(1) "L’Italia ha i numeri di una società non moderna: siamo ultimi per numero di laureati (9 per cento contro il 23 della media OCSE), per spesa in rapporto al Pil...Guidiamo invece la classifica per studenti che lasciano l’università prima della laurea…L’università italiana ha il peggiore rapporto OCSE tra studenti e docenti (33 a 1 contro il 15 a 1 negli Usa, 9 a 1 in Svezia, 13 a 1 in Germania) e tra studenti e aule...Bisogna migliorare con tutti i mezzi la proporzione tra iscritti e laureati, tra laureati in tempo e fuori corso che in Italia è ai minimi mondiali". C. Passera, Università eccellenti e modernità italiana, in "La Repubblica", 12.8.2002.
(2) R. Ippolito, Vivere in Europa, Laterza, Roma-Bari 2002, pag. 78. Dopo l’Italia, all’interno dell’Unione Europea, vengono solo la Grecia, il Portogallo e la Spagna.
(3) Previsto nel D. Lgs. 30.7.1999, n. 287, art. 5. La parificazione è relativa ai professori di I fascia per gli aspetti giuridici e non quelli economici. Per ulteriori informazioni vedi www.sspa.it.
(4) "Qual è il Servizio segreto più brillante del mondo? La mia risposta è senza esitazioni: il Sis (Secret Intelligence Service) britannico. Fu creato nel 1573 da Sir Francis Walsingham, ministro della regina Elisabetta I, sulla falsariga del modello veneziano. Si dice che il ministro reclutasse i suoi agenti tra i più brillanti studenti di Oxford e Cambridge, abitudine mantenuta nel tempo". F. Martini, Nome in codice: Ulisse, Rizzoli, Milano 1999, pag. 11.
(5) "Edgar Hoover, quando volle creare per l’Fbi una rete di informatori all’interno degli ambienti radical americani, scelse una schiera di studenti, li fece iscrivere all’università, li mandò nei campus, li fece laureare... Tanto che all’interno dell’Fbi quel gruppo era noto come The Hoover University. È un lavoro difficile, è un lavoro lungo. Ma non ci sono alternative. Oggi siamo già in ritardo, ma la strada da percorrere è questa". G. De Lutiis riportato in G. Barbacetto, La Cia non li spia, in "Diario" del 21.9.2001.
(6) I tecnologi devono sviluppare reti sicure e sistemi per coordinare servizi di emergenza, mentre i legali debbono definire la giurisdizione nel caso di attacchi hacker, oltre che i rapporti fra privacy e investigazione. Network militari ed aziendali, servizi di emergenza, banche e settore pubblico sono gli obiettivi più probabili degli hacker terroristi, E. Sola, La ricetta americana per la network security parte dall’Università, riportato in www.unonet.it/articoli/infotech/055C091.asp.
(7) M. D’Eramo, Cappa e toga per le spie, in "Il Manifesto" del 18.9.2002. Interessantissima la lettura di tutto l’articolo rinvenibile su www.zhora.it/news/18Sett2002_Spie.htm.
(8) S. Baiocchi, Frattini: rivedere l’Intelligence per combattere il terrorismo, in "La Padania" del 23.4.2002. Presentazione del volume "Crimine e soldi" - I rapporto DNA-DIA-Bocconi su criminalità e finanza in Italia.
(9) S. Di Stefano, I Servizi cercano 007 all’Università, in "La Repubblica Extra", 4.2.2003, pag.7, riportato parzialmente anche su "Il Nuovo", con il titolo Spie cercasi, tra gli universitari, riportato in it.news.yahoo.com/030205/180/25fwx.html.
(10) Dichiarazione di Franco Frattini, in S. Baiocchi, Frattini: rivedere l’intelligence per combattere il terrorismo, cit..
(11) Commissione ministeriale d’inchiesta, istituita con D.M. 14 novembre 1995 e presieduta dall’Avvocato Generale dello Stato Giorgio Azzariti, che ha svolto i propri lavori fino al 14 maggio 1996. Su questo, vds. la relazione del COPACO, Sul sistema di reclutamento del personale del SISDE: le conclusioni della commissione ministeriale di inchiesta e le valutazioni del Comitato, trasmessa alle Camere il 15.7.1997.
(12) Richiesta dell’ottobre 2002 per rendere pubblici fino al 1971 i documenti del Ministero degli esteri del United Kingdom, depositati presso il Public Record Office di Londra promosso dal prof. Salvatore Sechi dell’Università di Ferrara e sottoscritto da altri docenti universitari, anche al fine di conoscere i reports e le informazioni del Military Attaché dell’Ambasciata inglese a Roma e a Parigi e le documentazioni sulle Russian Activities in Italy. Tale richiesta è rinvenibile all’indirizzo liste.racine.ra.it/pipermail/sissco/2002-October/002583.html.
(13) G. Cosco, Orrori di una scienza asservita al male, riportato in cosco-giuseppe.tripod.com/storia/scienza.htm. Assolutamente da leggere, anche per conoscere le ricerche dell’intelligence statunitense sul cervello, sulla psico-elettronica, sulle guerre batteriologiche, oltre che sul "famigerato programma MK-ULTRA, che consisteva in una serie di tecniche occulte ed esperimenti illegali, condotti anche con vari tipi di droghe ed altro ancora e volti al controllo e manipolazione del cervello". Il programma MK-ULTRA venne svolto per una decina d’anni tra il 1950 ed il 1960.
(14) L’ex giornalista sportivo Claude Vorilhon ha fondato il "Movimento Raeliano internazionale" con sedi attualmente nei cinque continenti e che afferma di avere più di 55 mila membri in 84 paesi. Il movimento intende ottenere da un paese qualsiasi un’ambasciata extraterrestre per preparare l’umanità alla visita ufficiale degli extraterrestri. In una conferenza stampa ad Hollywood, in Florida, nel dicembre 2002 la scienziata Brigitte Boisselier della "Clonaid", una società di biotecnologie fondata nel febbraio 1997 dai Raeliani, ha annunciato la nascita di Eve, la prima bimba concepita attraverso il metodo della clonazione.
(15) J. C. Guedon, Internet, viaggio nel ciberspazio, Universale Electa/Gallimard, 1996, pag. 36 ed anche A. Aparo, Il libro delle reti, Adnkronos libri, Roma 1995, pagg. 17 - 20.
(16) R. D. Steele, Intelligence, Rubbettino, Soveria Mannelli 2002, pag. 28.
(17) "Ho una certezza semplice ma incrollabile: il modo più significativo di differenziare la propria società della concorrenza, il migliore per porre una qualche distanza tra sé e gli altri, è eccellere sul piano dell’informazione. Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dal modo in cui si raccolgono, gestiscono e utilizzano le informazioni". B. Gates, Business @lla velocità del pensiero, Mondadori, Milano 1999, pag. 15.
(18) Nel settore delle tecnologie dell’informazione si determina quello che è stato definito "un impari scambio culturale" a favore della controparte americana, dal momento che "i flussi internazionali in materia di cultura, informazione e comunicazione sono caratterizzati da spiccati squilibri". H. Bakis, Geografia del potere, l’informazione nelle strategie internazionali, Ulisse edizioni, Torino 1989, pag. 77.
(19) Di grande interesse, S. Simon, Codici & Segreti, Rizzoli, Milano 1999.
(20) "C’è un piccolo, ma crescente, settore accademico che, ne siamo convinti, diventerà molto più importante negli anni a venire. È un ramo di studi in cui opera una combinazione di docenti di psicologia e di business che studiano il processo decisionale e insegnano a prendere decisioni migliori. B. Liautaud, e-Business Intelligence, Apogeo, Milano 2001, pag. 295.
(21) "La velocità dell’informazione che ci arriva in diretta ci rende molto più reattivi che nel passato. Nel Medio Evo un governante doveva attendere settimane o mesi per sapere cosa stesse accadendo nel suo paese (e oltre le sue frontiere) per reagire di conseguenza. Il rapporto causa-effetto era molto più dilatato. Oggi un governante apprende la realtà istantaneamente, generando a sua volta altre realtà con estrema velocità". P. Virilio, Velocissimamente doppi, in "L’Espresso", 1.1.2003, pag. 77, intervista di P. Genone.
(22) "I geopolitici li chiamano "i nuovi fronti planetari del disordine", "i luoghi dell’ombra", "gli anti-mondi". Sono i fronti dell’inquinamento ambientale, i circuiti dell’economia sommersa o ufficiosa, le reti mafiose e dei traffici illeciti (dagli stupefacenti alla tratta dei minori, passando per il contrabbando elettronico), i fronti dell’integralismo, delle sette, dei profughi e delle migrazioni in cerca di lavoro, regolari o clandestine, verso paesi o regioni prospere, i fronti di nuovi flagelli e via dicendo…Di fronte alle manifestazioni crescenti di intolleranza, e all’aumento della violenza degli esclusi, la logica della sicurezza tende a imporsi a tutti i livelli, individuali e collettivi, nazionali e internazionali. Questo imperativo della sicurezza ha una diretta influenza sulla scelta delle strade da seguire per l’inserimento nella società delle nuove tecnologie per l’informazione e la comunicazione". A. Mattelart, La comunicazione globale, Editori Riuniti, Roma 1998, pagg. 117-9.
(23) P. Lacoste, Cultura e intelligence: un progetto per l’Università in "Per Aspera ad Veritatem", n. 6, settembre-dicembre 1996, pag. 681.
(24) Nel disegno di legge n. 1513 sulla riforma dei Servizi di informazione e sicurezza e sul segreto di Stato, presentato dal Governo al Senato in data 19 Giugno 2002 ed annunciato nella seduta n.192 del 19 Giugno 2002, all’art. 6, che si riferisce all’art. 12-bis, comma 4, si legge "il vincolo derivante dal segreto di Stato cessa decorsi quindici anni dalla sua opposizione" e nel comma successivo "Gli atti e i documenti classificati, inclusi quelli dei Servizi per le informazioni e la sicurezza, dopo quaranta anni, sono versati, previa declassifica, all’archivio di Stato". Il testo integrale si trova anche su "Per Aspera ad Veritatem", n. 23/2002, pagg. 539- 555.
(25) "Solo gli uomini e le comunità che sono consapevoli criticamente del loro passato, di ciò che li ha condizionati e li condiziona nel profondo, sono liberi di fronte al presente e al futuro. E invece questo discutere provocatoriamente del passato, senza profondità e senza rispetto per la storia, questo devastante uso politico della storia mette in luce la povertà della nostra politica: ci si rifugia nelle polemiche del passato quando non c’è nulla di chiaro e di credibile da proporre nel presente". P. Scoppola, La repubblica dei partiti, Il Mulino, Bologna 1991, pagg. 434-5.
(26) F. Cossiga, Abecedario, Rubbettino, Soveria Mannelli 2002, pag. 11.
(27) F. Sidoti, Morale e metodo nell’intelligence, Cacucci editore, Bari 1998, pag. 28.
(28) P. Lacoste, Cultura e intelligence: un progetto per l’Università, cit., pag. 685.
(29) D. Cole, Sorveglianza senza controlli, in "L’Espresso", 9.1.2003, pag. 42, intervista di P. Pontoniere.
(30) Fino al 1995 (anno dell’istituzione della rivista "Per Aspera ad veritatem") non c’era nessuno strumento di comunicazione ufficiale dei Servizi. Dal 1999 la rivista è stata collocata sul sito Internet www.sisde.it e dal 7 maggio 2002 è attivo il sito dell’intelligence italiana www.serviziinformazionesicurezza.gov.it. Da questo numero la rivista del Sisde viene venduta anche in libreria. Forse, in aggiunta a questi strumenti, anche l’istituzione di un portavoce ufficiale dei Servizi potrebbe essere uno strumento adeguato, soprattutto per evitare distorsioni sulle informazioni e coinvolgimenti impropri.
(31) L’ISIMM è l’Istituto per lo Studio dell’Innovazione nei Media e per la Multimedialità, fondato nel 1991 ed il cui Presidente è Enrico Manca.
(32) Questo pone anche ovviamente un altro problema: È ovvio che se c’è chi diffonde una notizia riservata, significa che c’è chi l’ha fornita. Tra l’altro, per chi tradisce un dovere di riservatezza scattano le sanzioni penali ma su questo finora si è fatto molto poco. Né chi riceve l’informazione e la divulga può comodamente trincerarsi solo dietro la tutela della fonte, ma si deve anche fare carico di un problema etico.
(33) M. Lowenthal, Intelligence - From Secrets to Policy, CQ Press, Washington 2000.
(34) A questo proposito, vedi il Quaderno Speciale di Limes "Gli Stati mafia", supplemento al n. 2/2000, maggio 2000.
(35) J. Ziegler, I signori del crimine, Marco Tropea Edizioni, Milano 2000.
(36) U. Rapetto - R. Di Nunzio, L’Atlante delle spie, Bur, Milano 2002, in particolare i capitoli "Lo spionaggio nella letteratura" (pagg. 191- 215), "Lo spionaggio al cinema" (pagg. 216-260) e "Lo spionaggio nei fumetti" (pagg. 261- 272).
(37) L. Pisani, La spia e il presidente, Sperling & Kupfer, Milano 2002. Liaty Pisani ha creato l’agente Ogden, rappresentante di un’organizzazione mercenaria di intelligence, ed ha pubblicato prima all’estero e poi in Italia.
(38) Al di là dei luoghi comuni storiografici e/o letterari, alcuni specifici episodi di deviazione, in gran parte riferiti ad anni passati, sono stati in effetti oggetto dell’attività di controllo parlamentare. Il COPACO nel "Primo rapporto sul sistema di informazione e sicurezza", comunicato alla Presidenza il 6.4.1995, evidenzia "Quattordici casi emblematici di deviazione del servizio segreto militare", così riportati nell’ordine: Le schedature illegittime del SIFAR; Le false informazioni del SID relative alla strage di Piazza Fontana; La vicenda di Giannettini; Episodi di depistaggio; Il deposito di materiale bellico ad Aurisina; Il depistaggio delle indagini sulla strage di Peteano; La vicenda di Augusto Cauchi; La vicenda di Federigo Mannucci Benincasa; I rapporti di Pecorelli con i Servizi; I depistaggi delle indagini sulla strage di Bologna; I Servizi e la loggia P2; L’archivio uruguayano di Licio Gelli; Il Supersismi e l’attività di Francesco Pazienza; I documenti sulla VII Divisione e su Gladio.
(39) A questo riguardo, sottolineo, tra gli altri, il Master in Opinion intelligence and Survey Technology, proposto dalla Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università di Padova, che riguarda ricerche ed analisi quantitative e qualitative finalizzate all’adozione di decisioni efficaci (www.unipd2.it).
(40) Secondo Marvin Minsky, considerato uno dei fondatori di questa disciplina, per Artificial Intelligence si intende "quel settore dell’informatica che cerca di riprodurre nei computer quel tipo di comportamenti che, quando sono assunti dagli esseri umani, vengono generalmente considerati frutto della loro intelligenza". Sono molto interessanti alcune applicazioni dell’Artificial intelligence allo specifico settore dell’intelligence governativa. A proposito vedi A. Zanasi, Nuove forme di guerra, nuove forme d’intelligence: text mining" in L. S. Germani (a cura), L’intelligence nel XXI secolo, Numero speciale di "Modernizzazione e Sviluppo", Quaderni del Centro Studi "Gino Germani", gennaio-dicembre 2000, pagg. 397-421.
(41) "Un anno di rodaggio, uno di sperimentazione ed è già "master". Per la precisione, "Master in Peacekeeping management": è questa la denominazione del Corso post-universitario organizzato dalla Facoltà di Scienze Politiche e che quest’anno avrà una durata di 6 mesi, contro i 4 delle due scorse sessioni. Dalla scuola sono già usciti 42 "specialisti", passati attraverso approfondimenti teorico-pratici nei settori legati alla gestione delle emergenze e agli interventi di soccorso, all’assistenza umana e all’aiuto ai rifugiati, alla salvaguardia dei diritti umani, al monitoraggio elettorale e all’assistenza nei progetti di cooperazione". C. Laugeri, La pace nel mondo, in "La Stampa", 28.9.2002.
(42) M. Calandri, L’università che laurea i Perry Mason, in "Il Venerdì di Repubblica", dicembre 2002, pagg. 55-6.
(43) P. Rondo Brovetto, Le relazioni tra imprese e amministrazioni pubbliche, Egea, Milano 1996, pag. 400 e segg.
(44) Pierre Lacoste ha individuato "cinque tratti caratteristici della cultura francese dell’intelligence", che possono così definirsi: 1) le ambizioni francesi non coincidono con le capacità nazionali; 2) i governi sono diffidenti verso i Servizi (dal caso Dreyfus in poi); 3) i Servizi sono stati tradizionalmente gestiti dai militari e quindi i civili sono diffidenti; 4) la cultura operativa è stata privilegiata a discapito dell’analisi e dello studio delle informazioni; 5) l’attività di intelligence è stata politicizzata ad uso interno (tanto che i Servizi vengono considerati quasi come delle "polizie politiche"). P. Lacoste, Cultura e intelligence: un progetto per l’Università, cit., pagg. 677-9.
(45) Teoria esposta anche in N. Tranfaglia, Un capitolo del "doppio Stato". La stagione delle stragi e dei terrorismi 1969-1984 in F. Barbagallo, Storia dell’Italia repubblicana, Einaudi, Torino 1997. P. Cucchiarelli - A. Giannulli, Lo Stato parallelo, Roma 1997. Argomenti critici, fondati su tale impianto, si trovano in P. Melograni, Dieci perché sulla repubblica. Per capire l’Italia dal 1943 ad oggi, Rizzoli, Milano 1994 e una efficace risposta si trova in G. Tedeschi, Complottomania in "Liberal", agosto-settembre 2002, pagg. 14-21.
(46) Secondo Cossiga si tratta di "subculture dietrologiche che ancora inquinano non solo la vita politica del Paese, e non solo la cultura storica, ma perfino la presa di coscienza e la risoluzione dei problemi della nostra intelligence e della security". F. Cossiga, Prefazione, in R. D. Steele, Intelligence, cit., pag. 7.
(47) C. Tilly, Sulla formazione dello Stato in Europa, riflessioni introduttive, in C. Tilly (a cura), La formazione degli Stati nazionali nell’Europa continentale, Il Mulino, Bologna 1984.
(48) "Le cause di questa ambivalenza dello Stato italiano, forte con i deboli e debole con i forti, sono state individuate nella formazione dello Stato italiano per iniziativa regia, senza partecipazione popolare; nella debolezza delle classi dirigenti…; nelle ambiguità della cultura, specialmente quella giuridica, pronta verso l’ossequio all’autorità dello Stato ma disattenta nel rilevarne le debolezze; nella precarietà degli equilibri tra i poteri, con un Parlamento nominalmente onnipotente, ma sostanzialmente incapace di assicurare l’esecuzione delle proprie decisioni; governi instabili; burocrazie dissestate…; giudici o poco indipendenti o troppo lenti nel dare giustizia". S. Cassese, Lo Stato introvabile, Donzelli, Roma 1998, pag. 19.
(49) R. D. Putnam, La tradizione civica nelle regioni italiane, Mondadori, Milano 1993, pag. 216.
(50) Ida Magli, Contro l’Europa, Bompiani, Milano 1997, pagg. 121-5.
(51) L. Ornaghi - V. E. Parsi, Lo sguardo corto, Laterza, Roma-Bari 2001.
(52) Molto interessanti i seguenti numeri di Limes: "A che serve l’Italia", n. 4/94, "L’Italia tra Europa e Padania", n. 3/96, "L’Italia mondiale", n. 1/98, "L’Italia dopo Genova", n. 4/2001, "Italia stile libero", n. 5/2002. Anche Rizzi I. (a cura), Il futuro della nazione, Stampa Inedita, Milano 1998.
(53) G. Amato, Prefazione in F. Martini, Nome in codice: Ulisse, Rizzoli, Milano 1999, pag. VI-VII.
(54) F. Martini, Nome in codice: Ulisse, cit., pagg. 16-17.
(55) L’Ecole Nationale d’Administration venne fondata nel 1945 da De Gaulle ed il primo direttore provvisorio fu Michel Debré (www.ena.fr).
(56) Più che al celeberrimo romanzo di Choderlos de Laclos, si fa riferimento al testo di R. Siebert (a cura), Relazioni pericolose, Rubbettino, Soveria Mannelli 2000, in cui si analizza il rapporto tra criminalità e sviluppo nel Mezzogiorno, ma i temi trattati hanno validità generale.
(57) Il caso Andreotti è esemplare. Tra gli innumerevoli testi scritti sull’argomento citiamo, tra i tanti, L. Jannuzzi, Il processo del secolo. Come e perché è stato assolto Andreotti, Mondadori, Milano 2001 e N. Tranfaglia, La sentenza Andreotti. Politica, mafia e giustizia nell’Italia contemporanea, Garzanti, Milano 2001.
(58) F. Cossiga, Prefazione, cit., pag. 5.
(59) Ibidem.
(60) S. Cassese, Lo Stato introvabile, cit., pag. 20.
(61) S. Romano, Storia d’Italia dal Risorgimento ai nostri giorni, TEA, Milano 2001.
(62) G. Barbacetto, Il Grande Vecchio. Dodici giudici raccontano le loro inchieste sui grandi misteri d’Italia da Piazza Fontana a Gladio, Baldini e Castoldi, Milano 1993.
(63) R. Faenza, Il Malaffare, Mondadori, Milano 1978.
(64) G. Flamini, Il partito del golpe, Bovolenta editore, Ferrara 1981-1985.
(65) G. Boatti, Le spie imperfette, Rizzoli, Milano 1987.
(66) F. Casson, Lo Stato violato, Il Cardo, Venezia 1994.
(67) L. Cavallo, La strategia giudiziaria dei poteri occulti, Human Rights, Parigi 1992.
(68) A. Cipriani - G. Cipriani, Sovranità limitata. Storia dell’eversione atlantica in Italia, Edizioni Associate, Roma 1991.
(69) G. Cipriani, I mandanti, Editori Riuniti, Roma 1993.
(70) R. Pesenti (a cura), Le stragi del Sid, Mazzotta editore, Milano 1974.
(71) F. Clementi - A. Musci, Segreto di Stato. Dal caso Sifar alla giustizia negata di Ustica e Bologna, Editori Riuniti, Roma 1990; A. Paloscia, I segreti del Viminale, Newton & Compton, Roma 1994.
(72) M. Coglitore - S. Scarso (a cura di), La notte dei gladiatori, omissioni e silenzi della Repubblica, Calusca edizioni, Padova 1992.
(73) G. Barbacetto, Il grande vecchio, Baldini e Castoldi, Milano 1993.
(74) P. Cucchiarelli - A. Giannuli, Lo Stato parallelo. L’Italia "oscura" nei documenti della Commissione Stragi, Gamberetti, Milano 1997.
(75) G. De Lutiis, Il lato oscuro del potere, Editori Riuniti, Roma 1996.
(76) S. Delle Chiaie - A. Tilgher, Un meccanismo diabolico, Edizioni Publicondor, Roma s.d..
(77) E. Fraenkel, Il doppio Stato, Einaudi, Torino 1983.
(78) G. Galli, Affari di stato, Kaos Edizioni, Milano 1991.
(79) G. Galli, La regia occulta. Da Enrico Mattei a Piazza Fontana, Marco Tropea Editore, Milano 1996.
(80) L. Lanza, Bombe e segreti. Piazza Fontana 1969, Elèutera, Milano 1997.
(81) C. Palermo, Il quarto livello, Editori Riuniti, Roma 1996.
(82) F. Pazienza, Il disubbidiente, Longanesi, Milano 1999.
(83) U. Pecchioli, Tra misteri e verità, Baldini e Castoldi, Milano 1995.
(84) S. Romano, Le Italie parallele, Longanesi, Milano 1996.
(85) C. Rossetti, L’attacco allo Stato di diritto. Le società segrete e la costituzione, Liguori, Napoli 1994.
(86) M. Torrealta, La trattativa, Editori Riuniti, Roma 2002.
(87) F. Cicchitto - G. Da Rold - F. Gironda, La disinformazione in Commissione Stragi, Bietti, Milano 2002.
(88) N. Bobbio, La democrazia e il potere invisibile, in Il futuro della democrazia, Einaudi, Torino 1984.
(89) G. Cipriani, Lo Stato invisibile, Sperling e Kupfer, Milano 2002.
(90) U. Fragola, L’amministrazione invisibile. I problemi giuridici dell’apparato dei Servizi segreti, Edizioni Scientifiche italiane, Roma 1991.
(91) È il titolo del n. 5/2002 di "Limes". Riportato anche nella nota n. 50.
(92) Editoriale senza firma, Italiani di tutto il mondo..., in "L’Italia mondiale", "Limes", n. 1/98, pag. 8.
(93) "Circa il rapporto Servizi-Magistratura, le scelte adottate in Germania, Francia e Gran Bretagna mi sembrano ben rispondenti alla soluzione del problema. Con i Servizi dialoga una sola Procura, che è anche la sola ad avere accesso alla documentazione di questi organismi segreti. Finirebbe così una buona volta l’assurdo che, anche per l’arrendevolezza dei presidenti del consiglio e degli organi di governo, qualsiasi sostituto procuratore possa per qualsiasi motivo curiosare negli archivi dei Servizi. Questa licenza di accesso alle carte, che è iniziata con la storia di Gladio, non è un fatto secondario. Non c’è "casa di vetro" che tenga: il prezzo è la rottura con tutti i Servizi alleati ed amici. Un prezzo che nessun Servizio, neanche la Cia, può permettersi di pagare". F. Martini, Nome in codice: Ulisse, cit., pag. 251.
(94) "Non è solo una questione di parole, ma di fatti. Posso citarvi tra virgolette il giudizio espresso da alcuni responsabili dell’intelligence americana, che hanno definito il vostro contributo nella lotta al terrorismo "molto utile e sorprendente". Il termine sorprendente si riferisce al fatto che avete fornito informazioni rilevanti, da parti del mondo dove gli americani non si aspettavano che i vostri servizi segreti fossero così radicati. Le stesse fonti poi ammettono che sbagliano a sorprendersi, perché con la tragica esperienza fatta dall’Italia durante il terrorismo negli anni di piombo, bisognava aspettarsi la vostra preparazione a contribuire alla nuova sfida". Dichiarazione di E. Luttwak raccolta da P. Mastrolilli, Gli americani ci amano ma non ci prendono troppo sul serio, "Italia stile libero", in "Limes", n. 5/2002, pag. 140.
(95) Oltre a Roma e Milano, anche Trieste è stata teatro di molte e complesse operazioni (Cfr. S. Maranzana, Passaggio a nord est, Hammerle, Trieste 1998).
(96) G. De Lutiis, Storia dei servizi segreti in Italia, Editori Riuniti, Roma 1991, pag. 42, pagg. 327-331.
(97) C. Andrew con V. Mitrokhin, L’archivio Mitrokhin, Rizzoli, Milano 1999, pagg. 575-588. Nell’appendice vengono riportati I documenti dell’archivio Mitrokhin in Italia, pagg. 669-708.
(98) A. Musci - M. Minicangeli, Breve storia del Mossad, Datanews, Roma 2001, pagg. 95- 107.
(99) Sentenza della II Corte di Assise di Roma, del 3.7.2001, con la quale vengono assolti Fulvio Martini, Paolo Inzerilli e Gianantonio Invernizzi, riportata integralmente in F. Cicchitto - G. Da Rold - F. Gironda, La disinformazione in Commissione Stragi, cit., pagg. 381-463. Si è invece poco parlato della "Gladio Rossa". A tale proposito, G. P. Pellizzaro, Gladio Rossa, Edizioni Settimo Sigillo, Roma 1997 e G. Donno, La Gladio Rossa del PCI (1945-1967), Rubbettino, Soveria Mannelli 2001.
(100) U. Beck, La società del rischio, Carocci, Roma 2000.
(101) F. Cossiga, Abecedario, Rubbettino, Soveria Mannelli 2002, pagg. 66- 68.
(102) S. Baiocchi, Frattini: rivedere l’Intelligence per combattere il terrorismo, in "La Padania" del 23.4.2002. Presentazione del volume "Crimine e soldi" - I rapporto DNA-DIA-Bocconi su criminalità e finanza in Italia.
(103) R. D. Steele, Intelligence, cit., pag. 34.
(104) A. Toffler riportato in R. D. Steele, Intelligence, cit..
(105) Non per nulla afferma Alvin Toffler che "l’intelligence in quanto capacità di preavvertire e di comprendere sarà il punto cruciale della lotta mondiale per il potere del futuro" e, quindi, secondo Robert D. Steele, sarà proprio l’intelligence che "stabilirà chi vince e chi perde nel XXI secolo", mentre, riportando il politologo Patrick Lloyd Hatcher dell’Università di San Francisco, il giornalista Massimo Franco ritiene che proprio l’intelligence sarà "il campo di battaglia dove si vince o si perde".
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