sommario 2/2020
Editoriale
Il tema della geopolitica del diritto, focus di attualità e novità, tanto da essere al centro di riflessioni negli ambienti sia specialistici sia politico-strategici, è il tema dominante in questo secondo numero di Gnosis 2020. In un’epoca di complessificazione e di interdipendenza, anche il diritto deve affrontare le sfide legate al cambiamento in atto, alle nuove logiche di potere globale e alle dinamiche economiche e finanziarie, spesso leva di iniziative di natura ibrida. La necessità di regolare rapporti e interessi sul piano globale ha esasperato, ma anche affinato, la competizione tra attori politico-strategici che, nella diversa declinazione del diritto, rinvengono nuovi strumenti utili a perseguire i propri fini. ...
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Sergio Romano
Punto di vista. Il diritto e la politica internazionale
Quando divenne presidente degli Stati Uniti nel gennaio del 1913, Woodrow Wilson aveva una considerevole esperienza giuridica. Era nato a Staunton in Virginia nel 1856, aveva fatto una brillante carriera accademica insegnando giurisprudenza ed economia politica, era diventato Rettore dell’Università di Princeton nel 1902 e aveva lasciato fra gli studenti un indimenticabile ricordo delle sue lezioni. Dopo il passaggio alla vita politica fu senatore degli Stati Uniti e governatore del New Jersey. Era convinto che i rapporti internazionali, come ogni attività umana, dovessero osservare le regole della legge, e questa convinzione divenne ancora più forte dopo l’inizio del Primo conflitto mondiale, nell’agosto del 1914. Gli Stati Uniti dichiararono guerra alla Germania nell’aprile del 1917 perché Wilson, da più di quattro anni al vertice dell’Amministrazione americana, era convinto che soltanto la partecipazione alla belligeranza gli avrebbe garantito l’autorità necessaria per convincere e guidare le potenze combattenti verso il traguardo che si era prefisso: una pacifica convivenza dei popoli e degli Stati in una società internazionale dominata dal diritto. ....
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Araldica
l Valstybes saugumo departamentas (Vsd) – Dipartimento per la Sicurezza dello Stato – è l’Agenzia d’intelligence della Repubblica di Lituania, istituita nell’ambito dell’Esecutivo il 26 marzo 1990, due settimane dopo la dichiarazione d’indipendenza del Paese baltico dall’Unione sovietica. Al vertice del Dipartimento è posto un Direttore, che risponde del proprio operato al Parlamento e al Presidente della Repubblica. A quest’ultimo compete la sua nomina (la durata del mandato è quinquennale) e revoca, d’intesa con l’organismo legislativo unicamerale (in lituano, Seimas). In origine, tra le attribuzioni del Vsd erano ricompresi anche compiti propri di apparati di pubblica sicurezza. ...
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Ignazio Castellucci
Geodiritto. Il diritto come dimensione della geopolitica e del conflitto
L’acquisizione e la comprensione del dato giuridico ampliano l’ambito dell’analisi geopolitica / strategica, la migliorano, offrono strumenti per operare in difesa dei propri interessi nei contesti conflittuali. Nel mondo globalizzato del XXI secolo la spazialità del diritto, in contrasto con la sua territorialità giurisdizionale, lo rende terreno e veicolo particolarmente idoneo all’espansione geostrategica, per il raggiungimento di obiettivi operativi connessi a interessi politico-economici e per l’attività d’intelligence.
Ignazio Castellucci
Geojurisprudence: The Law As Dimension of Geopolitics and Conflicts
The acquisition and understanding of juridical datum enlarges the field of geostrategic analysis, perfects that analysis, and provides the means to defend the won interests in hostile contexts. In the 21st century globalised world, the spatiality of the law differs from the jurisdictional territoriality of the law. So the spatiality of the law makes the law itself a particularly suitable context and means to identify, create, and take advantage of operational spaces in conflict situations, as it enables us to achieve goals connected to political and economic interests, and intelligence.
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Pier Giuseppe Monateri
Geopolitica del diritto e cultura strategica globale
Per conseguire il controllo e la regolamentazione dei ‘grandi spazi’ aperti dalla globalizzazione, è in atto uno scontro tra diversi sistemi giuridici. Questi mobilitano in modo sensibilmente diverso i fattori di potenza e incarnano scelte strategiche di fondo di cui gli attori internazionali divengono portatori nel loro perseguimento dell’ordine mondiale. Un’esplicita considerazione della natura geopolitica delle frizioni tra i diversi ordinamenti si rende oggi indispensabile per supportare la mediazione politica e culturale necessaria alla ridefinizione dell’equilibrio strategico e al suo mantenimento di lungo periodo.
Pier Giuseppe Monateri
Geopolitics of the Law and Global Strategic Culture
Different judicial systems are contending for control and regulation of the vast spaces globalisation produced. Those systems exercise power in several different ways and embody fundamental strategic choices which the international actors assume to create a world order. Today an overt analysis of the geopolitical nature of conflicts among different judicial systems is needed to support a political and cultural dialogue which is required to redefine and preserve the strategic balance in the long term.
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Mauro Bussani
Il diritto. Una fabbrica del potere americano
Il modo d’intendere il diritto da parte della politica Usa, dei suoi Governi, dei suoi circuiti mediatici e giuridici, ha generato dibattiti aspri, così sulle ragioni e i modi d’essere di quella che è stata definita l’egemonia giuridica a stelle e strisce, come sui rischi di una sovrapposizione fra rule of law americana e diritto globale. I dati che animano le discussioni vanno però meglio compresi. Da un lato, essi figurano quale esito e fattore di produzione di fenomeni ulteriori e assai rilevanti; dall’altro, si tratta di eventi ancora in corso e di cui è prematuro fissare qualsiasi data di scadenza. Questo saggio prende le mosse dalle radici della supremazia del pensiero giuridico statunitense, analizza poi in che modo quel dominio si sia tradotto in fonte d’ispirazione di politiche globali e si conclude con un cenno al ruolo strategico che non è stato giocato, ma potrebbe esserlo, dall’Europa.
Mauro Bussani
The Law: A Factory of American Power
The way U.S. politics, governments, media, and jurisprudence understand the law caused intense debates upon both the reasons and nature of the so-called U.S. hegemony in juridical thought, and the risks of the overlap between U.S. rule of law and global law. The data employed in those debates need to be better understood. On the one hand, they are regarded as both result of and source of additional and more significant phenomena. On the other hand, they appertain to ongoing events, which do not have any expiry date. The paper starts with the roots of the supremacy of U.S. juridical thought, then analyses the way that supremacy inspired global political principles, and finally deals with a brief allusion to the strategic role, which has not been played by Europe yet, but it could be.
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Salvatore Mancuso
Geopolitiche africane e dinamiche giuridiche
L’Africa è un continente immenso, ricco di risorse e di problemi. Il diritto è stato ed è utile, in vari modi, come strumento di egemonia e d’influenza economica per le potenze che vi giocano le loro partite geopolitiche. Lo Stato tradizionale in crisi, la competizione di soggetti a esso alternativi e portatori di propri sistemi normativi nel contesto globale, i rimescolamenti culturali originati dai fenomeni migratori e un cosmopolitismo crescente sono elementi idonei a influenzare la velocità e gli esiti dei cambiamenti in atto.
Salvatore Mancuso
African Geopolitics and Juridical Dynamics
Africa is an enormous, resourceful, and troubled continent. The law played and still plays a useful role in geopolitics in various ways. Powers, which are fighting over Africa, use law as a tool to maintain both hegemony and economic influence. Some elements influence both the rapidity and the results of ongoing changes: They are i) the crisis of the traditional form of State, ii) competition among subjects, who are an alternative to the traditional State and promote their own law-systems in the global context, iii) and the cultural mixing process caused by migration and increasing cosmopolitism.
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Maria Rosaria Ferrarese
La geografia mobile della governance globale
La nuova geografia dei fenomeni di governance globale, che consistono in azioni e decisioni politicamente rilevanti ma poco formalizzate, ricompone la mappa odierna dei poteri, che include – oltre a Stati e organizzazioni internazionali – svariati soggetti privati. La governance non è dunque solo un diverso ‘stile’ di potere, informale, aperto e partecipato; essa è anche un esteso fenomeno di esercizio di poteri da parte di soggetti privati, come mostrano i tre ambiti che vengono rapidamente analizzati: quello delle agenzie di valutazione, degli arbitrati internazionali in materia di investimenti esteri, e del cosiddetto standard setting in campo finanziario.
Maria Rosaria Ferrarese
The Mobile Geography of Global Governance
The new geography of global governance phenomena, i.e., politically relevant (but little formalised) actions and decisions, rearranges the current map of powers, which includes States, international organisations, and a wide range of private parties. Not only is governance a different ‘style’ of informal, open, and participative power, but it is also a wide phenomenon of power exercised by private parties. To support our hypothesis, we will analyse three case studies: rating agencies, international arbitration in the field of foreign investment, and the so-called standard setting in the financial field.
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Davide Ragnolini
Ritorno al passato. Il modello neo-medievista e le relazioni internazionali contemporanee
La nozione di ‘neo-medievismo’ è utile a rappresentare sia la complessità del (dis)ordine internazionale – tra globalizzazione e regionalizzazione dei fenomeni sociopolitici – sia il declino della centralità giuridica di uno dei suoi principali attori: lo Stato moderno. Osserviamo così una duplice ‘feudalizzazione’: sul piano domestico si restringe il perimetro delle prerogative statali a fronte di altri attori sub- e sovra-statali; sul piano esterno è ristretta la stessa geografia politica degli Stati, con una moltiplicazione di entità territoriali maggiori e minori, e di soggetti politici desovranizzati.
Davide Ragnolini
Back to the Past: The Neo-Medievalist Model and Current International Relations
The notion of Neo-Medievalism is useful to illustrate both the complexity of the world (dis)-order (between globalisation and regionalisation of social and political phenomena) and the decline of the judicial significance of the modern State, which was one of the main subjects in international relations. A double process of ‘feudalism’. If we focus on domestic affairs, public prerogatives become weaker and some private or supranational actors get stronger. If we focus on foreign affairs, political geography of States becomes smaller and the number of both major and minor territorial entities and non-sovereign political entities grows.
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Ugo Mattei
Il fantasma che genera nostalgia. La Guerra fredda e la comparazione giuridica
Dalla Guerra fredda, il primo esempio di uso geopolitico degli studi di diritto comparato – con la messa in campo da parte dell’establishment politico-militare e accademico americano di risorse rilevanti, per la ricostruzione e la narrazione politicamente orientata del diritto dell’avversario – al più ampio fine politico della diffusione ideologica, prima e al di sopra della conoscenza e dell’impiego operativo del diritto per fini economici.
Ugo Mattei
The Spectre Who Produces Nostalgia. The Cold War and the Judicial Comparativism
The paper will deal with the geopolitical use of studies in Judicial Comparativism from the Cold War – when the American political, military, and academic establishment deployed significant resources to study and portray a politically-oriented description of the enemy’s law – to the ideological dissemination: a broader political goal which may be placed before and beyond the knowledge and use of the law to reach economic goals.
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Tommaso Beggio
L’attacco al diritto romano nella Germania degli anni ’30 e ’40. Il Machtkampf per l’egemonia culturale alla luce dell’ideologia nazista
L’attacco nazista al diritto romano fu sancito nel punto 19 del programma del National-sozialistische Deutsche Arbeiterpartei. L’ideologia valorizzò poi, ufficialmente, la distinzione tra il diritto romano dell’antica Roma e quello frutto della sua recezione nel corso dell’Ottocento. Con il recupero della cultura classica il regime hitleriano e quello fascista si sfidarono in una battaglia per l’egemonia culturale nell’Europa di allora. Il tema dell’uso e del ri-uso del diritto romano evidenzia quanto un sistema giuridico sia sensibile alle vicende politiche e, in quanto tale, manipolabile e sfruttabile con modalità e finalità diverse.
The Attack on the Roman Law in Germany in the 1930s and 1940s: The Machtkampf for Cultural Hegemony in the Light of Nazi Ideology
The Nazi attack on Roman Law was established by the Point 19 of the Nazi-party program. Then the Nazi ideology officially promoted the difference between the Roman Law in Ancient Rome and its reception in the 19th century. The ideological rediscovery of Classical culture was the battlefield of the struggle for the hegemony in Europe between Nazi-regime and Fascism. The topic of the use and re-use of the Roman Law highlights how a legal system is affected by political events, and for this reason it may be manipulated and exploitable.
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Enrico Silverio
Tra Società delle Nazioni e Asse. L’impero, il diritto e la geografia in Carlo Costamagna e Sergio Panunzio
Il contributo illustra l’idea di impero dell’Italia fascista nel pensiero di Carlo Costamagna e di Sergio Panunzio, sotto il duplice profilo della sua nozione generale e della sua concretezza geografica. Il periodo considerato è quello che muove dalla guerra d’Etiopia e giunge alle soglie del Secondo conflitto mondiale. L’attenzione verso i due giuristi, tra loro molto diversi ma ugualmente critici verso l’esperienza giuridica ottocentesca, consente di apprezzare come accanto a una nozione geografica di impero ne esistesse una decisamente più ampia, destinata a caratterizzare l’idea imperiale fascista anche nei riguardi del Reich tedesco.
Enrico Silverio
Between the League of Nations and Rome-Berlin-Tokyo Axis: Empire, Law, and Geography in Carlo Costamagna’s and Sergio Panunzio Thought
The paper will illustrate the idea of the Fascist Italian Empire in Carlo Costamagna’s and Sergio Panunzio’s thought. We will analyse the general notion of Fascist Italian Empire and its actual geographic dimension. The paper will take into account the period between the Ethiopian War and WW2. The two jurists were very different from each other, although they both disapproved the 19th-century judicial thought. Thus we will describe two different notions of the Fascist Italian Empire: a mere geographical notion and a wider one, which was also used in relation to the Third Reich.
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Filippo Ruschi
Occupazione del mare e nascita della sovranità marittima. Un itinerario tra storia, geografia e diritto
Sin dall’antichità la contrapposizione tra l’elemento marino e quello tellurico ha marcato il pensiero occidentale. Se la terra ha rappresentato il fulcro dell’esperienza umana, il mare ha avuto un carattere assolutamente antitetico: si trattava di una dimensione ostile, insofferente a tutte le categorie che contrassegnavano l’esperienza tellurica. In particolare, le distese marine, intolleranti a ogni partizione e suddivisione, hanno avuto una natura anomica, refrattaria a ogni regolazione. La «rivoluzione spaziale» – per usare un termine caro a Carl Schmitt – innescatasi a seguito delle prime esplorazioni atlantiche, è stata un evento che ha scandito il passaggio dal Medioevo alla modernità. Questa dinamica storica ha dischiuso territori fino ad allora ignoti: ha permesso l’incontro con culture radicalmente ‘altre’; ha determinato la rapida affermazione di grandiosi imperi e ha consentito l’inclusione delle distese marittime nella grammatica del diritto.
Filippo Ruschi
The Occupation of the Sea and the Birth of Maritime Sovereignty: A Journey through History, Geography, and Law
The contrast between the Sea and the Land has deeply affected Western culture since the Antiquity. The Land was regarded as both the core of human experience and the dimension where the political community is rooted in. The Sea was thought to be the antithesis of the Land: the hostile dimension which could not be understood by the categories we used to describe the Land. Partitions and divisions of seas were not effective. For this reason, seas had a non-judicial nature in themselves. According to Carl Schmitt, the “spatial revolution”, which was the consequence of the pioneering navigation of the Atlantic, was the main factor that caused the transition from the Middle Age to the Modern Era. This historical dynamic paved the way to a new unknown development: the encounter with radically different cultures, the birth of new awesome empires, and legislation on the seas.
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Paolo Marchetti
Diritto e confini. La nozione di confine tra Medioevo ed età moderna
Nell’epoca attuale, in cui il dibattito sui confini da parte delle formazioni politiche sembra una costante, appare opportuno riflettere su tale nozione in una prospettiva storica. Il presente saggio si propone di tratteggiare la modalità con la quale la scienza giuridica medievale ha elaborato un patrimonio di regole condivise, utili per dirimere risorgenti conflitti relativi alla confinazione dello spazio terrestre. L’analisi storica del concetto di confine ha permesso, inoltre, di verificare come la concreta materializzazione di tali tracciati sia profondamente legata all’organizzazione politica dei territori, non esistendo una forma coerente, nel tempo, di manifestazione delle demarcazioni.
Paolo Marchetti
Law and Borders. The Notion of Border Between Middle Age and Modern Age
Nowadays the debate upon borders conducted by political forces is even more on the agenda. An historical perspective is needed to understand that notion. The paper will describe the way judicial science in Middle Age produced shared rules, which were useful to solve conflicts over terrestrial borders. Historical analysis of the notion of border will enable us to understand to what extent the real materialisation of these lines is deeply linked to the political organisation of territories, as borders do not have the same form over time.
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Giuseppe Nesi
Frontiere, confini e diritto internazionale nel mondo contemporaneo
Dopo il Trattato di Vestfalia (1648) gli Stati hanno il diritto di affermare il proprio ambito territoriale e nella stragrande maggioranza hanno interesse ad avere frontiere chiare e non contestate. Queste, tuttavia, non sono soltanto linee o spazi di separazione o di frizione: esse sono spesso anche luoghi di scambio e d’incontro, rilevanti come fulcro dell’applicazione del principio di buon vicinato e come elemento di protezione, di distribuzione territoriale di competenze, di unione e cooperazione tra Stati.
Giuseppe Nesi
Borders, Boundaries, and International Law in Contemporary World
After the Peace of Westphalia (1648), States have the right to govern their own territory and the vast majority of them have an interest in having clear and uncontested borders. Nonetheless, borders are not merely lines or spaces of partition or friction. They are i) places of encounter and interaction, ii) a relevant cornerstone of implementation of the principle of good neighbourliness, iii) an element of protection, territorial distribution of skills, cohesion, and cooperation among States.
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Veronica Arpaia
Muri tra politica e legalità
Quali implicazioni politiche, giuridiche, comunicative ha la costruzione di un muro di confine? Come conciliare le legittime esigenze difensive di uno Stato con i principi della legalità internazionale? I casi del muro israeliano in Cisgiordania e di quello tra Stati Uniti e Messico, ancorché non forniscano ancora risposte chiare, permettono però di mettere a fuoco alcune domande.
Veronica Arpaia
Walls: Between Politics and Legality
Which political, juridical, and communicative consequences does the building of a border wall have? How can we match State’s right defensive requirements to the principles of international legality? Two case studies will enable us to focus on some questions, but no answers yet: the Israeli Wall in West Bank and the Mexico-United States barrier.
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Federico Roggero
Leggi per fare la guerra
La Grande Guerra fu il primo conflitto ad assumere un inedito carattere economico e ‘totale’. Non ci si poteva più limitare a spremere risorse dal Paese per sostenere le truppe al fronte: i meccanismi e le esigenze di quella deflagrazione mondiale hanno prodotto misure legislative ed economiche utili a colpire il rivale – oltre che con i proiettili sul fronte esterno – anche nel suo fronte interno; ad esempio con provvedimenti sulla condizione dello straniero nemico e sui suoi beni. Quell’evento è dunque all’origine delle attuali iniziative legislative messe in campo su vasta scala per nuocere all’avversario sul fronte economico. Le leggi diventano così, per la prima volta, vere e proprie armi: leggi per combattere.
Federico Roggero
Laws to Make War
The economic and ‘total’ nature of WW1 is unparalleled in history. Nation’s resources were not enough to support troops at the front. Dynamics and needs of WW1 produced legislative and economic measures which were necessary to beat the enemy. Not only was the conflict fought on the field, but the enemy’s home front was targeted by measures which affected the condition and goods of the enemy foreign person. Current large-scale legislative measures, which are intended to weaken the enemy on the economic front, are rooted in that past event. For the first time laws become real weapons: laws to make war.
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Antonino Alí
L’utilizzo del diritto per il conseguimento di obiettivi politico-strategici
La progressiva giuridificazione di sempre maggiori ambiti nelle relazioni tra gli Stati, in particolare del commercio e, più in generale, dell’economia, rende lo strumento giuridico imprescindibile in qualunque equazione politico-strategica.
Antonino Alí
The Use of Law to Achieve Political and Strategic Goals
More and more aspects of relations among States are governed by the laws. They are, in particular, trade and economy. The juridical tool is becoming indispensible to achieve political and strategic goals.
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Ignazio Castellucci
Piccolo cronoideario geogiuridico
Una descrizione sintetica in ordine cronologico delle principali idee, dottrine, costruzioni normative che, dall’antichità a oggi, hanno conferito al diritto la sua dimensione geopolitica e strategica: una dimensione nascosta e poco conosciuta, con una sua spazialità – a volte inesistente, a volte ineffabile, a volte prepotente – che va al di là dei semplici aspetti di regolazione dei fenomeni umani in una proiezione giurisdizionale.
Ignazio Castellucci
A Brief History of Geojurisprudencial Ideas
The paper is a synthetic description of the main ideas, theories, and laws – which had acknowledged the geopolitical and strategic value of the law since the Antiquity – in chronological order. This is a hidden and little known aspect which has its own (sometimes nonexistent, ineffable, or forceful) spatiality. This one is beyond the mere regulation of human phenomena in a jurisprudential space.
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Virgilio Ilari
L’Italia come espressione geografica
Il concetto di geostoria illumina le determinanti geografiche delle autobiografie nazionali. La storia dei conflitti di lunga durata illumina le determinanti geopolitiche. Nel 2019 la Società Italiana di Storia Militare ha riunito 83 saggi di 70 autori per ripensare l’Italia non come Stato o patria ma come Penisola attraversata dalla rotta mediterranea tra Estremo Occidente ed Estremo Oriente, e dalla linea di collisione (Rimland) fra Oceàna ed Eurasia2. In questo articolo, partendo dalla famosa frase di Metternich sull’Italia «espressione geografica», cerchiamo di far emergere, sotto la contrapposizione socioeconomica tra Settentrione e Mezzogiorno, quella geopolitica tra Adriatico e Tirreno, che corre lungo la dorsale Appenninica prolungata dal Ticino, esattamente come era percepita all’epoca di Augusto.
Virgilio Ilari
Italy: A Geographical Expression
The notion of ‘geohistory’ enlightens the geographical constraints on national history. The history of longstanding conflicts enlightens the geopolitical constraints. In 2019 the Italian Society for Military History collected 83 papers by 70 scholars. They intended to revaluate Italy as peninsula in the middle of Mediterranean route between Far East and Far West, rather than being a State or a Fatherland. Italy was regarded as the Rimland between the Ocean and the Eurasia. The paper will first comment the Metternich’s well-known quotation “Italy is a geographical expression”. Then we will deal with the socioeconomic contrast between Nord and South Italy in order to shed light on the geopolitical one between the Adriatic and the Tyrrhenian Sea, as the two seas are dived by both the Apennine Mountains and the river Ticino. People of Roman Empire under Augustus already had the same idea of the geography of Italy.
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Paolo Bertinetti
Oppenheim
Edward Philipps Oppenheim fu uno degli scrittori inglesi di maggior successo della prima metà del Novecento. Autore di romanzi d'avventura, di storie fantasiose, di ‘gialli’ sui generis, fu soprattutto fortunatissimo autore di romanzi di spionaggio che affascinarono milioni di lettori in tutto il mondo (Italia compresa). I suoi agenti segreti sono quasi sempre dei ‘magnifici dilettanti’, come nella tradizione del romanzo di spionaggio degli esordi. Lasciò intendere di avere collaborato con i Servizi segreti britannici, ma è lecito dubitarne.
Paolo Bertinetti
Oppenheim
Edward Philipps Oppenheim was one of the most successful of English writers during the first half of the 20th century. He wrote adventure, imaginative and mystery fictions but is best known for his spy novels attracting millions of readers all around the world (in Italy, too). His secret agents are usually amateurs who surprise the reader with their skills – this plot was largely employed in early spy fictions. He intentionally hinted that he had collaborated with the British Secret Service, but this is doubtful.
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Stefano Pisu
La Guerra fredda sotto il red carpet. Note sullo spionaggio nei festival internazionali del cinema
Il contributo passa in rassegna le poche ricerche finora condotte a livello internazionale su un aspetto particolare dell’organizzazione e dello svolgimento dei festival del cinema durante la Guerra fredda, ovvero la sorveglianza effettuata su di essi da parte delle Forze di polizia e dai Servizi segreti degli Stati ospitanti. Sono trattati i casi relativi al festival di Locarno, in Svizzera; al festival del cinema documentario di Lipsia, dagli anni Sessanta agli anni Ottanta; al festival di Mosca.
Stefano Pisu
The Cold War Under the Red Carpet. Notes on Espionage During International Film Festivals
The paper will take into account the few international studies dealing with the surveillance conducted on film festivals by domestic Secret Services and Police during the Cold War. Then we will turn to consider three case studies: the Locarno Film Festival in Switzerland, International Leipzig Festival for Documentary and Animated Film during the 1970s and 1980s, and Moscow International Film Festival.
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Domitilla D’Angelo
I francobolli sbagliati ‘della Cia’
Nel 1986 un impiegato della Cia acquistò in un ufficio postale un foglio quasi completo di cento francobolli della serie «Americana», senza accorgersi che essi contenevano un errore di produzione: un dettaglio stampato capovolto, anomalia notata da un collega. Concordando l’iniziativa con altri sette dipendenti dell’Agenzia, i due misero in vendita i francobolli sbagliati che, finiti sul mercato collezionistico, catturarono l’attenzione mediatica e diedero anche origine a un’indagine. Ancora oggi quel francobollo, noto come «Cia inverted», rimane una delle più affascinanti rarità della filatelia statunitense.
Domitilla D’Angelo
‘Cia’s’ Wrong Stamps
In 1986, a Cia’s employee bought an almost complete paper of one hundred stamps of the “Americana” series in a post office. He did not realize that they included a production error: a detail had been printed upside down. Then a colleague of him noticed the defect. The two colleagues and seven other Agency’s employees put the wrong stamps on sale, which, as soon as they were on the market, attracted the media’s attention and caused an inquiry. Even today, the stamp known as “Cia inverted” is one of the most fascinating rarities of American philately.
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Giancarlo Zappoli
Munich
Steven Spielberg affronta il delicato tema del piano di vendetta attuato dal governo di Tel Aviv in seguito all’irruzione di un commando di ‘Settembre nero’ nel villaggio olimpico a Monaco di Baviera nel 1972, che portò al massacro di undici atleti israeliani. Il regista affronta la questione ponendosi interrogativi di carattere etico in continuità con alcuni dei temi che attraversano la sua ampia filmografia.
Giancarlo Zappoli
Munich
On the delicate topic of measures taken by Israeli government after the Munich massacre – when a commando of the Black September Organisation entered the Munich Olympic village in 1972 and killed eleven Israeli Olympic team members – Steven Spielberg’s film adds some ethical questions, which are linked to subjects he already dealt with in his wide filmography
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Giuseppe Pollicelli
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Francesco Ripoli
L’ora delle spie
Il romanzo Lo specchio delle spie (1965) è uno dei migliori nella ricchissima produzione di John le Carré, prolifico scrittore ma anche ex agente sia del MI5 che del MI6 britannici. Protagonisti della vicenda, divenuta nel 1969 un film interpretato da Christopher Jones e Anthony Hopkins, sono quei «Servizi [...] costituiti da sopravvissuti degli anni gloriosi tra il 1939 e il 1945», personaggi rispettabili ma singolari che dovrebbero ormai dedicarsi ad attività ludiche in luogo di quelle delicate dell’intelligence. Essi fanno parte di un nucleo che, pur avendo ben lavorato oltre le linee nemiche durante la guerra, non è più all’altezza di fronteggiare le mutate esigenze ed è pertanto destinato a mansioni essenzialmente burocratiche. Ma un giorno la piccola unità si trova a disporre di alcuni indicatori sulla base dei quali risulterebbe che la Germania Est starebbe per mettere in funzione una base missilistica in grado di minacciare il Regno Unito e decidono pertanto di approfondire questa pista per rilanciarsi. Conseguita l’autorizzazione, prende avvio una missione contrassegnata da mezzi sorpassati e da un numero esiguo di uomini inconsapevoli che il mondo è nel frattempo divenuto dannatamente sofisticato e problematico. Nonostante l’entusiasmo pervada ognuno di essi, l’atmosfera generale è la caricatura di quella bellica: l’operazione fallisce in modo grottesco e amaro perché frutto di procedure e competenze che appartengono al passato.
Nell’omaggio a fumetti pubblicato nella Rivista, l’attenzione si concentra sul primo capitolo del romanzo, ambientato in un piccolo aeroporto della Finlandia. Forse a causa di una tormenta, un volo charter proveniente da Düsseldorf è in forte ritardo sull’orario di arrivo. Una situazione che non piace affatto a un inglese, il quale deve ricevere dal pilota del velivolo delle preziose fotografie...
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Melanton
(llustrazione di Roberto Mangosi
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Top Secret Humour. Il lato sorridente dell’intelligence
Bentornata estate! E bentornati a questo nostro incontro, gentili Lettori. Ad almeno un metro di distanza, per prudenza, com’è ormai da tempo consigliato. Questa iattura planetaria del Covid-19 o Coronavirus che dir si voglia ci ha fiaccato tutti un bel po’, e speriamo di poter presto cambiare registro, tornando alle nostre più salutari e serene abitudini. Tant’è. Perfino il nostro Perfetto Agente Segreto risente la forte responsabilità di una situazione non facile da governare, ed è in stretto coordinamento con tutte le autorità competenti per una soluzione definitiva di questo flagello. «Che ha ormai vita breve!» arrischia lui, con evidente convinzione. E noi gli crediamo. Ha mai sbagliato una previsione, il nostro Perfetto? Mai! E questo ci garantisce che possiamo davvero ben sperare. Ottimismo! è la parola d’ordine.
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Recensioni e segnalazioni
Gastone Breccia Missione fallita. La sconfitta dell’Occidente in Afghanistan, il Mulino, 2020.
Lorenzo Cadeddu – Paolo Gaspari, Lo spionaggio italiano nel 1918, Gaspari editore, 2019.
Amedeo Feniello, I nemici degli Italiani, Editori Laterza, 2020.
Anthony Horowitz, Forever and a Day. With original material by Ian Fleming, Penguin Random House, 2018.
Marco Rovinello, Fra servitù e servizio. Storia della leva in Italia dall’Unità alla Grande guerra, Viella, 2020.
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