Inquartato nel 1° d’oro al cavallo alato d’azzurro, inalberato e rivoltato, tenente con le zampe anteriori una fiaccola naturale (27^ Squadriglia Aeroplani); nel 2° d’argento al grifo rampante rosso (91^ Squadriglia Caccia); nel 3° d’argento al quadrifoglio di verde (10^ Squadriglia da bombardamento Caproni); nel 4° di porpora al Leone di S. Marco in maestà con la spada e con il libro degli Evangeli chiuso (87^ Squadriglia “La Serenissima”). Sopra lo scudo un’aquila turrita d’oro e sotto, su lista svolazzante d’azzurro, il motto pure in caratteri d’oro: virtute siderum tenus.
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«L’Aeronautica Militare, quale complesso delle forze militari aeree, delle basi aeree, delle scuole,
dei servizi ed enti aeronautici, costituisce la componente operativa aerea della difesa militare dello
Stato», come recita il Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, art. 139. Quale “Regia Aeronautica”
fu istituita con il Regio Decreto 28 marzo 1923, n. 645, assorbendo in un’unica Forza armata autonoma le strutture e i mezzi del Corpo aeronautico del Regio Esercito e il Servizio aeronautico della Regia Marina. Le forze aree italiane furono le prime al mondo a essere impiegate in contesto bellico e quelle dell’Esercito si erano a tal punto distinte nel corso della Grande Guerra da guadagnare il diritto all’uso della bandiera nazionale (Regio Decreto 17 ottobre 1920, n. 1489). A scrivere gloriose pagine della storia dell’Arma Azzurra contribuirono, poi, i reparti di tutte le specialità e in ricordo di esse furono individuate le quattro squadriglie i cui emblemi campeggiano nell’attuale stemma araldico, concesso con Decreto del presidente della Repubblica 25 gennaio 1971.
La 27^ Squadriglia Aeroplani nacque il 15 aprile 1916 a Villaverla-Thiene (VI). Già X Squadriglia Farman – dal nome del biplano MF14 impiegato come bombardiere e caccia, ma soprattutto ricognitore, progettato dal francese Maurice Farman e costruito su licenza – che era stata costituita il 1° aprile 1913 presso il Distaccamento Aviatori di San Francesco al Campo (TO), acquisì il nuovo nome a seguito di un riordinamento del Corpo aeronautico.
La 91^ Squadriglia Caccia (facente parte, ancora oggi, del 10° Gruppo), denominata “degli Assi”, venne costituita il 1° aprile 1917 e adottò aerei biplano dell’azienda francese Société Pour l’Aviation et ses Dérivés, gli Spad VII e i Nieuport 17. Ebbe tra le sue fila eroi come Ferruccio Ranza (17 vittorie), Fulco Ruffo di Calabria (20 vittorie), Pier Ruggero Piccio (24 vittorie) e Francesco Baracca (34 vittorie). Al momento della fondazione, fu scelto come distintivo il grifo dipinto sul lato destro della fusoliera; sul lato sinistro ogni pilota ne scelse uno personale.
La 10^ Squadriglia da bombardamento Caproni fu costituita il 25 maggio 1916 a Villaverla-Thiene (VI) e dotata di aerei progettati dall’ingegnere (nativo della provincia di Trento, allora austroungarica) Giovanni Battista Caproni che, con il sostegno di Giulio Douhet, primo teorico della guerra aerea, realizzò trimotori da bombardamento in grado di trasportare un carico fino ad allora impensabile. Ebbe in forza anche il capitano Oreste Salomone, prima Medaglia d’Oro al Valore Militare dell’Aeronautica.
La 87^ Squadriglia, costituita il 12 gennaio 1918 a Ponte San Pietro (BG), operò nei due conflitti mondiali e adottò come emblema il leone di San Marco in omaggio alla città di Venezia. Ribattezzata per tale ragione “La Serenissima”, lo stesso anno fu protagonista del “folle volo” su Vienna. A partire da un’idea di Gabriele D’Annunzio, con Natale Palli come comandante e pilota del velivolo su cui si trovava il Vate, la mattina
del 9 agosto otto Sva 5 monoposto decollati dal Campo di San Pelagio (Due Carrare, PD) si spinse sul territorio nemico fino a rovesciare sulla capitale austriaca una pioggia di volantini. L’inoffensiva violazione di quello spazio aereo turbò profondamente l’opinione pubblica dell’Impero asburgico e sancì il dominio dell’aria da parte dell’Italia.
L’aquila turrita d’oro rivoltata che sormonta lo scudo è il simbolo di tutti i piloti militari e il motto sottostante, virtute siderum tenus, costituisce la sintesi del valore con cui l’Aeronautica Militare ha operato e opera tendendo ancora, dopo un secolo di vita, a mete sempre più alte, “fino alle stelle”.
AUGURI PER L’IMPORTANTE TRAGUARDO.
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