GNOSIS
Rivista italiana
diintelligence
Agenzia Informazioni
e Sicurezza Interna
» ABBONAMENTI

» CONTATTI

» DIREZIONE

» AISI





» INDICE AUTORI

Italiano Tutte le lingue Cerca i titoli o i testi con
Per Aspera Ad Veritatem n.21
Dopo la democrazia

Ralf Dahrendorf - Editori Laterza, Roma, 2001





L'interessante volume viene presentato, a cura di Antonio Polito, in veste di intervista a Ralf Dahrendorf, membro della Camera dei Lords, nonché sociologo e politologo di livello mondiale, prendendo le mosse dalla consapevolezza che stiamo assistendo ad una profonda crisi della democrazia intesa in senso classico.
L'Intervistato si chiede, in primo luogo, come gestire il dibattito pubblico in un'epoca "post-democratica" - caratterizzata da una diminuzione del potere reale di autogoverno da parte del popolo, del demos - epoca in cui, tuttavia, i principi della democrazia restano essenziali ed irrinunciabili.
Per raggiungere tale obiettivo, Dahrendorf ritiene che "sia possibile il cambiamento senza violenza; che il potere sia controllato; e che la gente possa avere voce in questo processo".
Secondo l'Intervistato "la democrazia è un insieme di istituzioni finalizzate a dare legittimità all'esercizio del potere politico" e la crisi attuale di essa non può prescindere da una crisi di controllo e di legittimità dinanzi ai nuovi sviluppi economici e politici, in una stretta relazione tra crisi della democrazia e crisi degli Stati-nazione.
Diventa, allora, necessario volgere l'attenzione verso quegli elementi dell'ordine liberale - quali la rule of law - che non sono direttamente riconducibili alla democrazia, ma che, includendo una serie di regole anche di ordine internazionale, consentono di applicare i principi della democrazia a spazi politici più ampi dello Stato-nazione.
Particolare interesse riveste, per gli spunti di riflessione che offre, il capitolo dedicato alla democrazia in Europa. In esso Dahrendorf precisa, in primo luogo, che l'Unione europea, nonostante le similitudini culturali tra i vari Paesi che la compongono, non potrà mai essere considerata una sorta di Stati Uniti d'Europa e ciò anche in ragione del fatto che, "la prima preoccupazione di coloro che progettarono ed edificarono il nuovo edificio fu piuttosto la necessità di costruire" - insieme ai vari organismi che la compongono - "un efficiente meccanismo per prendere decisioni".
Col tempo ci sono state modificazioni ed adattamenti alla costruzione originale e, secondo Dahrendorf, in futuro, per garantire quel cambiamento auspicato, è necessario porre precisi limiti temporali alla permanenza in posizioni di potere nel contesto delle organizzazioni internazionali o sovrananzionali, avendo anche cura di istituire organismi tecnici indipendenti qualificati cui rivolgersi per intervenire su questioni altamente tecniche o specialistiche.
In altri termini, c'è bisogno di "un intero e nuovo sistema di regole, e di una notevole inventiva e creatività istituzionale".
Va considerato, comunque, che se l'Autore ritiene tale visione indubbiamente pessimistica, considera anche certamente ottimistica quella tesi di democrazia radicale che idealizza un passato nel quale cittadini adulti e maturi dibattevano della cosa pubblica riunendosi nell'agorà. Il diritto democratico era allora esercitato solo da un numero limitato di persone titolate a partecipare e decidere: il demos della polis non includeva, infatti, schiavi, nullatenenti, donne, giovani e malati.
Se una simile immagine idealizza il demos e, dunque, non può essere considerata oggettivamente corretta, Dahrendorf sostiene, altresì, la necessità di sottolineare che governo rappresentativo e democrazia parlamentare devono essere considerati una vera e propria conquista nella storia dell'umanità, anche a dispetto delle critiche evidenziate e dei problemi esaminati.
Questo deve indurre a ritenere, inoltre, che tutti gli aspetti di crisi individuati ed analizzati dal politologo inglese non debbono modificare il desiderio di credere in un'ulteriore evoluzione futura perché persiste il bisogno estremo, per tutti, di luoghi in cui il dibattito politico venga condotto in maniera organizzata e meditata.



© AGENZIA INFORMAZIONI E SICUREZZA INTERNA