sommario 3/2015
Editoriale
Con questo numero, Gnosis apre uno sguardo panoramico sulle complesse dinamiche che agitano lo scenario geopolitico globale e si riflettono sul piano della sicurezza anche nei più vicini scacchieri nazionale e comunitario.
Le strette interdipendenze dei fattori di crisi impongono oggi un comprehensive approach, aperto e flessibile, che consenta di valutare quanto le minacce e le scelte per contrastarle, ancorché localistiche e circoscritte in ambiti definiti, inneschino cambiamenti universali, spesso non preventivabili o auspicabili.
Il punto di vista di Sebastiano Maffettone e Domenico Melidoro azzarda una riflessione in quello spazio ambiguo e dibattuto degli arcana imperii in cui, con difficoltà, si cerca il bilanciamento tra gli interessi alla sicurezza collettiva e le libertà individuali. Di entrambi gli aspetti sono tracciati i riferimenti etico-filosofici e le possibili derive, con una particolare attenzione alle forme spinte di dissenso – tra cui il whistleblowing – nei casi in cui la segretezza travalichi quell’orizzonte etico della legalità ritenuto insuperabile da una società democratica. Del mito della trasparenza e dei suoi effetti sul piano delle relazioni internazionali continua a trattare Roberto Adriani che, nel valutare la nota vicenda WikiLeaks, considera come, nel moderno contesto tecnologicamente avanzato, l’empowerment degli utenti della rete e la comunicazione non lineare sviluppino possibilità informative incontrollabili, sino al c.d. epic fail...
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Sebastiano Maffettone
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Domenico Melidoro
Punto di vista - Democrazia e segreto
La democrazia è trasparenza. Essa richiede sicurezza e la sicurezza presuppone l’esistenza di segreti, di dati oscurati, di arcana imperii e così via. Questa contraddizione di fondo caratterizza ogni regime democratico, ma assume maggiore rilievo in presenza di tensioni speciali oppure quando il caso in questione raggiunga dimensioni straordinarie per qualità e quantità. Cosa che avviene, di regola, quando informazioni riservate sono proposte da media ad alta diffusione.
Il modo classico di affrontare un problema del genere consiste nel bilanciare due esigenze opposte: da un lato, la necessità di rendere l’opinione pubblica consapevole; dall’altro, l’opportunità di tutelare riservatezza e segretezza. Un conflitto così delineato è immanente al mondo dell’informazione di massa e prende forme assai diverse, dal teleobiettivo che spia da lontano la casa di un politico alla pubblicazione sui giornali di conversazioni telefoniche private, dall’esposizione televisiva di fatti crudeli o di minori all’uscita di libri che raccontano vicende, in qualche modo, private....
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Araldica
La National Security Agency (Nsa) è una delle componenti chiave della Comunità d’intelligence statunitense. Nata come unità specialistica nella decrittazione delle comunicazioni in codice delle potenze dell’Asse durante la Seconda guerra mondiale, è stata formalmente istituita con decreto del presidente Harry S. Truman del 4 novembre 1952 e orientata verso gli studi crittografici, proseguendo l’opera delle agenzie precedenti, artefici della rottura di molti algoritmi della scrittura cifrata. La missione dell’Agenzia si declina su due piani interconnessi: la Signals Intelligence (Sigint) e l’Information Assurance. Attraverso la Sigint si raccolgono, si elaborano e si disseminano informazioni d’intelligence di interesse per la sicurezza originate da emissioni elettromagnetiche e da sistemi elettronici provenienti dall’estero...
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Alain Charbonnier
Rochefort vinse a Midway, fu sconfitto a Washington
«Si può raggiungere qualsiasi risultato, purché nessuno badi a chi va il merito», era scritto alle spalle del capitano di vascello Joseph J. Rochefort nel Dungeon, il seminterrato di Pearl Harbour, dove i decrittatori della stazione ‘Hypo’ che lavoravano sui codici della Marina giapponese misero l’ammiraglio Nimitz in grado di vincere a Midway. Ma c’era chi al merito badava, e come, e voleva appropriarsene. Rochefort era approdato alla crittoanalisi quando negli Stati Uniti era considerata quasi una stregoneria. Sedici anni dopo, nonostante i brillanti risultati, ne fu estromesso dai burocrati di Washington. «Un ex studente di giapponese non può comandare un centro dell’intelligence navale», dissero. La vittoria di Midway fu ascritta a suo merito soltanto nel 1985, nove anni dopo la morte.
Alain Charbonnier
Rochefort: won at Midway,
was defeated at Washington
«One can reach any result, as long as no-one minds to whom the credit goes». It was written behind the back of Sea Captain Joseph J. Rochefort in the Dungeon, the basement of Pearl Harbour, where the codebreakers of the Station ‘Hypo’ worked on the codes of the Japanese Navy and who made it possible for Admiral Nimitz to win at Midway. But there was one who badly wanted the merit and was determined to appropriate it. Rochefort landed at the cryptanalysis when in the United States it was considered almost a piece of witchcraft. Sixteen years later, notwithstanding the brilliant results, he was ousted by bureaucrats in Washington. «An ex-Japanese student cannot command a center of naval Intelligence», they said. The victory of Midway was accredited to him only in 1985, nine years after his death.
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Gianandrea Gaiani
Isis un anno dopo.
Punti di forza e debolezza del Califfato
A un anno dall’inizio dell’operazione Inherent Resolve della Coalizione internazionale, lo Stato islamico combatte una tenace battaglia difensiva sul fronte iracheno, mantiene l’iniziativa su quello siriano e allarga il proprio raggio d’azione grazie ai movimenti affiliati, dall’Afghanistan alla Nigeria. Un bilancio in chiaroscuro che abbraccia le capacità militari, la leadership, la propaganda e il fronte interno del Califfato ma che evidenzia come lo Stato Islamico prosperi e resista, grazie alle ambiguità, alle indecisioni e alla scarsa combattività dei suoi avversari.
Gianandrea Gaiani
Isis one year later:
points of strenght and weakness of the Caliphate
One year from the ‘Inherent Resolve’ operation of the international Coalition, the Islamic State fights a tenacious defensive battle on the Iraqi front, is maintaining the initiative on the Syrian front and expands its range of action thanks to the affiliated movements of Afghanistan and Nigeria. An analysis with highs and lows, involving the military capacity, the leadership, the propaganda and the inner aspects of the Caliphate as well as the fact that the Islamic State is resisting and prospering mainly thanks to the ambiguities, the lack of decisions and fighting spirit of its opponents.
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Dario Fabbri
L’approccio imperiale di Obama
nel caos mediorientale
In rottura con i suoi predecessori, Barack Obama ha adottato un approccio imperiale nella politica estera, in particolare verso il Medio Oriente. Dall’apertura all’Iran, al ruolo svolto dagli Stati Uniti nella guerra civile siriana, fino al tentativo di sfruttare il caos regionale. In Medio Oriente, Washington riconosce soltanto alleati e nemici occasionali, spiazzando israeliani, sauditi e turchi. Emergono legami tra Obama, Otto von Bismarck e Guicciardini. Ma per trasformare la tattica in strategia, la Casa Bianca necessita di un piano di lungo periodo e di un rinnovato senso della missione americana. Una tattica che, tuttavia, finora non ha suscitato entusiasmi nell’opinione pubblica americana e che rischia di estendere all’Europa l’instabilità mediorientale.
Dario Fabbri
The imperial approach of Obama in the Middle East chaos
Breaking with his predecessors, Barack Obama has adopted an imperial approach in foreign policy, especially towards the Middle East. From the opening up to Iran, to the role played by the United States in the Syrian civil war, up to the attempt to exploit the regional chaos. In the Middle East, Washington recognizes only allies and occasional enemies, wrong-footing Israelis, Saudis and Turks. Ties between Obama, Otto von Bismarck and Guicciardini are emerging. But to transform the tactic into strategy, the White House has need of a long period plan and a renewed sense of the American mission. A tactic which, however, up to now has not aroused the American public opinion and which risks extending to Europe the Middle East instability.
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Corrado Maria Daclon
Globalismo nuova frontiera della geopolitica
Le grandi trasformazioni del geosistema mondiale che hanno preso avvio alla fine degli anni Settanta hanno posto le basi di un cambiamento generalizzato in un’inedita dimensione globale. Ma il processo di globalizzazione, tra le tante positive conseguenze, ha creato anche la marginalizzazione di alcuni gruppi, come pure disuguaglianze economiche che hanno, di fatto, ampliato il supporto sociale per la crescita di un terrorismo globale. Probabilmente il termine Stato-centrico di ‘sicurezza nazionale’ è oggi superato nei fatti e ci porta a riflettere se esista davvero una sicurezza nazionale o, se piuttosto, in un’analisi globalista e mettendo da parte vecchi retaggi, dobbiamo parlare di sicurezza globale. Con una vera e propria rivisitazione del concetto di sicurezza.
Corrado Maria Daclon
Globalism, new frontier of geopolitics
The great transformations of the world geo-system which have taken place from the end of the 70’s have laid the basis of a generalized change of an unprecedented global dimension. But the process of globalization, among the many positive consequences, has created also the marginalization of certain groups which, with the accompanying economic inequality have, in fact, increased the social support for the growth of a global terrorism. Probably the term State-centric of ‘national security’ is now outdated in the facts and this leads us to reflect whether a national security really exists or, rather, in a globalist analysis, and putting aside old legacies, we should speak of global security. With a real and true re-examination of the concept of security.
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Barbara Contini
L’immigrazione e l’espansione della religione islamica in Europa.
Una prospettiva in chiaroscuro per molti Stati europei
Un progressivo incremento della presenza di musulmani, specie nei Paesi europei più esposti, negli anni ha generato un elemento di saturazione del tessuto sociale, tanto da stimolare sentimenti diffusi nella popolazione autoctona verso un ‘processo di islamizzazione’ percepito come incombente e pericoloso fattore di rischio per le tradizioni e la cultura liberale europea. Inoltre esiste il timore di infiltrazioni terroristiche, sebbene sotto il profilo tecnico-militare altre, più dirette, siano le modalità di infiltrazione preferite dai terroristi. L’immigrazione è un fenomeno che dovrebbe essere affrontato in un quadro strategico e geopolitico, secondo una logica orientata su misure attuate nel tempo.
Barbara Contini
The immigration and the expansion of the Islamic religion in Europe.
A prospective in chiaroscuro for many european States
A progressive increase of the Moslem presence, especially in the bordering European Countries, over the years has generated an element of saturation of the social fabric, so much so to stimulate widespread sentiments in the autochthonous population towards a ‘process of Islamization’ which has been perceived as threatening and dangerous factors of risk for the traditions and liberal European culture. Furthermore, there is the fear of terrorist infiltration, although from the other techno-military profile, more direct, it would be the modality of infiltration preferred by the terrorists. Immigration is a phenomenon that must be addressed in a geopolitical and strategic framework, according to a logic oriented on measures implemented over time.
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Matteo Marconi
Come la geopolitica approdò sulla ‘terra’: Rudolf Kjellén e Karl Haushofer (III parte)
Salpata dal ‘mare’, la geopolitica ‘approda’ sul continente ai primi del Novecento grazie a Rudolf Kjellén, che elaborerà una sua proposta sulla base del lascito intellettuale di Friedrich Ratzel, creatore della moderna geografia politica. Il rapporto con Ratzel caratterizzerà anche l’elaborazione di Karl Haushofer, vero fautore della sistematizzazione della disciplina. Nell’articolo si presentano le modalità e le caratteristiche con cui nacque la geopolitica sul continente, prendendo Kjellén e Haushofer come punti di riferimento. Vengono poi analizzati il peso dell’esito della Prima guerra mondiale nella diffusione della geopolitica in Germania e la sostanziale continuità tra questa e la geografia politica ratzeliana.
Matteo Marconi
How geopolitics landed on the ‘Earth’: Rudolf Kjellén e Karl Haushofer
Sailed from the ‘sea’, geopolitics ‘lands’ on the Continent in the early 20th Century, thanks to Rudolf Kjellén, who elaborated his proposal on the basis of the intellectual legacy of Friedrich Ratzel, creator of the modern political geography. The relationship with Ratzel will also characterize the elaboration of Karl Haushofer, a true supporter of the systemization of the discipline. Further ahead the modalities and characteristics with which we had the birth of geopolitics made on the Continent, taking Kjellén and Haushofer, will be presented as reference points. The weight of the outcome of the First world war will be analyzed in the diffusion of the geopolitics in Germany and the substantial continuity between this and the ratzelian political geography.
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Alessandro Pansa
Sviluppo tecnologico e distribuzione del potere internazionale
La storia delle relazioni internazionali si accompagna a quella dei paradigmi tecnologici che hanno dominato l’evoluzione industriale del mondo occidentale a partire dal XIX secolo: macchina a vapore, motore a scoppio, energia elettrica, petrolchimica, microelettronica, le cosiddette General Purpose Technology. Le nazioni hanno visto crescere o declinare la propria forza a seconda della loro capacità di governare tali standard tecnologici. La globalizzazione e l’affacciarsi di un nuovo paradigma hanno mutato lo scenario, aprendo una competizione internazionale per il dominio della tecnologia e per la distribuzione del potere mondiale.
Alessandro Pansa
Technological development and distribution of international power
The history of the international relations accompanies those of the technological paradigms that dominated the industrial revolution of the Western world starting from the 19th century: steam engines, combustion engines, electricity, petro-chemistry, microelectronics ad the so-called General Purpose Technology. The nations have seen their own power grow or decline depending on their capacity to govern these technological standards. Globalization and the facing of a new paradigm have changed the scenario and an international competition has opened for the dominion of the technology and the distribution of world power.
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Filippo Aragona
Il fenomeno della ’ndrangheta nel dopoguerra
e l’affermazione dei valori costituzionali
Il fenomeno della ’ndrangheta deve essere esaminato nella cornice dei valori costituzionali, in quanto occorre tentare di comprendere come un’organizzazione così primitiva sotto il profilo dei valori fondamentali dell’uomo abbia potuto trovare spazi sempre più ampi nell’ambito di società dotate delle moderne Costituzioni. In una società costituzionalmente orientata, la ’ndrangheta e coloro che ne favoriscono la sopravvivenza e il rafforzamento sono da considerare alla stregua di avanzi, detriti, rifiuti inquinanti, che devono essere espunti dal contesto ambientale mediante una sinergia tra tutte le forze civili che operano per il bene collettivo e per superare quei particolarismi retrivi e aggressivi rappresentati dalle mafie.
Filippo Aragona
The ’ndrangheta phenomenon after the 1st world war and the affirmation of the constitutional values
The phenomenon of the ’ndrangheta must be examined within the framework of the constitutional values, since it is necessary to try to understand how such a primitive organization, as far as human fundamental values are concerned, could ever have found expanded spaces throughout societies endowed with modern Constitutions. In a constitutionally oriented society, the ’ndrangheta and those who favour its survival and reinforcement have to be considered just like leftovers, debris, polluted garbage that must be wiped out of the wider social context by means of a synergy among all the civil forces who operate for the collective good squashimg those reactionary and aggressive individuals represented by the mafias.
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Antonio D’Amato
La camorra. Dal contrabbando di sigarette al traffico internazionale di stupefacenti, fino alle infiltrazioni
nei pubblici poteri
Le condizioni storiche per il salto di qualità della camorra furono i collegamenti dei sodali con i mafiosi siciliani, avvenuti a causa del soggiorno obbligato di questi ultimi nella provincia di Napoli. Alla metà degli anni Settanta il traffico di sostanze stupefacenti sostituì quello delle sigarette, con la conseguente trasformazione dei camorristi da piccoli delinquenti marginali a operatori economici capaci di comprendere i più sofisticati meccanismi finanziari. Nell’ottobre 1970, nel carcere di Poggioreale avvenne formalmente la nascita della c.d. ‘Nuova camorra organizzata’ (facente capo a Raffaele Cutolo), soppiantata successivamente dalla potente organizzazione facente capo a Carmine Alfieri e a Pasquale Galasso, denominata ‘Nuova famiglia’. Quest’ultima modificò profondamente il tradizionale modus operandi delle associazioni criminali campane, rifiutando il traffico di sostanze stupefacenti e modellando le proprie attività estorsive secondo schemi radicalmente diversi da quelli fino ad allora praticati.
Antonio D’Amato
The camorra. From smuggling cigarettes to the international traffic of drugs and to the infiltration into public powers
The historical conditions for the quality leap of the camorra were the connections with the associates of the Sicilian Mafiosi which had come about due to the forced residence of these last in the province of Naples. In the mid-sixties drug trafficking had substituted that of cigarettes, with the consequent transformation of the camorrists from small marginal delinquents to economic operators able to understand the most sophisticated financial mechanisms. In the prison of Poggioreale, October 1970, the so-called ‘New Organized Camorra’ (headed by Raffaele Cutolo) was formally created. It will be later supplanted by the powerful organization headed by Carmine Alfieri and Pasquale Galasso, called ‘New Family’. This last organization profoundly modified the traditional modus operandi of the criminal associations of Campania, refusing the traffic of drugs and modelling their extortion activities according to schemes which were radically different from those previously practiced.
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Manoela Patti
Mafia e antimafia nell’Italia repubblicana
Una vulgata ormai cara alla pubblicistica, ma recisamente negata dalla storiografia, afferma che la mafia prestò il suo aiuto alle armate alleate al fine di assicurare il buon esito dell’‘operazione Husky’, nome in codice dello sbarco in Sicilia. Il primo maggio del 1947 si consuma il tragico eccidio di Portella della Ginestra. La reazione delle istituzioni si concentra, però, più sulla repressione del movimento contadino che della violenza mafiosa. Mentre ‘Cosa nostra’ prospera in assenza di significativi risultati operativi da parte degli inquirenti e per una sottovalutazione del problema da parte del governo e dell’opinione pubblica, a Palermo esplode nel 1962 la cosiddetta ‘prima guerra di mafia’. È, però, la bomba di Ciaculli a riportare finalmente l’attenzione della società civile e delle istituzioni sul problema.
Manoela Patti
Mafia and anti-mafia in the Italian Republic
A cliché which has become very dear to journalists, but flatly denied by historians, states that the mafia gave its help to the allied armies in order to ensure the good outcome of the ‘Husky Operation’, code name for the landing in Sicily. On the 1st of May the tragic massacre of Portella della Ginestra takes place. However, the reaction of the institutions is concentrated more on the repression of the peasant movement than on the mafia violence. While ‘Cosa nostra’ prospers in the absence of significant operative results on the part of the investigators and for an underestimation of the problem by the government and public opinion, at Palermo in 1962 explodes the so-called ’first mafia war’. It is, however, the bomb of Ciaculli that will finally bring the attention of the civil society and institutions to the problem.
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Roberto Adriani
WikiLeaks e il mito della trasparenza. L’influenza di mass media e new media nelle relazioni internazionali
La diffusione di internet e delle nuove tecnologie ha scompaginato il tradizionale panorama dei media così come lo abbiamo conosciuto sino a non molti anni fa. La facilità e la velocità delle comunicazioni hanno consentito la rapida diffusione di enormi quantità di documenti riservati − o, addirittura, segreti − in poco tempo. Precursore del fenomeno è stato il noto sito WikiLeaks. Un fenomeno ispirato alla cosiddetta open diplomacy, ovvero a un assetto di relazioni internazionali tra stati completamente trasparenti. Si tratta di una visione in realtà non del tutto originale, ma le tecnologie oggi a disposizione offrono strumenti molto più potenti che nel recente passato. L’articolo si pone l’obiettivo di analizzare la genesi e le caratteristiche di questo nuovo scenario, approfondendo anche le ragioni che consigliano cautela verso questo modello di totale trasparenza.
Roberto Adriani
WikiLeaks and the myth of transparency. The influence of mass media and new media in international relations
The spread of internet and the new technologies has disrupted the traditional panorama of the media which we encountered only a few years ago. The easiness and speed of communication have allowed the rapid diffusion of enormous quantities of confidential documents – or even secrets – in an incredibly short space of time. The forerunner of the phenomenon was the well-known site WikiLeaks. A phenomenon inspired by the so-called ‘open diplomacy’ or rather completely transparent international relations between States. It is not an exactly original vision of reality, but current technologies offer more powerful instruments today than ever in the past. The article aims to analyze the genesis and the characteristics of this new scenario, going more deeply into the reasons that advise caution towards this model of total transparency.
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Giuseppe Arcangeli
Ixp e privacy delle telecomunicazioni
La minaccia alla privacy delle telecomunicazioni è un tema sempre molto dibattuto e seguìto con attenzione dall’opinione pubblica, anche per la vasta eco mediatica riservata al caso Snowden-datagate e, più recentemente, al rapporto del Garante per la privacy sulle vulnerabilità degli snodi di rete, i cosiddetti Internet Exchange Point (Ixp). L’articolo, allo scopo di inquadrare con concretezza e verosimiglianza le possibili tipologie di minaccia alla privacy delle telecomunicazioni, è redatto nell’ottica di un ipotetico agente che intenda acquisire clandestinamente i dati circolanti negli Ixp. I temi trattati in tale prospettiva sono ‘internet’ (ambiente in cui si sviluppa la minaccia alla privacy) e ‘intelligence tecnologica’ (la minaccia più subdola poiché difficilmente rilevabile dalla ‘vittima’), concludendo con alcune considerazioni sulla regolamentazione della privacy delle telecomunicazioni.
Giuseppe Arcangeli
Ixp and privacy of the telecommunications
The threat to the privacy of the telecommunications is an issue very much debated and followed with attention by public opinion, also for the vast mediatic echo reserved for the Snowden-datagate case and, more recently, the report of the Guarantor for the privacy on the vulnerability of the network hubs, the so-called Internet Exchange Point (Ixp). The article for the purpose of framing with practicality and plausibility the possible typology of threat to the privacy of the telecommunications, it is prepared from the view of a hypothetical agent who intends to illegally acquire information circulating in the Ixp. The topics covered in this perspective are ‘internet’ (the area in which the threat to privacy is developed) and ‘technological intelligence’ (the most sneaky threat because it is difficult to detect by the ‘victim’), concluding with some considerations on the regulating of the privacy of the telecommunications.
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Raffaele Azzarone
Cyber Vademecum (V parte).
Panorama normativo e organizzativo nazionale
Nel precedente numero abbiamo accennato ad alcune iniziative, avviate da organismi internazionali e da paesi tecnologicamente avanzati, per fronteggiare la minaccia cyber. Il presente articolo delinea, quindi, un sintetico panorama su quanto intrapreso in ambito nazionale per analoghe finalità. È opinione abbastanza diffusa che l’Italia abbia acquisito tardivamente la consapevolezza dei rischi cui sono soggetti i sistemi informatici e le reti; il quadro che viene descritto dimostra, al contrario, che nel corso di oltre un decennio sono stati affidati compiti e responsabilità a Enti e Organismi di Stato, pervenendo, nel gennaio 2013, all’adozione di un Dpcm che ha definito il ‘Quadro strategico nazionale per la sicurezza dello spazio cibernetico’, identificandone gli attori, le responsabilità e le procedure.
Raffaele Azzarone
Cyber vademecum. Regulatory and organizational national panorama (part v)
In the previous number we mentioned certain initiatives, launched by technologically advanced international bodies and Countries to face the cyber threat. The present article supplies, therefore, a synthetic panorama on the work undertaken in Italy for similar purposes. The opinion is rather diffused that Italy has only very lately acquired the awareness of the risks to which the informatics systems and networks are subject; the picture that is becoming outlined shows, on the contrary, that during the course of over 10 years, tasks and responsibilities have been entrusted to State bodies and agencies, reaching, in January 2013, the adoption of a Dpcm which has delineated the ‘National Strategic Framework for the security of the cyberspace’, identifying the participants, the responsibilities and the procedures.
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Marco Baldi
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Michele Elia
La crittografia.
Da raffinata arte rinascimentale a moderna scienza
Cultura e tecnologia hanno subìto una significativa evoluzione nei secoli dopo il Rinascimento. Nuove forme di pensiero scientifico e discipline originali si sono sviluppate: in un simile crogiolo, la crittografia ha registrato un progresso forse ancor più marcato, segnando il passaggio da ricercata arte utile a diplomazie ed eserciti a disciplina scientifica, utile a tutta la società e alla vita quotidiana. Si vedrà come dopo lenti passaggi, sul finire del XIX secolo furono introdotte macchine per cifrare necessarie all’impiego strategico e massivo della crittografia nei grandi eserciti e come le sfide lanciate prima e durante la Seconda guerra mondiale – al fine di proteggere o carpire informazioni tattiche o strategiche – abbiano determinato una prima convergenza di tale materia con le moderne teorie dell’informazione e del calcolo automatico.
Marco Baldi – Michele Elia
Cryptography.
From refined renaissance art to modern science
Culture and technology have undergone a significant evolution during the centuries after the Renaissance. New forms of scientific thought and original disciplines have arisen: in a similar melting pot, perhaps cryptology has had an even more pronounced evolution, recording the transition from sought after art useful to diplomacies, armies to scientific discipline, useful to all society and the everyday life. One will see how after slow steps, at the end of the 19th Century, machines were introduced to encrypt, necessary to the strategic and massive use of the cryptography in the great armies and how the challenges launched before and during the 2nd World War – in order to protect or snatch tactical or strategical information – have determined a first convergence of such material with the modern theories of information and of the automatic calculus.
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Giampaolo Rugarli
Storie di chi si è dato coraggio
Giovan Battista Peltechian - Clemente Eghinlian - Riccardo Guruzian
Continuiamo nella presentazione dei decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare, conferita ad appartenenti del mondo dell’intelligence per la straordinarietà del loro comportamento nell’assolvimento della missione affidata. Lo scopo è ricordare quanti ci hanno lasciato in eredità lezioni di rettitudine e orgoglio di appartenenza, con racconti di fantasia che pur attingono a eventi che hanno realmente coinvolto i protagonisti.
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Roberto Ganganelli
«Sufficit unum».
Un geniale codice e una medaglia mai coniata
L’articolo ricostruisce la storia di una criptica medaglia celebrativa disegnata dallo scienziato Gottfried Wilhelm von Leibniz alla fine XVII secolo, subito dopo i primi studi sulla formalizzazione del sistema binario che, nel XX secolo, sarà posto alla base delle scienze informatiche e delle tecnologie digitali, della comunicazione e della crittografia. La medaglia, mai realizzata, contiene simboli e iscrizioni con riferimenti non solo alla logica formale e alle scienze matematiche, ma anche al pensiero filosofico e teologico del grande pensatore tedesco.
Roberto Ganganelli
‘Sufficit unum’.
A brilliant code and a medal never minted
The article traces the story of a cryptic commemorative medal designed by the scientist, Gottfried Wilhelm von Leibniz at the end of the 17th Century, right after the first studies on the formalization of the binary system, the same which, in the 20th Century, will be placed as the basis of the computer sciences, the digital technologies, communication and cryptography. The medal, which was never realized, contains symbols and inscriptions with references not only to the formal logic and to the mathematical sciences, but also to the philosophical and theological thought of the great German thinker.
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Giancarlo Zappoli
Enigma
Il personaggio immaginario Tom Jericho riassume le caratteristiche di almeno tre crittoanalisti operanti a Bletchley Park nel corso della Seconda guerra mondiale, in un film filologicamente corretto ma su cui grava l’ipoteca di un eccesso di romanticismo. Sono, infatti, ben due le vicende amorose che vengono portate sullo schermo a discapito di una maggiore attenzione per le dinamiche interne al gruppo di scienziati.
Giancarlo Zappoli
Enigma
The imaginary personage, Tom Jericho sums up the characteristics of at least three cryptanalysts operating at Bletchley Park in the course of the 2nd World War, in a film which is philologically correct, but bears the weight of an excess of romanticism. There are, in fact, two love affairs brought to the screen, unfortunately, at the expense of major attention to the internal dynamics of the group of scientists.
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Giuseppe Pollicelli
Da Jacovitti ai fotoromanzi
Il rapporto tra i fumetti e il genere spionistico ha assunto, nel tempo, forme diverse. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso vengono prodotti sia comics di matrice realistico-avventurosa, aventi per protagonisti eroici agenti segreti (principalmente negli Stati Uniti), sia delle parodie, concepite in prevalenza da autori europei, che ironizzano sui cliché della spy-story, in primis su James Bond. Proprio 007 è al centro della rivisitazione umoristica firmata da uno dei più importanti fumettisti italiani di sempre, Benito Jacovitti che, nel 1965, realizza, con la storia Ficcanaso Zerosette in Operazione Tonno, un irridente e garbato tributo a Bond. Ma il genere spionistico sarà frequentato anche da una particolare forma di racconto, molto affine al fumetto che, prima di diffondersi nel mondo occidentale, era stata inventata nel 1946 in Italia: il fotoromanzo. Tra il 1968 e il 1969 l’editore milanese Cenisio manda in edicola due fotoromanzi intitolati Il re dell’F.B.I. e Dossier Segreto - Controspionaggio.
Giuseppe Pollicelli
From Jacovitti to the photoromances
Over time, the relationship between comics and the spy genre has assumed different forms. For example, between the 50’s and 60’s of the last century, both comics of the realistic-adventure matrix were produced, having as their protagonists heroic secret agents (mainly in the United States) and parodies, prevalently conceived by European authors who ironized on the cliché of the spy story, in primis in the James Bond novels. It is precisely our secret agent 007 who is at the center of the humourous revisitation signed by one of the most important Italian comic artists, Benito Jacovitti who, in 1965, created, with the story Nosey Zeroseven in Operazione Tonno, a gently mocking tribute to Bond. But the spy genre will be made popular also by a particular form of story-telling, very similar to the comic which, before circulating throughout the western world, was invented in 1946 in Italy: the photo-romance. Between 1968 and 1969, the Milanese publisher, Cenisio, has on sale at the newsstands two photo-romances entitled «Il re dell’F.B.I.» and «Secret Dossier - Counterespionage».
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Melanton
Il lato sorridente dell'intelligence
Settembre, andiamo: è tempo di pensare... Dopo il torrido caldo estivo, e le sempre liete vacanze – brevi o lunghe che siano state – l’autunno invita subito alla riflessione e all’energia. La ricreazione è finita, scampanellava un tempo il solerte bidello: si torna in aula. Che c’è di meglio, allora, di una ripresa un po’ soft, riaccostandoci al nostro policromo ‘lato sorridente dell’Intelligence’ che, tra il serio e il faceto, solletica argutamente il nostro pensiero e, perfino, il giusto senso critico? Vi auguro, come sempre, una frizzante lettura.
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Recensioni
Vittorio Criscuolo, Il Congresso di Vienna, il Mulino, 2015.
Vittorio Criscuolo, Napoleone, il Mulino, 2009.
Henry Kissinger, Ordine Mondiale, Mondadori, 2015.
Antonio Teti, Open source intelligence & cyberspace. La nuova frontiera della conoscenza, Rubbettino, 2015.
Paolo Rumiz, Come cavalli che dormono in piedi, Feltrinelli, 2014.
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