sommario 3/2014
Editoriale
Lo scenario internazionale muta così rapidamente da confondere e disperdere le tradizionali certezze e le aspettative previsionali che hanno sostenuto la geopolitica degli ultimi anni.
L’uomo nuovo è chiamato ad affrontare sfide inedite proprio in quello spazio della conoscenza che certo fideismo – anche tecnologico – del passato aveva illuso e circoscritto: Gnosis ha la sensibilità di cogliere tale bisogno senza inserire la pretesa di soluzioni ma con l’auspicio di stimolare interrogativi.
In questo numero tema centrale è il Mediterraneo, luogo geografico che da culla della civiltà assume le rotte di zattere migratorie e di correnti contraddittorie, contrastanti, spesso suicidiarie. Onde in cui si riflette l’abisso di conflitti etnici e religiosi che capovolgono gli orizzonti di un futuro sincretico oggi relegato in qualche ottimistico pamphlet. Il nostro intento è provare a raccontare il Mediterraneo che unisce e che divide, confine e abbraccio fatale, spazio economico attraversato da invisibili reti energetiche e comunicazionali – mai così strategico per il recupero di competitività – ma anche pervaso da diffidenze, pregiudizi e opposti sentimenti, dall’ottimismo non sostenibile al riduzionismo esasperato e accecante...
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Franco Frattini
Punto di vista - L’Europa forza propulsiva per lo sviluppo del Mediterraneo
La Regione mediterranea è, oggi più che mai, una regione di assoluta priorità strategica, sia economica, sia per tutti gli aspetti relativi allo sviluppo, alla sicurezza, alla stabilità e alla prosperità.
L’Europa deve considerare il Mediterraneo in cima alla lista delle priorità della sua azione internazionale: dovrebbe essere finito il tempo in cui gli europei guardano esclusivamente all’alleato americano perché risolva i problemi in casa nostra, nel nostro mare, nel nostro vicinato, ma sfortunatamente così non è. L’Europa non ha saputo, non ha potuto assumere quel ruolo di leadership mediterranea che la storia ma anche i suoi attuali interessi economici e politici le assegnano. Forse è mancata anche la volontà politica....
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Araldica
Il Centro Nacional de Inteligencia (Cni) è il Servizio di informazioni del Regno di Spagna istituito – nel quadro della riforma del Sistema di intelligence ispirata a principi di controllo democratico e completo assoggettamento all’ordinamento giuridico – con la legge 6 maggio 2002, n. 11, che ne definisce in maniera unitaria e sistematica la natura, gli obiettivi, le funzioni, gli aspetti fondamentali dell’organizzazione e del regime giuridico-amministrativo, nonché le diverse forme di controllo.
Il Cni – inserito organicamente nel Ministero della Difesa, con organizzazione, regime economico-finanziario e del personale caratterizzati da autonomia funzionale – è subentrato al Centro Superior de Información de la Defensa (Cesid), che era nato nel 1977, con la transizione alla democrazia, dalla fusione del preesistente Servicio Central de Documentación (Seced) con la Tercera Sección de Información del Alto Estado Mayor (servizio militare) e con la Brigada Politico-Social (polizia politica creata nel 1941).
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Alain Charbonnier
Laura D'Oriano. La spia 'analfabeta'
Sono numerose le donne reclutate dai servizi d’intelligence di ogni nazione. Molte, scoperte durante le loro missioni, hanno pagato con la vita. Alcune sono entrate nella leggenda, a cominciare da Mata Hari, altre sono state dimenticate, dopo essere state sacrificate senza scrupoli. Laura D’Oriano è una di queste. Arruolata dai francesi, carpì informazioni agli ufficiali tedeschi a Parigi, e a Bordeaux spiò i movimenti dei sommergibili italiani della base Betasom. ‘Passata’ agli inglesi e inviata in Italia, fu scoperta, catturata e condannata a morte. È l’unica donna fucilata a Forte Bravetta, a Roma.
Alain Charbonnier
Laura D’Oriano. The ‘illiterate’ spy
Many women have been recruited from the Intelligence Services of all Nations and many, captured during their missions, have paid with their lives. Some have become legends, starting with Mata Hari. Others have been forgotten, after having been unscrupulously sacrificed. Laura D’Oriano was one of these. Recruited by the French, she stole information from German officials in Paris and spied on Italian submarine movements at the Betasom Base in Bordeaux. She ‘went over’ to the English and was sent on mission to Italy; she was discovered and captured and condemned to death. She was the only woman ever to be shot at Fort Bravetta in Rome.
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Raffaele Azzarone
Cyber vademecum (II parte)
Abbiamo dedicato la prima puntata del Vademecum al concetto di cyber space divenuto, progressivamente, una sorta di vero e proprio ‘campo di battaglia’; non è un caso che tra le diverse definizioni elaborate dalla letteratura specialistica troviamo anche quella di ‘quinto dominio della difesa militare, dopo terra, mare, cielo e spazio’. Ci siamo soffermati sulle principali tipologie in cui si declina la minaccia informatica, su alcuni attori della medesima, tra cui gli stati potenzialmente ostili, i terroristi e gli hacker, dando spazio agli snodi fondamentali delle strategie di contrasto. Abbiamo iniziato a tratteggiare le diverse forme di malicious activity, relative finalità ed effetti. In questo secondo capitolo ne completiamo il quadro, con il focus sulle più recenti versioni di malware, connotate da uno spiccato indice di offensività.
Raffaele Azzarone
Cyber vademecum (II)
We have devoted the first episode of the vademecum to the cyber space concept, which has progressively become a sort of real ‘battle field’; it is no coincidence that among the various definitions elaborated in specialist literature, we find also that of the fifth domain of the military defence, after land, sea, sky and space’. We then focused on the main types in which protagonists of malware are found; among which potentially hostile States, terrorists and hackers, also giving space to the key points of the law enforcement strategies. We have also started to outline the different forms of malicious activity, relative to purpose and effects. In this second episode, we complete the picture with focus on the most recent versions of malware, characterized by a strong index of offensiveness.
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Filippo Aragona
Le corti penali c.d. miste. Sierra Leone Special Court
Ventitré anni fa la Sierra Leone è stata investita dal virus più esiziale che possa colpire il genere umano, quello della sopraffazione mediante l’uso della violenza contro esseri indifesi. Dal 23 marzo 1991, infatti, il Paese è stato teatro di una feroce lotta per la presa del potere, durante la quale sono state commesse innumerevoli atrocità contro la popolazione civile. Il 16 gennaio 2002, per punirne i responsabili, è stata istituita la Sierra Leone Special Court. Tuttavia, per arginare efficacemente le azioni che generano violazioni dei diritti fondamentali, occorre ricercare congegni reattivi sinergici in cui confluiscano tutti i saperi dell’uomo, sia quelli concentrati nelle leges artis, sia quelli umanistici, al fine di far riemergere in ogni situazione critica la res cogitans cartesiana.
Filippo Aragona
The so-called mixed criminal courts (internationalized domestic tribunals). Sierra Leone Special Court
Twenty-three years ago, Sierra Leone was hit by the most fatal virus that can affect mankind, that of oppression through violence against defenseless beings. In fact, since March 23rd 1991, the Country has been the theatre of a ferocious fight for the seizure of power, during the course of which innumerable atrocities have been committed against the civil population. On the 16th January 2002, to punish those responsible, the Sierra Leone Special Court was instituted. However, to effectively curb actions that generate the violation of fundamental human rights, it is necessary to seek synergic reactive devices in which all the knowledge of man is combined, both that concentrated in the leges artis, and that humanistic, in order to bring about the re-emergence, in every critical situation, of the Cartesian res cogitans.
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Ranieri Razzante
Shadow Banking
Lo Shadow banking è quel sistema di intermediari, strumenti, entità o contratti finanziari che generano un insieme di funzioni affini a quelle bancarie, tuttavia esterne al perimetro normativo ovvero soggette a un regime normativo agevolato. Ciò in virtù del fatto che il fenomeno in questione non contempla il trattamento dei c.d. rischi sistemici e non consente l’accesso alle linee di liquidità delle banche centrali o alle garanzie sui crediti emesse dal settore pubblico. Tale sistema costituisce, attualmente, circa un quarto del totale delle transazioni finanziarie del pianeta, convivendo con il costante pericolo di generare un effetto domino sulle componenti di rischio del sistema creditizio e finanziario globali.
Ranieri Razzante
Shadow Banking
Shadow Banking is that system of intermediaries, instruments, entities or financial contracts that generate a set of functions akin to those of banking, but is outside of the regulatory scope or subject to a facilitated regulatory regime. This is in virtue of the fact that the phenomenon in question does not provide for the processing of the so-called systemic risks and does not allow access to liquidity facilities of the central banks or to loan guarantees issued by the public sector. At present, this system constitutes circa one quarter of the total financial transactions of the entire planet, living with the constant danger of generating a domino effect on the risk components of the global financial and credit system.
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Antonio Teti
Spionaggio sottomarino.
Attività di intelligence e siti segreti
Nel ventunesimo secolo il commercio dei dati digitali rappresenta la nuova sfida dei governi mondiali. Con oltre il 90% dei documenti che viaggiano lungo i cavi in fibra ottica, stesi nelle profondità marine del pianeta, si collegano i paesi di ogni continente che a essi s’affidano per trasmettere informazioni di ogni tipo. In funzione dell’ascesa dello spionaggio digitale, l’accesso alle informazioni che viaggiano attraverso i cavi sottomarini è divenuto una priorità per tutte le agenzie d’intelligence. Le tensioni che si consumano nei paesi dell’Africa nord-orientale unite all’espansione di quel mercato, il dedalo di cavi che attraversano il Mediterraneo e gli snodi strategici che vi insistono, hanno portato a rivalutare l’importanza del nostro mare. Ma chi sono i protagonisti dello spionaggio sottomarino?
Antonio Teti
Undersea espionage. Intelligence activities and secret sites
In the 21st Century digital data commerce represents the new challenge to world governments. To more than 90% of the documents that travel along the fiber optic cables, lying in the depths of the sea, countries of every continent are connected to transmit information of every kind. Because of the rise of the digital espionage, access to such flows carried in submarine cables, has become a priority for all Intelligence agencies. The ongoing tensions in the North-East African Countries, the maze of cables that cross the Mediterranean along with the expansion of the market and the strategic junctions have led to a re-evaluation of the importance of ‘mare nostrum’. But who are the protagonists of the undersea espionage?
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Enrica Simonetti
Fari noir
Ausilio alla navigazione notturna e sicuro punto di riferimento per facilitare l’approdo nei porti e il riconoscimento dei punti costieri, la funzione del faro evoca un immediato accostamento alla mission delle strutture d’intelligence, che costituiscono indispensabile strumento per illuminare la ‘navigazione’ del Governo in sicurezza e a orientarne il processo decisionale nell’interesse del Paese e della collettività.
Enrica Simonetti
Noir lighthouses
As a help to night navigation and a safe reference point to facilitate docking in the coastal harbours, the function of the lighthouse brings to mind a likeness to the mission of the intelligence structures, which constitutes an indispensable instrument to light the ‘navigation’ of the Government in security and orients the decisional process in the interests of the Country and the Community.
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Lucio Caracciolo
Mediterraneo tra criticità e opportunità
Alle nostre frontiere meridionali si staglia il crepuscolo dell’era post-coloniale. Definizione in cui conta l’aggettivo, l’avverbio avendo funzioni ornamentali. La fase post-coloniale, più o meno databile tra il secondo dopoguerra e la caduta delle vetuste leadership tunisina, egiziana e libica, nel corso del 2011, differiva dal passato coloniale per un dato formale e uno sostanziale. Formalmente i territori africani e asiatici già conquistati dalle potenze europee durante l’Otto-Novecento si proclamavano indipendenti. Sostanzialmente le metropoli imperiali, in particolare Londra e Parigi, scaricavano i costi di mantenimento dei loro possedimenti sui nuovi stati indipendenti, mentre continuavano a esercitare una forte influenza politico-culturale nelle ex (?) colonie, e a godere dell’accesso privilegiato alle loro risorse, ossia a materie prime strategiche come idrocarburi, terre rare, oro, uranio, diamanti, offrendo in cambio sicurezza o presunta tale. A questo banchetto partecipano da settant’anni gli americani, prima in competizione con i sovietici, poi, da qualche anno, con i cinesi e altri attori, soprattutto asiatici (ri)emergenti.
Lucio Caracciolo
The Mediterranean between problems and opportunities
The twilight of the post-colonial era looms over our southern borders. A definition where the adjective counts, the adverb having ornamental functions. The post-colonial phase, datable between the second post-war period and the fall of the old-growth Tunisian, Egyptian and Libyan Leaderships, during the course of 2011, differed from the colonial past because of one formal and one substantial fact. Formally, the Asiatic and African territories already conquered by the European powers during the course of the 19th and 20th Centuries proclaimed themselves independent. Substantially, the imperial metropolises, in particular, London and Paris, discharged the maintenance costs of their possessions onto the new independent States, while continuing to exercise a strong political and cultural influence in the former (?) colonies. And to enjoy a privileged access to their resources, namely to strategic raw materials such as hydrocarbons, rare earths (REE), gold, uranium, diamonds, offering security (or alleged) in exchange. For seventy years the Americans have participated in this banquet, first in competition with the Soviets and then, for some years now, with the Chinese and other interested parties, above all, reemerging Asians.
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Paolo Sellari
Il Mediterraneo nella geopolitica
dei traffici marittimi
La questione mediterranea è qui letta dal punto di vista dei trasporti e dei traffici marittimi. Dopo un periodo di crisi, dagli anni Novanta del secolo scorso il Mediterraneo sembrava avviato a uno sviluppo in grado di conferire all’intero sistema marittimo un ruolo fondamentale nel panorama internazionale e di riequilibrare il gap con i porti del Nord Europa. I ritardi infrastrutturali sulle sue sponde, l’ingresso sulla scena delle Company asiatiche e globali hanno determinato, invece, uno stato d’incertezza a causa del quale il Mare Nostrum ha mostrato un’indecisa capacità di reazione. Se si aggiungono i pericoli legati all’ipotesi di apertura delle rotte artiche e delle ferrovie terrestri euroasiatiche, si comprende come i paesi che hanno interessi geopolitici e geoeconomici nel Mediterraneo debbano interrogarsi sul futuro e agire di conseguenza.
Paolo Sellari
The Mediterranean in the geopolitics of the maritime traffic
The subject matter wishes to focus on the issue of the Mediterranean from the point of view of transport and maritime traffic. After a period of crisis, since the 90’s the Mediterranean seemed to be going towards a decided development able to give the entire maritime system a fundamental role in the global maritime transport panorama, rebalancing that historical gap with the ports of Northern Europe. However, the infrastructural delays on the Mediterranean shores, the coming on the scene of the Asiatic and global companies has determined a situation of general uncertainty following which ‘Mare Nostrum’ has not shown a strong reaction capability. If we add, in the future perspective, the dangers originating from the hypothesis of the opening of the Arctic routes and the Eurasian railways land bridges, it is understandable how those Countries that have geopolitical and geoeconomic interests in the Mediterranean must pose questions on the future and act accordingly.
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Stefano Dambruoso
Mediterraneo e Mar Nero.
Crisi e conflitti a confronto
La crisi in Crimea sembra aver assorbito l’interesse delle cancellerie e dei media, facendo passare in secondo piano un conflitto come quello siriano le cui ripercussioni, in termini sia umanitari che di stabilità per l’intera regione mediterranea e mediorientale, possono essere drammatiche. Interessi geopolitici, soprattutto energetici, portano il focus sul Mar Nero a scapito del dramma siriano. Ma ciò rappresenta un errore strategico per le conseguenze che il conflitto in Siria potrebbe comportare, in termini di stabilità e sicurezza, nel bacino del Mediterraneo e in Europa.
Stefano Dambruoso
Mediterranean and the Black Sea. Crisis and confrontational conflicts
The Crimea crisis seems to have entirely taken up the interests of the chancellors and the medias, placing in the background a conflict like that of Syria: the repercussions of which, both in humanitarian and stability terms for the entire Mediterranean and Middle East region could be dramatic. Geopolitical interests and, above all, energy ones, brings the focus towards the Black Sea to the detriment of the Syrian drama. But this represents a strategic error for the consequences that the Syrian conflict could lead to, in terms of stability and security in the Mediterranean Basin and Europe.
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Pietrangelo Buttafuoco
Thawra e Mediterraneo. L'evoluzione delle comunità islamiche. Analisi e prospettive
In Sicilia, più che altrove, l’Islam coltiva la propria dimensione politica. L’isola, nella sua sfumatura saracena, è forte di un vantaggio culturale al punto di rendersi centrale rispetto alle aree del Maghreb, del Medio Oriente e del continente indo-europeo ancorate all’identità islamica. È ‘la perla dell’Islam’ il cui transito storico – la dominazione musulmana – nella percezione dei credenti di oggi, oltre che approdo geopolitico sensibile è un modello. La Sicilia del comandante Giafar, del poeta Ibn Hamdis e del geografo Idrisi, in virtù di conquiste sociali, commerciali e artistiche conseguite al tempo degli emiri di Palermo, equivale a ciò che in termini di memoria e patrimonio fu il Rinascimento in Occidente. È la suggestione cardine intorno a cui il sentimento dei musulmani, oggi, prepara la stagione di riscatto. L’innesto con l’Europa, ovvero, la profezia di Goethe: «nascerà l’Islam addolcito nel Mediterraneo».
Pietrangelo Buttafuoco
Thawra and the Mediterranean. The evolution of the Islamic communities. Analysis and prospects
In Sicily, more than elsewhere, Islam cultivates its own political dimension. The Island, with its Saracen nuances, is so strong in its cultural advantage as to make itself central with respect to the Maghreb, Middle-East and Indo-European areas anchored to the Islamic identity. It is ‘the pearl of Islam’ whose historic transit – the Muslim domination – in the perception of believers today, as well as being geopolitically sensitive, is a model. The Sicily of Commander Giafar, the poet, Ibn Hamdis and the geographer, Idrisi, in virtue of social, commercial and artistic achievements attained at the time of the emirs of Palermo is equivalent to what, in terms of memory and heritage, was the Renaissance in the West. It is the pivotal suggestion around which the Muslim sentiment, today, prepares the season of redemption. The grafting with Europe, or rather, the prophesy of Goethe: ‘a softened Islam will be born in the Mediterranean’.
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Carlo Jean
Il ritorno della Marina russa nel Mediterraneo
All’inizio del 2000 Mosca ha inaugurato una politica di rinnovamento della sua potenza militare, considerata essenziale per la sicurezza della Federazione, per superare il senso di umiliazione della sconfitta nella Guerra fredda e per promuovere i propri interessi economici, specie quelli energetici e delle industrie belliche e nucleari. A tal fine ha imposto una netta discontinuità strategica rispetto al passato, volgendosi con nuovo interesse verso il Mediterraneo. Nei precedenti anni Novanta la Russia aveva attribuito un’importanza centrale alle sole armi nucleari, lasciando deperire lo strumento ‘convenzionale’ che, in realtà, risulta effettivamente impiegabile.
Carlo Jean
The Return to the Mediterranean of the Russian Navy
At the beginning of 2000, Moscow launched a renewal policy of its military power considered essential for the security of the Federation, to overcome the sense of humiliation over the defeat in the Cold War and to promote its economic interests, especially those of energy and its war and nuclear industries. To this end it has imposed a total strategic discontinuation with respect to the past, turning with new interest towards the Mediterranean. In the 90’s Russia attributed a central importance to nuclear arms, allowing the ‘conventional’ instrument to fall into decline which, in reality, is actually usable.
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Corrado Maria Daclon
Sviluppo sostenibile e sicurezza
nella regione mediterranea
I ‘profughi ambientali’ e la desertificazione nel bacino del Mediterraneo sono purtroppo, oggi, fenomeni interconnessi con le dinamiche delle masse islamiche estremiste e con le loro migrazioni verso l’Europa, rappresentando, sempre di più, un campo di studio e di approfondimento avanzato per l’analisi strategica internazionale. Da alcuni decenni il Blue Plan delle Nazioni Unite è divenuto il think thank dell’Onu per studiare lo sviluppo nell’area mediterranea e, in tal senso, il tema della sostenibilità ambientale appare avere attualmente un’importanza cruciale nella regione. I diversi scenari proposti analizzano evoluzioni differenti con ampia gamma di scelte strategiche e significativi risvolti economici e sociali.
Corrado Maria Daclon
Sustainable development and security in the Mediterranean region
Unfortunately, today, the desertification and the ‘environmental refugees’ in the Mediterranean Basin are phenomena interconnected with the dynamics of the Islamic extremist masses and their migration towards Europe. These phenomena increasingly represent a field of in-depth advanced study for international strategic analysis. For some decades now the United Nations Blue Plan has become the United Nations think tank to study development in the Mediterranean area and, in this sense, the subject of environmental sustainability currently appears to have crucial importance in the region. Various scenarios have been proposed analyze different evolutions with a broad gamma of strategic choices and significant social and economic implications.
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Donatella Romeo
Mediterraneo mare economico.
Una sfida per l'intelligence
Il Mediterraneo è una buona occasione per cercare di comprendere l’economia del nuovo millennio e provare a disegnare possibili scenari futuri. Solo adesso che la crisi sembra volgere al termine, gli osservatori cominciano a comprendere che è già emerso un nuovo ordine mondiale che determinerà una diversa distribuzione della ricchezza con equilibri geo politici allo stato non facilmente immaginabili. In molti paesi sviluppati la popolazione è destinata a ridurre considerevolmente i propri modelli di consumo e, conseguentemente, l’organizzazione economica cambierà radicalmente, con modalità che oggi non siamo ancora in grado di prevedere. È facile ipotizzare che il nuovo equilibrio economico comporterà significativi riflessi in termini di tenuta sociale del sistema rispetto ai quali i paesi dovranno adottare importanti misure di sostegno.
Donatella Romeo
The Mediterranean, an economic sea. A challenge for the Intelligence
For the Countries in crisis in Europe, Germany is seen as a model of competitiveness and austerity. An examination, however, of the affairs of the German economy over the last fifteen years demonstrates that Germany got out of the 2008-2009 crisis also thanks to the commitment of huge public resources in counter-cyclical function, and that today the Germany mercantilism, which sacrifices the domestic exports demand, is an important factor of imbalance of the Eurozone, with consequences which could endanger the single currency itself.
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Giampaolo Rugarli
Storie di chi si è dato coraggio
Giacomo Camillo De Carlo
Continuiamo nella presentazione dei decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare, conferita ad appartenenti del mondo dell’intelligence per la straordinarietà del loro comportamento nell’assolvimento della missione affidata. Lo scopo è ricordare quanti ci hanno lasciato in eredità lezioni di rettitudine e orgoglio di appartenenza, con racconti di fantasia che pur attingono a eventi che hanno realmente coinvolto i protagonisti.
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Umberto D’Arrò
Famosi, ma anche spie
Interpretare in maniera credibile le caratteristiche di una personalità diversa dalla propria è una delle attitudini più apprezzabili nel mondo dei servizi d’intelligence.
Talvolta, tuttavia, alcuni personaggi della storia dello spionaggio si sono talmente calati nella parte, da raggiungere la notorietà ed essere ricordati non tanto per i risultati ottenuti quanto – se non soltanto – per il ruolo assunto come ‘copertura’. È quello che è accaduto a tre personaggi, Defoe, Baden-Powell e Pitigrilli, che presentiamo in questo numero.
Umberto D’Arrò
Famous, but also spies
To interpret in a credible way the characteristics of a personality that is not your own is one of the most appreciated skills in the world of the Intelligence services. At times, however, certain persons in the history of espionage so immersed themselves in their roles that they gained the notoriety of being remembered not so much for their achievements, but for the roles they assumed for their disguise. This is what happened to three individuals, Defoe, Baden-Powell and Pitigrilli, whom we present in this issue.
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Giancarlo Zappoli
La casa Russia
Unione Sovietica ai tempi della perestrojka. I servizi segreti britannici intercettano un manoscritto con importanti informazioni sugli armamenti russi indirizzato a un editore sessantenne. Costui viene contattato e invitato a scoprire l’autore del testo. Nel farlo si innamora di una donna moscovita e, per proteggerla, dovrà compiere delle scelte rischiose. Fred Schepisi si ispira a un romanzo di John le Carré per raccontare un periodo della storia recente che ha portato grandi cambiamenti nel confronto tra le nazioni. Lo fa avvalendosi di uno Sean Connery che ha ormai lasciato alle spalle l’agente 007, facendo ricorso, per la prima volta per una spy story, a vere location dell’Urss.
Giancarlo Zappoli
The Russia House
The Soviet Union at the time of the perestroika. The British Secret Services intercept a manuscript addressed to an editor in his sixties. The document contains important information on Russian armaments. The editor is contacted and invited to discover who the author is. In doing this he falls in love with a muscovite woman and, to protect her, he has to make some very dangerous choices. Fred Schepisi is inspired by a novel by John Le Carré to describe a period in recent history which led to great changes in the confrontation between the Nations. He does this availing himself of a Sean Connery who has long left behind him Agent 007, and using, for the first time for a spy story, real Ussr locations.
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Giuseppe Pollicelli
Dall'agente SS 018 a Joe Sub,
gli emuli italiani di James Bond
L’uscita nel 1962 di Licenza di uccidere, prima pellicola con James Bond, consacra l’agente segreto come uno dei personaggi di finzione più carismatici del XX secolo. Il successo riscosso dai romanzi e dai film produce una schiera di imitatori che cercano di beneficiare delle stesse fortune dell’eroe di Fleming. Nascono così molti romanzi, lungometraggi e, in Italia, testate a fumetti che hanno per protagonisti degli emuli, non sempre credibili, del Bond originale. Tra il 1965 e il 1967 arrivano in edicola numerose pubblicazioni a fumetti che fanno il verso all’agente 007 ma che, per il basso livello qualitativo, hanno spesso vita breve. Pur nella loro modestia esse rappresentano una delle manifestazioni più curiose di una fase pionieristica dell’editoria italiana, durante la quale si sopperiva alla mancanza di mezzi con l’entusiasmo e, all’occorrenza, con l’arte di arrangiarsi.
Giuseppe Pollicelli
From Agent SS 018 to Joe Sub, the Italian imitators of James Bond
The release of the film License to Kill in 1962, the first of the James Bond films, established the secret agent as one of the most significant and charismatic fiction characters of the 20th Century.
The success of the novels and of the 007 films produce a legion of imitators who tries to benefit from the fortunes enjoyed by Ian Fleming’s hero. This give rise to the creation of many films and books and – especially in Italy – many comics that feature as protagonists the imitators, not always very credible, of the Bond original. In Italy, between 1965 and 1967, therefore, a large quantity of comic publications emulating agent 007 flood the newsstands although due to their generally low quality have a rather short life. But notwithstanding their simplicity, they represent, however, one of the most curious manifestations of a still pioneer phase of Italian publishing, in which it was trying to compensate the lack of means with its enthusiasm and, if necessary, with the art of making do.
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Melanton
Il lato sorridente dell'intelligence
Bentornati a questo nostro appuntamento con l’umorismo ‘intelligente’, che mi dicono abbia già uno scelto seguito di lettori entusiasti. L’autore – che sono me medesimo di persona (come direbbe il magnifico Totò) – ne è molto onorato, e ringrazia. Augurandovi, altresì, una piacevole lettura.
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Recensioni
Zygmunt Bauman – David Lyon, Sesto potere. La sorveglianza nella modernità liquida, Laterza, 2013.
David Abulafia, Il grande mare. Storia del Mediterraneo, Mondadori, 2010.
Giuliano Da Frè, Storia delle battaglie sul mare. Da Salamina alle Falkland, Odoya, 2014.
Antonio Mutti, Spionaggio. Il lato oscuro della società, Il Mulino, 2012.
Alberto Cavanna, L’ultimo viaggio dell’Imperatore. Napoleone tra Waterloo e Sant’Elena, Mondadori, 2014.
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