sommario 1/2020
Editoriale
Gnosis inaugura il 2020 con una nuova monografia, come ormai è consuetudine quando il tema sia tanto complesso, attuale e urgente – anche sotto l’aspetto dell’intelligence – da richiedere uno spazio dedicato e un coro a più voci che trattenga la sinfonia di significanti e di approcci critici. Dopo il Punto di vista di Sergio Romano sugli effetti delle strategie attuati dalle grandi potenze negli ormai diffusi scenari di crisi globali, a danno soprattutto dell’Unione europea, scorre la teoria di analisi sul tema della cartografia, feticcio della conoscenza in ogni epoca storica e, per tale motivo, esposto alle diverse correnti dei processi politici, economici e tecnologici di cui ha spesso rappresentato la sintesi, lo strumento o il fine. è stato ben sottolineato nell’incipit da Edoardo Boria – curatore dell’iniziativa – che con perita sensibilità multiculturale ha intessuto la trama sottostante al testo con una serie di interrogativi che hanno attivato la ricerca di qualificati studiosi ed esperti non solo del settore, animando le pagine che seguono con riflessioni di ampio respiro, non solo tecniche, cercando di soddisfare le curiosità più profonde dei nostri lettori....
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Sergio Romano
Punto di vista. Le crisi medio-orientali e l'Europa
Come il suo predecessore, anche Donald Trump vorrebbe ridurre la presenza militare statunitense nel Medio Oriente e particolarmente in Iraq. Lo ha promesso durante la sua campagna elettorale, è convinto che questa politica corrisponda agli umori di una larga parte dell’opinione pubblica americana e spera che favorisca, nelle prossime elezioni presidenziali, il rinnovo del suo mandato. Ma ha anche un altro obiettivo che coltiva sin dal momento del suo ingresso alla Casa Bianca. Vuole provocare un cambiamento di regime a Teheran. Per suscitare una rivolta della società iraniana contro il governo degli ayatollah ha preso due iniziative. In primo luogo ha imposto nuove sanzioni economiche e vorrebbe che venissero rigorosamente adottate anche dagli Alleati europei degli Stati Uniti. In secondo luogo ha denunciato l’accordo che il suo predecessore, insieme agli altri membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e alla Germania, aveva stipulato con l’Iran per concordare alcuni limiti alla sua politica nucleare. L’accordo era saggiamente realista. I suoi firmatari sapevano che l’Iran non avrebbe mai rinunciato all’arricchimento dell’uranio e si erano accontentati di clausole che avrebbero considerevolmente rallentato la costruzione di un ordigno. ....
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Araldica
Il Serviço de Informações de Segurança (Sis) è l’organismo d’intelligence deputato alla tutela della sicurezza interna del Portogallo, istituito con la legge quadro n. 30 del 5 settembre 1984, quale componente fondamentale del Sistema di informazioni della Repubblica portoghese (Sirp), che opera sotto l’alta direzione del Primo ministro. Del Sirp, nell’attuale configurazione ridisegnata dalla legge n. 4/2004, e ulteriormente rimodulata con le leggi nn. 9/2007, 4/2014 e 50/2014 fa parte anche il Serviço de Informações Estratégicas de Defesa (Sied), competente invece per la sicurezza esterna. In costanza di tale modello binario, proiettato verso un criterio territoriale di riparto delle attribuzioni delle due strutture informative, assume centralità il ruolo del Segretario generale – organo integrato nella Presidenza del Consiglio e posto alle dirette dipendenze del Primo ministro, cui compete la relativa nomina – al quale è affidato il coordinamento dei due Servizi, in funzione dell’indirizzo volto a rafforzare l’unitarietà dell’azione d’intelligence, attraverso una più pregnante canalizzazione del flusso informativo e di analisi verso il decisore politico. Al vertice del Sis opera un Direttore – coadiuvato da un condirettore, che lo sostituisce in caso di assenza o impedimento – la cui nomina, così come l’eventuale revoca, spetta al Capo dell’Esecutivo, sentito il Segretario generale. Il fulcro dell’area di competenza del Servizio, cui è precluso l’esercizio di poteri di law enforcement, ruota essenzialmente sull’attività di ricerca informativa – che si dispiega attraverso la Humint e l’Osint, oltre che l’accesso a dati in possesso di enti pubblici, in forza di specifici protocolli – preordinata al contrasto delle minacce in ambito di: terrorismo internazionale, spionaggio (soprattutto nel settore economico), crimine organizzato, estremismo ideologico e religioso, . ...
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Edoardo Boria
Guida per orientarsi nell’affascinante mondo
delle carte geografiche
Come mostrano gli articoli di questo volume, la cartografia è sempre stato un settore del sapere incessantemente riadattato dalle necessità di conoscenza della società. Oggi, in un contesto tanto irrequieto e fluido quanto positivamente pervaso da un’energia modernizzatrice, essa vive un momento di eccezionale trasformazione per il contemporaneo effetto di una pluralità di fattori: incalzante progresso tecnologico, nuovi bisogni pratici, continue sollecitazioni all’innovazione indotte da logiche commerciali. Anche gli studi sul passato e sul presente della cartografia risultano dunque animati da profonde novità sul fronte delle prospettive di ricerca e dei paradigmi adottati.
Edoardo Boria
A Guide to Orient Oneself in the Fascinating World
of Geographical Maps
The articles of the present issue show to what extent the need to know society has always and continuously modified the part of the human knowledge we call cartography. Nowadays, we live in a troubled and liquid context, which is permeated by the energy to innovate. And cartography is undergoing transition because of the overwhelming technological advancement, new practical needs, and incessant business-oriented boost in innovation. New research perspectives and innovative paradigms guide the study of the past and present of cartography.
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Carla Masetti
Il Padrón Real e la nuova immagine del mondo
nel XVI secolo
Tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento la consapevolezza dell’esistenza di una ecumene longitudinalmente più ampia impone alla cultura occidentale una riconsiderazione critica del sapere geografico, che in cartografia si esprime con la ricerca di nuovi metodi atti a offrire un’immagine quanto più corretta della superficie terrestre. In questo contesto, la cartografia nautica diviene la cartografia ufficiale dei territori d’oltremare e in Spagna il Padrón Real rappresenta lo strumento con il quale la monarchia riesce a restituire sia il profilo dei nuovi possedimenti sia il controllo geopolitico del suo Impero.
Carla Masetti
The Padrón Real and the New Image of the Earth
in the 16th Century
Between the end of the 15th century and the beginning of the 16th century the awareness of the existence of a bigger ecumene compelled Western culture to significantly reconsider geographical knowledge. Cartographers researched new methods, which could produce the most exact image of the Earth’s surface. In this context, nautical cartography became the official cartography of overseas territories. In Spain, the Padrón Real was the means the monarchy employed to represent both the new dominion and the geopolitical control within the Empire.
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Andrea Cantile
L’artificio morale celato nel progetto
della Grande carta topografica del Regno d’Italia
L’articolo propone una riflessione sull’apparente neutralità di un documento tecnico-cartografico della seconda metà del XIX secolo, costituito dal ‘Quadro d’unione’ dei fogli della Grande carta topografica del Regno d’Italia – reso pubblico poco dopo l’approvazione del Parlamento – che dietro una coerente cornice di correttezza scientifica celava una chiave marcatamente politica. Il contributo evidenzia il duplice proposito, legato alle aspirazioni di completamento del progetto risorgimentale, con l’annessione dei territori del Trentino e dell’Alto Adige-Südtirol, e allo spostamento della linea di confine con l’Austria dal lago di Garda al Brennero.
Andrea Cantile
The Hidden Moral Artifice in the Project of the Great Topographic Map of the Kingdom of Italy
The paper offers a reflection on the ostensible neutrality of a technical and cartographic document, which was made in the second half of the 19th century: the “Quadro d’unione” of the Great Topographic Map of the Kingdom of Italy. The map was published shortly after the Italian Parliament’s approval and the deeply political nature of the “Quadro d’unione” hid behind the scientific standards. The paper highlights the two goals of the “Quadro d’unione”: i) the completion of the Italian unification (the annexation of Trentino and Alto Adige-Südtirol); ii) the shifting of the border between Italy and Austria from the Lake Garda to Brenner.
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Carlo Alberto Gemignani
Lo spionaggio francese e i topografi militari
sul Moncenisio (1904-1909)
Dopo lo ‘Schiaffo di Tunisi’ (1881), la contrapposizione tra Italia e Francia indurrà lo Stato Maggiore italiano al consolidamento delle difese sul confine alpino occidentale e ciò comporterà, di contro, una sempre più attenta attività di osservazione da parte francese. Fra i nodi strategici cui si guarda con maggiore interesse, da ambo le parti, vi è il Colle del Moncenisio. Dalla documentazione analizzata si desume un salto di qualità nella pratica dello spionaggio: dalla diretta e rischiosa ricognizione in terra straniera si passa a quella ‘a distanza’ grazie al nuovo potente mezzo fotografico che affianca, e in parte sostituisce, il ‘vecchio’ schizzo topografico.
Carlo Alberto Gemignani
French Espionage and the Military Topographers
on the Mont Cenis, Piedmont (1904-1909)
After the French occupation of Tunisia (the so-called ‘Schiaffo di Tunisi’) in 1881, the contrast between France and Italy led the Italian Defence General Staff to reinforce the Western Alps border defence system. This fact prompted France to increase intelligence activities. The Mont Cenis Pass was one of areas France and Italy were interested in. The documents we will analyse in the paper show a qualitative improvement of intelligence practices. Until that time, people reconnoitred the enemy territory more closely at their own risk. Then they opted in favour of long-distance photographic reconnaissance and shelved the ‘old’ topographic sketch maps.
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Elena Dai Prà
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Nicola Gabellieri
Cartografia, aerofotogrammetria e intelligence dell’Esercito Italiano durante la Grande Guerra
Il Primo conflitto mondiale è stato uno spartiacque nelle tecniche e nei metodi utilizzati per lo spionaggio sul campo: per rispondere alle esigenze imposte dalla guerra di trincea, esso si propone come un ‘laboratorio’ nell’ambito della percezione spaziale e della mappatura, amplificando con gli sviluppi nella tecnologia e nelle competenze la capacità di vedere e localizzare il nemico. Personaggi come Giovanni Battista Trener riescono a mettere a disposizione dell’intelligence la propria perizia geografico-geologica, contribuendo al reperimento di dati per il successo delle attività belliche ma anche alla progressione di discipline come l’aerofotogrammetria.
Elena Dai Prà – Nicola Gabellieri
Cartography, Aerial Photography,
and Italian Army Intelligence in WW1
In WW1 a technological and methodological turn in espionage in the field took place. The demand of trench warfare changed the spatial perception and mapping techniques. The development of new technology and skills enhanced the ability to see and pinpoint the enemy. Distinguished people managed to make their own geographical and geological expertise available to intelligence. And they contributed to both data retrieval, in order to succeed in war efforts, and the development of disciplines such as aerial photography. Giovanni Battista Trener deserves a special mention in this regard.
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Giuseppe Borruso
Ginevra Balletto
Cartografia e sicurezza.
Security portuale: casi e prospettive
Il saggio si concentra sugli aspetti di tipo cartografico e territoriale riguardanti la sicurezza, particolarmente legata al contesto portuale, e alle relazioni che questi hanno con il resto del sistema dei trasporti e con le città. L’attenzione è rivolta alle modalità, sperimentate dagli autori in recenti lavori, di possibile integrazione di nuove tecnologie di rappresentazione con la cartografia.
Giuseppe Borruso – Ginevra Balletto
Cartography and Security. Maritime Port Security: Case Studies and Future Perspectives
The combination cartography-security is rooted in the very beginning of the history of cartography and geographical imagery. The paper focuses on the cartographic and territorial aspects of security, in particular the maritime port security and its relation to transport system and cities. Special attention will be paid to methods we tested in recent experiments, whose aim was the potential combination of new imagery technologies and cartography.
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Anna Guarducci
Cartografia e contese territoriali. Problemi di acque e confini tra Val di Chiana granducale e pontificia
In età moderna la Val di Chiana svolse un ruolo di vero e proprio laboratorio per la produzione di cartografia innovativa – strumento geopolitico del Granducato di Toscana e dello Stato Pontificio – per risolvere problemi idraulici e giurisdizionali. Filo conduttore dell’intera produzione cartografica furono il confine internazionale e l’assetto idrografico, sempre cangianti fino allo scadere del XVIII secolo. Le mappe assunsero valenza di legittimazione territoriale, assai più incisiva delle scritture, nonostante il loro carattere prevalentemente amministrativo (in funzione del governo e dei progetti di territorio) e quindi tematico.
Anna Guarducci
Cartography and Territorial Conflicts. Water Issues and Borders Between Grand Ducal and Pontifical Chiana Valley
In the Modern Age Chiana Valley was a veritable ‘laboratory’ for the production of a pioneering cartography. The Grand Duchy of Tuscany and the State of the Church regarded it as a geopolitical means of resolving water and legal issues. That cartographic production focused on both the international border and hydrographical structure, which incessantly changed until the 18th century. Territorial legitimacy made use of maps, as they were more effective than writing, even though maps were thematic and administrative documents, whose function was the territorial governance and planning.
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Silvia Siniscalchi
La Carta del Principato Citra di Giovanni Antonio Magini e il ‘mistero’ delle torri sparite
La Carta del Principato Citra di Giovanni Antonio Magini, pubblicata postuma nel 1620, contiene un piccolo rebus. A differenza della cartografia coeva e successiva, mostra un numero ridotto di torri costiere al tempo esistenti, parti di un piano di difesa attuato dai viceré spagnoli nel Regno di Napoli. Un mistero da indagare, a fronte della perfezione della carta maginiana che – come ha scritto Almagià – è la maggiore opera cartografica apparsa da noi nel secolo XVII e, al tempo stesso, la sintesi dei progressi fatti nella rappresentazione cartografica del nostro Paese alla fine del Cinquecento.
Silvia Siniscalchi
Giovanni A. Magini’s Map of the Principato Citra and the ‘Mistery’ of the Vanished Towers
Giovanni Magini’s Map of the Principato Citra was posthumously published in 1620 and contained a little puzzle: the map was unlike anything else the contemporary and following cartography illustrated. The map described less coastal towers than they actually were. The towers were included in a broader fortification system which was conceived by the Spanish viceroys of the Kingdom of Naples. Hence, a mystery to be solved. The accuracy of Magini’s Map was highlighted by Almagià, who regarded it as both the most relevant Italian cartographic work in the 17th century and the synthesis of the progress in cartographic representation in Italy at the end of the 16th century.
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Alessandro Ricci
Carte e potere per l’identità nazionale.
Dal Leo Belgicus al Leo Hollandicus
Tra le carte ‘bizzarre’ della prima età moderna troviamo il Leo Belgicus, una tipologia sviluppata nel contesto olandese tra il Cinque e il Seicento, che raffigurava la realtà politica e nazionale con le sembianze di un leone. L’intento dei cartografi era di richiamare l’identità e il coraggio, ma anche di rappresentare il carattere indipendente del Paese nelle fasi cruciali della rivolta contro la Spagna imperiale. La storia di queste incredibili carte ci racconta il percorso indipendentistico dell’Olanda nel momento del suo apogeo economico e culturale.
Alessandro Ricci
Maps and Power for National Identity. From the Leo Belgicus to the Leo Hollandicus
The Leo Belgicus is, among the odd maps of the early modern period, a typology developed in the Dutch context between the 16th and the 17th century. The map depicted Dutch national and political reality as a lion. Cartographers wanted to evoke identity and bravery, and highlighted the independence of the Country against the background of the most crucial moment of the rebellion against the Spanish Empire. The history of those extraordinary maps illustrates the way which led United Provinces to independence, along with their economical and cultural success.
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Matteo Proto
Nation building e guerra mondiale nella cartografia del Touring Club
La Prima guerra mondiale rappresenta un passaggio fondamentale nell’indirizzare la società civile verso la politica attiva. Le borghesie cittadine e le masse proletarie sono al centro di una rivoluzione che si compie sia sui campi di battaglia sia nella lotta ideologica per consolidare nel Paese il sentimento nazionale. A ciò contribuiscono una serie di dispositivi propagandistici che svolgono una funzione pedagogica e ideologizzante: il Touring Club Italiano ne è un esempio. Grazie anche all’altissimo livello raggiunto nella produzione cartografica, esso avrà un ruolo strategico nell'informare gli italiani sulle dinamiche e sulle opportunità di combattere per la Patria.
Matteo Proto
The Nation Building and the World War in the Italian Touring Club Cartography
WW1 turned the attitude of society toward political activism. The strengthening of national sentiment was the main aim of a revolution which was fought on battle grounds and was involved in the ideological struggle. The revolution targeted urban bourgeoisie and proletarian mass. And several propaganda techniques played a pedagogic and ideological role. The Italian Touring Club deserves a special mention in this regard. The Italian Touring Club high quality cartographic production allowed the Italians to be informed of both war news and the ways to fight for the Fatherland.
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Giorgio Mangani
Un documento della Guerra fredda. II mappamondo veneto-turco di Hajji Ahmed (XVI secolo)
Il mappamondo a forma di cuore e in lingua turca della Biblioteca Marciana (1559-1560), confiscato all’editore veneziano Marcantonio Giustinian nel 1568 dal Consiglio dei Dieci, era un tentativo di intercettare le classi dirigenti ottomane con argomenti coltivati alla corte di Solimano il Magnifico e rispecchia molte idee politiche e religiose dell’orientalista francese Guillaume Postel, che ne è stato probabilmente il vero ispiratore.
Giorgio Mangani
Hajji Ahmed’s Venetian-Turkish Globe (16th Century)
The hearth-shaped globe in Turkish language of the National Library of St Mark (1559-1560) was confiscated by the Venetian Council of Ten from the Venetian editor Marcantonio Giustinian in 1568. The globe was thought to be an attempt to speak to the Ottoman establishment, and took advantage of topics which had been developed by the Court of Suleiman the Magnificent. The globe revealed the political and religious ideas of the French orientalist Guillaume Postel, who was probably the actual source of inspiration.
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Laura Lo Presti
Cartografie in movimento. Circolazioni, rappresentazioni e navigazioni delle mappe nella transizione digitale
La cartografia digitale è oggi una parte imprescindibile della nostra realtà quotidiana. Alla luce della sua pervasività, bisogna domandarsi se il suo attecchimento abbia davvero sostituito la logica delle mappe cartacee e se quest’ultima risulti obsoleta rispetto alle visioni e alle esperienze interattive dello spazio che le interfacce digitali possono offrire. Attraverso tre modi di intendere il movimento delle mappe, in questo intervento si mostreranno le co-presenze, le similarità e le differenze inerenti agli usi e alle interpretazioni delle rappresentazioni cartografiche, digitali e non, nel mondo contemporaneo.
Laura Lo Presti
Cartographies in Motion. Maps Dissemination, Representations, and Navigation at the Time of the Digital Turn
Today digital cartography is an essential part of our everyday life. Did the success of digital cartography actually replace paper maps? Did paper maps get outdated because of the interactive vision and experience in the space of digital interface? The paper will deal with three ways of ‘maps-movement’ and then we will show the combination, similarities, and differences in use and understanding of cartographical representations, whether they are digital or analogical, in the contemporary world.
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Cristiano Pesaresi
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Davide Pavia
Applicazioni Gis e cartografia dinamica
per la valorizzazione turistica
Questo contributo propone riflessioni propositive ed evidenze riguardanti il valore aggiunto che i Sistemi Informativi Geografici possono apportare nell’ambito di una cartografia digitale dinamica, volta alla valorizzazione delle risorse, a uno sviluppo turistico compatibile con le peculiarità dei luoghi e a una pianificazione strategica delle attività. Presenta poi varie applicazioni, incentrate su diversi contesti, concernenti la distribuzione delle strutture ricettive, l’uso del suolo e le vocazioni territoriali, la creazione di una Story Map tesa a geolocalizzare e raccordare numerose foto scattate sul campo, per promuovere l’immagine di aree connotate da un notevole patrimonio paesaggistico.
Cristiano Pesaresi – Davide Pavia
GIS Apps and Dynamic Cartography in Tourism Promotion
The paper will introduce proposals and evidence of the added value of GIS in a dynamic digital cartography whose goals are resource promotion, sustainable tourism development, and business strategic planning. Then the paper will focus on some kinds of apps which concern the distribution of accommodation facilities, the land use, local tradition, and the conception of a Story Map that geolocalises and connects several pictures taken in the area in order to promote the local landscape heritage.
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Federica Burini
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Alessandra Ghisalberti
Cartografia digitale tra partecipazione
e rigenerazione urbana
Il contributo analizza il ruolo della cartografia digitale nell’attivazione dei processi partecipativi e di rigenerazione urbana, focalizzando gli abitanti quali interpreti cartografici protagonisti di un’interattività crescente, data dalle Tecnologie dell’Informazione Geografica e dal web. Nello specifico, il testo presenta l’esperienza maturata presso il Cst-DiathesisLab dell’Università di Bergamo nel concepire sistemi di mapping che, mediante un approccio riflessivo all’analisi cartografica, costituiscano la piattaforma per una pianificazione condivisa e un rinnovamento territoriale inclusivo.
Federica Burini – Alessandra Ghisalberti
Digital Cartography Between Urban Involvement
and Regeneration
The paper will analyse the role played by digital cartography in starting both public participation processes and urban regeneration. Inhabitants will be regarded as cartographic interpreters and main actors of the growing interactivity made possible by Geographic Information Technologies and Web. In detail, the paper will illustrate the work of the CST-DiathesisLab (University of Bergamo), where a reflective approach to cartographic analysis created mapping systems, which could be thought of being the platform of both a shared urban development planning and a territorial renewal.
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Sandra Leonardi
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Riccardo Morri
Le Carte murali del Gabinetto di Geografia
della Sapienza di Roma
L’insegnamento della geografia trova la sua istituzionalizzazione nelle Università italiane alla fine del XIX secolo per la formazione dei docenti di geografia nella scuola. A partire dal 1875, presso l’Università Sapienza di Roma viene a costituirsi un giacimento di materiali e strumenti, oggetto negli ultimi anni di un processo di recupero e patrimonializzazione da parte degli autori del presente saggio, di cui la Collezione di oltre 200 Carte Murali rappresenta un variopinto e significativo campione, espressione della storia della geografia e dell’evoluzione dei metodi di insegnamento.
Sandra Leonardi – Riccardo Morri
The Wall Maps in the Geography Cabinet
of Sapienza University
At the end of the 19th century school teacher training involved the institutionalisation of the teaching of Geography in Italian universities. Sapienza University of Rome has stored equipments and tools since 1875. Recently we carried out a restoration and capitalisation process which affected the depository. Among the objects stored in the Cabinet, the 200 Wall Maps Collection could be regarded as a colourful and relevant document in the history of geography and in the evolution of teaching methods.
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Monica De Filpo
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Epifania Grippo
Recupero e valorizzazione dei plastici storici
L’ex Istituto di Geografia della Sapienza Università di Roma custodisce una ricca collezione di ben 17 plastici in gesso, databili tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, oltre a numerosi altri in resina polivinilica più recenti. Negli ultimi anni, grazie alla maggiore consapevolezza del loro altissimo valore storico-culturale, è stato avviato un importante processo di patrimonializzazione, sia nell’ottica del loro recupero e conservazione sia per attualizzarne la funzione di strumenti tecnico-scientifici e didattici.
Monica De Filpo – Epifania Grippo
Restoration and Valorisation of Ancient Plaster Cast Models
The former Institute of Geography of the Sapienza University of Rome stores 17 plaster cast models which were made at the end of the 19th century and at the beginning of the 20th century. The institute also stores many other models which are made of polyvinyl resin. Recently, a huge process of capitalization on these cultural goods has been taking place because of the increased awareness of their historical and cultural relevance. This process consists of restoration, conservation, technical-scientific employ, and educational use of those models.
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Marcello Tanca
Quando la mappa incontra la fiction
Non è raro imbattersi, durante la proiezione di un film o la lettura di un romanzo, nella presentazione o nella descrizione testuale di una mappa che illustra le principali ambientazioni in cui si svolgono le vicende. Questi strumenti hanno una natura spesso molto eterogenea poiché variano nella forma, nelle tecniche adoperate, nell'accuratezza e – dal momento che alcuni di essi ci mostrano territori reali, altri, invece, luoghi immaginari – anche nel tipo di referenzialità. Così, a seconda che l’opera di finzione sia dotata o meno di un apparato cartografico, parleremo di mappe esplicite e mappe implicite e, qualora invece la geografia del mondo finzionale sia autonoma o sovrapponibile a quella del mondo reale, di mappe interne e mappe esterne.
Marcello Tanca
When the Map Meets the Fiction
Representation or description of a map, which illustrates the main settings of the plot, are not uncommon to find in films and novels. These cartographic means are heterogeneous because may assume various forms, are produced by varied techniques, are the result of different levels of accuracy, and may have different types of reference (for instance, they could show a real or imaginary place). There are explicit and implicit maps: the former are explicitly described in the work, the latter are not. There are inner or external maps: the former do not overlap the geography of the real world, the latter do.
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Davide Papotti
Mondi di carta.
La cartografia nella pubblicità a stampa
Il testo analizza le apparizioni dell’oggetto ‘carta geografica’ nella pubblicità a stampa relativa a oggetti e servizi ‘altri’ – consentendo di valutarne l’appetibilità nell’immaginario condiviso di una società – e propone una classificazione delle ‘funzioni’ denotative e connotative che la stessa carta può assumere. Si tratta di un itinerario che attraversa il mondo cartografico, qui indagato non nelle sue utilità proprie, ma nel fascino e nelle evocazioni che le mappe possono trasmettere.
Davide Papotti
Worlds Made of Paper.
Cartography in Print Advertising
The paper will analyse the use of geographical maps in print advertising which promotes objects and services other than maps. We will evaluate the appeal of maps against the background of the social imaginery. We will also introduce a taxonomy of denotative and connotative functions maps may have. The cartographic world will not be investigated from the perspective of the maps ‘employ’. Against this, we will highlight the particular fascination maps exert.
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Convegno
La mafia come impresa. Analisi del sistema economico criminale e delle politiche di contrasto
La questione della sicurezza economica, soprattutto legata ai rischi d’ingerenza da parte della criminalità organizzata, conserva la sua importanza nell’agenda politica nazionale e comunitaria, imponendo la costante esigenza di riflessioni esperte in grado di sostenere le strategie anticrimine in una fase di trasformazione delle realtà mafiose nazionali. Per tale ragione si propongono gli esiti del convegno organizzato dal Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (Cnel) per la presentazione del libro di Guido M. Rey (a cura di), La Mafia come impresa. Analisi del sistema economico criminale e delle politiche di contrasto, recensito sul numero 1/2018 di “Gnosis”. Nonostante l’evento abbia avuto luogo il 23 febbraio 2018, esso conserva – per la qualità dei relatori e delle loro proposte – l’originalità e la profondità di riflessioni strategiche e culturali che possono fungere da orientamento tematico di estrema attualità.
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Paolo Bertinetti
John Buchan, un patriota contro il Male
John Buchan, un uomo e uno scrittore guidato da un protestantesimo fortemente sentito e da una visione del Male come forza immanente nelle nostre vite, è stato la quintessenza del patriota britannico, sia come collaboratore dei Servizi segreti sia, soprattutto, come autore di travolgenti storie di spionaggio.
Paolo Bertinetti
John Buchan, a Patriot Against the Evil
John Buchan was a committed Protestant writer who saw the Evil as an inner power which orients our lives. He could be regarded as the quintessence of the British patriot, both as secret service collaborator and as author of spy stories.
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Roberto Ganganelli
Tra Islam e Occidente. La grande truffa monetaria del Seicento
Una piccola moneta francese in argento, a metà del XVII secolo, diviene oggetto di moda nell’Impero ottomano. Così decine di zecche tra Francia, Italia e altri Paesi ne approfittano per smerciare quantità di luigini adulterati contro buona moneta, suscitando l’ira della Sublime Porta.
Roberto Ganganelli
Between Islam and the West. The Greatest Fraud
of the 17th Century
In the mid-17th century a small French silver coin became a fashion object in the Ottoman Empire. Thus in France, Italy and other countries, dozens of national mints profited from it, sold counterfeit ‘luigini’ and got genuine coins, and aroused the wrath of the ‘Sublime Porte’.
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Giancarlo Zappoli
Spy game
La coppia Robert Redford – Brad Pitt alle prese con una vicenda spionistica che mette a confronto due generazioni di attori al servizio di una riflessione sulle ‘regole’ dello spionaggio.
Giancarlo Zappoli
Spy Game
The duo Robert Redford – Brad Pitt is involved in a spy intrigue that gives rise to a confrontation between two generations of actors engaged in a consideration on the ‘ rules’ of espionage.
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Giuseppe Pollicelli
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Emiliano Albano
Appuntamento con Rosa Klebb
Ideato nel 1952 dallo scrittore inglese Ian Fleming, James Bond rappresenta nell’immaginario collettivo l’agente segreto per eccellenza. Uno status conquistato grazie allo straordinario successo dei libri e dei film che lo vedono protagonista.
Una delle pellicole più celebri è Dalla Russia con amore (From Russia with Love), diretta nel 1963 da Terence Young e interpretata da Sean Connery, il più amato tra gli attori che hanno indossato le vesti di 007. Il lungometraggio, il secondo dedicato a Bond, è tratto dall’omonimo romanzo del 1957, il quinto della saga. Nel racconto, ambientato tra Istanbul e Parigi, il capo dello Smerš (morte alle spie) – modellato da Fleming sull’omonimo organismo sovietico, attivo dal 1943 al 1946, il cui compito principale era quello di garantire la sicurezza nelle retrovie durante l’avanzata dell’Armata Rossa, contrastando le minacce provenienti da partigiani, spie e sabotatori tedeschi – assegna al colonnello Rosa Klebb l’incarico di attuare un piano, messo a punto dal colonnello e campione di scacchi Tov Kronsteen, per ridicolizzare ed assassinare il miglior elemento del Servizio segreto britannico...
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Melanton
(llustrazione di Roberto Mangosi
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Top Secret Humour. Il lato sorridente dell’intelligence
Se «il mondo è bello perché è vario» forse è ancora più vero (o quantomeno incuriosente) il suo senso inverso, ovvero che «il mondo è vario perché è bello». Esercizio puramente riflessivo che non vuole essere un mero gioco bensì, anche, una seria esercitazione meditativa rivolta a una ‘visione’ più ampia, quando non addirittura sdoppiata o rovesciata, delle comuni cose. Un’osservazione ‘circolare’, in definitiva, che generi un senso percettivo completo, e forse più autentico e veritiero di quanto non emerga a prima vista. Affine, in qualche modo, alle dicotomie, di cui abbiamo abbondantemente detto nelle puntate precedenti, cercando anche in questa occasione di arricchirne l’argomento con alcuni approfondimenti complementari, stante la loro fondamentale importanza scientifica e filosofica.
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Recensioni e segnalazioni
Nigel West Cold War Counterfeit Spies. Tales of Espionage; Genuine or Bogus?, Frontline Books, 2018.
Tim Marshall, Le 10 mappe che spiegano il mondo, Garzanti, 2017.
Elena Percivaldi, Atlanti celesti. Un viaggio nel cielo attraverso l'età d'oro della cartografia, White Star, 2018.
Thomas Reinertsen Berg, Mappe. Il teatro del mondo, Vallardi A., 2018.
John Noble Wilford, I signori delle mappe. La storia avventurosa dell'invenzione della cartografia, Garzanti, 2018.
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