GNOSIS
Rivista italiana
diintelligence
Agenzia Informazioni
e Sicurezza Interna
» ABBONAMENTI

» CONTATTI

» DIREZIONE

» AISI





» INDICE AUTORI

Italiano Tutte le lingue Cerca i titoli o i testi con
Per Aspera Ad Veritatem n.25
Open Secret

Stella Rimington - Arrow Books, London, 2001



La pubblicazione nel Regno Unito dell’autobiografia di Stella Rimington, già Direttore Generale del British Security Service nei primi anni novanta, meglio conosciuto come MI5, ha destato, prima ancora che il volume fosse distribuito nelle librerie, nel settembre del 2001, contrastanti prese di posizione.
Curiosamente, in quanto non si trattava certamente del primo caso di pubblicazione di un libro di memorie da parte di un altissimo responsabile di un’agenzia di intelligence, trascorso un certo tempo dal termine del proprio incarico. Tuttavia, si è per circa due anni pubblicamente discusso in Gran Bretagna se quella che i media avevano ironicamente definito housewife superspy avesse o meno il diritto di pubblicare, ovvero, come secondo alcuni, l’obbligo di tacere.
Questo genere di proposte letterarie, in effetti, hanno sempre esercitato grande appeal su un vasto pubblico, non solo di addetti ai lavori, vuoi per la speranza invero poco realistica di trovare rivelato qualche segreto di stato, vuoi per l’intrigante sensazione di accedere, attraverso le parole di un protagonista, a stanze ritenute inaccessibili. Fatto è che il libro è stato comunque dato alle stampe, in un testo finale ampiamente rivisto di cui è stata autorizzata la pubblicazione, dopo fughe di notizie, anticipazioni giornalistiche e un lungo percorso burocratico nei palazzi di Whitehall che la protagonista stessa definisce kafkiano. Anche se in via di principio il governo britannico ha disapprovato la decisione di pubblicare il libro, la Rimington si è giovata del supporto convinto di tutti coloro che avevano considerato come tale pubblicazione, senza rischiare il minimo vulnus alla sicurezza nazionale, avrebbe potuto contribuire a rafforzare un maturo rapporto tra i Servizi d’intelligence e il pubblico, secondo le esigenze di una moderna democrazia, ridimensionando il culto del segreto all’ambito sicuramente più al passo con i tempi del segreto necessario.
Occorre d’altro canto considerare che almeno due circostanze rendevano e rendono la testimonianza di Stella Rimington particolarmente interessante. La prima, legata alla circostanza che l’Autrice è stata la prima donna giunta al vertice di un servizio segreto, nonchè la prima persona in quella posizione il cui nome sia stato reso pubblico in Gran Bretagna. La seconda, connessa alle profonde trasformazioni vissute dal security service nella prima parte degli anni novanta quando, pur sotto la pressione dell’emergenza terroristica nordirlandese e di tanti problemi sociali che hanno attraversato la Gran Bretagna in quel frangente storico, è stato rapidamente trasformato da una struttura fondamentalmente burocratica e chiusa ad un servizio pubblico efficiente, con una cultura nuova, comunicativo con l’esterno. Una nuova legge (security service act 1989) una nuova sede (Thames House nella Central London), un impulso nuovo al reclutamento, ai cui criteri sono dedicate pagine di grande interesse, ed infine la cd openess, apertura al mondo esterno, costituiscono alcuni dei passaggi essenziali della gestione di Stella Rimington.
Per una singolare coincidenza, open secret è stato pubblicato tre giorni prima gli eventi drammatici dell’undici settembre 2001. Ciò ha dato l’opportunità di arricchire le successive edizioni di una brillante prefazione, dal titolo Reflections on september 11th 2001.
In undici pagine dense di contenuti Stella Rimington fa il punto su tutte le questioni, le domande, gli interrogativi che quegli eventi hanno posto. Ciò attraverso una lucida analisi del fenomeno terroristico e delle difficoltà dell’intelligence di ben equilibrare l’apporto delle fonti umane e della tecnologia per conseguire il prodotto informativo. Chi ha sbrigativamente parlato di fallimento dell’intelligence non ha considerato, è l’opinione dell’Autrice, l’estrema difficoltà di penetrazione dell’ambiente terroristico di ispirazione islamica radicale. L’undici settembre, in realtà, ha anche significato nella nuova fase storica la necessità di rivedere gli equilibri tradizionali tra tutela delle libertà civili ed esigenze di sicurezza, equilibri che costituiscono il momento forse più delicato del funzionamento della democrazia, evidenziando inoltre quanto importante sia, in un’ottica di coesione sociale, il ruolo dei mass-media.
Per il resto, il volume si snoda secondo i tradizionali passaggi di un racconto autobiografico.
Ad una prima parte dedicata all’infanzia segnata dalla guerra e alle prime esperienze lavorative, con il trasferimento in India dove avviene il primo contatto (ed impiego part-time) con il security service ( 1965), segue la descrizione del ritorno a Londra nel 1969 e l’avvio di un lungo percorso nel Servizio che la porterà a ricoprire incarichi di vertice nel settore del controspionaggio e del controterrorismo, fino alla nomina a vice direttore ed infine alla posizione apicale, lungo ventisette anni di carriera. Occorre segnalare che la descrizione dei vari incarichi e dell’ambiente di lavoro è estremamente affascinante, connotata da acute descrizioni psicologiche e spiccato senso dell’humour e dell’ironia, con frequenti riferimenti alla condizione lavorativa del sesso femminile e ai risvolti sulla vita privata della realtà dell’impiego in un Servizio. D’altro canto, il racconto è sempre ben contestualizzato nella fase storica di riferimento, e ciò rende assai attrattivo seguire la trama, ricca di riferimenti descrittivi ad operazioni d’intelligence di grande importanza, soprattutto relative al periodo della guerra fredda, che Stella Rimington ci fa conoscere attraverso gli occhi del protagonista, senza rivelare segreti ma attraverso un dietro le quinte suggestivo e non di rado emozionante. Open secret è insomma un libro veramente ben scritto, purtroppo non ancora disponibile in un’edizione italiana, e di piacevolissima lettura.
Il lettore si troverà a navigare non solo nelle pagine di un’interessantissima autobiografia, ma in un vero e proprio racconto reso vivo da ampi riferimenti storici e politici, anche concernenti la storia di uno dei Servizi più antichi e prestigiosi del mondo (1909), proposti con l’acutezza di un personaggio di grande spessore che ha ricoperto al suo interno incarichi al massimo livello e responsabilità.



© AGENZIA INFORMAZIONI E SICUREZZA INTERNA