sommario 1/2016
Editoriale
GNOSIS dedica questo numero agli oceani, sia perché essi rappresentano sempre più lo spazio di confronto e di sintesi delle dinamiche di potere globali, che sulle rotte e sul loro controllo fondano le logiche di influenza geopolitica ed economica, sia per il loro suggestivo portato allegorico che ben simboleggia l’intimo spirito dell’intelligence che del mare coglie il senso recondito dell’oltre e dell’altro, dell’omerica ricerca al di là delle Colonne d’Ercole e della malìa della conoscenza coraggiosa. Il mare come spazio di libertà e di sicurezza è il tema affrontato dal Capo di Stato Maggiore della Marina, che sottolinea e testimonia la vocazione marittima del nostro Paese che lo rende centrale baluardo contro le criticità regionali: proprio la nostra Marina appresta uno strumento qualificato a tutela e presidio dei confini, anche attraverso un’unanimemente riconosciuta attività di assistenza umanitaria...
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Giuseppe De Giorgi
Punto di vista - L'importanza strategica degli assetti marittimi italiani nell'area mediterranea
Il ruolo centrale del Mediterraneo – quale crogiolo e punto d’incontro di antiche e nuove civiltà, cerniera di tre continenti, nonché via di comunicazione di primaria importanza mondiale – è ben noto, così come lo sono i profondi cambiamenti che hanno inciso sul bacino nell’ultimo decennio e lo hanno trasformato in una delle più delicate e complesse aree ove numerosi attori, non solo statuali, si contrappongono e si fronteggiano. L’Italia, attraverso il Mediterraneo, riceve quasi il 90% dei beni di cui abbisogna ed esporta il 55% dei propri prodotti. Si tratta di un flusso di 240 milioni di tonnellate di merci all’anno – di cui il petrolio e il gas naturale rappresentano rispettivamente l’80 e il 42% del fabbisogno nazionale – che, se venisse interrotto anche per pochi giorni, porterebbe il nostro Paese al ‘collasso da asfissia’. La penisola, protesa al centro del Mediterraneo, con una frontiera terrestre sicura al nord e una ‘liquida’ al sud, ha una vocazione marittima testimoniata dal possesso della 12^ flotta mercantile al mondo (4^ in Europa), della 1^ flotta di navi traghetto al mondo e della 3^ flotta peschereccia d’Europa (con oltre 12.700 pescherecci e 60.000 addetti)...
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Araldica
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale la responsabilità delle attività di sicurezza della Repubblica Federale Tedesca venne affidata a una struttura nota come ‘Organizzazione Gehlen’, dal nome del suo direttore, Reinhard Gehlen. In sua sostituzione, il 1° aprile 1956 il Governo istituì il Bundesnachrichtendienst (Bnd) – Servizio di intelligence esterna – affidandone la presidenza al medesimo Gehlen, che ricoprì la carica fino al 1968. Nel tempo, e in particolare dopo la caduta del muro di Berlino, la sua organizzazione è stata oggetto di rimodulazione (da ultimo, con legge del 31 luglio 2009), in un’ottica di adeguamento al mutato scenario internazionale e all’evoluzione tecnologica.
L’assetto ordinativo del Servizio – posto alle dirette dipendenze del Cancelliere federale – contempla un Presidente, tre Vicepresidenti e una struttura operativa articolata in tredici Direttorati.....
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Francesco Antinucci
Spezie e geopolitica
L’articolo esamina le fondamentali conseguenze geopolitiche determinate dalla competizione per il commercio delle spezie tra le emergenti potenze europee, tra il XV e il XVII secolo. È al desiderio di assicurarsi l’esclusiva su questa attività ad alto rischio, che genera profitti più alti di qualunque altra, che dobbiamo le ‘scoperte’ geografiche e gran parte della conformazione geopolitica del mondo moderno.
Francesco Antinucci
Spices and geopolitics
The article examines the fundamental geopolitical consequences determined by the competition for the commerce of spices among the emerging European powers during the period between the 15th and 17th centuries. It is to the desire to secure exclusivity in this high risk activity, which generates higher profits than any other, that we owe the geographic ‘discoveries’ and much of the geopolitical conformation of the modern world.
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Matteo Marconi
Dallo spazio fisico allo spazio relazionale. Una nuova visione geopolitica per il Mediterraneo allargato?
Il Mediterraneo allargato è uno dei più interessanti concetti strategici ideati in Italia negli ultimi decenni. Nonostante ciò, ha conseguito un successo parziale. Qui se ne discutono caratteristiche e limiti, per poi chiederne una revisione teorica e un chiarimento politico. Esigenze sintetizzabili nella necessità di una nuova, consapevole, visione geopolitica che faccia da sfondo all’elaborazione strategica.
Matteo Marconi
From the physical space to the relational space.
A new geopolitical vision for the enlarged Mediterranean?
The Enlarged Mediterranean is one of the most interesting strategic concepts conceived in Italy in recent decades. Notwithstanding this, it has received only a partial success. Discussed here are characteristics and limitations, to then ask for a theoretical review and a political clarification. Summarized requirements are the necessity of a new, informed geopolitical vision which serves as a background to the strategic elaboration.
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Margherita Roiatti
Strategia europea di sfruttamento energetico dell’oceano Atlantico
La dimensione economica che interessa i bacini oceanici induce a ritenere che, da un lato, sia in atto una ridefinizione degli equilibri mondiali (con un’indiscutibile ascesa dell’arena del Pacifico) ma, dall’altro, che essa debba essere inquadrata a partire da un’analisi sull’importanza dell’oceano Atlantico e delle attività che su di esso si svolgono, con attenzione per la partita energetica che si sta già iniziando a giocare. L’obiettivo di diversificare i propri canali di approvvigionamento energetico potrebbe essere un argomento sufficiente, da solo, a convincere i decisori politici circa il ruolo fondamentale che potrebbe essere svolto dall’Atlantico in questo match.
Margherita Roiatti
European strategy of energy exploitation of the Atlantic ocean
The economic dimension that interests the oceanic basins suggests that, on the one side, a redefinition of the world balances is taking place (with an indisputable rise of the Pacific arena), but on the other, that such a sizeable set of economic interests should be considered starting by analyzing the importance of the Atlantic ocean and of the activities carried out across it, with particular attention to the energy match which is already beginning to be played. The aim of diversifying the channels of energy supply could be sufficient argument to convince the policy makers about the fundamental role that could be carried out by the Atlantic in this match.
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Georg Meyr
Il valore strategico dell’oceano Atlantico
Come noto, gran parte della superficie terrestre è coperta dai mari. Essi hanno rappresentato – in maggior misura quelli che definiamo oceani, per questioni dimensionali – una formidabile barriera all’interscambio fra specie viventi, fino a quando le capacità umane hanno saputo trasformarli in grandiose vie di comunicazione, nonostante le loro intrinseche insidie. Per ragioni che esulano dalla nostra tematica, proprio l’acqua ha offerto una prima grande possibilità di trasporto efficiente, certo più della terra e dell’aria. E l’Atlantico non fa eccezione.
Georg Meyr
The strategic value of the Atlantic ocean
As is known, the greater part of the terrestrial surface is covered by the seas. They have represented – in great measure those which we define as oceans, for dimensional questions – a formidable barrier to the interchange among living species, until human capacity was able to transform them into great communication sea routes, despite their inherent pitfalls. For reasons beyond our present theme, it is water that has offered a first major possibility of efficient transport, certainly more than the land or the air. And the Atlantic is no exception.
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Enrica Simonetti
Fari noir
Riprendiamo il racconto dei fari e del simbolismo a essi sotteso. Sin dall’antichità furono i fuochi, con le loro fiamme, a illuminare l’oscurità delle coste e a ispirare i poeti dell’età classica. La mitologia dei fari ha poi attraversato le diverse epoche storiche mostrando significative assonanze e parallelismi tra antichità e modernità – genti e paesi diversi, pittori e artisti eterogenei – in una continua sovrapposizione di elementi che ne rafforzano l’immagine allegorica e ne rinnovano l’interesse.
Enrica Simonetti
Lighthouses and symbols
We continue, also in this issue, the discussion on lighthouses and their underlying symbolism. Since ancient times, in fact, it was the fires, with their flames, which illuminated the darkness of the coastlines and inspired great poets of the classical age. The mythology of the lighthouses then passed through the different historical periods showing significant similarities and parallelisms between the ancient and modern – different peoples and countries, heterogeneous painters and artistes – in a continual overlapping of elements which reinforces the allegorical image and renews interest.
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Enrico Squarcina
Cittadinanza oceanica, un utile ossimoro?
Il mare con la sua immensità, ha sempre costituito un forte richiamo per l’essere umano. Se, da un lato, è stato concepito come uno spazio di libertà, dall’altro, le grandi potenze hanno tentato, in ogni epoca, di imporvi la propria supremazia per scopi politici ed economici. Il testo in esame offre una disamina dell’evoluzione del concetto di territorializzazione dello spazio marittimo sino a condividere la concezione mondiale attuale che propone l’idea di ‘cittadinanza oceanica’, riconoscendo nel mare un patrimonio comune a tutti gli uomini, anche a chi non abbia nulla.
Enrico Squarcina
Oceanic citizenship, a useful oxymoron?
The sea in its immensity, since the dawn of civilization, has constituted a strong nostalgic call for the human being. If, on one side, it has been conceived as a space of freedom, on the other, the great powers have attempted in every era to impose their own supremacy for political and economic reasons. The text under consideration offers a discussion on the development of the concept of territorialization of the maritime space to the point of sharing the current global conception which proposes the idea of ‘oceanic citizenship’, recognizing in the sea a heritage to all mankind, even to those who have nothing.
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Stefano Valente
Geopolitica degli accessi. Da Bab el-Mandeb a Suez
Il trasporto marittimo, pur svolgendo un ruolo fondamentale nello sviluppo economico internazionale e nel processo d’integrazione dei mercati, mostra margini di vulnerabilità. L’instabilità che contraddistingue gli equilibri politici di Yemen, Somalia ed Egitto condiziona la navigabilità nello stretto di Bab el-Mandeb e nel canale di Suez; il denominatore comune che lega queste realtà è la presenza di minacce di tipo asimmetrico, come la pirateria e i movimenti jihadisti. La concentrazione di prioritari interessi economici e la loro salvaguardia finiscono, così, per intrecciarsi con numerose variabili, dando alla sicurezza di questi accessi marittimi una dimensione di tipo geopolitico.
Stefano Valente
Geopolitics of the accesses. From Bab el-Mandeb to Suez
The maritime transport, while carrying out a fundamental role in the international economic development and in the integration process of the markets, shows margins of vulnerability. The instability that distinguishes the political balances of Yemen, Somalia and Egypt conditions the navigability of the Strait of Bab el-Mandeb and in the Suez Canal; the common denominator that links these realities is the presence of asymmetrical threats, such as the piracy and the jihadist movements. The concentration of priority economic interests and their safeguard end up, therefore, by intertwining with numerous variables, giving a geopolitical dimension to the security of these maritime accesses.
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Laura Mariottini
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Vladimira Cavatore
Entre océanos. La geopolitica dei canali in America Latina
Nel 2013, all’annuncio della costruzione di un canale in Nicaragua con un finanziamento privato cinese, si è riaperto il dibattito − di fatto mai chiuso − sui canali interoceanici e sul controllo dell’anillo de fuego delle Americhe. Il testo descrive la situazione attuale delineando scenari geopolitici e socioeconomici futuri: ampliamento di Panama, costruzione della via marittima in Nicaragua, realizzazione di altri cinque progetti di canali secchi e intermodali transoceanici. «Nel XXI secolo – sosteneva agli inizi del XX il contrammiraglio Mahan − il destino del mondo sarà deciso nelle sue acque».
Laura Mariottini - Vladimira Cavatore
Entre los océanos. The geopolitics of the canals in Latin America
In 2013, with the announcement of the construction of the Nicaragua Canal financed privately by the Chinese, the debate was reopened – in fact, it had never closed – on inter-ocean canals and on the control of the ‘anillo de fuego’ of the Americas. This article describes the present situation outlining future geopolitical and socioeconomic scenarios: the enlargement of Panama, the construction of the sea route in Nicaragua, the realization of another five projects regarding dry and intermodal transoceanic canals. «In the 21st Century», Rear Admiral Mahan stated at the beginning of the 20th Century, «the destiny of the world will be decided in our waters».
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Maurizio Scaini
Evoluzione e tendenze geopolitiche nella regione del Pacifico
La regione del Pacifico è stata condizionata, negli ultimi due secoli, dalle dinamiche geopolitiche conseguenti, prima, alla colonizzazione europea e, poi alla Guerra fredda. Oggi sono in atto cambiamenti profondi e i nuovi competitori globali pongono interrogativi riguardanti le relazioni e gli assetti internazionali. L’articolo analizza i presumibili approcci che i principali attori adotteranno in futuro e gli scenari tesi a garantire stabilità e cooperazione nell’area.
Maurizio Scaini
Development and geopolitical tendencies in the Pacific region
The Pacific region has been conditioned, during the last two centuries, by the geopolitical dynamics consequent, at first, by the European colonization and, subsequently, by the Cold War. Today, profound changes are taking place and the new global competitors are posing questions regarding the relations and future international structures. This article proposes to analyze the presumable approaches that the principal protagonists will adopt in an imminent future and the scenarios planned to guarantee stability and cooperation in the area.
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Claudio Cerreti
Oceani di carta
La cartografia nasce terrestre, ma si è posta da sempre il problema di come (e dove) rappresentare mari e oceani. La crescente importanza della conoscenza e del controllo, anche geopolitico, delle distese oceaniche ha progressivamente accentuato la produzione di carte attente alla rappresentazione dei mari, la quale ha risentito in ogni periodo – anche oggi – dell’evoluzione degli interessi e delle pretese dei poteri in competizione. Un aspetto che emerge già dalla banale constatazione che i nomi dei mari seguono tradizioni differenti e contrastanti nelle varie lingue e nelle diverse epoche.
Claudio Cerreti
Oceans on the map
Cartography started with terrestrial mapping, but there has always been the problem of how (and where) to represent the seas and oceans. The growing knowledge and the control, also geopolitically, of the oceanic expanses have progressively accentuated the production of maps which are attentive to the representation of the seas. A representation which has been affected in each period (also today) by the evolution and claims of the powers in competition: as is already clear from the banal consideration that the names of the seas follow different and contrasting traditions in the various languages and eras.
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Barbara Contini
Choke point. Le porte vulnerabili dell’oceano Indiano
Il traffico marittimo costituisce una portante strategica di scambio che contribuisce e determina lo sviluppo stesso di Paesi e regioni del mondo, un sistema che si struttura e si mantiene in una sorta di equilibrio dinamico nelle continue trasformazioni dell’economia e degli assetti mondiali, adattandosi alle mutazioni che accompagnano i nuovi scenari. Le rotte marittime e gli sbocchi sui mari e sugli oceani sono un caposaldo di cui gli stretti internazionali e quelli artificiali rappresentano, spesso, i punti nevralgici di tensioni internazionali e regionali.
Barbara Contini
Choke point. The vulnerable ports of the Indian ocean
Maritime traffic constitutes a strategic element of exchange and trade which contributes and determines the very development of Countries and regions of the world; a system which is structured and maintained in a kind of dynamic balance in the continual transformation of the economy and world orders, adapting and readapting to the changes that accompany new scenarios. The maritime routes and outlets on the seas and oceans, such as the international and the artificial straits often represent crucial points of international and regional tension.
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Antonio De Chiara
Sicurezza e interessi economici nell’oceano Indiano
Un tempo meta di leggendarie esplorazioni di navigatori portoghesi, l’oceano Indiano è uno dei mari più contesi e ‘sorvegliati’ strategicamente da potenti attori politici, militari ed economici. Il secondo oceano del mondo per grandezza è oggi crocevia affollato di merci, traffici e forze militari. Attraverso lo sconfinato bacino che collega il Sud-Est asiatico allo stretto di Hormuz e, passando per il canale di Suez, al mar Mediterraneo, decine di migliaia di navi cargo attraversano ogni anno l’oceano Indiano trasportando oltre il 30 per cento delle merci mondiali e l’80 per cento del petrolio scambiato per via marittima.
Antonio De Chiara
Security and economic interests in the Indian ocean
Once the destination of legendary explorations of Portuguese navigators, the Indian Ocean is one of the seas most disputed and strategically ‘guarded’ by powerful political, economic and military protagonists. The second largest ocean in the world, today it is a crossroad packed with merchandise, traffic and military forces. Every year through the boundless basin that connects Southeast Asia to the Hormuz Straits and, passing through the Suez Canal to the Mediterranean Sea, tens of thousands of cargo ships cross the Indian Ocean, transporting over 30% of the world merchandise and 80% of the oil traded by sea.
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Corrado Maria Daclon
Geopolitica della Cina e oceani,
tra commercio e difesa
Due punti fermi strategici possono essere tratteggiati con certezza riguardo al futuro della Cina a medio e lungo termine. Il primo riguarda la demografia e l’inevitabile drammatica crisi che il drastico invecchiamento della popolazione porterà nei prossimi decenni al modello economico. Il secondo concerne la geopolitica degli oceani, che i cinesi studiano con sempre maggiore attenzione e preoccupazione da quando sono divenuti una potenza economica basata soltanto su una crescita ‘export led’, totalmente dipendente dai Paesi importatori della propria manifattura e, quindi, dalle vie di navigazione e dalle rotte navali.
Corrado Maria Daclon
Geopolitics of China and the oceans,
between commerce and defence
Two clear strategic points can be traced with certainty regarding the future of China in the medium and long term. The first concerns the demography and the inevitable dramatic crisis that the drastic aging of the population will bring to the economic model in the coming decades. The second regards the geopolitics of the oceans, which the Chinese study with always increasing attention and preoccupation since they became an economic power based only on an ‘export led’ growth, totally dependent on the Countries importing their own manufacture and, thus, on navigable waterways and sea routes.
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Paolo Sellari
La String of Pearls Strategy cinese
Con la pubblicazione del Libro Bianco per la Difesa del 2015, Pechino ha voluto sottolineare il ruolo geopolitico della Cina in relazione ai pericoli derivanti dall’instabilità globale, ridefinendo le priorità in termini di sicurezza nazionale. Il fatto innovativo sta nell’abbandono della tradizionale impostazione basata sulle forze terrestri a favore di un maggiore bilanciamento con la dimensione marittima e aerospaziale, che sposta il focus su una proiezione overseas che amplia il raggio d’azione della People’s Liberation Army Navy (Plan) a tutto l’oceano Indiano. Queste acque stanno divenendo il terreno di scontro geopolitico-marittimo del XXI secolo. Alfred T. Mahan lo aveva previsto e i cinesi stanno realizzando la sua visione.
Paolo Sellari
The chinese String of Pearls Strategy
With the publication of the White Book for Defence of 2015, Beijing has made it a point of stressing the geopolitical rule of China in relation to the dangers deriving from the global instability, redefining the priorities in terms of national security. The innovative fact lies in the abandoning of the traditional approach based on the terrestrial forces in favour of a greater balance with the maritime and airspace dimension, which shifts the focus on an overseas projection, widening the range of action of the People’s Liberation Army Navy (Plan) to all of the Indian Ocean. These waters are becoming the geopolitical-maritime ground of conflict of the 21st Century. Alfred T. Mahan had foreseen it and the Chinese are now realizing his vision.
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Stefano Soriani
Ocean Grabbing e governance del mare
L’Ocean Grabbing indica l’accaparramento delle risorse del mare da parte di attori diversi e degli effetti negativi sui sistemi socio-ecologici che esso produce, con riguardo alle comunità di pescatori artigianali. La globalizzazione dell’economia del mare, la realizzazione d’infrastrutture di trasporto ed energetiche, lo sviluppo turistico e i processi di riforma della pesca sono tra le cause più importanti. Il fenomeno conferma la difficoltà di promuovere una governance sostenibile, sia negli spazi aperti dell’oceano sia nelle aree costiere, dove i fenomeni conflittuali sono particolarmente forti.
Stefano Soriani
Ocean grabbing e governance of the seas
Ocean grabbing indicates the seizing of sea resources on the part of different protagonists and the negative effects produced on the socio-ecological systems, with particular regard to the communities of artisanal fishermen. The globalization of the sea economy, the creation of transport and energy infrastructures, the tourist development and the reform processes of fishing are among the most important causes. The phenomenon confirms the difficulty of promoting sustainable governance, both in the open spaces of the ocean, and in the coastal areas where these conflictual phenomena are particularly strong.
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Dario Fabbri
Nell’Artico è la Russia la Nazione da battere
L’Artico è, in questa fase, una delle regioni più pericolose della terra. Intenzionate a contendersi le risorse naturali che può garantire lo scioglimento dei ghiacci, le principali potenze del globo stanno adottando una crescente postura militarista. La Russia è, al momento, la potenza (semi) egemone, ma la pessima congiuntura economica rischia di minarne l’azione, mentre Stati Uniti e Cina cercano di recuperare terreno. Tra esercitazioni militari, operazioni di spionaggio e appropriazione di terre emerse, la terra dei ghiacci è divenuta rovente.
Dario Fabbri
Russia is the nation we have to beat in the Arctic
In this phase the Arctic is one of the most dangerous regions of the Earth. In their intention to contend for the natural resources which can guarantee the ice melting, the principal world powers are adopting an increasingly militaristic posture. Russia, at the moment, is the (semi) dominant power, but the bad economic trend threatens to undermine the action, while the United States and China are trying to make up ground. Between military exercises, espionage operations and appropriation of emerging land, the land of ice has become red hot.
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Francesco Battaglia
Il sistema di governance dell’Antartide e le prospettive di cambiamento
Alcune parti del globo terrestre, anche in ragione dell’abbondanza di risorse minerarie presenti, hanno reso necessaria l’adozione di regimi giuridici speciali, il cui scopo, oltre a preservare i territori in questione, è di tutelare gli interessi degli Stati in generale. L’articolo valuta se il quadro giuridico di riferimento sia stato istituito con l’intento di rendere l’Antartide, e quindi anche i mari che lo circondano, un patrimonio comune dell’umanità o se in futuro, soprattutto quando nuove tecnologie faciliteranno l’accesso alle risorse presenti, potranno riemergere le pretese di sovranità, attualmente sospese dall’entrata in vigore, nel giugno del 1961, del Trattato Antartico, firmato a Washington nel 1959.
Francesco Battaglia
The system of governance of the Antarctic and the prospects of change
Certain parts of the terrestrial globe, also because of the abundance of mineral resources, have raised the necessity of the adoption of special legal regimes, the purpose of which, apart from preserving the territory in question, is to protect the interests of the States in general. The article intends to assess whether the legal framework referred to has been instituted with the intention of rendering the Antarctic, and therefore also the seas that surround it, a common heritage of humanity or if in the future, especially when new technologies will facilitate access to the present resources, sovereignty claims – which were suspended with the entry into force, in June 1961, of the Antarctic Treaty, signed in Washington in 1959 – could reemerge.
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Antonio Teti
Isis foreign fighters recruitment 3.0
L’utilizzo di combattenti stranieri è una pratica che affonda le sue origini nell’antico Egitto, quando Ramesse II si servì dei mercenari shardana, provenienti dalla Sardegna, per combattere i nemici Hittiti nel XIII secolo a.C. I mercenari hanno poi trovato impiego in tutte le guerre combattute dall’uomo, sebbene in diverse Nazioni tale attività sia formalmente illegale. Nell’ultimo decennio, la nascita di compagnie militari private ha subìto una crescita esponenziale, soprattutto grazie ai conflitti nel contesto mediorientale. L’ingaggio di questi combattenti solitamente comporta un consistente esborso di denaro da parte di chi li assume. L’Isis è invece riuscito a creare una metodologia di reclutamento basata sulle pulsioni motivazionali e ideologiche. È il Recruitment 3.0 − ove si mischiano social media, tecniche di persuasione in rete e propaganda online − che induce i foreign fighters ad abbandonare la famiglia, il lavoro, gli amici e la nazione di origine per unirsi alle file dei combattenti jihadisti.
Antonio Teti
Isis Foreign Fighters recruitment 3.0
The use of foreign fighters is a practice that traces its origins to ancient Egypt, when Ramses II used Shardana mercenaries coming from Sardinia, to fight the Hittite enemies in the 13th Century B.C. Mercenaries have found employment in all the wars fought by man although in different Nations such activity is formally illegal.
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Scipione Rocca
L’intelligence dei nostri tempi (II parte)
Dopo aver approcciato il mondo dell’intelligence e aver fatto conoscenza con il ‘processo informativo’, diamo ora uno sguardo a mezzi, tecniche e metodi usati dagli operatori. Entreremo in un mondo con un cielo costellato di acronimi, dove i protagonisti sono uomini e tecnologie, legati sempre e imprescindibilmente tra loro. Scopriremo che non si tratta di James Bond dotati di super-auto e miracolose valigette, bensì di moderni professionisti che operano sul campo, pronti ad avvalersi scientemente dei necessari strumenti.
Scipione Rocca
The intelligence in our times (part 2)
After having approached the world of intelligence and made our acquaintance with the ‘information process’, we shall now take a look at the means, techniques and methods used by the operators. We shall enter a world with a sky studded with acronyms, where the protagonists are men and technologies, always and inseparably linked together. We shall discover that it is not James Bond equipped with a super car and miraculous briefcases, but modern professionals who operate in the field, ready to scientifically avail themselves of the necessary instruments.
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Gianfranco Benedetto
A che punto sono gli arsenali nucleari.
Una minaccia in silenziosa crescita
Il testo rappresenta una riflessione sull’impatto psicologico che gli arsenali atomici hanno avuto a livello internazionale tra il 1950 e il 1989, accompagnando la vita quotidiana di molti con larga eco anche nel contesto sociale, militare, politico e diplomatico. La costante minaccia atomica è stata anche funzionale alla propaganda ideologica dei due blocchi contrapposti del pianeta: l’Est e l’Ovest. Negli ultimi anni la tematica ha assunto contorni sfocati, tuttavia, a ben guardare, una concreta realpolitik dovrebbe mirare, attraverso una continua attività d’intelligence, a riprendere i negoziati per scongiurare il pericolo nucleare.
Gianfranco Benedetto
At what point are the nuclear arsenals.
A threat in silent growth
The text represents a reflection on the psychological impact that the atomic arsenals have had at an international level between the years 1950 and 1989, accompanying the everyday life of so many with resonant echoes also in the social, military, political and diplomatic contexts. The constant atomic threat has also been functional to the ideological propaganda of the two opposing blocks of the planet: the East and the West. However, in recent years the subject has assumed vague and uncertain contours and, on closer inspection, a concrete realpolitik must aim, through a continued intelligence activity, to resume negotiations to avert any nuclear danger.
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Massimiliano Sala
Autentificazione e cifratura di dati biometrici
L’autenticazione biometrica si occupa dell’identificazione di persone attraverso le loro caratteristiche fisiologiche (come l’impronta o l’iride) o comportamentali (come la grafia o la voce). È un campo di ricerca cruciale per lo sviluppo di sistemi di autenticazione – da cui s’attendono soluzioni che permettano di sostituire o ridurre l’uso di password, numeri Pin e token bancari – che contribuiscono alla digitalizzazione di settori ancora ingombrati da manufatti fisici. Uno degli aspetti più delicati dei sistemi di autenticazione biometrica è la loro protezione, sia per per la tutela della privacy sia per evitare contraffazioni e furto d’identità. Recenti metodi crittografici assicurano tale salvaguardia, fornendo sistemi in cui le credenziali siano cancellabili allo stesso modo di come si può resettare una password..
Massimiliano Sala
Authentication and encryption of biometric data
Biometric authentication deals with the identification of individuals through their physiological characteristics (such as fingerprints or irises) or behavioural characteristics (such as handwriting or voice). It is a field of research crucial to the development of authentication systems – from which solutions are hoped for that will substitute or reduce the use of passwords, secret numbers and banking countermarks – which contribute to the digitalization of sectors that are still cluttered by physical artifacts. One of the more delicate aspects of biometric authentication is that of their protection, both for questions regarding the protection of privacy and for the prevention of counterfeiting and identity theft. Recent cryptographic methods ensure such safeguard, providing systems in which the credentials can be cancelled in the same way as a password can be reset.
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Giampaolo Rugarli
Storie di chi si è dato coraggio
Alberto ed Aldo Li Gobbi
Continuiamo nella presentazione dei decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare, conferita ad appartenenti del mondo dell’intelligence per la straordinarietà del loro comportamento nell’assolvimento della missione affidata. Lo scopo è ricordare quanti ci hanno lasciato in eredità lezioni di rettitudine e orgoglio di appartenenza, con racconti di fantasia che pur attingono a eventi che hanno realmente coinvolto i protagonisti.
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Poso della Perna
Die Glienicker Brücke – Il ponte Glienicke
Una recente produzione cinematografica ha riportato alla notorietà il ponte Glienicke che collega Berlino alla città di Potsdam. Su di esso è passata molta storia della Germania imperiale e, successivamente, di quella repubblicana. Nel periodo della Guerra fredda il Glienicker Brücke assunse il ruolo di frontiera tra gli opposti schieramenti e divenne luogo di scambio di agenti segreti catturati. Per tale ragione fu denominato ‘ponte delle spie’. Deutsche Post – con un’emissione del 22 gennaio 1998, del valore nominale di 110 pfenning – gli ha tributato il meritato riconoscimento di saldo testimone di quelle vicende e di palcoscenico dal quale è possibile ammirare un paesaggio ancora straordinario.
Poso della Perna
Die Glienicker Brücke – The Glienicke bridge
Recent film productions have brought to fame a bridge that connects the city of Berlin with the city of Potsdam: the Glienicke bridge. Under its arches much history of Imperial Germany has passed and, subsequently, also that of Republican Germany. During the period of the Cold War, the bridge assumed the role of protagonist as a border between the opposing military forces and as a contact point for the exchange of prisoners, from which derived the common denomination of the ‘bridge of spies’. The German Post celebrated the Glienicker Brücke by issuing a stamp on January 22 1998 for the nominal value of 110 pfennig, attributing to the bridge a well deserved recognition for the scenery which every passerby can admire and as a silent witness of contemporary history.
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Giancarlo Zappoli
Il ponte delle spie
Steven Spielberg rievoca la vicenda che vide lo scambio tra l’agente sovietico Rudolf Abel e il pilota americano Francis Gary Powers grazie alla mediazione dell’avvocato James Britt Donovan. La rilettura è finalizzata, più che a una ricostruzione dell’accaduto, alla descrizione del rapporto tra Donovan e Abel e all’affermazione della necessità, in qualsiasi contingenza, del rispetto dei valori che stanno alla base di ogni democrazia e, nella fattispecie, di quella statunitense.
Giancarlo Zappoli
Bridge of Spies
Steven Spielberg recalls the story of the exchange between the Soviet agent, Rudolf Abel and the American pilot, Francis Gary Powers, thanks to the mediation of the lawyer, James B. Donovan, ‘a man of sterling character’. The reading is aimed less at the reconstruction of the event, but rather to the story of the relationship between Donovan and Abel and to the affirmation of the need, in any contingency, to respect the basic values of every democracy and, in this case, those of the United States.
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Giuseppe Pollicelli
Max Fridman, l’ex spia testimone del suo tempo
Max Fridman fa il commerciante di tabacco a Ginevra, ma il suo passato di agente dei Servizi segreti francesi riemerge quando viene indotto a recarsi a Budapest per indagare sulla misteriosa eliminazione di tutti gli elementi della Rapsodia, filiale ungherese dell’intelligence transalpina. Ha così inizio la saga, ambientata nell’Europa del 1938, del personaggio più famoso e amato fra quelli creati dal fumettista bolognese Vittorio Giardino, che, nel delineare le caratteristiche della sua creatura, si ispira a se stesso. Testimone degli eventi più significativi del suo tempo, Fridman è stato finora protagonista di avventure anche a Istanbul e nella Spagna insanguinata dalla guerra civile. Tre romanzi grafici accolti con straordinario favore dalla critica e dal pubblico, che hanno contribuito a consacrare Giardino, abile narratore e disegnatore raffinato, come uno degli autori di fumetti più importanti del panorama internazionale.
Giuseppe Pollicelli
Max Fridman, former spy witness of his time
Max Fridman is a tobacco merchant in Geneva, but his past as an agent for the French Secret Services resurfaces when he is prompted to go to Budapest to investigate the mysterious elimination of all the elements of the Rhapsody, the Hungarian branch of the transalpine Intelligence. Thus begins the saga, set in Europe of 1938, of the most famous and loved character among those created by the Bologna cartoonist, Vittorio Giardino, who, in outlining the characteristics of his creation, is inspired by his own life. Witness to the most significant events of his time, Friedman has been protagonist of events in Istanbul and in the bloodied Spanish civil war. Three graphic novels, welcomed with extraordinary enthusiasm by the critics and the general public, have contributed to recognize Giardino, able story-teller and refined designer, as one of the most important cartoon authors of the international panorama.
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Melanton
Il lato sorridente dell'intelligence
Ben ritrovati, cari Lettori!
Con l’augurio più caloroso per nuove fiorenti primavere. Che siano prodighe di quella serenità connaturata al nostro comune vivere sociale, ultimamente segnato da accadimenti di profonda apprensione e inquietudine. I quali, tuttavia, non devono stravolgere il nostro status di persone libere ma, anzi, fortificarne ancor più l’equilibrio, il coraggio, il desiderio del bello, la naturalezza e la gioia di essere.
Auguri, quindi. E grazie, sempre, per la vostra cortese compagnia.
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Recensioni
Rhodri Jeffreys-Jones, In spies we trust. The story of western intelligence, Oxford University Press, 2013.
Michael A. Turner, Historical Dictionary of United States Intelligence, Rowman & Littlefield.
James Britt Donovan, La verità sul caso Rudolf Abel, Garzanti, 2015.
Gabriella Chioma, Splendore e Ombra. Virginia Verasis di Castiglione, Novantico, 2015.
Roderick Bailey, Target Italy, Utet, 2014.
Noam Chomsky - André Vltchek, Terrorismo occidentale, Ponte alle Grazie, 2015.
Raul Capote, Un altro agente all’Avana , Zambon, 2015.
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