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Per Aspera Ad Veritatem n.22
Passaggio a nord est. Spie e criminali attraverso Trieste dal 1940 al 2000

Silvio Maranzana - Hammerle Editori, Trieste, 2001



L'Autore, giornalista presso il quotidiano Il Piccolo di Trieste, con l'accuratezza e la precisione proprie del cronista ha svolto alcune indagini sulle trame internazionali che hanno avuto come punto nodale il capoluogo giuliano a partire dalla II Guerra Mondiale.
Dall'interessante ed in alcuni tratti anche inquietante percorso, ricostruito sul filo della storia e della cronaca, emerge il ritratto di una città di confine, “teatro di molte storie” e crocevia di attività di spionaggio, di traffici illeciti di ogni genere, nonché di personaggi contornati da un'aura romanzesca, legati alla criminalità organizzata e ai governi balcanici.
Allo studio condotto dall'Autore è attribuibile il valore di un prezioso approfondimento dei legami più o meno occulti che hanno caratterizzato la nostra società a partire dal dopoguerra, dall'osservatorio del microcosmo rappresentato dalla città di Trieste. Sottolineando, infatti, i tratti riconducibili alla vita sociale, politica ed economica, Maranzana tenta di mettere in luce le verità del passato per recuperarne la memoria, fondamento essenziale di una società migliore.
Il libro, tuttavia, assume anche il valore di approfondita analisi nel momento in cui affronta, nella Prima Parte, alcuni temi, quali l'occupazione nazista, l'amministrazione anglo-americana, gli attentati e le rappresaglie naziste, che riportano alla luce, tra l'altro, anche connivenze ed omertà di ampi settori della società dell'epoca.
Ed è così che, muovendo dall'infaticabile attività di ricerca dei criminali nazisti condotta da Simon Wiesenthal, l'Autore richiama l'attenzione del lettore su alcuni episodi di scarsa collaborazione delle stesse Autorità giudiziarie italiane o sulla discussa e controversa ipotesi secondo cui alcuni particolari segmenti del Vaticano avrebbero coperto la fuga dall'Italia di numerosi criminali di guerra nazisti attraverso la cosiddetta “via dei conventi”.
L'inchiesta condotta da Maranzana è senza dubbio di estremo interesse per ricostruire il rocambolesco viaggio del tesoro trafugato dai nazisti alla comunità ebrea triestina durante l'occupazione della città. Molto toccanti sono del resto le pagine riguardanti uno degli aspetti più dolorosi e cruenti dell'ultimo dopoguerra, quello delle foibe, quando persero la vita migliaia di italiani del versante sloveno.
La seconda parte del testo si rivolge all'attualità più recente ed anche al futuro, delineando una lucidissima analisi, arricchita da interessanti spunti di cronaca, delle minacce rappresentate dallo spostamento dei traffici illeciti della malavita organizzata dall'Italia meridionale verso il golfo di Trieste. L'Autore riferisce circa l'insediamento della mafia in Istria - favorito dallo smembramento della ex-Jugoslavia - e la conseguente possibilità di riciclare denaro sporco nei numerosi Casinò della costa per poi considerare l'ampia disponibilità sul mercato di armi a basso costo, come pure il fatto, assolutamente non trascurabile, che per la criminalità organizzata questa zona possa rappresentare una testa di ponte per espandersi in Europa orientale.
Un intero capitolo è dedicato, infine, al traffico di materiale nucleare, ritenuto l'ultima frontiera della criminalità organizzata e fertile terreno conteso da tutte le organizzazioni per il radicato connubio di interessi.
Lo studio di Maranzana, seppure incentratosi sul ruolo svolto da Trieste, offre un contributo prezioso e dà la possibilità di conoscere dure verità su alcune delle pagine più discusse della nostra storia.
Tutto ciò deve indurre il lettore a riflettere perché il percorso della verità, della memoria e della coscienza, anche quando doloroso, è il passaggio ineludibile per ogni progresso.



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