Ringraziando i lettori per la crescente attenzione alle sue proposte editoriali e augurando di condividerne sempre di nuove, Gnosis inaugura il 2019 con una serie d’interventi che, attraversando le soglie maestre della storia, i misteriosi anditi dell’innovazione tecnologica e l’alveo della sensibilità al ‘futuribile’ dell’informazione, volgono lo sguardo sulle implicazioni ancora non compiutamente razionalizzate della diffusa digitalizzazione dell’habitat sociale, in parte proseguendo i lavori presentati nel precedente numero.
Dopo il tradizionale Punto di vista di Sergio Romano dedicato al Dragone cinese – in bilico tra le contraddizioni interne e i fantasmi di Tienanmen, da una parte e il gigantismo che scorre tra le muraglie commerciali e logistiche già innesco di una nuova Guerra fredda, dall’altro – il prefetto Alessandro Pansa, già Direttore generale del Dis, si inoltra nella complessità del concetto di sicurezza nazionale, indugiando sulla necessità di un aggiornamento evolutivo del suo significato – sempre più interdipendente con la sicurezza pubblica – soprattutto rispetto alla declinazione cibernetica che ne amplia opportunità e vulnerabilità, inducendo a un senso olistico e partecipato del ruolo dell’intelligence. Entro tale cornice si allineano le riflessioni sugli auspicati interventi comunitari – legislativi e non – a protezione della privacy e della trasparenza contro i rischi di disinformazione e di manipolazione che le piattaforme informative moderne e la ‘bolla.com’ rendono più insidiosi e penetranti (Giovanni Buttarelli); sulle possibili derive di un marketing politico, come nel caso di Cambridge Analytica (Antonino Alì); sulla conseguente necessità di curare una più affidabile qualificazione dei dati e delle informazioni nella prateria ‘selvaggia’ del web (Marco Batini) in cui i rischi di disinformazione e di bias analitici s’amplificano e si spiralizzano (Walter Quattrociocchi – Fabiana Zollo), suggerendo l’adozione di sofisticate soluzioni capaci di contrastare, soprattutto nelle delicate fasi elettorali, fake news, rumours e ogni altra alterazione psico-sociale (Enza Messina – Elisabetta Fersini).
Le sfide del web, quindi, impongono un approccio critico integrato e aderente al progresso tecnologico che possa avvalersi di metodiche e modelli competitivi, dall’analisi visuale utile ad affrontare i fenomeni complessi (Marco Angelini) alla Predictive Analytics, centrale nelle strategie di business su cui gli IT leader orientano crescenti investimenti (Dario Antares Fumagalli).
Affrontare il futuro presuppone anche la competenza d’interrogare il passato e Gnosis ospita interventi di ampio spettro sull’evoluzione della crittologia italiana, dall’incertezza del primo Novecento alla maturazione a cavallo del Secondo conflitto mondiale (Cosmo Colavito); sugli effetti e le ricadute dei Patti Lateranensi che confermano il difficile ordito delle relazioni tra fede e politica (Alberto Melloni); sul ritorno ‘medievale’ delle religioni nella sfera pubblica, dopo il disincanto illuminista verso gli dèi civili, con un più obnubilato senso spirituale che, conservando la pretesa formale, decade nell’appiattita santa ignoranza (Manlio Graziano).
In un clima tanto mutato, Fabio Amato suggerisce una prospettiva geopolitica che riconosca il ruolo dell’emotional turn nella ricerca socio-economica e un approccio più strutturale e non emergenziale ai rilevanti fenomeni glocali quali l’immigrazione e il terrorismo islamico: su questo ultimo fronte Daniele Plebani sottolinea l’importanza di comprendere, per poi meglio contrastarlo, il fenomeno Isis, cogliendo l’insieme di eredità e tappe evolutive che si confrontano con un ambiente esterno da gestire anche in chiave di audience terroristica, per procedere, come suggerito da Cristina Caparesi e Leonardo Tamborini, a programmi di deradicalizzazione dinamici, interattivi, ciclici e commisurati alle differenziate esigenze dell’utente, aprendo a una storia da fare che impegna tanto l’intelligence quanto le figure professionali e scientifiche competenti.
La Rivista dedica poi il consueto spazio agli approfondimenti storici: sulle contraddittorie ricerche per misurare lo sforzo economico italiano nella Grande Guerra (Giuseppe Della Torre); sul caleidoscopico profilo di Freya Stark, agente del MI6 – di cui si completa la biografia – che tanto profondamente seppe sondare l’anima araba in un periodo, quello dei primi cinquant’anni del Novecento, gravido di tensioni e di cambiamenti (Mauro Canali); sull’improvvisata crociata di Pietro l’Eremita sotto la voce di quel «Deus lo Volt» che cercò di coprire la ferocia di un’umanità non all’altezza del Cielo a cui si votava (Umberto Broccoli). Il volume diventa anche luogo per ospitare l’interessante biografia di Greene, spia e romanziere inglese, in cui la pagina e la vita si confondono, e confondono di chiaroscuri i suoi giorni avventurosi (Paolo Bertinetti); cogliere l’importanza per la dottrina anglo-americana di una strategia marittima capace di valorizzare in modo più sistematico lo strumento dell’intelligence (Ferdinando Sanfelice di Monteforte); lumeggiare la difficile affermazione europea nella produzione della porcellana, dove s’intersecano arte, scienza e informazione (Andrea Molinari).
Infine, le rubriche confermano il piacere di condividere bozzetti specialistici: per la numismatica, di Roberto Ganganelli sulle complesse dinamiche geopolitiche sottese al Pittman Act americano negli anni del Novecento; per il cinema, di Giancarlo Zappoli sul cult I tre giorni del Condor, che apre una finestra sulla società e lo spionaggio americano del dopoguerra; per il fumetto, di Giuseppe Pollicelli, peraltro autore anche di Fumetti d’intelligence – pubblicato di recente dal nostro editore – sul miracolo italiano degli anni Settanta e, infine, per lo humour, di Melanton che ci regala l’ebbrezza di viaggiare sulle ‘gambe lunghissime’ della menzogna.
La Redazione, infine, condivide con i lettori il ricordo del professore emerito di Storia moderna presso l’Università di Padova, Paolo Preto, scomparso il 26 gennaio scorso: ha saputo illuminare le pagine di Gnosis con la profondità della sua scienza e con la spiccata sensibilità sui temi storici dell’intelligence: siamo orgogliosi di conservare la sua voce tra le ricchezze della Rivista, fertile testimonianza della sua appassionata vita intellettuale.