sommario 1/2019
Editoriale
Ringraziando i lettori per la crescente attenzione alle sue proposte editoriali e augurando di condividerne sempre di nuove, Gnosis inaugura il 2019 con una serie d’interventi che, attraversando le soglie maestre della storia, i misteriosi anditi dell’innovazione tecnologica e l’alveo della sensibilità al ‘futuribile’ dell’informazione, volgono lo sguardo sulle implicazioni ancora non compiutamente razionalizzate della diffusa digitalizzazione dell’habitat sociale, in parte proseguendo i lavori presentati nel precedente numero. ...
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Sergio Romano
Punto di vista. Una nuova guerra fredda?
Vi è una data del 2019 che Xi Jinping, presidente della Repubblica popolare cinese, attende con una certa apprensione. È quella di un giorno di giugno, trent’anni fa, in cui alcune migliaia di giovani riempirono piazza Tienanmen per chiedere un regime democratico. Dopo qualche esitazione la dirigenza comunista dette ordine di intervenire e di soffocare le manifestazioni con i carri armati. ....
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Araldica
L’Agencia Federal de Inteligencia (Afi) è l’organismo centrale del Sistema di intelligence argentino (Sin), con poteri di direzione del medesimo.
Istituita nell’ambito del Potere Esecutivo con la legge n. 27.126 del 2015 – che ha significativamente novellato la legge n. 25.520 del 2001, recante la disciplina del Sistema, con il dichiarato obiettivo di ricondurne le attività in un quadro normativo coerente con la Costituzione e con i Trattati sulla tutela dei diritti umani – l’Agenzia è preposta alla raccolta, al coordinamento e all’analisi del flusso informativo afferente a eventi, rischi e conflitti suscettibili di incidere sulla difesa nazionale e sicurezza interna, avvalendosi anche delle altre componenti del Sin: la Direzione nazionale dell’intelligence criminale e la Direzione intelligence militare strategica nazionale. La ricerca informativa è, in particolare, indirizzata verso i settori del terrorismo, del traffico di armi e stupefacenti, della tratta di esseri umani e del cybercrime, nonché verso le minacce al sistema economico-finanziario e ogni forma di aggressione ai poteri pubblici e all’ordine costituzionale....
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Alessandro Pansa
La sicurezza nazionale. Innovazione e nuovi limiti
Lo scenario della minaccia impedisce di operare una distinzione rigida fra la sicurezza pubblica e quella nazionale. La sfida cibernetica impone, parimenti, di delineare un perimetro della sicurezza nazionale che includa soggetti pubblici e attori privati, laddove due aspetti cruciali – gare d’appalto e procurement – denotano l’esigenza di contemperare i princìpi di sicurezza e trasparenza. La sopraggiunta necessità di definire, alla luce della normativa europea, lo spazio necessario alla realizzazione di un meccanismo di certificazione gestito dal Centro di valutazione e certificazione nazionale offre ora la possibilità di normare un sistema che comprenda una sicurezza nazionale classificata e una non classificata ma certificabile.
Alessandro Pansa
National security. Innovation and new limits
The threat scenario prevents the clear distinction between public and national security. Similarly, the cyber challenge requires the outlinining of the perimeters of national security including both public and private actors, where two crucial aspects – tenders and procurement – denote the need to reconcile the principles of security and transparency. The need to define, in line of European regulation, the space for the realisation of a certification system, managed by the national assessment and certification centre, offers the possibility to regulate a system that involves classified national security as well as unclassified, but certifiable one.
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Giovanni Buttarelli
La manipolazione online delle informazioni personali e le sfide democratiche
Negli ultimi anni l’integrità dei processi di partecipazione democratica e la fiducia nella regolarità dei procedimenti elettivi sono state oggetto di vivaci discussioni. Tra i temi più dibattuti si è parlato a lungo di fake news e di manipolazione online intendendo, con quest’ultima espressione, quel modello di business basato sulla raccolta del maggior numero possibile d’informazioni personali destinate a essere monetizzate per prevedere e orientare futuri comportamenti, scelte, preferenze e manifestazioni di volontà di cittadini anche non identificati. A questo aspetto il Garante europeo della protezione dei dati ha dedicato uno studio e una serie di iniziative con l’obiettivo di contribuire a prevenire la manipolazione e a responsabilizzare i detentori d’ingenti quantità di dati affinché intervengano nei confronti di coloro che indebitamente li manovrano.
Giovanni Buttarelli
Online manipulation of personal information and challenges to democracy
In recent years the integrity of the democratic participation process and the confidence in the fearness of elections have been subject of lively debates. Fake news and online manipulation are some of the most discussed topics, meaning activities aimed at the collection of the greatest possible amount of personal information in order to be monetised by helping to predict and address future behaviours, decisions, preferences and expressions of the wills of citizens, even not yet identified. The European Data Protection Supervisor has carried out a specific study on this issue as well as implemented a series of initiatives aimed at helping to prevent online manipulation and give responsibility to the owners of great information so that they can take action against those who handle it illegally.
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Antonino Alì
L’analisi dei dati dei social network
per finalità politiche a seguito del caso Facebook-Cambridge Analytica
Sono numerosi gli elementi che indicano come la distanza tra la partecipazione e la preferenza espressa in un social network e quella manifestata nel corso di elezioni politiche tenderà sempre più a ridursi, probabilmente fino ad annullarsi.
Antonino Alì
Political analysis of social network data after the Facebook-Cambridge Analytica case
There are various indicators that the distance between participation and preferences expressed on social networks and those expressed in political elections is getting shorter and shorter, probably until it completely diminishes.
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Carlo Batini
Una nuova categoria culturale nell’epoca del digitale: la Datacy. Dalla qualità dei dati alla post-verità (II parte)
Nel numero 2/2017 di «Gnosis» abbiamo marginalmente trattato alcuni argomenti che, ripresi nel numero 4/2018, sono sviluppati in questo articolo in modo più organico, nel contesto dell’esame di uno dei più importanti temi connessi ai fenomeni della digitalizzazione: la qualità e veridicità dei dati digitali. Relativamente circoscritto nei sistemi informativi tradizionali che adottano modelli di rappresentazione relazionali strutturati, nel Web, in cui i dati sono creati e scambiati senza nessuna intermediazione e a costi irrisori, assume invece dimensioni molto più ampie, confinando con la categoria chiamata post-verità.
Carlo Batini
A new cultural category in the digital age: datacy. From data quality to post-truth (Part II)
In the 2nd edition of «Gnosis» we lightly touched on some issues, which we have resumed in the 4th edition of 2018 and further developed in a more organic way into this article which looks at one of the most important topics related to the phenomenon of digitalization: the quality and accuracy of digital data. While the relevance of this topic is relatively limited in traditional information systems adopting structured relation models, it is of much higher significance on the web, where data is created and exchanged without intermediation and at practically no costs.
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Walter Quattrociocchi
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Fabiana Zollo
Anatomia del dibattito pubblico sui social
L’avvento di internet ha rivoluzionato il modo in cui comunichiamo e ci informiamo. Svanite le barriere spaziali e temporali, possiamo accedere a una pressoché infinita massa d’informazioni in modo facile e istantaneo. Nonostante l’entusiasta retorica sull’intelligenza collettiva, e tradendo le aspettative di molti, la Rete è anche terreno fertile per il fenomeno della disinformazione in cui l’emotività regna sovrana. A partire dalle loro ricerche, gli autori offrono una panoramica sui meccanismi della formazione delle opinioni e della fruizione dei contenuti su Facebook.
Walter Quattrociocchi - Fabiana Zollo
Analysis of public debate on social network
The advent of the internet has revolutionized the ways of communicating and gathering information. Having removed spatial and temporal barriers, we now have easy and instant access to enormous amounts of information. However, despite an enthusiastic rhetoric about collective intelligence, social networks are disappointingly also a breeding ground for the worrying phenomenon of disinformation, where emotions play a supreme role. The authors of this article provide an overview based on their own research on how opinions are formed and content is used on Facebook.
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Enza Messina
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Elisabetta Fersini
Vero o falso: le diverse facce dell’informazione
Sempre più persone si rivolgono ai social network come fonte primaria di notizie, diventando così vulnerabili rispetto al rischio di disinformazione. Nell’articolo si spiega come l’intelligenza artificiale, e in particolare il machine learning, possa essere d’aiuto nel contrastare la diffusione di contenuti fake. Dopo aver definito quali sono le varie forme di falsa informazione e le caratteristiche che possono aiutare a identificarla, si delineano alcune delle più promettenti proposte algoritmiche volte a creare modelli di classificazione sempre più sofisticati.
Enza Messina - Elisabetta Fersini
True or false: the different faces of information
More and more people refer to social networks as their main source of news, this way becoming ever vulnerable to the risk of disinformation. In this article we explain how artificial intelligence, and in particular machine learning, can help to counteract the dissemination of fake news. After defining the various types of fake news and the features that are helpful to identify them, we have outlined some of the most promising algorithmic proposals aimed at creating more and more sophisticated models of classification.
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Marco Angelini
Nuove frontiere dell’analisi visuale
per l’esplorazione di reti sociali
L’uso pervasivo delle reti sociali per scopi e contenuti eterogenei ha ingenerato l’interesse per lo studio delle informazioni, con la difficoltà di ricorrere ai normali strumenti d’indagine. Laddove l’analisi automatica si dimostri insufficiente e quella umana risulti più puntuale ma meno scalabile, la combinazione delle stesse tramite Visual Analytics fornisce un metodo per l’esame di questi dati. L’articolo espone una panoramica sulle nuove frontiere dell’analisi visuale applicata alle reti sociali, in termini di opportunità, risultati e sfide da risolvere.
Marco Angelini
New frontiers of visual analysis in exploring social network
The pervasive use of social networks for heterogeneous purposes and contents has stimulated the interest in analysing these data, but resorting to normal survey tools are not enough. Where automated analysis proves to be inadequate and the human one is more precise but less scalable, incorporating both via Visual Analytics, can provide the method to analyse these data. This article gives an overview of the new frontiers of the visual analysis of social networks in terms of opportunities, results and obstacles to overcome.
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Dario Antares Fumagalli
Chi legge le informative sulla privacy? La sfida della data protection
La vulnerabilità dell’individuo di fronte agli oligopolisti del web e alle tecnologie che consentono la manipolazione della volontà, a fini di marketing, scopre i limiti del ‘consenso’ come base legale del trattamento e proietta sul piano dell’interesse collettivo il bilanciamento tra libertà d’impresa e sicurezza dei cittadini. L’approccio esclusivamente giuridico del Gdpr non è risolutivo perché s’inserisce nell’ampio teatro della domanda di sicurezza che caratterizza l’attuale congiuntura storico-politica, con effetti distorsivi sui delicati equilibri dello scacchiere geopolitico. Gli stati, che attraversano una fase di perdita di quote importanti di sovranità e, dunque, di peso nei rapporti di forza globali, possono raccogliere questa sfida per riaffermarsi quali principali garanti dell’assoluta superiorità della qualità dell’esistenza dell’uomo nella piramide dei fini dell’agire politico ed economico.
Dario Antares Fumagalli
Who reads privacy policies? The challenge of data protection
Individuals’ vulnerability to web oligopolists and technologies allows the manipulation of their choices for marketing purposes, revealing the limits of ‘consent’ as a legal basis for data processing, and underlines the balance between free enterprise and citizens’ security in the light of public interest. The exclusively legal approach of Gdpr has not been a solution to the growing demand for security that characterises the current historical and political situation and possibly distorting geopolitical balances. Those states that are losing some of their sovereignty and importance in the global power system could use this as an opportunity to reassert themselves as the main guarantors of the priority of humankind’s quality of life, reinforced by the purposes of political and economic actions.
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Cosmo Colavito
I cifrari diplomatici e il reparto crittografico dell’Esercito italiano nella Grande Guerra
Il vasto e crescente impiego delle telecomunicazioni sui fronti della Grande Guerra ha comportato il dispiegamento di strutture e sistemi finalizzati a trarre informazioni attraverso le intercettazioni di quelle avversarie, proteggendo nel contempo le proprie. In questo contesto hanno assunto un ruolo rilevante la crittografia, che impiega i cifrari per proteggere i dispacci, e l’analisi crittografica finalizzata a svelarne il contenuto, senza conoscere il cifrario usato. La crittologia, che comprende entrambi questi aspetti, durante il conflitto ha trovato prioritaria applicazione nelle comunicazioni telegrafiche via filo e via radio, militari e diplomatiche, con risultati talvolta decisivi, come dimostrano le vicende legate al telegramma Zimmermann.
Cosmo Colavito
Diplomatic ciphers and the cryptographic department of the Italian army during World War I
The wide and increasing use of telecommunications during World War I involved the deployment of structures and systems designed to collect information by intercepting the telecommunications of the opponents and protecting their own at the same time. Cryptography, which uses cyphers to protect dispatches, and cryptographic analysis aimed at disclosing their contents without knowing the cypher used, played a significant role. Cryptology, which includes both of these aspects, was primarily applied during the war in military and diplomatic telegraphic communications by wire and by radio, providing decisive results at times, as evidenced by the events related to the Zimmermann telegram.
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Alberto Melloni
Il frutto, il fango, il nodo. I Patti Lateranensi
nella storia dei rapporti fra Stato e Chiesa
Al suo 90° anniversario, la firma dei Patti Lateranensi può oggi essere osservata con uno sguardo storico più profondo. La lunga apologetica che ne aveva segnato gli inizi era stata subito contraddetta dal fatto che il regime privilegiario non aveva impedito l’accumularsi di tensioni; la lunga critica allo strumento concordatario non si è tradotta in una sua denuncia ‘laica’, sia alla Costituente sia dopo il Concilio Vaticano II, ma ha avuto effetto solo quando sono mutate le sensibilità religiose e politiche. Una palestra per capire che le relazioni fra fede e politica sono complesse perché mettono in gioco piani, ambienti e soggetti non riconducibili a generalizzazioni.
Alberto Melloni
Fruit, dirt, knot. The Lateran Treaty in the history of the relationship between State and Church
At its 90th anniversary, we can look at the signing of the Lateran Treaty with a deeper historical understanding. The long apologetics at the start of the Treaty was immediately contradicted by the fact that the privileged regime had not prevented the accumulation of tensions. The great deal of criticism towards the Treaty had turned into a ‘laic’ denunciation of it neither at the Italian Constituent Assembly and nor after at the Second Vatican Council, but only once religious and political sensitivities have changed. It takes effort to understand that the relationship between faith and politics is complex because they bring to play plans, frameworks and subjects that cannot be reconciled with generalizations.
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Manlio Graziano
Il Medioevo prossimo venturo:
religione e cultura politica (II PARTE)
Qual è il rapporto tra religione e cultura politica? Questo secondo articolo lega il ritorno della religione tradizionale nella sfera pubblica – a partire dagli anni Settanta del secolo scorso – alla perdita collettiva della fede nelle religioni civili: le rapide trasformazioni socio-politiche hanno reso acuto il bisogno di punti di riferimento più collaudati. Ma in tale periodo anche le religioni si sono modificate, ridimensionando sempre più il lato spirituale per privilegiare quello formale, e acquisire così una valenza identitaria che la politica non offre più. Inoltre, la politica assume in modo sempre più evidente le fattezze delle credenze religiose: la fede nelle soluzioni miracolose è ormai diventata più importante e pagante del calcolo razionale delle forze in gioco e dei reciproci interessi. La tendenza alla ricomposizione tra politica e religione rappresenta un ritorno soft al Medioevo, in cui entrambe perdono la loro tipicità e sono trascinate verso l’appiattimento vicendevole.
Manlio Graziano
The next Middle Age: religion and political culture (Part II)
What is the relation between religion and political culture? This second article connects the revival of traditional religion to the collective loss of faith in civil religions starting from the 1970s: the rapid socio-political transformation has accentuated the need for more reliable reference points. However, in this period, religions have also changed, reducing more and more their spiritual side and strengthening the formal one, so they have acquired an identity value that is no longer provided by politics. Moreover, politics has assumed some of the features of religious beliefs: the faith in miraculous solutions has become more important and more rewarding than the rational calculation of the forces at work and of the mutual interests. This tendency of politics and religion overlapping constitutes a soft revival of the Middle Ages, where both of them lose their own typical characteristics moving towards a mutual flattening.
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Fabio Amato
L’emozione nella geopolitica
Le emozioni sono da alcuni decenni parte dell’interpretazione della dimensione geopolitica e – secondo l’approccio della critical geopolitics – ciò può essere letto in una prospettiva sia locale che internazionale. L’articolo mira a esemplificare questa considerazione attraverso recenti eventi correlati alle migrazioni e all’enfasi mediatica.
Fabio Amato
Emotion in geopolitics
For several decades now, emotions have been framing geopolitical discourses to a large extent. This is true on both national and international levels, according to the approach of critical geopolitics. The article aims to exemplify this thought with recent events related to migration and media emphasis.
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Daniele Plebani
L’eredità operativa di IS: da open source jihad all’open source extremism
Il periodo tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 ha visto il passaggio di IS da organizzazione protostatuale a insurrezione diffusa. Conclusa l’iniziale ‘fase territoriale’ (2014-2018) è ora necessario considerare la minaccia rappresentata dal ‘nuovo IS’ e dall’influenza che ha avuto ed esercita sia sull’estremismo* violento che nelle nostre società. Il presente contributo si focalizza sulla dimensione operativa dell’eredità di IS, declinata nella sua divisione tra scuola e metodo all’interno di società altamente mediatizzate. La prima si sostanzia in una linea diretta tra l’organizzazione e i suoi proseliti, un continuum ideologico-operativo che, raccogliendo il know-how maturato, intende proseguirne la guerra; la seconda mira a sfruttare l’esperienza operativa, aperta a chiunque voglia raccoglierne le best practice per raggiungere scopi non necessariamente legati a un’ideologia. Tale metodo segna una transizione da open source jihad a un più ampio open source extremism, marcando una fase di attentati e minacce con cui confrontarsi, contemporanea e parallela a quella jihadista.
Daniele Plebani
The operational heritage of IS: from open source jihad to open source extremism
Isis went from a proto-state organisation to a widespread uprising during the period between the end of 2017 and the beginning of 2018. Its initial ‘territory phase’ is now over (2014-2018), so it is necessary to take into consideration the threat coming from the ‘new Isis’ and its influence on violent extremism and our society. This essay focuses on the operational heritage from ISIS, both as a school and a method in a society that is highly covered by media. The operational heritage as school means a direct link between the organisation and its supporters, an ideological-operational continuum that according to the know-how gained intends to carry on fighting; while the ISIS heritage as a method takes advantage of the operational experiences available for anybody who wants to collect the relevant best practices for purposes not necessarily linked to any ideology. This method tracks a shift from open source jihad to a wider open source extremism, marking a period of attacks and threats, that is contemporary and parallel with jihadist attacks.
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Cristina Caparesi
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Leonardo Tamborini
Una metodologia innovativa
per la deradicalizzazione nel processo penale minorile: l’esperienza di Trieste
Un programma di deradicalizzazione è stato avviato nell’ambito di un procedimento penale nei confronti di un minorenne indagato per attività di proselitismo e sostegno all’Isis. La particolarità di questa esperienza risiede nell’avvio del programma già nella fase delle indagini preliminari per poter immediatamente intervenire sul giovane, evitando così l’esacerbazione del problema e il procrastinarsi dell’azione di recupero. La proposta educativa descritta dovrebbe essere aperta, individualizzata, interattiva e costruita sui reali bisogni e sulle potenzialità dell’adolescente, e necessita ciclicamente di essere rivista e aggiornata sulle base dei risultati e alla luce delle criticità che emergano nel percorso.
Cristina Caparesi - Leonardo Tamborini
A new deradicalisation methodology in criminal proceedings against minors. The experience of Trieste
A de-radicalisation programme has been started in a criminal procedure where the defendant was a minor investigated for proselytism and support for Isis. This was a particular experience given that the programme begun during the pre-trial stage in order for it to come into force immediately, avoiding to exacerbate the problem and postpone the path of recovery. Such educational proposals have to be open, personalised, interactive, built accordingly with the adolescent’s real needs and potentialities and finally be reviewed and updated cyclically based on the results and arising critical issues.
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Giuseppe Della Torre
Le risorse economiche impegnate dall’Italia
nella Grande Guerra. Le spese del Tesoro nelle ‘vecchie’ elaborazioni di Francesco A. Répaci (I PARTE)
La letteratura recente sul Primo conflitto mondiale non ha dato spazio adeguato alle conoscenze dello sforzo militare del nostro Paese in termini economici Per quanto riguarda le informazioni sulle erogazioni del Tesoro per scopi militari sono stati usati dati recenti della Ragioneria Generale dello Stato che hanno messo in luce, tuttavia, un’insoddisfacente lettura della conduzione della politica di bilancio. Più interessanti sono le informazioni raccolte a ridosso del conflitto, che hanno permesso di focalizzare anche il ruolo rilevante delle spese civili di supporto allo sforzo militare e dei finanziamenti al Tesoro da parte dell’Intesa.
Giuseppe Della Torre
Economic resources deployed by Italy in the World War I. The Treasury spending
in the ‘old’ Francesco A. Répaci’s report (Part I)
Recent literature on World War I has not focused much on the economics behind our country’s military efforts. Data on the Treasury’s military budgets, collected recently by the Treasury Headquarters of the Republic, has led to an unsatisfactory understanding of fiscal policy at the time. In contrast, data collected around the war time is more interesting, allowing to consider the significant role civilian spending had in supporting the military effort as well as the impact of funds for Italy’s Treasury by the Allies.
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Mauro Canali
Freya Stark (II PARTE)
L’attività di Freya Stark per l’Intelligence Service, si sviluppò nel corso dell’intero conflitto e dei primi anni del dopoguerra. Organizzò un’importante rete spionistica e propagandistica tra intellettuali, militari ed effendi dei paesi arabi, denominata Brotherhood of Freedom. Quando le sorti della contesa in Nordafrica sembrarono volgere al peggio per l’Inghilterra, Freya fu inviata in Egitto per contrastare le crescenti simpatie per il regime fascista. Alla fine della guerra, divenne la propagandista ufficiale dei progetti del governo inglese per il futuro assetto del Medio Oriente. In tale veste, si rese protagonista di un’ultima missione negli Usa dove tenne, con scarso successo, un ciclo di conferenze. Quindi si ritirò ad Asolo, dove visse il resto dei suoi anni, scrivendo dell’amato mondo arabo.
Mauro Canali
Freya Stark (Part II)
Freya Stark’s activities for the Intelligence Service developed throughout the whole war and in the early post-war years. She organised an espionage and propaganda network among intellectuals, soldiers and effendi from Arab countries, called Brotherhood of Freedom. When the conflict in North Africa took a turn for the worse for England, Freya was sent to Egypt to contrast the increasing sympathy for the fascist regime. After the war, she became the official propagandist of the English government projects for the future set-up of the Middle East. In this capacity she moved for a last mission to the Usa and held a series of unsuccessful conferences. Finally, she retired in Asolo, where she lived the rest of her life, writing about her beloved Arab world.
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Umberto Broccoli
«Deus lo volt». Contrasti antichi e mai risolti
nel Mediterraneo delle religioni (II PARTE)
Quando le parole diventano armi. Le prediche di Pietro l’Eremita: un eremita a capo di un esercito. Più esercito o più Armata Brancaleone? I Pezzenti in viaggio in un’Europa affamata. «Deus lo volt» scandisce il passo di chi marcia, autorizza a prendere quanto si vuole. Il passaggio in Ungheria e l’arrivo in Terrasanta, fra lo stupore di chi vive là (e non solo). Seguiranno stragi.
Umberto Broccoli
«Deus lo volt». Ancient and never resolved religious conflicts in the Mediterranean (Part II)
Words can become weapons. The sermons of Peter the Hermit: he was a hermit in charge of an army. But was it really an army or more of a group of badly assembled and poorly equipped people? It was the Peasants’ crusade in a starving Europe. The chants ‘God wills it’ marked the march, authorising people to grab whatever they wanted. Their passage through Hungary and the arrival to the Holy Land astonished all who lived there (and not only those…). Only to be followed by massacres.
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Paolo Bertinetti
Graham Greene
Graham Greene, un grande romanziere con la vocazione della spia, fedele suddito e fidato agente, al di là di molte polemiche esternazioni, di Sua Maestà e dei suoi Servizi.
Paolo Bertinetti
Graham Greene
Graham Greene was a great novelist with a flair for espionage, a loyal subject and a reliable agent of Her Majesty and the secret services beyond any polemical externalisation.
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Ferdinando Sanfelice di Monteforte
La nebbia della guerra in mare. I classici della strategia marittima e la raccolta delle informazioni.
La scuola anglo-americana (II PARTE)
Nel periodo che precede la Prima guerra mondiale, Julian Corbett redige un significativo testo britannico di strategia marittima – documentandolo con analisi storiche dettagliate – che, insieme agli sviluppi delle diverse azioni navali, tiene conto di come una corretta valutazione strategica tragga indubbio vantaggio da informazioni accurate. In particolare, lo storico navale afferma che «di tutte le informazioni, la più difficile da ottenere in guerra è la dislocazione della flotta avversaria giorno per giorno». La rilevanza della tematica viene affrontata anche da Mahan – appartenente alla scuola americana – il quale, impegnato a convincere l’opinione pubblica del suo paese, ribadisce la necessità di disporre di una Marina efficace senza trascurare l’attività d’intelligence e la segretezza dei preparativi.
Ferdinando Sanfelice di Monteforte
The fog of war at sea.
The classics of maritime strategy and intelligence. The Anglo-American school Part II
Before the First World War, Julian Corbett wrote, an important piece concerning naval strategy, in which detailed historic analysis documents the evolution of naval operations, taking into consideration how a correct strategic evaluation can benefit from accurate information. In particular, the naval historian stated that ‘the most difficult information to obtain is the positioning of the attacking fleet day by day’. This issue was of particular importance also for Mahan – from the American school – who was committed to persuading the public opinion in his country of the need to have an efficient navy, without neglecting intelligence activities as well as the secrecy of planning.
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Andrea Molinari
La porcellana. Una sfida industriale e tecnologica nell’Europa del XVIII secolo (II PARTE)
All’inizio del Settecento la Sassonia conseguì il primato nell’insediamento del primo stabilimento produttivo di porcellana al di fuori dell’Estremo Oriente. Quello che appariva un successo destinato a renderla una potenza di primo ordine fu tuttavia vanificato dall’inefficiente gestione della fabbrica e dall’incapacità di mantenere il segreto sulle tecniche di realizzazione e il monopolio sulle materie prime. In Francia e in tutta l’Europa continentale si diffusero fabbriche concorrenti che segnarono il declino di Meissen, ma fu l’Inghilterra, grazie al sapere imprenditoriale di alcuni privati cittadini, a uscire vincitrice dal confronto.
Andrea Molinari
Porcelain. An industrial and technological challenge in 18th-century Europe (Part II)
The first hard-paste porcelain factory outside of the Far East was set up in Saxony at the beginning of the 18th century. However, what seemed as a success bound to make Saxony a great power was circumvented by the mismanagement of the factory and the inability to keep secret the manufacturing processes and to maintain the monopoly on raw materials. Competing factories spread in France and across continental Europe, marking Meissen’s decline, but eventually England emerged as the winner thanks to the business knowledge of some its private citizens.
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Roberto Ganganelli
Così il Pittman Act salvò l’Impero britannico
Prima guerra mondiale: mancano oro e argento e l’Impero britannico rischia la rivoluzione in India e la sconfitta in Europa. Ma gli Stati Uniti intervengono a favore di Londra con un’operazione che ha per protagonisti 270 milioni circa di scintillanti monete da un dollaro.
Roberto Ganganelli
How the Pittman Act has saved the British empire
World War I: with gold and silver running out, the British empire was risking a revolution in India and a defeat in Europe. But the United States stood up for London with an operation where 270 millions of glittering dollar coins have played a key role.
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Giancarlo Zappoli
I tre giorni del condor (Three Days of the Condor)
Il quarto film del sodalizio tra Sidney Pollack e Robert Redford, muovendosi nel contesto narrativo della Cia, offre uno sguardo sulla società americana della seconda metà del secolo scorso, mentre sta profondamente cambiando.
Giancarlo Zappoli
Three Days of the Condor
The fourth movie created from the collaboration between Sidney Pollack and Robert Redford provides an overview of the deeply changing American society in the second half of the previous century using the Cia as narrative framework.
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Giuseppe Pollicelli
Le spie sui generis di Andrea Pazienza
Il periodo a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta del XX secolo è stato per il fumetto italiano particolarmente ricco di eventi significativi. Tra questi la nascita, a Roma, di due riviste,
«Cannibale» e «Frigidaire», che si riveleranno rivoluzionarie sia per l’impaginazione e la veste grafica sia, soprattutto, per i contenuti. Al loro interno saranno pubblicate le opere di cinque artisti in grado di portare il fumetto, come mai era accaduto, ad affrontare l’attualità anche nei suoi risvolti più duri e inquietanti. Questi cinque autori dal talento eccezionale sono Stefano Tamburini, Massimo Mattioli, Andrea Pazienza, Filippo Scozzari e Tanino Liberatore che, insieme, sapranno sovvertire i canoni del linguaggio fumettistico che, fino a quel momento, era ancora percepito come adatto solo a un pubblico infantile. Muovendosi tra parodia, satira, cronaca e narrazione romanzata, le loro geniali e dissacranti creazioni non risparmieranno nulla e nessuno, arrivando a misurarsi, in maniera del tutto originale, anche con il genere dello spionaggio.
Giuseppe Pollicelli
The sui generis spies of Andrea Pazienza
The period between the 1970s and the 1980s held many significant events for Italian comics. Among them, the emergence of the Cannibale and Frigidaire, two magazines in Rome that were revolutionary in their layout and graphic interface, and above all in their contents. These two magazines showcased the works of five artists, who had the ability to reflect even on the hardest and most worrisome aspects of the current events of their time; a novel feature in Italian comics. These five artists of exceptional talent are Stefano Tamburini, Massimo Mattioli, Andrea Pazienza, Filippo Scozzari and Tanino Liberatore who, all together, subverted the rules of comics language, which until then were considered suitable only for children. Ranging between parody, satire, chronicle and fiction, their brilliant and desecrating creations spared nothing and no one and were even competing with spy stories in an original way.
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Melanton
(llustrazione di Roberto Mangosi
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Humour Top Secret. Il lato sorridente dell'intelligence
Primavera! Primavera! Ogni volta che giunge questo lieto e gioioso rinnovamento naturale, l’animo si predispone alla bellezza, alla festosità, alla fantasia, al buonumore. Ben vengano, questi giorni.
Ma tutti i giorni, di tutte le stagioni, dobbiamo farli diventare sempre più lieti per nostro conto. Con impegno, fierezza, senso del dovere, e – come aggiunge il nostro sempre illuminante e Perfetto Agente Segreto – anche con intelligente senso dell’umorismo.
Che è il migliore coadiuvante a ‘leggere’ meglio la vita e a sentirla più ‘nostra’. Ad maiora!
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Recensioni e segnalazioni
Antonio Socci, Il segreto di Benedetto XVI. Perché è ancora Papa, Rizzoli, 2018.
Nico Perrone, Il processo all'agente segreto di Cavour. L’ammiraglio Persano e la disfatta di Lissa, Rubbettino, 2018.
Cosmo Colavito – Filippo Cappellano, La grande guerra segreta sul fronte italiano (1915-1918). La Communication Intelligence per il Servizio Informazioni , Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa, 2018
Julio Ignacio González Montañés, Titivillus. Il demone dei refusi, Graphe.it, 2018.
Andrea Frediani, La spia dei Borgia, Newton Compton, 2018.
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