sommario 2/2015
Editoriale
Gnosis, grata del favore accordato dai lettori al precedente numero interamente dedicato alla sicurezza alimentare, quale contributo offerto in concomitanza con l’inaugurazione di Expo 2015 e raccogliendo l’interesse per gli studi monografici proposti in occasione delle celebrazioni del bicentenario dell’Arma (L’Arma e l’intelligence) e del centesimo anniversario della Prima guerra mondiale (Il Servizio informazioni dell’Esercito italiano nella Grande guerra), valuterà in prospettiva altre simili iniziative, con più ampie ricerche storiche e approfondimenti tematici.
Con questo numero, la Rivista torna alla tradizionale veste di offerta multidimensionale, con un più ampio ventaglio di riflessioni sui temi di stretta attualità e rilevanza anche al fine della promozione e condivisione della cultura d’intelligence. Apriamo, quindi, con il ‘punto di vista’ a firma di Alessandro Pansa che si addentra nel fitto ordito di opportunità e vulnerabilità legate agli effetti dell’internazionalizzazione della finanza, tra liberalizzazione di capitali, deregolamentazione dei sistemi finanziari, crescente ruolo degli intermediari e della tecnologia di settore, poste alla base del progresso degli ultimi anni ma anche di certe derive, non prive di criticità, che ombreggiano il nostro futuro e renderanno più difficile il confronto con i modelli adottati dai Paesi emergenti...
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Alessandro Pansa
Punto di vista Internalizzazione finanziaria e globalizzazione
«Non credo di essere in grado di dire esattamente cosa sia la finanza, ma ho l’impressione che, nel sostenere la guerra contro di noi, le banche inglesi e la Borsa di Londra siano tanto temibili quanto la Royal Navy».
Non aveva tutti i torti il Generale Ludendorff, scrivendo al Maresciallo Hindenburg nei primi mesi del 1916. E avrebbe ancora più ragione oggi che la capacità del sistema finanziario di pervadere l’attività economica, la vita degli individui e le scelte di chi li governa è divenuta inarrestabile e, per molti versi, preoccupante. Obiettivo di questo articolo è compiere una breve analisi delle conseguenze dell’internazionalizzazione della finanza intervenuta dalla metà degli anni 80 del Novecento: fatta di crescita dei mercati e di nuove gerarchie che si sono determinate al loro interno; di trasferimento di potere dai governi agli intermediari; di problemi di gestione delle politiche economiche; di legittimità delle scelte governative... |
Araldica
La Central Intelligence Agency (Cia) è un Organismo indipendente statunitense, istituito – in sostituzione del soppresso Office of Strategic Services – con il National Security Act del 1947, per volontà del Presidente Harry S. Truman, nel quadro della rimodulazione dell’organizzazione di intelligence attuata dopo la fine della Seconda guerra mondiale. La sua mission primaria è compendiabile nell’attività di ricerca e raccolta informativa – svolta attraverso la humint e altre modalità – al di fuori del territorio nazionale, con la finalità di supportare il Presidente e i policy maker del governo statunitense nell’assunzione delle decisioni rilevanti sul piano della sicurezza nazionale, con particolare riguardo alla protezione degli interessi politici, militari, economici, scientifici e industriali. Negli anni più recenti le priorità dell’Agenzia sono riconducibili ai settori del controterrorismo, della non proliferazione nucleare, del controspionaggio e della cyber-intelligence....
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Nicola Pedde
L’evoluzione della crisi libica
e gli scenari nel contesto regionale
Il conflitto che dilania la Libia ha origini e fattori di condizionamento diversi tra loro, che spesso si assommano amplificando il loro potenziale e determinando un quadro caratterizzato da un persistente scontro e dall’apparente impossibilità di individuare una soluzione percorribile. Allo stesso tempo è opportuno considerare quanto la crisi sia influenzata da dinamiche esogene, su cui assai poco la comunità internazionale ha saputo o voluto intervenire. Mentre da più parti si cerca di condizionare la stessa comunità sull’urgenza di agevolare un processo di pacificazione che ripristini le condizioni della sicurezza e consenta all’Occidente di mitigare la minaccia del jihadismo e della proliferazione di organizzazioni terroristiche, è il caso di osservare la crisi libica nella sua dimensione nazionale, politica e sociale. Individuando meccanismi di sostegno al processo di dialogo e di confidence building che siano costruiti sugli equilibri locali, offrendo capacità per risolvere i problemi nel medio e lungo periodo senza alimentare un più cruento ritorno all’autoritarismo. La comunità internazionale, e soprattutto l’Europa, dovrebbero adottare misure di gestione della crisi che non siano ispirate da interessi terzi, ma che tengano conto di quelli del Paese al fine di intraprendere un percorso atto a favorire la stabilizzazione e la normalizzazione di un interlocutore con cui costruire un solido e reciproco rapporto di buon vicinato. La posizione del nostro continente sembra, invece, incuneata in una linea d’azione che accoglie una visione manichea del conflitto, arbitrariamente diviso tra forze del jihadismo e del terrorismo, da una parte, e quelle laiche della democrazia e del progresso, dall’altra. Una tale lettura della situazione rischia di avere profonde e pericolose conseguenze.
Nicola Pedde
The Libyan crisis is political and social,
not denominational
The nature of the conflict that has torn apart Libya since 2011 has different origins and conditioning factors that determine an overall picture characterized by a persistent conflictuality and by an apparent impossibility to univocally identify a viable solution. It would be opportune to consider how much the current crisis is also influenced by exogenous dynamics with respect to the national context, about which the international community has known very little or – has not wanted – to interfere, transforming Libya in a context of a crisis at regional dimensions. It is necessary, therefore, that the International Community and, above all, Europe, adopt adequate measures of management of the crisis which favour the stabilization and normalization of Libya – important political and economic protagonist of the Mediterranean.
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Matteo Pizzigallo
La ‘profondità strategica’ della Turchia
e il Medio Oriente che verrà
Partendo da un’analisi dei fondamenti teorici della politica estera del presidente Erdogan e del premier Davutoglu, l’articolo si propone di prefigurare le linee future della politica estera turca nel Medio Oriente che verrà quando, sia pur in un tempo non breve, sarà possibile stabilire una sorta di minimo equilibrio provvisorio sufficientemente condiviso.
Matteo Pizzigallo
The ‘strategic depth’ of Turkey
and the Middle East that is to come
Starting from an analysis of the theoretic foundations of the foreign policy of President Erdogan and Prime Minister Davutoglu, the article proposes to envisage the future lines of the Turkish foreign policy in the Middle East that will come – albeit not in a short time – when it is possible to establish a sort of sufficiently shared provisional minimum equilibrium.
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Gianfranco Benedetto
Cosa insegna la crisi ucraina
La guerra civile che insanguina l’Ucraina è interpretata, non solo dalla stampa internazionale ma anche da alcuni circoli politici europei e americani, esclusivamente come l’odiosa volontà di Mosca di ingerirsi nelle vicende interne di quel Paese per ribadire i limiti della sua indipendenza. Le ragioni sono più complesse e, in quanto tali, non appaiono immediatamente manifeste. Si possono non condividere o rigettare ma una soluzione durevole per l’ordinata vita civile ucraina richiede la loro necessaria conoscenza.
Gianfranco Benedetto
What does the Ukrainian crisis teach us
The civil war that bloodies the Ukraine is interpreted, not only by the international press, but also by certain European and American political circles, as just the hateful will of Moscow to interfere in the internal affairs of that Country, to reinforce the limits of its independence. The reasons are actually more complex and, as such, do not appear immediately obvious. They may be shared or rejected, but a lasting solution for an orderly civil life for the Ukrainians rests on the necessity of complete knowledge and understanding of these reasons.
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Roberto Mugavero
Armi non convenzionali,
nuovi scenari della sicurezza e Cbrne intelligence
La tematica relativa all’armamento non convenzionale, costituito dagli agenti chimici, biologici e radiologici, dagli ordigni nucleari e dalle armi di distruzione di massa ha visto, con il nuovo millennio, un deciso e concreto cambio di passo dovuto al costante incremento della complessità e multidimensionalità di questo specifico tipo di rischio. In questo la Cbrne intelligence è oggi un elemento essenziale nella comprensione delle minacce e del relativo quadro di riferimento affinché le attività di contrasto possano concretamente ed efficacemente dispiegarsi a tutela della sicurezza nazionale.
Roberto Mugavero
Non-conventional arms,
new security scenarios and Cbrne intelligence
The issue relative to non-conventional armaments, constituted by chemical, biological and radiological agents, by nuclear arms and weapons of mass destruction has witnessed with the new millennium a decided and concrete change of pace due to the constant increase of the complexity and multi-dimensionality of this specific kind of risk. In this, today, the Cbrne Intelligence (Chemical, Biological, Radiological, Nuclear & high yield Explosives) is an essential element in the understanding of the threats and the relative reference framework in order that the law enforcement activities can effectively and efficiently deploy to protect national security.
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Ranieri Razzante
- Giovanni Tartaglia Polcini
I danni conseguenza del terrorismo di matrice islamica
Nel 2001 gli effetti dell’attentato alle Twin Towers sull’economia statunitense furono immediati. Secondo le stime della New York Federal Bank, tra settembre e ottobre le borse rimasero chiuse quasi per una settimana, registrando enormi perdite, mentre nei tre mesi successivi 60.000 persone persero il posto di lavoro, specie nel settore del turismo e dei viaggi. Volendo approfondire le ripercussioni economiche dirette di quell’attacco, va tenuta in evidenza la vasta serie di effetti a catena sull’economia internazionale ben più disastrosi dei 27 miliardi di dollari associati direttamente all’attentato.
Ranieri Razzante - Giovanni Tartaglia Polcini
The consequent damage of the terrorism of the Islamic matrix
In 2001 the effects of the attack on the Twin Towers on the United States economy were immediate. According to the estimates of the New York Federal Bank, between September and October, the stock exchanges remained closed for almost a week, registering enormous losses, while during the three subsequent months, 60,000 people lost their jobs, especially in the tourism and travelling sectors. Wishing to make a deeper study of the economic repercussions of that attack, it must be held in evidence the vast series of chain effects on the international economy, which were much more disastrous than the 27 billion dollars directly associated with the attack.
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Antonio Teti
Cyber Caliphate.
L’arma dell’Isis per combattere la cyber war
Sono molto giovani (tra i 18 e i 24 anni) e rappresentano il grosso del cyber califfato. È il braccio digitale dell’Isis e lavora ininterrottamente per condurre cyber attacchi a tutti i Paesi ‘nemici’ o ‘infedeli’. Molto del loro lavoro è inoltre dedicato al proselitismo e alla propaganda nel cyberspazio. Il suo creatore è stato Abu Bakr Al-Baghdadi che, nel 2014, ha inaugurato la cyber jihad. Esordendo con una ventina di giovani hacker, il cyber esercito islamico conterebbe ora almeno 3.000 effettivi, dislocati ovunque. I social network sono lo strumento preferito per la propaganda e il coordinamento dei gruppi, ma i cyber jihadisti non disdegnano l’utilizzo di YouTube e del Web. Preoccupante è la crescita esponenziale degli occidentali che simpatizzano per il cyber caliphate, presentato come un nuovo mondo in cui poter vivere una vita migliore.
Antonio Teti
Cyber Caliphate. The weapon of the Isis to fight the cyber war
They are very young (between 18 and 24 years old) and represent the bulk of the cyber Caliphate. They are the digital arm of the Isis and work uninterruptedly to conduct cyber-attacks on all ‘enemy’ or ‘infidel’ Countries. Much of their work is also dedicated to proselytism and to the propaganda in the cyberspace. Its creator was Abu Bakr Al-Baghdadi who, in 2014, inaugurated the cyber jihad. Starting with about twenty young hackers, the Islamic cyber army now numbers at least 3,000 strong, spread everywhere. The social networks are the preferred instrument for propaganda and coordination of the groups, but the cyber jihadists do not disdain the use of the YouTube and the Web. What is disturbing is the exponential growth in the Western youth which sympathizes with the cyber Caliphate, presented as a new world where one can live a much better life.
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Raffaele Azzarone
Cyber Vademecum (IV parte)
La proteiforme minaccia cibernetica presente in rete, oggetto delle precedenti puntate del Vademecum, si propone diverse finalità: da quelle belliche a quelle ludiche, da quelle di dissenso politico a quelle criminose, solo per citarne alcune tra le più frequentemente riscontrabili. I rischi che ne derivano hanno indotto prestigiosi organismi internazionali e Stati, che affidano la loro funzionalità alla dinamica interconnessione di sistemi informatici, ad adottare provvedimenti tesi a prevenire e contrastare i cyber attack. L’articolo offre una panoramica su talune delle più rilevanti iniziative adottate in ambito internazionale e rivolte, in particolare, alla protezione delle infrastrutture ritenute critiche e delle istituzioni governative.
Raffaele Azzarone
Cyber Crime. International regulatory organizational panorama (part IV)
There have been numerous initiatives in the international arena for the prevention and combat against the cybernetic attacks and, in particular, protection of the critical infrastructures and governmental institutions. Furthermore, the problem of the Cyber security is to the first places of established priority in multilateral organizations, such as the Nato, the European Union, the Itu (International Telecommunications Union), the Ocse (Organization for Security and Co-operation in Europe), the Oecd Organization for Economic Cooperation & Development), the G8 etc. The article reports a brief although not exhaustive synthesis, based on elements acquired from open sources, on what is taking place with reference to the main international contexts and to some Countries held to be of particular interest.
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Daniele Scalea
- Paolo Sellari
La geopolitica vista dal mare. La scuola anglosassone
La geopolitica anglosassone nasce come scuola a cavallo tra XIX e XX secolo. Forte è l’influenza tedesca, in particolare di Friedrich Ratzel, inventore della Politische Geographie, ma pure di Charles Darwin e dell’evoluzionismo nell’indicare interesse per l’ambiente e la lotta per la sopravvivenza. Halford John Mackinder fornisce una prima completa teorizzazione della geografia in Inghilterra, ponendo al suo vertice la geografia politica e, con la tesi dell’Heartland, ispira la Geopolitik tedesca di Karl Haushofer. Malgrado questo scomodo imparentamento abbia determinato nel secondo dopoguerra una emarginazione accademica della geopolitica, che in certa misura continua ancor oggi, il pensiero di Mackinder è stato variamente discusso e reinterpretato da autori come Nicholas J. Spykman, Zbigniew Brzezinski e altri ancora.
Daniele Scalea - Paolo Sellari
Geopolitics seen from the sea. The Anglo-Saxon school
Anglo-Saxon geopolitics originated as a School between the 19th and 20th Century. The German influence is strong, particularly of Friedrich Ratzel, inventor of the Politische Geographie, but also of Charles Darwin and evolutionism in indicating interest in the environment and the fight for survival. Halford John Mackinder provides a first complete theorization of the geography in England, placing political geography at its head, and with the thesis ‘Heartland’, inspires the German Geopolitik of Karl Haushofer. Notwithstanding the fact that after the Second World War this inconvenient relatedness determined an academic marginalization of geopolitics, which, to a certain extent, continues today, the thought of Mackinder has been variously discussed and reinterpreted by authors such as Nicholas J.Spykman, Zbigniew Brzezinski and others.
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Corrado Maria Daclon
Deforestazione amazzonica, agricoltura
e narcotraffico: impatto geopolitico e sicurezza
L’Expo 2015 è certamente un importante invito a «riflettere e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo», ricordando che «servono scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili». I problemi geopolitici sul tappeto, tra cui la deforestazione amazzonica e i legami di questo fenomeno con l’agricoltura intensiva e il narcotraffico, richiedono però anche nuovi ambiti di intervento con l’obiettivo di rendere più stabile, concreta ed efficace la collaborazione tra paesi per la sicurezza e per la prevenzione di crisi sociali negli scenari globali di medio e di lungo termine.
Corrado Maria Daclon
Amazonian deforestation, agriculture and drug trafficking: geopolitical and security impact
The ’Expo 2015 has certainly been an important invitation to «reflect and discuss various attempts to find solutions to the contradictions of our world», remembering that «conscious political choices serve, and styles of sustainable life». The geopolitical problems on the table, among which the Amazonian deforestation and the ties of this phenomena with intensive agriculture and drug trafficking, require, however, also new areas of intervention with the objective of rendering more stable, concrete and effective the collaboration between countries for the security and prevention of medium and long term social crises in the global scenarios.
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Marco Baldi
- Michele Elia
- Massimiliano Sala
La sicurezza nell’impero delle comunicazioni
Globalizzazione è un termine molto controverso, al centro di dibattiti su cosa e come si deve intendere. È incontrovertibile, che le telecomunicazioni siano divenute una rete avviluppante il cui impatto sui sistemi economici, sociali, industriali e di governo è ben visibile. Il funzionamento e la vita degli Stati dipendono sempre più dalla loro affidabilità, per il cui conseguimento la crittografia è uno degli strumenti principali. Nello sviluppare l’idea di pubblicare una versione elaborata degli interventi tenuti in un convegno, dedicato alla crittografia, svoltosi a Roma nel 2014, ne è nato un progetto che si ripromette di ripercorrerne le tappe, dagli incerti inizi fino ai giorni nostri, ed esporre le tematiche alle frontiere della protezione e della sicurezza che, oggi, questa intrigante disciplina può o dovrebbe assicurare. Il piano si compone di sette articoli di cui questo, introduttivo, descrive il composito stato del pervasivo sistema mondiale delle telecomunicazioni e le relative problematiche. I due successivi tracceranno una sintetica storia della crittografia, i passi rilevanti susseguitisi in due millenni e la sua evoluzione, da occulto strumento del potere a indispensabile ausilio della vita quotidiana. Ne seguiranno altri tre focalizzati sulla crittografia moderna e sulle applicazioni che si stanno dispiegando nell’impero delle comunicazioni, simboleggiato da internet, moderno Moloch che, pur sovrastandoci, ci aiuta a costruire una società forse più equa. Infine, chiuderà la rassegna un testo in cui saranno delineati i possibili sviluppi delle applicazioni, delle tecnologie e delle teorie matematiche che si dovranno impiegare o inventare. L’auspicio è che una meditata rivisitazione del passato permetta di comprendere meglio il presente al fine di affrontare con maggior consapevolezza un futuro tanto incerto quanto appassionante.
Marco Baldi - Michele Elia - Massimiliano Sala
Security in the empire of communications
Globalization is a very controversial term at the center of debates about what and how it should be understood. It is undisputable that telecommunications have become an enveloping network, the impact of which is clearly visible on the economic, social, industrial and governmental systems. The functioning and life of States depends more and more on their reliability, for the attainment of which cryptology is one of the primary tools. In developing the idea of publishing an elaborated version of the interventions made in a conference, dedicated to cryptology, held at Rome in 2014, a project was created that promises to retrace the stages of its uncertain beginnings until today, and present the issues of the protection and security which, today, this intriguing discipline can or should ensure. The plan comprises seven articles of which this introductive one describes the composite state of the pervasive system of world telecommunications and the relative problems. The two subsequent articles will trace a concise history of cryptology, the relevant advances that were made over the intervening two thousand years and its evolution from an occult instrument of power to an indispensable aid to everyday life. Three other articles will follow focused on the modern cryptology and on the applications which are unfolding in the empire of communications, symbolized by Internet, modern Moloch which, while towering over us, helps us to construct a fairer society. Lastly, the review will close with a text in which will be outlined the possible developments of the applications, the technologies and the mathematical theories which must be used or invented. The hope is that a pondered review of the past will permit a better understanding of the present in order to face with greater awareness a future which is as uncertain as it is exciting.
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Michele Elia
La crittografia.
Dalle oscure origini al Rinascimento italiano
La storia della crittografia, dai tempi più antichi fino al Rinascimento italiano, è ricca d’intuizioni brillanti che formano l’attuale base scientifica della disciplina. In quest’articolo, sono ripercorse le fondamentali tappe nell’intento di descrivere i passaggi più significativi che hanno segnato l’evoluzione della crittografia da rudimentali o ingenue idee a una raffinata arte, patrimonio di élite. I due esempi, forse più indicativi, di questa evoluzione sono l’introduzione della steganografia, dove il messaggio segreto è abilmente nascosto all’interno di un testo in chiaro, e l’invenzione della chiave crittografica, un’espressione mnemonica da tenere riservata in sostituzione dell’intero algoritmo cifrante.
Michele Elia
Cryptology. From its obscure origins to the Italian renaissance
The history of cryptology, from ancient times until the Italian Renaissance, is rich in brilliant intuition which forms the actual scientific basis of the discipline. In this article, the fundamental steps are retraced with the aim of describing the most significant stages which have marked the evolution of cryptology from rudimental or ingenuous ideas to a refined art, patrimony of the élite. Perhaps the two most indicative examples of this evolution are the introduction of stenography, where the secret message is ably hidden within a plain text, and the invention of the cryptographic key, a mnemonic expression to be kept confidential in replacement of the entire algorithm cipher.
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Vittorio Coco\
La mafia durante il fascismo
Nell’ottobre del 1925, con la nomina di Cesare Mori a prefetto di Palermo aveva inizio una poderosa campagna antimafia voluta dal fascismo, che sarebbe terminata soltanto tra la fine degli anni Venti e i primi anni Trenta. Alle operazioni di polizia seguì la celebrazione, a partire dal 1927, di un centinaio di maxiprocessi ante litteram, anche grazie alla collaborazione di persone che potremmo definire proto-pentiti. Tuttavia, negli anni Trenta se ne celebrarono molti di meno, mentre si utilizzò molto più che in precedenza il confino di polizia.
Vittorio Coco
The mafia during fascism
In the November of 1925, with the nomination of Cesare Mori to the position of Prefect of Palermo, a powerful anti-mafia campaign had been initiated by Fascism, which would terminate only by the end of the 20’s and the beginning of the 30’s. Added to police operations the celebration of a hundred maxi-trials anti-litteram started in 1927, thanks also to the cooperation of people we may define as proto-penitents. However, in the 30’s far fewer trials were held although police confinement was used much more than in former times.
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Filippo Aragona
La ’ndrangheta fenomeno sociale e giuridico anteriore alla Costituzione italiana
Visto da una prospettiva antropologica o sociologica, prima ancora che giuridica, potrebbe affermarsi che il fenomeno della ’ndrangheta sia connaturato con l’uomo sin dalla sua nascita, nel senso che esso esprime quei rapporti di forza che si rinvengono nello stato di natura e che vedono gli esseri più resistenti e dominanti sopraffare i più deboli. Non può essere accettata la tesi secondo cui i mafiosi calabresi (’ndranghestisti) siano gli eredi dei briganti, perché la distinzione tra le due formazioni armate è netta. La ’ndrangheta costituisce il punto inerte (e improduttivo) della società, insensibile al pactum societatis su cui si sono fondate le costituzioni e le democrazie moderne.
Filippo Aragona
The ’ndrangheta as a social and legal phenomenon in the period prior to the Italian Constitution
Seen from an anthropological or sociological angle, even before the legal one, it could be stated that the phenomenon of the ’ndrangheta is inherent in man from birth, in the sense that he expresses those relations of force that are found in the state of nature where the more resistant and dominant beings overpower the weaker ones. Can we not then accept the thesis according to which the Calabrian Mafiosi (’ndranghetists) are the heirs of the bandits, since any distinction between the two armed formations does not exist. The ’ndrangheta constitutes the inert (and unproductive) point of the society, insensitive to the pactum societatis on which the modern constitutions and democracies are founded.
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Antonio D'Amato
La camorra: dal processo Cuocolo agli affari illeciti collegati al contrabbando nell’immediato secondo dopoguerra
La camorra saccheggia i territori attraverso la commissione di crimini ambientali, semina il terrore con omicidi e con atti di violenza a finalità estorsiva, s’infiltra negli enti locali accaparrandosi appalti e commesse pubbliche, evolvendosi da mafia di provincia a organizzazione internazionale. L’analisi della storia della camorra, unitamente con quella delle altre mafie, può rivelarsi un valido ausilio alla comprensione della realtà del Mezzogiorno d’Italia. Il processo Cuocolo costituisce il primo procedimento giudiziario che ha visto come imputati numerosi esponenti della camorra napoletana. Esso fu celebrato tra il 1911 e il 1912 a Viterbo.
Antonio D'Amato
From the Cuocolo trials to the illicit affairs connected to the smuggling immediately after the Second World War
The camorra plunders the territories through the commission of environmental crimes, sows terror with murders and acts of violence for extortion purposes, infiltrates the local institutional authorities, cornering and buying up contracts and public procurement, evolving from provincial mafia to international organizations. The analysis of the history of the camorra, together with those of the other mafias, could prove to be a valid assistance in the understanding of the reality of the Italian ‘Mezzogiorno’. The Cuocolo trial constitutes the first judicial proceeding that has seen so many defendants from the Neapolitan camorra. This was held between 1911 and 1912 at Viterbi.
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Filippo Aragona
I processi per i criminali nazisti
e il moderno diritto penale internazionale
Le origini della moderna International criminal law risalgono al periodo in cui è stato istituito l’International military tribunal (Imt) in Nuremberg. In precedenza non erano mai stati giudicati reati da organi sovranazionali, a eccezione di qualche sporadico caso che, per certi versi, potrebbe essere considerato un esempio di giurisdizione internazionale ante litteram. L’importanza dei Nuremberg trials e dei processi contro i criminali nazisti che si sono svolti parallelamente in altri paesi non risiede solo nell’importante contributo alla formazione e all’evoluzione del moderno diritto penale internazionale, ma anche nel fatto che tali processi hanno offerto un’occasione per studiare le pieghe dell’animo umano e la capacità di alcune persone di commettere atrocità disumane, pur conducendo una vita apparentemente ‘normale’.
Filippo Aragona
The trials against the nazi war criminals and the modern international criminal law
The origins of the modern International criminal law date back to the period in which the International Military Tribunal (Imt) was instituted in Nuremberg. Never before had crimes been tried by supranational bodies, with the exception of sporadic cases which, to some extent, could be considered examples of international jurisdiction ante litteram. The importance of the Nuremberg. trials and of the cases against the Nazi criminals carried out in parallel in other countries not only lies in the important contribution to the formation and evolution of the modern international criminal law, but also in the fact that such trials have offered an opportunity to study the depths of the human mind and the capacity of some people to commit inhuman atrocities, while otherwise conducting an apparently ‘normal’ life.
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Gianluca Falanga
Gladio? Per la Stasi non era un segreto
Da anni ci s’interroga, senza trovare prove schiaccianti, sul presunto coinvolgimento in atti terroristici in Europa occidentale della rete paramilitare clandestina Stay-Behind. Di rado ci si è chiesti invece quale fosse la reale efficienza di quel controverso dispositivo di difesa politico-militare. Lo smantellamento dei Servizi dell’Est ha consentito l’accertamento di una verità imbarazzante: l’esercito segreto della Nato non era un segreto per il suo nemico. Lo attesta una serie di documenti conservati nell’ex archivio centrale della Stasi, l’intelligence della Germania comunista, che della ‘Gladio’ tedesca conosceva non solo l’organizzazione territoriale e operativa, ma persino nome, domicilio e utenze telefoniche dei singoli ‘gladiatori’.
Gianluca Falanga
Gladio? Was no secret to the Stasi
For years there has been endless questioning – without finding overwhelming proof – about the presumed involvement in terrorist acts in Western Europe of the clandestine para-military network, Stay-Behind. It has rarely been asked, however, what the efficiency of this controversial political-military defense device really was. In fact, the dismantling of the Eastern Services revealed an embarrassing truth: the Nato secret army was not a secret to its enemy, at all. A series of documents stored in the former central archives of the Stasi (the German Communist Intelligence) attest to the fact that the Germans not only knew of the territorial and operative organization, but even the name, address and telephone number of each single ‘gladiator’.
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Giampaolo Rugarli
Storie di chi si è dato coraggio
Francesco De Martini
Continuiamo nella presentazione dei decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare, conferita ad appartenenti del mondo dell’intelligence per la straordinarietà del loro comportamento nell’assolvimento della missione affidata. Lo scopo è ricordare quanti ci hanno lasciato in eredità lezioni di rettitudine e orgoglio di appartenenza, con racconti di fantasia che pur attingono a eventi che hanno realmente coinvolto i protagonisti.
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Umberto D’Arrò
Francobolli taroccati e sterline false
nella guerra tra nazisti e Gran Bretagna
Durante il Secondo conflitto mondiale i servizi segreti di vari paesi fecero ampio ricorso alla falsificazione di francobolli e banconote a fini propagandistici. I tedeschi, da un lato, diedero avvio
a un’imponente operazione di falsificazione di valuta inglese. Di tale attività, denominata ‘Operazione Bernhard’, si ha notizia grazie alla testimonianza di uno dei protagonisti, il tecnico ebreo Adolf Burger, miracolosamente scampato ai campi di concentramento. Dall’altro lato, gli inglesi risposero con l’emissione di un francobollo denominato ‘falso Himmler’ poiché la sua immagine sostituisce quella di Hitler. Vittime illustri di questa guerra vera a suon di ‘falsi’ furono anche i regnanti britannici Giorgio V e VI.
Umberto D’Arrò
Fake postage stamps and counterfeit sterling
in the war between the nazis and Great Britain
During the Second World War the Secret Services of various countries made extensive use of the falsification of postage stamps and bank notes for propaganda purposes. On the one side, the Germans launched a massive operation for counterfeiting English currency. We know of this activity called ‘Operation Bernhard’ thanks to the testimony of one of its protagonists, the Jewish technician, Adolf Burger, miraculously escaped from the concentration camps. On the other side, the English responded by issuing a postage stamp named ‘false Himmler’ because his image substituted that of Hitler. Illustrious victims of this real war, conducted with fakes were also the British Kings, George V and George VI.
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Giancarlo Zappoli
Breaking the Code
La figura di Alan Turing viene proposta in un tv-movie di impianto teatrale sottolineando in modo particolare la sua condizione di omosessuale in un’Inghilterra in cui vigeva una legislazione decisamente omofoba. La sua attività in favore dell’Intelligence britannica in qualità di critto analista impegnato nella decifrazione di Enigma viene costantemente letta sotto questa particolare ottica.
Giancarlo Zappoli
Breaking the Code
The figure of Alan Turing is proposed in a television movie of a rather theatrical style, stressing in a particular way his homosexual condition in an England where a decidedly homophobic legislation is in force. His activity for the British Intelligence as a crypto-analyst engaged in the deciphering of Enigma is constantly read with a particular emphasis on this aspect of his character.
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Giuseppe Pollicelli
Alan Ford, un agente segreto tutto da ridere
Sulla scia di Diabolik nascono numerosi fumetti che, con il criminale ideato dalle sorelle Giussani, condividono la presenza di un protagonista crudele e mascherato (spesso con una K presente nel nome), atmosfere e situazioni inquietanti e un formato di piccole dimensioni denominato‘tascabile’. In mezzo a questa schiera di epigoni si stagliano le figure di Kriminal e di Satanik, due antieroi ideati dallo sceneggiatore milanese Luciano Secchi (in arte Max Bunker) e disegnati da Magnus (pseudonimo di Roberto Raviola). Bunker e Magnus mettono a punto uno stile grafico e narrativo improntato al grottesco e non privo di elementi di satira sociale.Sono le premesse per la nascita, nel 1969, di Alan Ford, collana incentrata sul Gruppo Tnt, un improbabile manipolo di squattrinati agenti segreti operanti in una New York che ricorda la Milano del secondo dopoguerra. Tuttora presente nelle edicole a quasi mezzo secolo dal suo debutto, Alan Ford è uno dei più grandi successi del fumetto di casa nostra.
Giuseppe Pollicelli
Alan Ford, a laughable secret agent
In the first years of the 60’s of the last Century, Italian publishing was shaken by the appearance of Diabolik, a negative character who will deeply mark the national imagination, becoming in a short time a cultural phenomenon. In the wake of Diabolik, numerous other comics follow which, with the criminal created by the Giussani sisters, share the presence of a cruel and masked protagonist (often with a K somewhere present in his name), disquieting atmospheres and situations and a format in small dimensions called the ‘pocket’ edition. In the midst of this less distinguished group of imitators stand out sharply the figures of Kriminal and Satanik, two anti-heroes created by the Milanese screenwriter, Luciano Secchi (name in art, Max Bunker) and designed by Magnus (pseudonym of Roberto Raviola). In a very short time Bunker and Magnus developed both a narrative and graphic style marked by the grotesque and not lacking in social satire: these are the premises for the creation, in 1969, of Alan Ford, a series focused on the Tnt Group; an improbable handful of penniless secret agents operating in a New York reminiscent of Milan after the 2nd World War. Still present on our newsstands almost half a century from his debut, Alan Ford is one of the greatest successes of the comic in Italy.
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Melanton
Il lato sorridente dell'intelligence
Siamo alla quinta puntata del nostro incontro con ‘il lato sorridente dell’Intelligence’ e ciò significa, in buona misura, che tra l’autore di queste righe e voi, cortesi lettori, si è instaurato un bel feeling, foriero di riflessioni in punta d’arguzia e d’ironia. Vi sono sinceramente grato e vi auguro, come sempre, una lieta lettura.
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Recensioni
Sergio Romano, In lode della guerra fredda. Una controstoria, Longanesi, 2015.
Eugenio Di Rienzo, Il Conflitto russo-ucraino. Geopolitica del nuovo dis(ordine) mondiale, Rubbettino, 2015.
Andrea Maori, Marion vita da spia. I processi italiani di una ballerina ungherese tra fascismo e riconciliazione post bellica, Reality Book, 2014.
Eric Ambler, Viaggio nella paura, Adelphi, 2014.
Francesco Antinucci, Spezie. Una storia di scoperte, avidità e lusso, Laterza, 2015.
Giulio Massobrio, Rex. Una pergamena di età romana può decidere le sorti della Seconda guerra mondiale, Bompiani, 2015.
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