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Per Aspera Ad Veritatem n.18
Danimarca - Il sistema di intelligence




Premessa
Attualmente in Danimarca esistono due Servizi di intelligence ai quali è affidato il compito di tutelare gli interessi e la sicurezza nazionale. Essi sono: il "Politiets Efterretningstjeneste", (P.E.T. - Servizio di Sicurezza interno), che si configura come un Dipartimento del National Commissioner (Dipartimento di intelligence della Polizia di Stato), posto alle dirette dipendenze del Ministro di Giustizia il quale è responsabile della politica informativa generale del Servizio di fronte al Governo; il "Forsvarets Efterretningstjeneste" (F.E. - Servizio di Intelligence della Difesa danese) che si occupa di garantire la sicurezza militare del Paese, posto alle dipendenze del Capo della Difesa (Chief of Defence) (vds. schema in all. 1).
Nell'espletamento dei rispettivi compiti istituzionali i Servizi di intelligence nazionale operano sotto il diretto controllo del Comitato Parlamentare istituito con Legge n. 378 del 6.7.1988. I Servizi, pur nelle rispettive e definite sfere di competenza, si offrono reciproca assistenza e collaborazione.

Politiets Efterretningstjeneste (P.E.T.)
Il P.E.T. E' un servizio di sicurezza interna che ha il compito di contrastare ogni minaccia che possa rappresentare un pericolo per la sicurezza nazionale e l'ordine democratico della Danimarca. Nell'ultimo decennio, con la fine della Guerra Fredda e a seguito degli importanti mutamenti dell'ordine mondiale, le minacce correlate alla sicurezza interna della Danimarca sono cambiate ed è emerso l'interrogativo se l'attività di intelligence del P.E.T., in particolare il controspionaggio, dovesse essere in qualche modo modificata. Tuttavia, se da un lato le minacce tradizionali sono diminuite, altre sono emerse all'attenzione del P.E.T., il cui compito è quello di conformarsi costantemente alle necessità emergenti di volta in volta dal nuovo assetto politico mondiale.

Cenni storici
Nel 1939 è stato istituito un Servizio di intelligence nazionale denominato The Security Police (SIPO) posto alle dipendenze del National Commissioner Police (Capo della Polizia Nazionale). Nel 1945, cessata l'occupazione della Danimarca, il SIPO è stato nuovamente ricostituito e chiamato "National Commissioner‘s Intelligence Department" (REA) (Dipartimento di Intelligence del National Commissioner). Nel 1951, a seguito di una riorganizzazione generale delle agenzie di intelligence, il Servizio ha assunto la denominazione di Politiets Efterretningstjeneste (P.E.T.). Per un periodo di tre anni, dal 1955 al 1958, il PET è stato un'agenzia distaccata, ma a partire da quest'ultima data il Servizio è stato nuovamente incorporato nel National Commissioner configurandosi come un Dipartimento della Polizia di Stato. Successivamente, dal 1960 al 1966 il P.E.T. ha anche assorbito il lavoro di intelligence dei distretti di Polizia di Copenhagen, Frederiksberg, Sondre e Nordre Birk e la sua competenza ha assunto carattere nazionale. Nel 1969 il P.E.T. ha aperto uffici provinciali.
Il ruolo e la struttura attuale del P.E.T.
Il ruolo istituzionale del Servizio di Sicurezza interna danese (P.E.T.), in adempimento ai compiti di intelligence conferiti dal Ministro di Giustizia, è "monitorare, prevenire e combattere ogni piano o azione che si presume possa rappresentare un pericolo o una minaccia per la sicurezza, l'indipendenza della Nazione, l'ordine sociale e democratico". Tale compito si concretizza soprattutto nell'attività di contrasto ai reati contemplati nei capitoli 12 e 13 del Codice Penale. Questi reati sono in particolare: lo spionaggio, il terrorismo e la sovversione. L'attività investigativa del P.E.T. E' svolta principalmente a scopo preventivo. Gli elementi informativi raccolti vengono analizzati e costituiscono la base per valutare il livello di minaccia al fine di scoprire, individuare e prevenire progetti o azioni sovversive.
Il P.E.T. svolge anche compiti attinenti alla sicurezza personale dei membri della famiglia reale e del Governo, nonché assolve a funzioni di consulenza riguardanti la sicurezza nell'Amministrazione civile.
Oggi il P.E.T. E' un Department del National Commissioner (Dipartimento di intelligence della Polizia di Stato) diretto da un Deputy National Commissioner (Vice Capo di Polizia). Il Direttore riferisce direttamente al Ministro di Giustizia che impartisce le linee direttrici dell'attività di intelligence del PET. Il Servizio ha un organico di circa 300 persone (avvocati, funzionari di polizia, traduttori, tecnici e personale amministrativo) che vengono addestrati come il personale appartenente alle Forze di Polizia ma soprattutto specializzati nella conoscenza delle lingue e nei metodi investigativi. Il P.E.T. ha sede a Copenhagen.

Quadro normativo
Non esiste una normativa specifica che stabilisce le competenze del P.E.T. Le attività del Servizio sono regolamentate principalmente attraverso la Legge sull'Amministrazione della Giustizia (The Administration of Justice Act), che viene applicata anche alle Forze di Polizia. Nel 1996 il Ministro della Giustizia ha impartito nuove linee direttrici riguardanti l'attività del P.E.T., i cui dettagli precisi sono riservati e sostituiscono la Direttiva segreta del 1953. La legge disciplina inoltre alcuni metodi investigativi quali l'intercettazione delle comunicazioni e l'utilizzo di agenti. Come altri organismi pubblici il P.E.T. E' subordinato alle leggi dell'Amministrazione pubblica ed è tenuto alla trasparenza. Entrambi le leggi contengono eccezioni o meglio clausole esonerative per l'intelligence che deve essere tutelata per la sicurezza della Nazione e nei confronti dei paesi esteri.
Il P.E.T. non è legittimato ad avviare l'azione penale. Nel caso in cui dalle indagini del P.E.T. emergano sufficienti elementi per sostenere l'accusa, il caso viene deferito alle Autorità che esercitano l'azione penale e principalmente al Capo di Polizia nei distretti di Polizia locale. L'esercizio dell'azione penale secondo i criteri stabiliti nel Codice Penale ai capitoli 13 e 12 (che rappresenta il lavoro centrale per il P.E.T.), può essere attivata soltanto su autorizzazione del Ministro di Giustizia. Ciò significa che i casi sono precedentemente esaminati dal Pubblico Ministero Regionale e dal Pubblico Ministero prima di essere sottoposti all'attenzione del Ministro di Giustizia.

Compiti
Si è già riferito che il principale compito del P.E.T. E' monitorare, prevenire e combattere i reati contemplati nei capitoli 12 e 13 del Codice Penale, ovvero, per quanto concerne il capitolo 12, i reati che rappresentano una minaccia per la sovranità nazionale e la sicurezza dello Stato, mentre per quanto riguarda il capitolo 13, i reati che rappresentano un pericolo per la Costituzione e per le Supreme Autorità dello Stato, nonché per la sicurezza interna e l'ordine sociale. Il P.E.T., in virtù delle direttive emanate dal Ministro di Giustizia in materia di intelligence, concretizza il suo impegno in 5 aree principali: il controspionaggio, il controterrorismo, il controestremismo, l'antiproliferazione e la tutela della sicurezza, delle persone e dei documenti. Tra le competenze del P.E.T. rientra anche la lotta al crimine organizzato (solo se questo concerne i reati previsti nei capitoli 12 e 13 del Codice Penale).

Controspionaggio
L'attività di controspionaggio del P.E.T. mira a scoprire tale attività, ad intervenire e per quanto possibile ad impedirne lo sviluppo. La minaccia dello spionaggio esistente all'epoca della Guerra Fredda viene avvertita in maniera meno pressante, tuttavia continua a sussistere in Danimarca l'attività di spionaggio da parte di potenze straniere.

Controterrorismo
Il compito del P.E.T. nell'ambito del controterrorismo è svolgere costanti valutazioni sulla minaccia terroristica in Danimarca. Per poter esplicare tale compito il Servizio si impegna ad esercitare un controllo o monitoraggio di tutti quei settori che possono rappresentare una possibile base fertile per compiere azioni terroristiche sia in ambito nazionale, che internazionale. La situazione in Danimarca rispetto ad altri paesi europei è molto diversa e negli ultimi anni si è riscontrato soprattutto un certo incremento del terrorismo internazionale, settore in cui il P.E.T. lavora con maggior impegno. L'attività di prevenzione resta tuttavia più difficile per la dimensione internazionale del terrorismo che richiede maggiore collaborazione internazionale ed un impiego superiore di risorse.
In Danimarca la minaccia terroristica è rivolta soprattutto contro obiettivi esteri presenti sul territorio danese. Tuttavia il territorio nazionale può anche servire da base per compiere azioni terroristiche da perpetrare all'estero. Il P.E.T. svolge azione di controllo anche nei confronti dei soggetti che simpatizzano per organizzazioni terroristiche internazionali, che forniscono assistenza o asilo, o che le incoraggiano e le sostengono.

Controestremismo
È importante sottolineare che il P.E.T. si occupa soprattutto di contrastare ogni azione violenta in quanto tale e non la matrice politica che la rappresenta. Il suo compito è dunque quello di esercitare un controllo dei gruppi di estrema sinistra o destra sospettati di voler far uso "della violenza" al fine di esercitare un'influenza su questioni di rilevanza pubblica oppure nuocere al buon funzionamento dell'ordine democratico. In Danimarca esistono anche gruppi estremisti che vogliono sovvertire l'ordine sociale e che sono in stretto contatto con gruppi ad essi affini presenti all'estero noti per aver partecipato all'organizzazione di importanti attentati.

Controproliferazione
Il compito del P.E.T. E' raccogliere e valutare le informazioni relative all'intelligence al fine di conoscere quali Paesi lavorano attivamente allo sviluppo di sistemi di armamento avanzati, in che modo lavorano e quali prodotti e beni vengono ricercati per l'applicazione e lo sviluppo di questi sistemi. Il lavoro di natura principalmente preventiva si svolge in stretta collaborazione con altre agenzie e compagnie private danesi.

Tutela della sicurezza
In questo settore le competenze del P.E.T. riguardano compiti in materia di sicurezza preventiva quali il coordinamento della sicurezza (che comporta la valutazione della minaccia in situazioni ordinarie e particolari, la successiva comunicazione agli organi di polizia e le segnalazioni sulle opportune contromisure da prendere), la protezione personale (servizio di bodyguard) per la famiglia Reale i membri del Governo o altre personalità, la gestione dei documenti afferenti alla sicurezza (protezione delle informazioni classificate).
Su richiesta di altre Amministrazioni, il Servizio svolge anche "indagini di sicurezza"(vetting) per l'assegnazione di incarichi riservati o impieghi in settori delicati al fine di trasmettere eventuali controindicazioni al riguardo. Ogni informazione trasmessa dal P.E.T all'Autorità richiedente è controllata da uno speciale comitato, c.d. "Wamberg Committee".

Metodi investigativi
Il P.E.T. adotta gli stessi metodi investigativi della polizia. Essi vengono più precisamente menzionati nella Legge sull'Amministrazione della Giustizia (The Administration of Justice Act). La maggior parte delle indagini del P.E.T. comporta interrogatori o altri metodi investigativi utilizzati dalle Forze di Polizia, come anche l'impiego di mezzi più sofisticati. Questi mezzi sono ammessi ai sensi della legge "The Administration of Justice Act" che contiene specifiche norme concernenti i reati oggetto di indagine del P.E.T. che prevedono il possibile impiego dei "cosiddetti agenti" (anello essenziale per le indagini), nonché disciplinano i criteri per effettuare le intercettazioni telefoniche o utilizzare altri mezzi di comunicazione intrusivi. L'impiego di tali mezzi è circoscritto e prima di essere presentato in Tribunale richiede l'autorizzazione del Direttore del P.E.T o in sua assenza del vicario.

Analisi e registrazione
Gli elementi informativi che il P.E.T. raccoglie vengono classificati e analizzati avvalendosi anche dei sistemi informatizzati. La legge sulla gestione dei data base non è applicata ai documenti del P.E.T.. Tuttavia esistono alcuni criteri interni che sono stati in parte stabiliti dal Governo in merito ai tempi di gestione dell'informazione.

Cooperazione con altri Dipartimenti e Agenzie
Il P.E.T. ha stretti rapporti di collaborazione con altri dipartimenti di Polizia. Al di fuori dell'area di Copenhagen ogni distretto di polizia ha un punto di contatto definito per il P.E.T.
Proprio in considerazione della natura del suo lavoro il P.E.T. si avvale della stretta collaborazione della polizia, del Servizio di Intelligence di difesa danese (FE) e dei Servizi di intelligence esteri. A tal fine vengono organizzati incontri e viene utilizzata una rete di comunicazioni sicura. Le comunicazioni con le altre agenzie estere sono controllate dall'alta dirigenza del P.E.T..

Controlli (vds. scheda in all. 2)
Poiché dall'attività investigativa del P.E.T., dalla raccolta degli elementi informativi e della loro registrazione può derivare una violazione o interferenza con i diritti civili del cittadino, il Servizio viene sottoposto ad una rigida supervisione interna nonché al controllo da parte di alcuni organi.

Controllo Ministeriale
Il Ministro della Giustizia ha la responsabilità governativa generale del Servizio, impartisce (per iscritto) le linee direttrici del suo lavoro ed esercita azione di controllo sugli obiettivi prioritari e sull'operato del Servizio.

Controllo Parlamentare
Il Ministro di Giustizia riferisce direttamente al Parlamento per quanto riguarda le attività di polizia e quelle del P.E.T.. Al controllo parlamentare si affianca inoltre quello di uno speciale Comitato Parlamentare istituito ai sensi della legge 378 del 6 luglio 1988, allo scopo di controllare le attività del P.E.T. e del FE. Il comitato, composto da 5 membri del Parlamento (Folketing), scelti dai maggiori partiti presenti in Parlamento deve essere tenuto informato dal Governo sulle importanti questioni che riguardano la sicurezza e la politica estera in relazione all'attività di intelligence dei Servizi.

Controllo Giudiziario
Il P.E.T., come altri dipartimenti di polizia, è tenuto a richiedere l'autorizzazione per l'utilizzo di particolari mezzi investigativi come ad esempio le intercettazioni telefoniche.

Controllo della documentazione
Nel 1964 il Governo ha istituito un Comitato, il già citato "Wamberg Committee" composto da un Presidente e 3 membri con il compito di controllare la documentazione e la divulgazione dell'intelligence del P.E.T.. Le nuove schede relative ai cittadini esteri o danesi residenti in Danimarca devono essere precedentemente approvate dal comitato.

Controllo dell'Ufficio contabile danese (DAO)
Il controllo delle spese del P.E.T. viene effettuato dal DAO insieme alla sezione contabile del National Commissioner e al revisore contabile del Ministro di Giustizia.









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