Lo stemma del Dipartimento per la Sicurezza dello Stato della Repubblica di Lituania (Lietuvos Respublikos valstybes saugumo departamentas, Vsd) raffigura uno scudo ritondato a sfondo blu. Al suo interno, un grifone color argento poggiato sulle zampe posteriori. L’animale mitologico – parte leone e parte aquila, dei quali coniuga rispettivamente forza e coraggio sulla terra, saggezza e vigilanza in cielo – sorregge una bandiera con battente a due punte sulla quale campeggia il motto Patria et veritas. Nell’insieme, lo stemma rappresenta i valori che ispirano l’attività del Dipartimento: lealtà nei confronti della Repubblica lituana e delle sue leggi, onestà verso lo Stato e il suo popolo, eccellenza e professionalità nell’assolvere i compiti assegnati, rispetto dei diritti e della dignità dei cittadini.
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Il Valstybes saugumo departamentas (Vsd) – Dipartimento per la Sicurezza dello Stato – è l’Agenzia d’intelligence della Repubblica di Lituania, istituita nell’ambito dell’Esecutivo il 26 marzo 1990, due settimane dopo la dichiarazione d’indipendenza del Paese baltico dall’Unione sovietica. Al vertice del Dipartimento è posto un Direttore, che risponde del proprio operato al Parlamento e al Presidente della Repubblica. A quest’ultimo compete la sua nomina (la durata del mandato è quinquennale) e revoca, d’intesa con l’organismo legislativo unicamerale (in lituano, Seimas). In origine, tra le attribuzioni del Vsd erano ricompresi anche compiti propri di apparati di pubblica sicurezza. Nel tempo, diversi interventi di rivisitazione normativa ne hanno rimodulato l’architettura funzionale, circoscrivendone l’ambito di operatività ai peculiari compiti informativi d’intelligence, con esclusione del ricorso a mezzi caratteristici degli apparati di law enforcement e conseguente svincolo degli appartenenti dalla qualifica di agenti / ufficiali di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza. In particolare, con la legge del 23 dicembre 2010 la mission del Dipartimento è stata orientata alla raccolta e all’analisi informativa finalizzata alla protezione dello Stato dalle minacce interne ed esterne alla sicurezza nazionale, alla sovranità e all’ordine costituzionale, con un focus peculiare su: controspionaggio, tutela degli asset economico-finanziari, cyber security e controterrorismo internazionale. Nella nuova configurazione ordinamentale, il Servizio è chiamato a fornire, a supporto dei decision maker politici, tempestivi e analitici punti di situazione, in cui sono tracciati i diversi scenari di minaccia agli interessi nazionali, nonché report periodici in merito alle attività svolte. Successivamente, la legge del 1° gennaio 2013, che ha ridefinito l’assetto organizzativo dell’intero comparto d’intelligence – articolandolo nel Vsd e nel Secondo dipartimento per i servizi operativi (incardinato nel ministero della Difesa nazionale) – ha delineato una compiuta disciplina dei relativi compiti, finalità e principi, assoggettando le attività delle due Istituzioni ai poteri di coordinamento, regolamentazione e verifica attribuiti all’Unità per la Difesa dello Stato. Nel medesimo contesto legislativo, a garanzia della legittimità del modus operandi del Servizio e della coerenza con i principi posti dalla Costituzione a fondamento della Repubblica, sono stati regolamentati le procedure, i metodi e i limiti della raccolta di informazioni – a presidio, tra l’altro, delle norme in materia di tutela dei dati personali – di protezione delle stesse, nonché i profili di responsabilità connessi a un loro uso illegale. La revisione legislativa da ultimo intervenuta nel 2017 ha inciso significativamente sulla capacità di penetrazione info-operativa degli agenti del Vsd, potenziandone gli strumenti di supporto giuridico nell’adempimento dei compiti istituzionali (ad esempio, legittimandoli all’uso delle armi). Con l’obiettivo di promuovere e diffondere la cultura della sicurezza e dell’intelligence, è prevista la pubblicazione annuale di due documenti – elaborati congiuntamente con il Secondo dipartimento per i servizi operativi – che danno conto delle attività e delle analisi non classificate svolte dal comparto d’intelligence, secondo un approccio di apertura alla società civile per migliorarne la percezione e la fiducia nei confronti di quella specifica realtà. In tema di controllo, oltre al sindacato parlamentare, la vigente normativa affida alle Corti distrettuali indipendenti il compito di perseguire le condotte del personale del Dipartimento integranti fattispecie di reato lesive dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini sanciti dalla Costituzione.
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