Hanno rubato il nostro passato. Era pericoloso chiedere chi eravamo. Questa frase emblematica, riferita da un dentista moscovita all’Autore del volume che segnaliamo, ben sintetizza la tragicità dell’odissea vissuta dal popolo russo nel corso dell’ultimo secolo della sua storia.
Brian Moynahan, già editor europeo del Sunday Times, ha scelto proprio questo segmento temporale, cento anni, per trasmettere ai lettori la sua profonda conoscenza della Russia, attraverso uno scritto di taglio spiccatamente divulgativo che propone uno sguardo d’insieme sugli eventi che hanno interessato il paese dall’epilogo dello zarismo alla nascente democrazia. Ancorché edito in Gran Bretagna nel 1994, il volume conserva freschezza e attualità e ci piace proporlo ai nostri Lettori in un numero di Per Aspera ad Veritatem che dedica ampio spazio alle vicende della Russia.
Il libro di Moynahan è impreziosito da una bella prefazione del poeta russo Yevgeny Yevtushenko, che riflette su come la Russia sia una grande nazione, eccetto che nella vita politica, viceversa dominata dall’intolleranza come abito mentale. Intolleranza che ha portato poi a cambiamenti radicali, a rivoluzioni, a “salti storici”, come li definisce il prof. Paolo Calzini nella lunga intervista d’apertura che pubblichiamo in Parte prima. Passaggi imprevisti e improvvisi, che hanno impedito alla società russa di svilupparsi gradualmente, seguendo un progetto di trasformazione e di riforme, con effetti controproducenti dovuti alla necessità di porre rimedio alla marginalizzazione del Paese.
Moyhanan propone un metodo descrittivo cronologico, d’altro canto compatibile con un racconto storico. Affronta nei vari capitoli i più significativi accadimenti della storia russa. Dalla caduta dello tsarismo all’avvento del regime comunista. Dalle “purghe” staliniane alla Guerra Fredda. Dall’abolizione del partito comunista al processo di democratizzazione ed alla nascita del nuovo capitalismo. Di tali eventi cerca di individuare le linee di continuità. Certo è che la storia russa mette in luce contraddizioni notevoli. Ad esempio, mentre il Paese è stato nel bene e nel male trasformato dalla rivoluzione del 1917 in uno Stato moderno del ventesimo secolo, la popolazione ha continuato a subire i rovinosi effetti dell’autoritarismo e del totalitarismo (repressioni, polizia segreta, gulag).
In questo contesto vengono descritti con la verve del romanziere e lo stile critico del giornalista alcuni passaggi storici cruciali, come i piani quinquennali di Stalin, la prima Guerra Mondiale, la Grande Guerra Patriottica (1940-45), cui la Russia versò un enorme tributo di sangue. E ancora le numerose figure di spicco degli anni della Guerra Fredda, come Nikita Khrushchev, l’ascesa di Gorbachev e il colpo di Stato del 1991, infine l’elezione di Yeltsin, primo presidente eletto democraticamente.
“A Mosca le strade erano le più sicure al mondo”. Oggi, puntualizza Moynahan, la nuova ricchezza è blindata, “viaggia in limousine sotto scorta armata”. Le positive novità della Russia di oggi non sottraggono il Paese ad un clima generale di incertezza, tipico delle fasi di transizione e delle giovani democrazie. Episodi come la recente vicenda dell’ente petrolifero Yukov rendono legittima la domanda se all’assolutismo tsarista, poi divenuto Partito, non si vada sostituendo una generazione che cerchi di influenzare la politica secondo le regole di un regime oligarchico, distante anni luce dalla democrazia.
Che si condividano o meno i punti di vista dell’Autore, il testo costituisce un interessante insieme di storia e di analisi politica, connotato da una fluidità di scrittura che ne rende agevole l’approccio, adatto in particolare a chi non dispone di una conoscenza approfondita dei fatti e può dunque utilizzare il libro come buon punto di partenza per ulteriori approfondimenti. Molto apprezzabile è la narrazione, ricca di dettagli, che pone in luce anche aspetti più leggeri della vita nazionale, quali la società, l’arte e il costume, del resto evocati dall’interessantissima raccolta di foto d’epoca contenuta al suo interno.
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