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editoriale 4/2014

Con quest’ultimo numero del 2014 si conclude l’anno e, con esso, un percorso che ha toccato – in un ciclo virtuoso – i temi focali dell’agenda politica ed economica rilevanti sul piano della sicurezza nazionale, lumeggiando, con uno sguardo poliedrico e differenziato, le altrettanto complesse questioni su cui si misura l’intelligence moderna.
Apriamo questo epilogo nello spirito del ‘silenzio’, in onore della riflessione che monsignor Rino Fisichella ha voluto dedicare a questo tema. Silenzio non tanto inteso come negazione del confronto e autoesclusione dalla realtà comunicazionale bensì quale pausa di riflessione dalla parola. Nella società dell’apparenza e dell’ostentato ‘rumore’ autodeclamatorio la pratica del tacere, sovente stigmatizzata e deprezzata, può assurgere a ‘stile di vita’, specie per coloro che, attraverso il mestiere dell’intelligence, devono saper ascoltare, cogliere e selezionare i più reconditi segnali della società, i moti del cambiamento, carsici e sottesi, ma non per questo marginali.
Restando in un alveo in cui l’ascolto del profondo guida gesti e scelte, Paolo Fabbri elabora un’originale e complessa lettura sui «kamikaze», con un’interpretazione socio-semiotica parallela e per certi versi ‘bipartisan’ dei giovani martiri nipponici e dei loro, più recenti, emuli shahid islamici. E per non relegare nell’oblìo i propri martiri, Gnosis prosegue la consueta rubrica Per non dimenticare con il ricordo di Alessandro Tandura, decorato di Medaglia d’oro al Valor militare alla memoria per aver compiuto audaci attività d’intelligence durante la Prima guerra mondiale. Innovativo e a tratti dirompente è l’articolo di Virgilio Ilari sul carattere creativo della ricerca storica interpretata con gli strumenti critici della retorica e sui profili di analogia con l’attività di intelligence, in specie con riguardo all’utilizzo delle fonti.
Un filo ideale lega la terza parte del Cyber Vademecum – un miniprontuario per rendere la tecnologia uno strumento amico – di Raffaele Azzarone, gli articoli di Luisa Franchina sulla minaccia cibernetica e il rischio reputazionale, l’approfondimento di Ranieri Razzante sul bitcoin, la moneta virtuale che in pochi anni è passata da potenziale rischio a più definita e ambigua realtà, nonché la disamina di Francesco Tosato sui satelliti spia, dall’inizio della Guerra fredda fino ai nostri giorni.
Nell’intento di mantenere sempre viva la curiosità dei lettori animandola con stimolanti interrogativi, proponiamo un articolo a quattro mani di Matteo Marconi e Paolo Sellari, il primo di una specifica sequenza tematica, per ripercorre le tappe storiche della geopolitica dalle origini filosofiche sino alla fisionomia moderna.
A gettare luce sulle questioni di scottante attualità, il Punto di vista è tracciato dall’esperta penna di Javier Solana che, indossati i panni di Jules Verne, ci trasporta nelle varie tappe di un giro del mondo virtuale della globalizzazione, tra criticità e opportunità. Gli fanno da corollario l’articolo di Valentina Colombo sulle scalate al potere nel mondo islamico e una trilogia curata da a Corrado Maria Daclon, Carlo Jean e Gianandrea Gaiani. Firme abituali di Gnosis, gli autori pongono il focus su differenti aspetti di geopolitica: il primo, sul crescente bisogno d’approvvigionamento energetico della Cina e la conseguente espansione in Africa; il secondo, sull’interazione dello strumento militare italiano nel contesto multilaterale; l’ultimo, sui rischi connessi all’instabilità regionale nell’Africa sahariana.
Parimenti stimolanti sono gli articoli a firma di Vladimiro Giacché ed Edoardo Boria: il primo sulle misure non convenzionali di espansione monetaria volte a contenere gli effetti della crisi economica mondiale; il secondo, che tratteggia i chiaro-scuro di Alexander Radó, cartografo di professione e spia per passione.
La sezione giuridica a cura di Filippo Aragona continua la rassegna delle c.d. Corti penali miste, istituti annoverabili tra le evoluzioni più recenti e meno indagate del diritto internazionale penale, che rivelano un fenomeno di ibridazione della natura interna o internazionale delle giurisdizioni.
La ricorrenza del 50° anniversario della morte di Ian Fleming (12 agosto 1964) offre l’opportunità di celebrare l’autore del ‘collega’ più famoso al mondo, e a uno dei nostri autori di più lunga collaborazione, Alain Charbonnier, si deve una breve presentazione della vita dello scrittore. Giancarlo Zappoli descrive della miniserie televisiva sulla spia-scrittore e Umberto D’Arrò presenta le emissioni filateliche nel mondo dedicate sia a Fleming che al frutto della sua immaginazione, James Bond. Giuseppe Pollicelli e Melanton ci intrattengono con le consuete rubriche, nell’intento di distrarci con letture più leggere, e da ultimo, le recensioni, intese a dischiudere l’opportunità di arricchire il bagaglio culturale con letture di specifico interesse dell’intelligence.
Vi lasciamo pertanto alla lettura, assorti nella riflessione sul valore del silenzio, come descritto in una eloquente interpretazione che i critici d’arte hanno elaborato per il celebre dipinto di Edvard Munch: «L’urlo tumultuoso ma silenzioso dell’anima».

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