sommario 1/2023
Editoriale
Per l’apertura del nuovo anno editoriale, Gnosis propone un numero che si tinge d’azzurro: l’azzurro del mare, elemento ancora una volta al centro della nostra ricerca a prosecuzione di un filone di studio introdotto nel 2022 che, per la varietà e complessità degli aspetti connessi al tema, appare meritevole di un ulteriore spazio di discussione; l’azzurro colore identitario dell’Aeronautica Militare, cui la Rivista dedica alcuni interventi in occasione del centenario dalla sua costituzione quale Forza armata autonoma. Illustra gli obiettivi del volume Alessandro Leto, il quale, ribaditi il rapporto ancestrale che lega l’uomo all’acqua e l’importanza di politiche di sviluppo sostenibile in grado di conciliare produzione di ricchezza e tutela del patrimonio naturale, invita a considerare il mare quale nuova frontiera di crescita economica e sociale. Egli pone quindi l’accento sulla necessità di ripensare la strategicità del bacino del Mediterraneo e, segnatamente, del “Mediterraneo allargato”, espressione coniata per la prima volta dalla Marina Militare italiana – come sottolinea il capo di Stato Maggiore, ammiraglio di squadra Enrico Credendino – a indicare un teatro geopolitico comprendente, oltre all’area mediterranea in senso stretto, tutte quelle contigue a est e sud-est (dal Mar Nero fino al Golfo Persico) che possono considerarsi sue propaggini in quanto a essa strettamente interconnesse dal punto di vista commerciale, militare e politico. ...
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Araldica
«L’Aeronautica Militare, quale complesso delle forze militari aeree, delle basi aeree, delle scuole,
dei servizi ed enti aeronautici, costituisce la componente operativa aerea della difesa militare dello
Stato», come recita il Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, art. 139. Quale “Regia Aeronautica”
fu istituita con il Regio Decreto 28 marzo 1923, n. 645, assorbendo in un’unica Forza armata autonoma le strutture e i mezzi del Corpo aeronautico del Regio Esercito e il Servizio aeronautico della Regia Marina. Le forze aree italiane furono le prime al mondo a essere impiegate in contesto bellico e quelle dell’Esercito si erano a tal punto distinte nel corso della Grande Guerra da guadagnare il diritto all’uso della bandiera nazionale (Regio Decreto 17 ottobre 1920, n. 1489). A scrivere gloriose pagine della storia dell’Arma Azzurra contribuirono, poi, i reparti di tutte le specialità e in ricordo di esse furono individuate le quattro squadriglie i cui emblemi campeggiano nell’attuale stemma araldico, concesso con Decreto del presidente della Repubblica 25 gennaio 1971...
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Alessandro Leto
«Ecumene Oceano»: la nuova frontiera
Nel corso degli ultimi decenni, la
consapevolezza sul destino dei
mari e il loro stato di salute è certamente
aumentata. Nelle società civili più
assennate tale percezione si è radicata, in
quelle più riluttanti è rimasta a un livello
superficiale: certamente, il dibattito sul tema è divenuto ricorrente e sempre più seguito,
peraltro generando frequentemente alcuni interrogativi di fondo capaci di mettere in
discussione alcuni consolidati paradigmi. È sufficiente ricordare le riflessioni istintive,
semplici nell’enunciato eppur profonde nel pensiero, susseguitesi a partire dalla diffusione
delle prime immagini a colori del nostro Pianeta visto dallo spazio: «Ma con tutta
l’acqua che lo ricopre, perché ci ostiniamo a chiamarlo Terra?».
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Alessandro Leto
I nuovi confini del Mediterraneo.
Fra geopolitica e nuova cultura dell’acqua
Da tempo si discute di Mediterraneo allargato: una teoria militare
estesasi agli ambiti macropolitico e macroeconomico
sino a diventare attuale grazie alla globalizzazione. La rilevanza
storica del bacino desta interesse a livello internazionale
e le dinamiche socio-economiche portano a considerarne il
collegamento fra l’Oceano Indiano e l’Atlantico dal punto di
vista fisico e geopolitico. L’UE, con l’Italia in prima fila, ha
un’occasione per essere protagonista dei mutamenti in corso:
a patto di ripensare le proprie strategie, recuperando la centralità
del sud, e di ripristinare uno stato di salute ottimale per il
Mare Nostrum, le cui precarie condizioni potrebbero trasformarlo,
dopo il 2050, in un Mare Mortuum.
Alessandro Leto
The New Borders of the Mediterranean. Between Geopolitics and New Culture of Water
The notion of the ‘enlarged Mediterranean’ has been discussed for some years: a military theory has
been extended to the macropolitical and macroeconomic sphere and has become a concrete reality
due to globalisation. The Mediterranean has historical significance and it is now arousing international
interest. Socio-economic dynamics lead us to consider this connection between the Indian Ocean and
the Atlantic from physical and geopolitical points of view. The EU and especially Italy have the
opportunity to play a leading role in the changes underway: however, they must rethink their strategies
by recovering the centrality of the south and restore the optimal state of health of the Mare Nostrum,
whose precarious conditions could transform it, after 2050, into a Mare Mortuum.
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Enrico Credendino
Marina Militare, interessi nazionali e Mediterraneo allargato
L’intervento del capo di Stato Maggiore della Marina Militare verte sulla lunga e profonda relazione che intercorre fra il Mediterraneo allargato e l’Italia, ed evidenzia il ruolo imprescindibile della Marina Militare, sempre in grado di coniugare le sfide del prossimo futuro con esperienze del passato che hanno visto la cultura del mare” italiana protagonista di rilevanti passaggi storici. La presenza vigile e dinamica della Forza armata è ciò su cui può contare un’ambiziosa strategia nazionale finalizzata a promuovere, sostenere e sviluppare gli interessi del Paese attraverso la naval diplomacy – dal Medio Oriente fino all’Artico – e la sicurezza militare in un bacino il cui significato primordiale potrebbe essere “Mare di Dio”: il Mare Nostrum. Le istituzioni preposte sono, così, dotate di un innovativo e consolidato arsenale relazionale e di programmi di cooperazione allo sviluppo, entrambi capaci di fare la differenza in quei quadranti geopolitici del Mediterraneo allargato dove si manifesteranno le sfide più importanti per il nostro avvenire.
Enrico Credendino
Italian Navy, National Interest and Enlarged Mediterranean
The paper is based upon a significant historiographical material, tackles with the long and deep
relationship between the ‘enlarged Mediterranean’ and Italy, and highlights the essential role of the
Italian Navy, which has always combined the challenges of the near future with past experiences, when
the Italian culture of the sea was important during significant historical turning points in accordance
with the guidelines of the UN, Nato and the EU. An ambitious national strategy aimed at promoting,
supporting and developing the country’s interests through naval diplomacy and military security can
be rooted in the vigilant and dynamic presence of the Italian Navy in the Mare Nostrum.
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Domenico Giani
L’acqua. Strumento di condivisione e dialogo nel Mediterraneo
Quando ci si confronta con lo stato di salute dell’acqua sul
nostro Pianeta emerge spesso uno sconforto a fronte del divario
esistente fra la dimensione valoriale proclamata e l’azione
effettiva dell’uomo, che rende lo scenario futuro ancora più
incerto. Ecco perché il termine “scandalo” si addice alla condizione
attuale della risorsa idrica e perché risulta sempre
meno utile distinguere rigidamente le policy e le azioni di tutela
delle acque dolci da quelle a protezione del mare. Per essere
efficacemente interpretata nella sua essenza materiale e
immateriale, la complessità dei nostri tempi, che proprio sull’acqua
naviga, richiede nuovi approcci d’indagine, che oggi
possono contare sull’ausilio prezioso di una nuova forma di
conoscenza: la geospiritualità.
Domenico Giani
The Water. A Tool for Sharing and Dialogue in the Mediterranean
The debate on the state of water on our Planet often produces disappointment due to the gap between
the proclaimed values and the real actions of humans, which makes the future scenario even more
uncertain. The word ‘scandal’ suits the current condition but it is less and less useful to clearly
distinguish between policies and actions for the protection of freshwater from the safeguard of seawater.
The complexity of our times should be effectively interpreted in its material and immaterial essence,
which is based on water. To this end, new approaches, which today can count on the precious help of
a new form of knowledge, the geospirituality, are needed.
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Roberto Carlucci
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Gianfranco D’Onghia
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Porzia Maiorano
Pesca e rifiuti in mare. Problemi anche nel Mediterraneo
La questione della sostenibilità della pesca e dell’accumulo di
rifiuti (marine litter) nel Mar Mediterraneo si ripercuote negativamente
sulle specie e sugli ecosistemi, provocando effetti ambientali
irreversibili che possono avere conseguenze sullo
sviluppo economico e sul benessere sociale. L’articolo si
sofferma sui principali programmi d’intervento dell’Unione
Europea relativi a tali problematiche e su alcune misure di gestione
e attività mirate a un uso sostenibile delle risorse alieutiche
e al recupero e riciclo dei rifiuti marini.
Roberto Carlucci - Gianfranco D’Onghia - Porzia Maiorano
Sustainable Fishery and Marine Litter. Challenges in the Mediterranean
The paper tackles the issues of sustainable fishery and marine litter in the Mediterranean. Their negative
effects on species and ecosystems cause irreversible environmental impacts and can have
consequences on economic development and welfare. The article analyzes the main programs of the
European Union and some management measures and activities aimed at both a sustainable fishery
and the recovery and recycling of marine litter.
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Nicolò Carnimeo
Aree marine protette italiane. L’esigenza della loro valorizzazione
L’Italia deve farsi promotrice del rilancio di un network mediterraneo
di Aree marine protette, riconnettendo quello nazionale
alla rete europea “Natura 2000” e proponendo nuove
iniziative di tutela e gestione, in collaborazione con altri Stati
anche nella Zona economica esclusiva e in altri tratti di mare.
Sono necessarie nuove forme di governo sostenibile delle risorse
attraverso una pianificazione delle attività di blue economy
e l’avvio di politiche di salvaguardia dei mari che vadano
oltre i confini geografici, in linea con gli equilibri naturali.
Nicolò Carnimeo
Italian Marine Protected Area. The Need of an Enhancement
Italy must promote the relaunch of a Mediterranean network of marine protected areas by reconnecting
the national network to the European ‘Natura 2000’ and proposing new protection and management
initiatives, in collaboration with other States, in the Exclusive Economic Zone as well as in other areas
of the sea. New forms of sustainable resource management are needed. The goal can be accomplished
by planning for Blue Economy activities and through the launch of policies which are going to be able
to protect the seas and go beyond geographical borders, in line with natural balances.
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Cosmo Colavito
La guerra dei cavi sottomarini. Tra interruzioni e intercettazioni
Nell’articolo si descrivono le imprese portate a termine, soprattutto
durante i maggiori conflitti, da unità della Marina italiana
che, in collaborazione con i Servizi d’informazione, hanno attaccato
i cavi sottomarini nemici, spesso provocando seri danni
ai sistemi di comunicazione e alle attività di comando e controllo
avversari. Proiettandosi poi fino ai nostri tempi, si constata
la necessità di proteggere sempre più efficacemente lo
strategico sistema di comunicazione intercontinentale in fibre
ottiche dalle numerose minacce che incombono su di esso.
Cosmo Colavito
The War of Submarine Cables between Interruptions and Interceptions
The paper describes major-conflict achievements of the Italian Navy units that attacked the enemy
submarine cables in collaboration with Intelligence Services, often causing serious damage to the
enemy’s communication systems and command and control activities. Projecting these considerations
into the present time helps to stress the importance of protecting the strategic intercontinental fiberoptic
communication system from potential threats.
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Alessandro Aresu
Il potere marittimo cinese alla prova del sanzionismo
Il conflitto tra Stati Uniti e
Cina ha oggi un’influenza di primo
piano sull’organizzazione del commercio marittimo globale,
dove interessi economici ed esigenze politiche sono destinati
a convivere. Le sanzioni degli Stati Uniti, dal 2019 a oggi,
hanno colpito tra le altre Huawei nel business dei cavi sottomarini,
sistema nervoso delle telecomunicazioni globali, nonché
la China Communications Construction Company, la più
grande azienda di costruzioni e braccio armato della dimensione
portuale della Belt and Road Initiative. Un passaggio importante
della competizione è la recente scelta della Germania
sull’affidamento del terminal del porto di Amburgo alla società
sinica Cosco, già proprietaria del Pireo.
Alessandro Aresu
Chinese Maritime Power Put to the Test of Sanctionism
Today U.S.–China conflict has a very deep influence on the organization of international maritime
trade, where economic interests and political needs are destined to coexist. Since 2019 U.S. sanctions
have been including both Huawei’s business in submarine cables, which can be seen as the nervous
system of global telecommunications network, and China Communications Construction Company,
which is the largest company in the field and a contractor for numerous marine port constructions
against the background of the Belt and Road Initiative. A relevant stage of this conflict is the Germany’s
decision to entrust the management of the Port of Hamburg to a Chinese company called Cosco, which
has already owned the Port of Piraeus.
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Roberto Casati
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Umer Gurchani
Il mare come territorio. Equilibrio, proiezione ed esposizione marina nei Paesi del mondo
Se il mare può essere concepito come un territorio, in che modo
le sue ripartizioni riflettono le strutture di potere legate ai territori
terrestri? Quali sono gli equilibri e gli squilibri tra mare e
terra? Cosa vuol dire essere una potenza marittima? A partire
da alcuni dati fondamentali (la superficie terrestre di uno Stato,
quella della sua Zona economica esclusiva, la popolazione e
la lunghezza delle coste) è possibile costruire degli indici (equilibrio,
proiezione ed esposizione marina) in base ai quali ordinare
le varie forme di espressione del “potere territoriale”. --> Grafici integrativi --> English version
Roberto Casati - Umer Gurchani
The Sea as a Territory. Balance, Projection and Exposure
Giving a conception of the sea as a territory, to what extent do the partitions of the seas reflect power
structures linked to land territory? What are the balances and imbalances between sea and land? What
does it mean to be a ‘maritime power’? Starting from some fundamental data (State’s land surface,
Exclusive Economic Zone, population, and coastal length) it is possible to create indices (balance,
projection, and marine exposure) in order to better understand the various forms of expression of the
‘territorial power’.
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Ernesto Ferrero
Napoleone e il mare
Genio dell’organizzazione, abituato a pianificare nel dettaglio
ogni operazione delle campagne di terra, Napoleone ha sempre
avuto un cattivo rapporto con il mare, la cui imprevedibilità si
sottrae a qualsivoglia disegno strategico. Malgrado gli investimenti
nel settore navale compiuti dalla Francia a partire dagli
ultimi decenni dell’Ancien Régime, la superiorità degli inglesi
in fatto di tecnologia e affidabilità degli equipaggi rimaneva
netta. Al di là delle modeste capacità dei suoi ammiragli, le sfortune
marinare dell’imperatore per mano britannica (Aboukir,
Trafalgar) si devono anche a un errato calcolo strategico: invece
di cercare la grande battaglia che decide tutto, avrebbe dovuto
avviare una strategia mobile e flessibile, di logoramento.
Ernesto Ferrero
Napoleon and the Sea
Although he was a military genius, used to planning every land warfare in detail, Napoleon had a bad
relation with the sea, whose unpredictability escapes any possible strategic plan. During his empire,
despite the huge investments made in naval sector since the last decades of Ancien Régime, France
failed to undermine British maritime supremacy and its superiority in terms of technology and quality
of seamanship. In addition to the modest capabilities of French Navy admirals, military defeats suffered
by Emperor at British hands (Aboukir, Trafalgar) were due to a wrong strategy: rather than seeking the
big decisive battle, he should have waged a war of attrition.
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Gastone Breccia
Pensiero e azione. Il comando di Nelson nella battaglia di Trafalgar
Il 21 ottobre 1805 la Mediterranean Fleet britannica agli ordini
dell’ammiraglio Horatio Nelson inflisse una decisiva sconfitta
alla flotta combinata franco-spagnola al largo di Capo Trafalgar.
L’azione resta un modello di arte del comando: perché Nelson
elaborò un piano semplice, lo fece conoscere per tempo ai
suoi ufficiali e, infine, scelse saggiamente di lasciare loro
ampia libertà d’iniziativa per portarlo a compimento nel modo
migliore una volta entrati a contatto col nemico. L’azione di
comando fu soprattutto preventiva, il controllo minimo, le comunicazioni
essenziali: una forza addestrata e motivata, la via
più sicura per la vittoria.
Gastone Breccia
Thought and Action. Nelson’s Command at Trafalgar
On 21st October 1805, the British Mediterranean Fleet under Admiral Horatio Nelson inflicted a
decisive defeat on the Franco-Spanish fleet off Cape Trafalgar. The action is an example of the art of
command: Nelson developed a simple plan, promptly made it known to his officers and, finally, wisely
chose to leave them wide freedom of initiative to carry it out in the best possible way once they got in
contact with the enemy. The command was mainly preventive, the control was minimal, the
communications were essential: a highly trained and motivated force is the best way to the victory.
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Paolo Caccia Dominioni
Calmi i bersaglieri “scesero” verso la morte
Sidi Barrani, gennaio. Leggo sul
taccuino degli appunti: «Pista
verso il mare, 200 metri a ovest
del chilometro 383. In venti minuti si
arriva all’attendamento di Mabruk Abd
el-Aziz, detentore di un salvagente buttato
a riva dalle onde e recante la scritta
“Victoria-Trieste”». Arrivo da Mabruk e
gli chiedo: «Mabruk, è vero che tu hai la ruota bianca del bastimento, quella che non
va sott’acqua, senza raggi, grande come un caucciù d’automobile, con sopra le parole
scritte in nero?». No, non l’ha più: l’ha data a qualcuno cinque o sei anni fa. Poco lontano
il Mediterraneo si frange a riva, dolcemente.
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Ginevra Leganza
Il mare come immagine dell’esistenza e la libertà radicale
Per sua natura irrazionale e mutevole, il mare ben si presta ad
approssimarsi all’ineffabile. Eppure, qualcosa ci racconta: il suo
carico retorico, per esempio, quale acqua piena d’insidie, è metafora
del pensiero e dell’impresa; la portata simbolica della sua
distesa cristallina ispira e fa da sfondo alla riflessione umana;
la potenza allusiva della sua vastità è evocatrice dell’immensità
da solcare, anche nello spazio celeste e cibernetico (con riferimento
al “mare cosmico” e all’infosfera); il suo essere è specchio
dell’esistenza, parimenti sfuggente e insondabile.
Ginevra Leganza
The Sea as an Image of Existence and Radical Freedom
Its irrational and elusive nature makes the sea an ineffable entity, of which we are able to grasp the
symbolism nevertheless: its waters full of pitfalls are a metaphor for human endeavor; its crystalline
expanse inspires intellectual lucubration; its vastness represents the immensity of the universe to be
explored, in both a cosmological and cybernetic sense; its dichotomous being reflects human existence,
equally fickle and unfathomable.
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Paolo Bertinetti
Conrad e il mare
Il polacco Józef Teodor Konrad Korzeniowski, dopo aver trascorso
lunghi anni a bordo dei velieri che solcavano le acque
degli oceani e dei mari del sud, si ritirò in Inghilterra per diventare
Joseph Conrad, uno dei maggiori autori in lingua inglese
del Novecento. Valendosi della sua esperienza, realizzò
opere che rispecchiano aspetti dell’Impero britannico e, nel
contempo, sondano i precipizi della mente umana. I romanzieri
francesi gli furono maestri di scrittura; le navi e il mare,
di vita e di visione.
Paolo Bertinetti
Conrad and the Sea
After many years aboard sailing in the oceans and the South Seas, the Polish Józef Teodor Konrad
Korzeniowski retired in England, where he became Joseph Conrad, one of the greatest English-language
writers of the 20th century. Thanks to his experience, he was able to reflect in his works both some
peculiar aspects of the British Empire and, parallely, the downfall of the human mind. The French
novelists were his models, ships and seas his inspiration.
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Francesco Palmieri
Il mistero di Marechiaro
La celebre canzone di Salvatore Di Giacomo ricreò un luogo
dove il poeta napoletano non era mai stato. Poi, l’astuzia di
un oste rovesciò il rapporto tra vita e finzione. Storia di una
famosa finestrella, tuttora visitata dai turisti, che fu aperta soltanto
dopo essere stata immaginata. Perché a volte, invece di
trasfigurare la realtà, taluni autori la producono. Il tutto, con
la complicità di un musicista aristocratico, Francesco Paolo
Tosti, che per vestire di note i versi del suo amico rubò la strofa
“stonata” a un ignaro suonatore ambulante (e assai più tardi
lo rivelò). Un apologo artistico per l’intelligence.
Francesco Palmieri
The Mystery of Marechiaro
The famous verses by Salvatore Di Giacomo recreated a place where the Neapolitan poet had never
been. Then, the cunning of an innkeeper overturned the relation between life and fiction. The song
tells the story of a famous window that was opened only after it was imagined, and that is still visited
by tourists. In fact, certain authors are able to produce reality instead of simply transforming it. To the
song contributed Francesco Paolo Tosti, an aristocratic musician who stole the ‘sour note’ from an
unaware busker in order to write the music for the verses of his friend (as he later confessed). An artistic
apologue for intelligence.
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Enrica Simonetti
Lampade, specchi e avventure. L’onda e la poesia in una lanterna
Un’ondata di oceano, un vento mediterraneo, una torre atlantica.
Le storie dei fari internazionali cambiano a partire dal Cinquecento,
quando Piri Re’is, ammiraglio turco incaricato di
descrivere le coste del Mediterraneo e dell’Egeo, comincia a
disegnare anche lanterne. Poi, le prime lampade di ferro, gli
specchi di Augustin-Jean Fresnel e l’Inghilterra degli Stevenson,
con quel grande scrittore Robert Louis che apparteneva a una
dinastia di eccezionali ingegneri, “padri” dei fari del Nord
Europa. E ancora: Napoli, la Regia Marina, l’isola francese di
Dumet e quella pugliese di Sant’Eufemia a Vieste; il faro di
Mussolini in Somalia; i versi di Baudelaire e quelli di Ungaretti.
C’è una storiografia del passato dei fari che collega i Paesi del
mondo, senza confini, senza ere. Come lo sono i mari.
Enrica Simonetti
Lamps, Mirrors, and Adventures. The Wave and Poetry in a Lantern
An ocean wave, a Mediterranean wind, an Atlantic tower. The stories of international lighthouses went
through significant changes in the 16th century, when Piri Re’is, the Turkish admiral in charge of
describing the coasts of the Mediterranean, began to include lighthouses in his drawings. Then the first
iron lamps, Augustin-Jean Fresnel’s mirrors and the England of the Stevensons, as well as the great
writer Robert Louis, who belonged to a dynasty of exceptional engineers, ‘fathers’ of the Northern
European lighthouses. Moreover: Naples, the Regia Marina, the French Island of Dumet and the Apulian
Island of Sant’Eufemia in Vieste; the Mussolini lighthouse in Somalia; the verses of Baudelaire and
those of Ungaretti. There is a historiography of lighthouses that connects the countries of the world,
without borders, without eras. Just like the sea.
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Luca Goldoni
Che cos’è l’Atlantico
Ho passato due settimane su questo peschereccio e ho imparato
innanzitutto che cos’è l’Atlantico. Se andate in crociera
con 50mila tonnellate sotto i piedi non potete capirlo perché
badate a cambiarvi d’abito, a divertirvi e pigliate il Valontan
se si balla un po’. Qui su, quando arriva il marconi con il bollettino
brutto e il cielo si rabbuia all’improvviso, i marinai
sgombrano in fretta il ponte e il Comandante diventa taciturno
e mette la nave “alla cappa”, anche per ore, ogni tre secondi
un’impennata, il pavimento ti catapulta in aria e poi ti manca
sotto i piedi e non si finisce più di cadere, e non si capisce chi
ha paura e chi coraggio perché ognuno se li tiene dentro con
pudore… qui su, dicevo, ho imparato che cos’è l’Atlantico.
Luca Goldoni
The Atlantic Ocean
I’ve spent two weeks on a fishing boat and that’s when I learned what the Atlantic Ocean is. This is
something that cannot be grasped on a cruise, with fifty thousand tons under your feet, while you are
probably busy changing clothes, having fun and taking a Valontan in case the ship starts dancing a bit.
Up here, when the weather forecast is bad and the sky darkens all of a sudden, the sailors clear off the
deck, the captain becomes silent while sailing at low speed with a pitch every three seconds, the floor
throws you up in the air, in an endless fall, and it’s very hard to say who’s scared and who’s brave,
since everyone keeps it to themselves. Up here, as I said, I’ve learned what the Atlantic Ocean is.
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Gianluca Falanga
Il segreto del Bnd. Org85 e la seconda denazificazione
A metà degli anni Sessanta il direttore del Bundesnachrichtendienst,
Reinhard Gehlen, dispose un’indagine interna per individuare
i funzionari con un passato nell’apparato del terrore
nazista. La scelta d’integrare personale compromesso nelle
istituzioni di sicurezza della Repubblica Federale si era rivelata
sbagliata: l’anticomunismo degli ex nazisti non era una
garanzia nella lotta contro l’Urss bensì un fattore di rischio,
una falla nel sistema di sicurezza occidentale. L’indagine fu
affidata a un piccolo nucleo speciale, denominato Org85, diretto
da un giovane ufficiale. La relazione conclusiva con i risultati
dell’inchiesta è rimasta segreta fino al 2010.
Gianluca Falanga
The Secret of the Bnd. Org85 and the Second Denazification
In the mid 1960s Reinhard Gehlen as the director of the Bundesnachrichtendienst ordered an internal
investigation to identify the officials who had worked in the Nazi terror apparatus. The integration of
ex-Nazi functionaries in the Security Service of the Federal Republic turned out to be fallacious: their
anti-communism was in fact a risk factor rather than a warranty in fighting the Ussr, representing, in
turn, a significant flaw in the Western security system. The internal investigation was conducted by a
special unit called Org85 leaded by a young officer, whose final report remained secret until 2010.
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Roberto Ganganelli
Aeronautica Militare. Verso il futuro tra monete e medaglie
Virtute siderum tenus (Con valore verso le stelle) è
il motto dell’Aeronautica Militare che appare sotto lo stemma araldico.
Esso sintetizza le doti degli aviatori italiani che, da un secolo,
servono l’Italia proteggendone lo spazio aereo, partecipando
a missioni ad ampio spettro e facendo dell’Arma Azzurra una
delle istituzioni più amate del Paese.
Roberto Ganganelli
The Italian Air Force into the Future between Coins and Medals
Virtute siderum tenus (With Valor To The Stars): This is the motto of the Italian Air Force that is written
under the coat of arms of the Arma Azzurra and summarizes the courage, skills and sacrifice of the
Italian aviators, who have served Italy for a century by protecting Italian airspace, taking part in war
campaigns and peacekeeping missions, and becoming one of the most beloved institutions in the
country.
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Elisa Battistini
Lo sbarco in Sicilia degli alleati e il depistaggio che “ne scrisse” le sorti
In L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat (2022) il regista britannico John Madden ricostruisce
la trama spionistica che si cela dietro la missione che diede avvio alla sconfitta definitiva
di Hitler. Tratto dal libro dello storico Ben Macintyre, il film si basa su una proficua intuizione: tra
i fautori del raggiro ai danni dei nazisti ci fu Ian Fleming, il futuro creatore di James Bond, che nel
1939 mise a punto il piano attuato dagli inglesi nel 1943. La Storia vissuta è frutto di una storia
segreta, un romanzo sotterraneo incentrato sul “falso” ma destinato a produrre realtà tangibile.
Elisa Battistini
War Literature. The Allied Invasion of Sicily and the ‘Red Herring’ that ‘Wrote’ its Story
In Operation Mincemeat (2022) the British director John Madden brings to the big screen the spy story
behind the war mission that was the first one leading to Hitler’s final defeat. From the book by historian
Ben Macintyre, the movie is based upon a fruitful intuition: among the promoters of that acts of military
deception against the Nazis there was Ian Fleming, the future creator of James Bond. He had the idea
in 1939 and the plan would have been later implemented by the British Army in 1943. Lived history
is the fruit of a secret story. An underground novel focused on the ‘false’ will produce tangible reality.
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Recensioni e segnalazioni
Enrico Testa, Sofocle. La solitudine di Filottetei, il Mulino 2021.
Alberto Pagani, Manuale di intelligence e Servizi segreti, Rubettino 2019.
Federico Prizzi, Cultural intelligence ed etnografia di guerra, Edizioni Altravista 2021.
Antonio Musarra, Medioevo marinaro, il Mulino 2021.
Benedetta Craveri, La contessa. Virginia Verasis di Castiglione, Adelphi 2021.
Valerie Hansen, La scoperta del mondo, Mondadori 2021.
Alessandro Aresu, Il dominio del XXI secolo, Feltrinelli 2022.
Javier Marías, Tomás Nevinson, Einaudi 2022.
Guido Davico Bruno (a cura di), Il libro del mare, Rizzoli 2021.
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