragionata. Non si troveranno risposte ma cause e ragioni utili a interpretare eventi drammatici che – ben lungi dall’essere licenziati come folli – irrompono nella cronaca, alimentando conflittualità spesso ininterpretabili, dove vittime e carnefici non sempre trovano chiara collocazione.
Paolo Fabbri
“Kamikaze” or Necropsy
For the author, the word “kamikaze” constitutes the paradigmatic archetype on which to base cultural and anthropological reflections on the choice of dying for a cause or a duty. To die in desperation, with determination, with honour, but to die, with complete willingness. Many are the geopolitical latitudes where this extreme act reemerges as an expression of determined volition. Today is the scenario in which the religious fundamentalisms assume the supreme sacrifice of life as an instrument of the extreme fight, carrying the mystical into battle. The battle conducted with voluntary death digs deep traces into the spirit of human societies, uprooting them from the logic of self-preservation, drawing fragments of them into a theistic, aberrant and fascinating dimension. To face this dimension frightens the enlightened, attracts the mystic, but always imposes the need to know and contextualize. This article, full of insight and references to all the disciplines that study the human reality, offers us a reasoned synthesis of all this. We shall not find answers, but causes and useful reasons to interpret dramatic events which – far from being dismissed as crazy – are splashed in the headlines, fueling conflict, often uninterpretable, where victims and perpetrators are not always clearly placed.
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Virgilio Ilari
Inventare le fonti
Riflettendo sul concetto di ‘fonte’ emerge il carattere soggettivo e creativo della ricerca storica, che può e deve essere interpretata con gli strumenti critici della retorica. L’analogia tra storia e intelligence suggerisce inoltre la necessità di liberarsi dal ricorso eccessivo ai neologismi e agli esempi storici.
Virgilio Ilari
Inventing sources
In considering the concept of ‘source’, the subjective and creative character of historical research emerges, which can and must be interpreted with the critical tools of rhetoric. Furthermore, the analogy between history and intelligence suggests the necessity to free oneself from excessive recourse to neologisms and historical examples.
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Valentina Colombo
Il ritorno del califfato. Aspirazioni e realtà passate
e future della lotta per il potere nel mondo islamico
Il 29 giugno 2014 l’annuncio del ritorno del califfato da parte di Ibrahim Al-Badri, autoproclamatosi califfo con il nome di Abu Bakr Al-Husayni Al-Qurashi Al-Baghdadi, ha riesumato, per la prima volta dalla fine dell’Impero ottomano, la presenza di un’entità statuale, su una superficie pari a quella della Gran Bretagna, autosufficiente economicamente e radicata nel territorio. Nonostante dal 2010 Ibrahim Al-Badri avesse ricoperto il ruolo di leader di Al Qaeda in Iraq, in quanto secondo successore di Abu Mus’ab Al-Zarqawi, e nell’aprile 2013 ne avesse modificato la denominazione in Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isis), vista l’espansione nel territorio siriano e considerata l’ambizione di volerne allargare l’area di influenza a tutto il Levante (Al-Shamm), il messaggio del 29 giugno rappresenta un vero spartiacque. Al-Baghdadi, infatti, ha annunciato la nuova denominazione ‘Stato Islamico’ (Is) che dal quel momento ha perso la delimitazione geografica per proporsi come Stato a connotazione e aspirazione universale.
Valentina Colombo
The return of the caliphate. Past and future reality and aspirations in the fight for power in the Islamic world
On the 29th June 2014, the announcement of the ‘return of the caliphate’ on the part of Ibrahim Al-Badri, proclaiming himself Caliph with the name of Abu Bakr Al-Husayni Al-Qurashi Al-Baghdadi, has resurrected, for the first time since the end of the Ottoman Empire, the presence of a state entity over an area equal to that of Great Britain, economically self-sufficient and deeply rooted in the territory. Despite the fact that since 2010 Ibrahim Al-Badri has had the role of leader of the Al Qaeda in Iraq, as second successor of Abu Mus’ab Al-Zarqawi, and in April 2013 changed the name to the Islamic State of Iraq and the East (Isis), given the expansion in the Syrian territory and considering the ambition to expand the area of influence to all of the East (Al-Shamm), the message of the 29th of June represents a real watershed. Al-Baghdadi, in fact, announced the new name ‘Islamic State’ (Is) which from that moment lost the geographical demarcation to present itself as a State intimating universal aspirations.
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Ranieri Razzante
Bitcoin e monete digitali. Problematiche giuridiche
«Qui si accettano pagamenti in bitcoin». Non è difficile immaginare un futuro dove sarà facilmente e abitualmente possibile effettuare acquisti in monete virtuali. Eppure, nonostante quest’ultime siano in continua espansione e godano di crescente popolarità, ancora non hanno ricevuto attenzione da parte del Legislatore italiano. Continua, in tal senso, a persistere un vuoto normativo nel nostro ordinamento, con tutti i rischi che ne discendono. Dunque, se davvero ci si trova dinnanzi alla più grande invenzione dopo Internet, sarà necessario indagare e intervenire con fermezza per ‘disciplinare’ le già non poche transazioni che nel nostro Paese avvengono in crittovaluta elettronica.
Ranieri Razzante
Bitcoins and digital currency. Legal problems
«We accept payments in bitcoins here». It is not difficult to imagine a future where it will be easily and routinely possible to make purchases with virtual currency. And yet, notwithstanding this currency is in continuous expansion and enjoys growing popularity, it has still not received attention from the Italian Legislator. Therefore, in this sense, a persistent regulatory vacuum continues in our System, with all the deriving risks. Thus, if we are really facing the biggest invention since Internet, it will be necessary to investigate and firmly intervene in order to ‘discipline’ the already many transactions in electronic crypto currency that are occurring in our Country.
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Gianandrea Gaiani
Niger. Testa di ponte contro il Jihad nel Sahel
Il 26 maggio 2011 il presidente nigerino Mahamadou Issofou, invitato al summit del G-8 di Deauville, ammonì i leader occidentali che l’intervento in Libia avrebbe trasformato il Paese in un’altra Somalia e avrebbe offerto un’incredibile opportunità all’islamismo radicale. Tre anni dopo i fatti dimostrano la fondatezza di quella previsione. La Libia è nel caos ed è divenuta un crocevia di traffici di ogni tipo, incluse le armi che stanno alimentando i gruppi jihadisti attivi nel Sahel, in Nigeria e minacciano la sicurezza di Egitto, Algeria e Tunisia. Solo l’intervento francese in Mali nel 2012 e la missione di truppe africane dell’Onu (Minusma) hanno impedito la nascita di un altro Califfato appena a sud del Sahara. La situazione in tutta la regione resta precaria e garantire la stabilità del Niger costituisce ora una priorità per statunitensi ed europei che ne sostengono le forze e ne utilizzano le basi per operare in tutta l’area.
Gianandrea Gaiani
Niger. Bridgehead against the Jihad in the Sahel
On the 26th May 2011, the Nigerien President, Mahamadou Issofou, invited to the G.8 summit of Deauville, warned the western leaders that the intervention in Libya would transform the Country into another Somalia, which would offer an incredible opportunity to radical Islam. Three years later the facts demonstrate the validity of this forecast. Libya is in chaos and has become a crossroads for all kinds of traffic, including arms which are fueling the active jihadist groups in Sahel, in Nigeria and threatening the security of Egypt, Algeria and Tunisia. Only the French intervention in Mali in 2012 and the mission of the UNO African troops (Minusma) impeded the birth of another Caliphate just south of the Sahara. The situation in the whole region remains precarious and to guarantee the stability of Niger now constitutes a priority for the United States and Europe which must support the forces and use the bases to operate in the entire area.
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Vladimiro Giacchè
Dopo la Grande Recessione.
Un mondo liquido e i suoi rischi
Le misure non convenzionali di espansione monetaria e, in particolare, il quantitative easing hanno consentito ai paesi che le hanno adottate di attutire le conseguenze della crisi. Tanto i loro benefici quanto i loro costi si sono distribuiti in modo ineguale sia all’interno di quei paesi, sia rispetto alle altre economie, con particolare riguardo a quelle emergenti. La liquidità immessa nel sistema rappresenta una minaccia per la stabilità finanziaria futura e determina un aumento della pressione dei paesi emergenti per il superamento del sistema monetario attuale.
Vladimiro Giacchè
After the great recession. A world of liquid currency and its risks
The non-conventional measures of monetary expansion and, in particular, the quantitative easing have allowed the countries that have adopted them to ‘cushion’ the consequences of the crisis. However, both their benefits and their costs are unequally distributed both within these countries and with respect to the other economies – particularly in regard to the emerging ones. The liquidity pumped into the system represents a threat for the future financial stability and determines an increase of the pressure on the emerging countries for overcoming the current monetary system.
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Matteo Marconi
e Paolo Sellari
Da Humboldt a Ratzel.
L'uomo e il suo ambiente (I parte)
È passato quasi un secolo da quando il termine ‘geopolitica’ ha fatto la sua comparsa nel dibattito culturale europeo, segnando l’entrata in scena di una delle discipline scientifiche più discusse del Novecento. A causa delle presunte implicazioni politico-ideologiche con le potenze dell’Asse, nel secondo dopoguerra coloro che si attardarono a riflettere sull’esperienza della geopolitica lo fecero con spirito di rivalsa dovuto allo scontro titanico ancora troppo caldo nelle coscienze per poter esprimere giudizi obiettivi. Solo negli anni Settanta, con la riscoperta della geopolitica da parte di Yves Lacoste, il dibattito riprese piede fino all’uso corrente del termine maturato negli anni Novanta, tanto nella considerazione mediatica che nei discorsi pubblici. Un itinerario in cinque stazioni, di cui in questo numero ospitiamo la prima, rappresenterà l'ambito di studio di una disciplina chiamata in causa da tanti ma ancora compresa da pochi.
Matteo Marconi and Paolo Sellari
From Humboldt to Ratzel. The man and his environment / I
Almost a century has passed since the term ‘geopolitics’ appeared for the first time in the European cultural debate, marking the arrival on the scene of one of the most discussed scientific disciplines of the 20th Century. Due to the alleged geopolitical-ideological implications with the Axis powers, in the second post-war period, those who stopped to reflect on the geopolitical experience did it with a spirit of revenge because the titanic struggle was still too fresh in their minds to allow for objective judgment. Only with the rediscovery of geopolitics by Yves Lacoste, in the 70’s the debate regained footing and by the 90’s the term was in current use as much in the media as in public discourse. An itinerary in five stages, of which this is the first installment, will represent the environment of study of a discipline called into question by many, but still very little understood.
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Edoardo Boria
Storia avventurosa di Alexander Radó,
cartografo e spia
Che tutte le spie siano, in fondo, maestri della simulazione, è risaputo. In questo, Alexander Radó non si distingue da tanti altri. E come molti colleghi, visse una vita alquanto movimentata: ungherese di nascita, rivoluzionario negli anni giovanili, poi spia per i sovietici, successivamente internato in un gulag e infine accademico di spicco, cambiò infinite residenze e generalità. Ciò che invece rende unica la sua figura è la professione dietro alla quale si è celato per molti anni: cartografo. Come la spia, anche il cartografo è un professionista nella raccolta delle informazioni, ma dall’aspetto più innocuo e pacifico. Apparentemente.
Edoardo Boria
The adventurous story of Alexander Radó, cartographer and spy
That all spies are, basically, masters of simulation, we know, and in this Alexander Radó was no different from many others. And, like many of his colleagues, he had a very eventful life: Hungarian by birth, a revolutionist in his youth, became a spy for the Soviets, subsequently interned in a gulag and finally became a leading academic, changed countless residences and personal data. However, what is unique about his person is the profession behind which he hid for many years: cartographer. Like the spy, also the cartographer is a professional in the collection of information, but has a more harmless and peaceful aspect. Supposedly.
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Corrado Maria Daclon
Geopolitica dell'energia e dell'ambiente
nello scenario cinese
La Cina ha ormai l’esigenza di disporre di sempre maggiori quantità di risorse energetiche e di soddisfare un’incontenibile e indilazionabile sete di petrolio. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, essa triplicherà le importazioni di greggio entro il 2030. In tale contesto di spasmodica ricerca di materie prime s’inserisce la ‘conquista’ cinese dell’Africa. Lungi dal rappresentare la naturale evoluzione di rapporti economici bilaterali tra due regioni del pianeta, la conquista costituisce, al contrario, uno spregiudicato arrembaggio allo sfruttamento, purtroppo senza regole, di un continente spesso dimenticato. Un’operazione strategica che ha forti ripercussioni anche sulle nostre economie.
Corrado Maria Daclon
The geopolitics of energy and of the environment in the Chinese scenario
China has an ever increasing need for larger quantities of oil and energy resources. According to the International Agency for Energy, it will triple its importation of crude oil within 2030. In this search for raw materials there is the Chinese ‘conquest’ of Africa. Far from being a natural development of bi-lateral economic relations between two regions of the planet, it represents a piratic exploitation, forgotten continent. A strategic operation which has also strong inpact on our economies.
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Carlo Jean
La politica di sicurezza dell'Italia
La fine della Guerra fredda ha reso molto più difficile perimetrare gli interessi nazionali e plasmare, sulla loro tutela, la politica di sicurezza, che non è una politica ma la difesa di una politica. La fluidità dell’attuale scenario obbliga non di rado a scelte contingenti e l’incertezza che ne deriva è una delle cause che ha impedito l’ufficializzazione di una ‘Strategia Nazionale di Sicurezza’ del tipo statunitense, rendendo impossibile valutare la rispondenza delle Forze armate e delle altre componenti della ‘strategia globale’ (energetica, economica, monetaria, tecnologica ecc.) alla capacità di assolvere i compiti a ciascuna devoluti nel quadro della sicurezza nazionale.
Carlo Jean
The Security Policy of Italy
The end of the Cold War made it much more difficult to make boundary lines for the national interests and, therefore, shaping, for their protection the security policy, which is not a policy, but the defense of a policy. The fluidity of the current scenario obliges, not infrequently, contingent choices and the uncertainty that derives is one of the causes which has impeded the formalization of a U.S. type ‘National Strategy of Security’, making it impossible to assess the Armed Forces and the other components of the ‘global strategy’ (energy, economic, monetary, technological etc.) to carry out the tasks conferred to each in the framework of national security.
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Giampaolo Rugarli
Storie di chi si è dato coraggio
Alessandro Tandura
Continuiamo nella presentazione dei decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare, conferita ad appartenenti del mondo dell’intelligence per la straordinarietà del loro comportamento nell’assolvimento della missione affidata. Lo scopo è ricordare quanti ci hanno lasciato in eredità lezioni di rettitudine e orgoglio di appartenenza, con racconti di fantasia che pur attingono a eventi che hanno realmente coinvolto i protagonisti.
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Umberto D’Arrò
James Bond tra finzione e realtà
La fortunata serie di James Bond ha riscosso grande successo grazie alla prima magistrale interpretazione dell’attore Sean Connery. Nel 2008 le poste di Londra hanno rivendicato con orgoglio i natali dello scrittore, celebrandone il centenario della nascita con l’emissione di sei francobolli dedicati ai suoi romanzi. Nel 2012 la Royal Mail ha commemorato il cinquantenario del primo film della saga di 007 con un ‘foglietto gigante’ in cui sono riprodotte le locandine di dieci delle famose pellicole, associate all’Union Jack. Soltanto le Isole del Canale della Manica, però, hanno ricordato l’autore britannico emettendo, il 30 luglio scorso, una serie filatelica a carattere biografico.
Umberto D’Arrò
James Bond between fiction and reality
The successful series of James Bond ‘ Agent 007’, created from an inspired idea of the writer, Ian Fleming (official of the British Navy Secret Service during the Second World War), was enormously popular thanks to the masterful film interpretation by the actor, Sean Connery, practically unknown at the time. The London Post Office has proudly affirmed the birth of the writer, celebrating in 2008, the centenary of his birth with the issuance of six postage stamps dedicated to the novels written by him. In 2012 the Royal Mail also celebrated the 50th Anniversary of the first film of the ‘007’ saga with a ‘gigantic sheet’ in which the playbills of 10 of the most famous James Bond films associated with the ‘Union Jack’ were reproduced. However, only the Islands of the British Channel have commemorated Ian Fleming, issuing on the 30th of last July, a philatelic series of a biographical nature.
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Giuseppe Pollicelli
Negli anni Sessanta spiano anche le donne
Tra gli effetti provocati dal fenomeno James Bond non vi è soltanto la nascita di un grande numero di epigoni ma anche il diffondersi della tematica in romanzi, film e fumetti in cui, personaggi e trame mostrano tratti di indiscutibile originalità rispetto alla saga di 007. Negli anni Sessanta si assiste alla comparsa di figure femminili che non si limitano a fare da partner o da antagoniste dell’eroe maschile, ma assurgono al ruolo di assolute protagoniste. Ciò a dimostrazione del processo di emancipazione sociale e culturale che le donne occidentali hanno portato avanti divenendo uno dei tratti salienti dell’era contemporanea. Tale epocale mutamento non poteva non essere registrato e amplificato dal mondo dell’arte e da quello della comunicazione di massa.
Giuseppe Pollicelli
Spies in the comics. In the sixties also the women spy
Among the effects provoked by the James Bond phenomenon, not only is there the birth of a great number of imitators of the secret agent created by Ian Fleming, but there is also the spread of the theme in novels, films and comics in which, however, the characters and plots show traits of indisputable originality compared to the 007 saga. Furthermore, in the 60’s, we witness the appearance of the female figure which is not limited to the role of partner or antagonist of the male hero, but is raised to the role of absolute protagonist. This demonstrates the process of social and cultural emancipation which the western women have conducted, becoming one of the salient characteristics of the contemporary era. Such epochal change could not but be recorded and amplified by the world of art and that of mass communication.
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Melanton
Il lato sorridente dell'intelligence
Eccoci al terzo appuntamento con l’umorismo: un incontro per me davvero molto atteso, confidando che lo sia anche per voi. Considero da sempre l’umorismo come il sale e il pepe della vita: il codice – neanche tanto segreto – che schiude le porte della mente e del cuore, facendo scoprire il lato comico nelle cose serie e il lato serio nelle cose comiche.
Buon Natale e Buon 2015. |
Recensioni
Zygmunt Bauman – Leonidas Donskis, Moral Blindness. The Loss of Sensitivity in Liquid Modernity, Cambridge - Polity books, 2013.
Paul Simpson, Storia delle spie. Dalla Guerra Fredda al Datagate, Odoya, 2013.
Carlo De Risio, Servizi segreti, Ibn, 2014.
Stefano Musco, Storia dello spionaggio antico, Aracne, 2014.
Eugenio Di Rienzo, Afghanistan. Il grande gioco, Salerno, 2014.
Lao Petrilli e Vincenzo Sinapi, UFO. I dossier italiani, Ugo Mursia, 2014.
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