sommario 1/2014
Editoriale
Con il primo numero del 2014, sulla scia dell’ampio consenso manifestato dai lettori alla nuova linea editoriale, si consolida l’impegno di laboratorio privilegiato sui temi della sicurezza nazionale, offrendo momenti di riflessione sulle questioni emergenti nello scenario internazionale. È stato affidato alla veste grafica l’onere, non secondario, di rappresentarne e valorizzarne in modo efficace il contenuto e di gratificare e sostenere l’empatia del lettore. Vengono proposti spunti di confronto secondo un approccio poliedrico ormai consolidato, focalizzando su alcune tematiche lo sguardo di diversi autori, così da offrire un ordito interpretativo variegato e compiuto, capace di cogliere quelle interdipendenze che sempre più caratterizzano la complessità moderna e costituiscono la sfida della nuova intelligence....
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Anders Fogh Rasmussen
Punto di vista - Rafforzamento della Cyber Defence della NATO
Quando fui nominato Segretario Generale della NATO, nel 2009, all’interno dell’Alleanza si parlava raramente di cyber. Oggi, l’Organizzazione ha una completa policy e significative capacità di Cyber Defence, nonché – in alcuni casi – vere e proprie competenze di ‘risposta collettiva’ in materia.
La NATO, infatti, ricopre un importante ruolo nel campo della Cyber Defence: dalla prevenzione – attraverso un miglior addestramento, una più effettiva consapevolezza e capacità di individuazione del fenomeno – alla gestione di situazioni di crisi per limitare l’impatto degli attacchi, alla fase di ripristino e di analisi successiva all’attacco...
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Araldica
La legge 24 ottobre 1977, n. 801 istituì, alle dirette dipendenze del Presidente del Consiglio dei Ministri, il Comitato esecutivo per i Servizi di informazione e di sicurezza (CESIS). All’organismo era demandato, tra l’altro, il compito di fornire al Presidente del Consiglio dei Ministri tutti gli elementi necessari per il coordinamento dell’attività dei Servizi e di procedere all’analisi degli elementi da questi comunicati, nonché all’elaborazione delle relative situazioni. L’adozione del primo logo del CESIS risale al 1987. La componente iconica – il falco stilizzato – simboleggiava l’attenzione del Sistema dell’Intelligence per la tutela della sicurezza e veicolava un concetto di «attenzione vigile dal particolare al globale»...
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Giuseppe Bonaccorso
Borromini il sospettoso
Nei manuali di storia dell’architettura si osserva come i capolavori di Francesco Borromini rivestano oggi un ruolo di primo piano; al contempo sono altrettanto noti i suoi eccessi caratteriali, tanto frequenti da condurlo a una esasperata competizione con i contemporanei verso i quali dispetti e angherie erano frequenti. Cause intentate e discusse presso il tribunale del Governatore di Roma svelano come era consueto lo spionaggio professionale nel barocco romano. E così nella biografia di Borromini si affollano falsi amici, colleghi inaffidabili e servitù corrotta che lo osservava per carpirgli segreti che causeranno plagi e imitazioni.
Giuseppe Bonaccorso
Borromini the Suspicious
When leafing through the principal manuals on the history of architecture the masterpieces of Francesco Borromini play a role of such importance as to be recognized and admired even by a public of non-specialists, while just as well known, perhaps, are his characterial excesses. So much so as to lead him to an exasperated competition with his contemporaries with whom spiteful teasing and substitutions were rather frequent. Cases filed and brought before the Court of the Governor of Rome reveal to us how it was quite usual the professional espionage that was insupportable to Borromini. And so the biography of the Lombard Master is crowded with false friends, unreliable colleagues, corrupted servants who watch him to understand his secrets, which lead to thefts, plagiarism and imitations. Borromini himself writes that «of those (colleagues) who are not virtuous, but slanderers, little must I count on, starting from the offenders themselves».
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Alain Charbonnier
Il nostro agente Figaro.
Le missioni segrete di Beaumarchais
Sono affascinanti le armonie mozartiane delle Nozze di Figaro e la storia è intrigante. Ma ancor più coinvolgente è la vita del suo autore, Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, figlio di un orologiaio, drammaturgo, uomo d’affari coinvolto in scandali e processi, spia al servizio della Corte di Francia. Un agente straordinario che consentì di recuperare i documenti compromettenti del Cavaliere d’Éon e soprattutto contribuì alla vittoria dei neonati Stati Uniti nei confronti dell’Inghilterra, grazie a considerevoli rifornimenti di armi.
Alain Charbonnier
Our agent Figaro. The secret missions of Beaumarchais
The notes of the opera Le Nozze di Figaro are fascinating and the story is intriguing. But even more intriguing is the life of its author, Pierre-Augustin Caron of Beaumarchais, son of a watchmaker, playwright and businessman, involved in scandals and trials, spy in the service of the Court of France. An extraordinary agent who recuperates incriminating documents of the Knight of d’Éon and, above all, contributes to the victory of the newly formed United States against England, thanks to a considerable supply of arms.
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Francesco Tosato
Navi e sommergibili spia
Lo sviluppo di piattaforme navali con capacità ELINT fu condotto negli anni Cinquanta sia dai sovietici che dagli americani. I primi realizzarono mezzi derivati dai progetti di pescherecci d’altura; i secondi preferirono navi di maggiori capacità d’imbarco di personale e sensori. Due di esse sono entrate nella storia. Nel giugno del 1967, in occasione della Guerra dei Sei Giorni, la Liberty fu per errore identificata come unità egiziana e subì un cruento attacco israeliano. La Pueblo, invece, nel gennaio del 1968 fu abbordata dai nord coreani, accompagnata in porto e il personale di bordo imprigionato per undici mesi: ancora oggi la nave è utilizzata come museo a Pyongyang. La successiva entrata in servizio dei sottomarini nucleari segnò il punto di svolta nelle missioni d’intelligence, consentendo persino la posa di ‘cimici’ sui cavi di comunicazione della flotta sovietica stesi sui fondali del Mare di Okhotsk e di Barents. Si tratta di un’epoca tutt’altro che conclusa.
Francesco Tosato
Spy ships and submarines
The development of naval platforms with ELINT capacity was carried out in the 50’s by both the Soviets and the Americans. The first realized means derived from the projects of off-shore fishing vessels. The latter preferred ships of greater boarding capacity for personnel and sensors. Two of these have gone down in history. In June 1967, during the “Six Day War”, the Liberty was erroneously identified as an Egyptian unit and suffered a bloody Israeli attack. The Pueblo, instead, in January 1968, was boarded by North Koreans, taken into port and its staff imprisoned for 12 months. Still today, the ship is used as a museum in Pyongyang. The subsequent coming into service of the nuclear submarines marked the turning point of the Intelligence missions, even to the extent of allowing the placing of ‘bugs’ on the seabed communication cables of the Soviet Fleet in the Okhotsky and Barent Seas. It is an epoch which is far from finished.
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Raffaele Azzarone
Cyber vademecum - I parte
Estesa piattaforma di potenzialità ma anche di rischi, la rete telematica è il segno di una rivoluzione che sta modificando a vari livelli il nostro modo di vivere gli eventi e le attività della vita quotidiana. In pochi anni l’onda d’urto del mutamento continuo degli scenari dischiusi dal web, sempre più articolati e inafferrabili, ha indotto una ristrutturazione del nostro vocabolario, che si è arricchito di una nuova terminologia entrata con estrema velocità nell’uso comune, ancorché soggetta a rapidissima evoluzione. Il vademecum – di cui in questo numero presentiamo il primo capitolo dedicato alle minacce presenti in rete, alle relative modalità e ai potenziali attori nonché alle possibili misure di contrasto – trova fondamento per lo più in notizie tratte da fonti aperte, preliminarmente riscontrate e senza alcuna pretesa di esaustività. Il testo vuole essere una guida per orientare il lettore nella comprensione delle molteplici, complesse dinamiche del Cyber spazio.
Eventuali definizioni diverse reperibili su altre fonti non alterano significativamente i concetti esposti.
Raffaele Azzarone
Cyber vademecum
The telematics network – a wide platform of potentiality, but also of risks – is the sign of a revolution which, at various levels, is changing our way of living and the interaction of events and activities in everyday life. Over a period of a few months, the shockwave of the continual changes in the scenarios unfolding on the Web – more and more complex and elusive – has led to a restructuring of our vocabulary, which has been enriched with a new terminology that has very quickly entered into common use, albeit subject to further rapid development. The vademecum – the first chapter of which we are presenting in this number of gnosis is dedicated to the threats that are present on the network, the relative modalities, the potential actors, as well as the possible measures of counteraction – is based mainly on information preliminarily identified from open sources and is meant to be, without any claim to completeness, a guide for the reader in understanding the very many complicated dynamics that traverse the cyberspace.The ‘informative’ style that characterizes this series of articles is meant for just this purpose.Varying definitions found in other sources will not significantly alter the described concepts.
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Filippo Aragona
I crimini internazionali sotto la lente
della giurisprudenza dell’International Criminal Court
Dei cases presentati fino a ora all’attenzione della ICC, solo uno di essi è giunto a una sentenza di condanna. I crimini oggetto dei procedimenti sono di una gravità tale che il loro disvalore viene di norma percepito sul piano etico e sociale, prima ancora che giuridico. Per la protezione dei beni offesi da tali reati, i Servizi di Informazione e Sicurezza svolgono una funzione fondamentale, potendo offrire – grazie alla loro rete di intelligence diffusa capillarmente e alla loro capacità di acquisire e scambiare informazioni privilegiate, di analizzarle ed elaborarle – elementi conoscitivi che, adeguatamente valorizzati e rigorosamente e debitamente riscontrati attraverso appropriate investigazioni di law enforcement, valgano a supportare sul piano probatorio, nei processi davanti alla ICC, la tutela dei diritti umani contro i crimini più efferati.
Filippo Aragona
International crimes under the microscope of the case law of the International Criminal Court
Of the cases up to now brought to the attention of the ICC, only one of them has resulted in a conviction sentence. The crimes which are subject of the proceedings are so detrimental to society that their seriousness is immediately perceived on the ethical and social level even before the legal one. For the prevention of these offenses, the Information &Security Services carry out a fundamental function, offering – thanks to their widespread Intelligence network and their capacity to collect, exchange, analyze and elaborate privileged information – cognitive elements which, adequately evaluated and duly identified through appropriate investigations by the law enforcement, are invaluable in terms of supporting evidence in the trials before the ICC, the protection of human rights against the most heinous crimes.
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Corrado Maria Daclon
Cambiamenti climatici
e riflessi sulla sicurezza regionale e internazionale
Il tema della gestione strategica delle risorse ambientali ed energetiche, con le conseguenze sui cambiamenti climatici, offre numerosi spunti di riflessione correlati in maniera molto stretta ai nuovi scenari globali. Scenari dove il ‘fronte militare’ tradizionale è scomparso, sostituito da qualcosa di strutturalmente diverso. Le forze militari sono impiegate non più per conquistare territori ma per garantire stabilità e sicurezza anche di fronte a sollevazioni popolari dovute a carestie, siccità e alluvioni, conseguenze dei cambiamenti del clima.
Corrado Maria Daclon
Climatic Changes and effects on the regional and international security
The subject of the strategic management of the environmental and energy resources with the consequences on the climatic changes, offers numerous opportunities for related reflection, in a very narrow way, to the new global scenarios. Scenarios where the traditional ‘military front’ has disappeared, substituted by something structurally different. The military forces are no longer employed for territorial conquest, but to guarantee stability and security also in cases of popular insurrection due to famine, drought and flooding, which are consequences of climatic changes.
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Matteo Pizzigallo
In principio fu il carbone
Oggi il carbone viene spesso indicato come uno dei maggiori responsabili di emissioni di CO2. Per più di due secoli, però, il combustibile fossile è stato considerato una preziosa fonte di energia su cui poggiare lo sviluppo industriale e la modernizzazione. Senza pretese di completezza, percorreremo, nei tratti essenziali, la suggestiva storia di come tutto ebbe inizio a cavallo fra Settecento e Ottocento.
Matteo Pizzigallo
In the beginning there was coal
Today coal is often referred to as the fuel mainly responsible for CO2 emissions. However, for more than two centuries the fossil fuel was considered a precious source of energy on which to base industrial development and modernization. Therefore, with no claim to completeness, we shall trace, in its essential features, the fascinating story of how it all began at the turn of the 18th and 19th Centuries.
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Alessandra Rossodivita
Biotecnologie e rischio bioterrorismo. Quale futuro?
La ricerca biotecnologica rappresenta un problema speciale in tema di biosicurezza e una nuova sfida a causa del suo possibile ‘utilizzo duale’, ovvero sia a scopo pacifico che offensivo. Oggi, affrontare la tematica del bioterrorismo significa esaminare le problematiche connesse all’uso delle nuove biotecnologie emergenti e il rischio infettivo, nonché considerare che la comunità scientifica, le istituzioni e i governi, sia a livello nazionale che sovranazionale, hanno il dovere di prepararsi, proteggersi e affrontare queste ultime emergenze non convenzionali, sviluppando un codice di responsabilità condiviso. I nuovi orizzonti della ricerca scientifica in tema di biosicurezza, il bioterrorismo e gli agenti connessi all’utilizzo delle biotecnologie rappresenteranno le questioni più interessanti del prossimo futuro.
Alessandra Rossodivita
Biotechnologies and the bioterrorism risk. What is the future?
Biotechnological research represents a special problem in terms of biosecurity, and a new challenge due to its possible ‘dual utilization’, for both peaceful and offensive purposes. Facing the subject of bioterrorism today, means examining the problems connected with the use of the new emerging Biotechnologies and the infective risk and how the scientific community, institutions and governments – both at national and supranational levels – have the duty to prepare and protect themselves in facing this new non-conventional emergency and to develop a shared international code of responsibility. The new horizons in the scientific research in matters of biosecurity and bioterrorism and the use of the biotechnologies represent the most interesting problems of the forthcoming future.
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Valentina Colombo
I possibili legami
tra Islam radicale e ideologia anarchica
Il mondo islamico ha conosciuto, sin dalla morte di Maometto, la spinta centrifuga dettata dal desiderio di anarchia rispetto ai successori del Profeta dell’islam, guida religiosa e politica al contempo. Per questa e per altre ragioni le vie dell’islam e dell’anarchia si sono spesso incrociate nel corso della storia. Tra Ottocento e Novecento alcuni anarchici europei si sono convertiti all’islam mistico nel quale hanno trovato un anelito a Dio che, nella sua forza, talvolta sfiorava il rifiuto di altre autorità. In epoca contemporanea, l’Egitto post-Mubarak ha assistito alla nascita di due vie all’anarchia: quella a connotazione religiosa, legata al movimento dei Fratelli musulmani, e quella a connotazione marcatamente ideologica che si esprime attraverso i neo-Black Bloc egiziani.
Valentina Colombo
Possible ties between radical Islam and anarchical ideology
Since the death of Mohammed, the Islamic world has known the centrifugal drive dictated by the desire for anarchy with respect to the successors of the Prophet of Islam, both religious and political guide at the same time. For this and other reasons, the paths of Islam and anarchy have often crossed during the course of history. Between the 19th and 20th Century certain European anarchists converted to the Islam mystic, in which they found such an ardent desire for God that in its strength came near to the refusal of other authorities. In the contemporary era, the post-Mubarak Egypt has seen the birth of two anarchic paths: that with a religious connotation, tied to the Moslem Brothers Movement, and that with a marked ideological connotation which is expressed through the Egyptian neo-Black Blocs.
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Nicola Pedde
Il conflitto siriano
nella percezione regionale e globale
Il conflitto siriano, a tre anni dalle proteste che nel marzo del 2011 innescarono nella cittadina di Deraa la violenta repressione governativa, ha assunto una connotazione nettamente distinta dalla matrice spontanea e popolare che la originò. All’iniziale dimensione interna al contesto politico e sociale – che ha visto una decisa partecipazione anche della consistente diaspora residente in Europa, di estrazione essenzialmente laica e progressista – è seguito un graduale processo di regionalizzazione del conflitto, con l’ingresso di attori del tutto estranei alle dinamiche nazionali. La crisi si è così trasformata in un temibile focolaio di instabilità, suscettibile di espansione nelle aree di immediata prossimità geografica, diventando teatro di scontro tra interessi ben lontani dalle richieste di maggiore libertà e democrazia dei cittadini di alcune province a maggioranza sunnita, in una spirale di violenza alimentata dal settarismo e dagli appetiti economici connessi alla gestione del conflitto.
Nicola Pedde
The Syrian conflict. Perceived from a global and regional viewpoint
The Syrian conflict, three years from the March 2011 protests triggered by the violent government repression in the city of Deraa, has taken on a connotation which is entirely distinct from the original popular and spontaneous matrix. The initial internal dimension of a political and social context – which saw decided participation also from the substantial diaspora resident in Europe, of essentially secular and progressive extraction – has been followed by a gradual process of regionalization of the conflict, with the entrance of actors who are completely unrelated to the national dynamics. Consequently, the crisis has been transformed into a formidable hotbed of instability, liable to expand into the areas of immediate geographical proximity, becoming the scene of clashes between interests far removed from the demands for greater freedom and democracy from citizens in certain provinces of Sunnite majority. The outcome being a spiral of violence fueled by sectarianism and by the economic appetites related to the management of the conflict.
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Carlo Jean
Terroristi stranieri in Siria.
Nuova minaccia per l’Occidente
In Siria sono affluiti dai 6.000 ai 12.000 combattenti stranieri, di cui 1.500-2.500 dall’Occidente, per combattere contro il regime di Bashar al-Assad. Il loro numero è tanto alto poiché in Siria non è in atto solo una guerra civile ma anche un conflitto confessionale fra sunniti e sciiti. La massa degli stranieri ha raggiunto i gruppi più radicali degli insorti: l’ISIS o ISIL e lo Jabhat al-Nusra. I giovani giunti in Siria si radicalizzano e addestrano. Il loro ritorno ai paesi di origine potrebbe rilanciare il terrorismo. È un pericolo da non sottovalutare.
Carlo Jean
Foreign terrorists in Syria. New threat for the West
From 6,000 to 12,000 foreign fighters have flowed into Syria, and 1,500 to 2,500 are from the West. They are there to fight the Bashar al-Assad regime. Their number is so high because not only a civil war is being waged, but also a sectarian conflict between the Sunnites and Shiites is taking place. The mass of foreigners have joined the more radical groups of the insurgents: the ISIS or ISIL and the Jabhat al-Nusra. The youth arriving in Syria become radicalized and are in training. Their return to the countries of origin could relaunch terrorism. It is a danger that cannot be underestimated.
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Daniele Donati
La sicurezza alimentare
delle popolazioni colpite dalla crisi
La crisi siriana è una delle più complicate degli ultimi decenni. La molteplicità dei fattori determinanti e la complessità del contesto geopolitico e dei fragili equilibri ne fanno un caso paradigmatico delle protracted crisis. In tre anni di conflitto, il degradarsi della sicurezza alimentare delle famiglie ha rappresentato il principale fattore scatenante di enormi movimenti di popolazione. Non c’è da sorprendersi: da millenni la fame è un poderoso strumento di terrore. Oggi non si può concepire un processo di pacificazione del Paese e della regione che prescinda dal pieno ristabilimento di quella fondamentale sicurezza.
Daniele Donati
Syria. Food safety of the populations hit by the crisis
The Syrian crisis is without a doubt one of the most complicated of recent decades. The multiplicity of the determining factors and the complexity of the geopolitical context and its fragile balances make a paradigmatic case of the protracted crisis. In three years of conflict, the degradation of the food security of families has represented the principal triggering factor of the massive movement of population. It is not surprising: hunger has always been a powerful instrument of terror. Today a pacification process of the Country and the Region that disregards the restoration of this fundamental security is not conceivable.
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Umberto D’Arrò
Richard Sorge. Una spia da manuale
Riconosciuto dagli storiografi come il migliore agente segreto del Novecento, Richard Sorge condusse una doppia vita: mentre lavorava con l’avallo del partito nazista come inviato speciale del quotidiano «Frankfurter Zeitung», portò a termine con successo importanti missioni affidategli dall’organizzazione spionistica dell’Urss. Solo nel 1964 il governo sovietico ne riconobbe ufficialmente l’opera, tributando alla sua memoria la massima onorificenza di ‘Eroe dell’Unione Sovietica’ e celebrandone nel 1965 il settantesimo anniversario della nascita con l’emissione
di un francobollo – raffigurante frontalmente il volto, oltre all’insegna della predetta onorificenza – che segnò l’ingresso degli agenti segreti nel mondo della filatelia.
Umberto D’Arrò
Richard Sorge. The perfect spy
Unanimously acknowledged by historiographers as the best secret agent of the 20th Century, Richard Sorge led a double life: while he worked (backed by the Nazi Party) as a special correspondent for the daily newspaper «Frankfurter Zeitung», he successfully carried out important missions entrusted to him by the USSR espionage organization. It happened, however, that in 1964, the Soviet Government officially recognized his work, attributing to his memory the highest honour of the Country: ‘Hero of the Soviet Union’ and celebrating in 1965, the seventieth anniversary of his birth, with the issue of a postage stamp – bearing his likeness, as well as the insignia of the aforementioned distinction – which marked the entrance of secret agents into the world of philately.
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Giancarlo Zappoli
La conversazione
Harry Caul è il migliore professionista dell’intercettazione sonora in tutta la West Coast. Quando si trova ad accettare l’incarico di pedinare una coppia teme di divenire complice di un omicidio che abbia come vittime gli intercettati. Non sa che chi è in apparenza possibile vittima potrebbe in realtà nascondere una diversa vocazione. Con questo film Francis Ford Coppola, reduce dallo straordinario successo di due film de Il Padrino, indaga con la macchina da presa nella psicologia e nell’etica di un personaggio del quale mostra la grigia quotidianità. Questa finirà con il tradursi progressivamente nello sconvolgimento di una mente in cui si è insinuato il dubbio più insidioso: quello di essersi trasformato da intercettatore in intercettato. Lo fa in un film che può anche rappresentare un interessante catalogo della tecnologia spionistica degli anni Settanta.
Giancarlo Zappoli
The Conversation
Harry Caul is the best professional in sound interception on the West Coast. When he accepts the job of tailing a couple, he fears becoming complicit in a murder, the victims of which are, in fact, the intercepted. He does not know that who, in appearance, is a possible victim could be hiding a different vocation. With this film Francis Ford Coppola, after the extraordinary success of the two “Godfather” films investigates with the movie camera the psychology and ethics of a character seen through his dreary everyday life. It culminates with the progressive derangement of a mind in which the most insidious doubt insinuates itself: that of being transformed from the interceptor into the intercepted. Coppola makes into a film that which could also represent an interesting catalogue of the espionage technology of the 70’s.
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Giuseppe Pollicelli
Blake & Mortimer in Belgio e Steve Canyon negli Usa.
Il grande fumetto d’avventura incontra lo spionaggio
Sia in Europa che negli Usa la fine del secondo conflitto mondiale produce la ripresa dell’editoria e una delle ‘voci’ è rappresentata dai fumetti. Fra i comics di maggior successo, due affrontano anche il tema dello spionaggio. Si tratta di saghe che scriveranno capitoli significativi nella storia del medium fumettistico. La più datata è ancora in produzione, seppure grazie ad autori diversi da quello originario, scomparso nel 1987. La serie, creata da Edgar Pierre Jacobs nel 1946, si chiama Blake & Mortimer e ha per protagonisti due inglesi: lo scienziato e archeologo Philip Mortimer e il capitano dell’Intelligence Service Francis Blake. L’altra serie, interrottasi nel 1988 (anno della morte del suo creatore, Milton Caniff), è incentrata sull’eroico ex soldato Steve Canyon e tuttora sopravvive nel ricordo di tanti estimatori ma, anche, nell’apprezzamento di un pubblico più giovane che ha potuto conoscerla grazie alle successive ristampe.
Giuseppe Pollicelli
Blake & Mortimer in Belgium and Steve Canyon in the U.S.A. The great adventure comic encounters espionage
Both in Europe and the United States, the end of World War II produced the resumption of publishing, and one example was the comics. Among the comics which come to the fore are two that involve the subject of espionage. They are sagas that will write the most significant chapters in the history of the comic medium. The earliest is still in production, thanks to authors who took over when the original author died in 1987. The series in question, created by Edgar Pierre Jacobs in 1946, is called Blake and Mortimer, which has as protagonists two Englishmen: the scientist and archeologist, Philip Mortimer and the Captain of the Intelligence Service, Francis Blake. The other series, interrupted in 1988 (the year of Milton Caniff’s death), is centered on the heroic former soldier, Steve Canyon, who still survives in the memory of many admirers and even in the appreciation of a younger public that has been able to know him, thanks to recent reprints.
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Recensioni Valerie Plame, Sarah Lovett, Blowback, Blu Rider Press-Penguin Group, 2013. Claudio Magris, Segreti e No, Bompiani, 2014. |