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Per Aspera Ad Veritatem n.16
Il Telegramma Zimmermann

Jeffrey T. RICHELSON



La più spettacolare operazione d'intelligence della Prima Guerra Mondiale è stata l'intercettazione, la decodificazione e la successiva utilizzazione del Telegramma Zimmermann. Nel gennaio 1917, la guerra, che ormai si protraeva da due anni e mezzo senza una chiara supremazia di uno dei due fronti, stava attraversando un momento cruciale. Milioni di persone erano state uccise, ferite o mutilate. La situazione interna dei Paesi belligeranti era in rapido declino e gli Stati Uniti cercavano di tenersi fuori del conflitto. All'inizio della guerra il Presidente Woodrow Wilson aveva proclamato la neutralità ed era stato rieletto nel 1916 sulla base dello slogan: "Ci Ha Tenuti Fuori dalla Guerra". I britannici erano ormai praticamente convinti che, nonostante la presenza di un gruppo fortemente favorevole alla guerra guidato da Theodore Roosevelt e dal senatore Henri Cabot Lodge, gli americani sarebbero rimasti fuori del conflitto a meno che non si fosse verificato un evento in grado di unire il popolo e spingere il Paese in guerra.
Il Telegramma Zimmerman rappresentò appunto questo evento. Il 16 gennaio 1917, il Ministro degli Esteri tedesco, Arthur Zimmermann inviò un messaggio cifrato all'Ambasciatore Johann A. von Bernstorff a Washington che doveva poi trasmetterlo al Ministro tedesco Heinrich J.F. von Eckhardt in Messico (1) .
Il messaggio per la trasmissione a Washington era stato cifrato utilizzando il Codice 7500. Tuttavia, von Eckhardt non disponeva di tale codice. Dopo averlo ricevuto, egli lo decifrò e, avendo cambiato data e protocollo, lo ricodificò utilizzando il Codice 13040 (2) .
L'intercettazione britannica del messaggio avvenne grazie alle misure adottate dopo lo scoppio della guerra al fine di interferire con le comunicazioni a lunga distanza della Germania. Prima della guerra, la corrispondenza diplomatica tedesca diretta all'emisfero occidentale si svolgeva attraverso cavi transatlantici e via radio. Poche settimane dopo l'inizio della guerra, tutti i mezzi per le comunicazioni rapide, ad eccezione di quelli via radio, a disposizione della Germania vennero messi fuori uso grazie alle iniziative militari e diplomatiche dei britannici (3) .
I tedeschi disponevano di canali di comunicazione alternativi, che comportavano tuttavia gravi problemi. La potente stazione radio di Nauen, situata fuori Berlino, veniva monitorata da quattro stazioni di ascolto britanniche. Un altro canale di trasmissione includeva le stazioni di ricezione di Sayville, Long Island e Tuckerton (New Jersey). In conformità con la neutralità degli Stati Uniti, tutti i messaggi trasmessi o ricevuti da queste stazioni venivano sottoposti al vaglio del Governo statunitense, con il codice o i codici usati e copia integrale del testo di ciascun messaggio (4) .
Un altro canale di comunicazione veniva fornito dal Governo svedese. I messaggi venivano trasmessi da Berlino a Stoccolma via radio e quindi, via cavo, a Buenos Aires e poi a Washington. I messaggi risultavano parte del traffico svedese, nonostante in realtà presentassero una cifratura tedesca alla quale ne veniva aggiunta un'altra superficiale (5) .
L'ultimo canale a disposizione dei tedeschi per le comunicazioni radio passava attraverso il governo USA. Durante i periodi più critici, le comunicazioni cifrate tedesche venivano trasmesse da Berlino a Washington e da Washington a Berlino dal Dipartimento di Stato. Le comunicazioni, mascherate come traffico statunitense, venivano inviate senza che gli Stati Uniti avessero i testi integrali o i codici. I tedeschi convinsero il Dipartimento di Stato che questo sistema rappresentava l'unico mezzo per garantire la sicurezza delle comunicazioni tra Berlino a Washington. I messaggi tedeschi, tuttavia, non venivano ricodificati con il codice del Dipartimento di Stato, venivano semplicemente apposti un preambolo, l'indirizzo e la firma di un messaggio statunitense; poiché il codice USA generalmente era composto da gruppi di lettere, mentre il codice tedesco era composto da numeri, i britannici potevano facilmente distinguere i messaggi tedeschi dal traffico USA (6) .
L'importanza del messaggio spinse Zimmermann ad adottare misure speciali per garantire che giungesse a destinazione. Originariamente doveva essere inviato tramite la Svezia e con il sottomarino Deutschland. Il sottomarino subì un ritardo e Zimmermann scelse il Dipartimento di Stato quale via alternativa, inviando una versione modificata del messaggio che appariva riguardare le sue reazioni alle recenti proposte di pace del Presidente Wilson (7) .
La mattina del 17 gennaio, due giorni prima che il messaggio venisse inviato da Washington in Messico, William Montgomery e Nigel de Grey, due criptoanalisti che lavoravano presso la sezione diplomatica della "Room 40", consegnarono a Blinker Hall una copia del telegramma parzialmente decifrata usando il Code 7500. In quel momento i britannici lavoravano su entrambi i codici ma, mentre erano riusciti ad interpretare quasi globalmente il 13040, avevano ottenuto minor successo con il 7500, che si presentava molto più complesso ed era in uso da meno tempo. Inoltre, il traffico inviato con il 7500 era piuttosto limitato in quanto al codice non era stata data ampia diffusione (8) .
L'incapacità della "Room 40" di decifrare pienamente il 7500 era dimostrata dalle numerose parti lasciate in bianco nel testo del telegramma intercettato:

Segretissimo all'attenzione personale di sua Eccellenza e da consegnare al Ministro Imperiale in (Messico?) con n. 1 *** attraverso un canale sicuro.
Proponiamo di iniziare il 1° febbraio una guerra sottomarina ad oltranza. Tuttavia, nel fare ciò dovremmo cercare di mantenere gli Stati Uniti neutrali *** ? Se non riuscissimo a mettere in atto questo progetto, potremmo proporre al (Messico?) un'alleanza basata sui seguenti punti:
(condotta) congiunta della guerra
(condotta) congiunta della pace
Vostra Eccellenza, dovrebbe informare il Presidente segretamente (che ci aspettiamo) una guerra con gli Stati Uniti (probabilmente) ( *** Giappone) e nello stesso tempo di negoziare tra noi e il Giappone *** (frase indecifrabile, possibilmente "per favore dica al Presidente") che *** i nostri sottomarini costringeranno l'Inghilterra a firmare la pace in pochi mesi. Accusare ricevuta.
Zimmermann (9)

Montgomery e de Grey, nonostante gli sforzi, riuscirono a decifrare solo parte del testo. Il significato dell'intercettazione fu, tuttavia, immediatamente chiaro. Il messaggio, anche se parziale, poteva spingere gli Stati Uniti ad entrare nel conflitto. Tuttavia, qualora avesse comunicato il messaggio agli Stati Uniti, Hall sarebbe stato costretto a rivelare anche come era stato ottenuto, provando che i britannici leggevano i messaggi dei Paesi neutrali, quali erano gli Stati Uniti. Quest'ultima implicazione avrebbe provocato risentimento e avrebbe messo a repentaglio gli sforzi britannici miranti ad un'alleanza con Washington. Inoltre, fornire il messaggio nella sua forma alterata avrebbe potuto causare dubbi sulla sua autenticità con conseguenti accuse alla Gran Bretagna di aver ideato il telegramma (10) .
D'altra parte, se Hall fosse riuscito a dimostrare che il telegramma era stato acquisito in Messico, i tedeschi avrebbero dedotto che soltanto la versione consegnata a von Eckardt era stata decifrata. In quel caso i tedeschi probabilmente avrebbero continuato ad utilizzare i loro codici e la Room 40 avrebbe continuato a decifrarli. Inoltre, Hall poteva sapere o supporre che Eckardt non disponeva del Codice 7500 e che quindi von Bernstorff avrebbe dovuto ritrasmettere il messaggio di Zimmermann con un codice di più facile accesso, con il risultato di rendere disponibile la versione integrale del telegramma (11) .
All'inizio di febbraio un funzionario britannico in Messico, tramite un agente della stazione telegrafica di Città del Messico, aveva acquisito il telegramma cifrato con il Codice 13040, già interpretato dalla Room 40 (12) .
Il testo integrale era il seguente:

A partire dal 1° febbraio intendiamo avviare una guerra sottomarina ad oltranza. Nonostante ciò cercheremo di mantenere gli Stati Uniti neutrali. Nel caso ciò non si verificasse, faremo al Messico una proposta di alleanza sulle seguenti basi: gestione congiunta della guerra e gestione congiunta della pace; offerta di un generoso aiuto economico e del nostro riconoscimento della riconquista dei territori perduti in Texas, Nuovo Messico e Arizona. I dettagli conclusivi potrà definirli Lei.
Lei informerà il Presidente [del Messico] di quanto sopra con la massima segretezza non appena l'entrata in guerra degli Stati Uniti sarà certa, aggiungendo che egli dovrebbe, di sua iniziativa, invitare il Giappone ad aderire immediatamente e nello stesso tempo mediare tra noi e il Giappone.
Per favore richiami l'attenzione del Presidente verso il fatto che l'impiego ad oltranza dei nostri sottomarini offre l'opportunità di costringere l'Inghilterra a firmare la pace entro pochi mesi. Accusare ricevuta.
Zimmermann (13)
Nonostante i britannici fossero in possesso del testo integrale, contenente le considerazioni sul recupero da parte messicana dei territori del Texas, Nuovo Messico e Arizona, nutrivano tuttavia ancora dubbi sull'opportunità di passarlo agli Stati Uniti. Anche dopo la rottura delle relazioni con la Germania, avvenuta all'inizio di febbraio a causa della guerra sottomarina ad oltranza, non vi erano indicazioni circa l'intenzione degli Stati Uniti di entrare in guerra in tempi rapidi (14) .
Infine, la Gran Bretagna ruppe gli indugi. Il 22 febbraio Hall mostrò a Edward Bell, funzionario dell'Ambasciata statunitense responsabile per i rapporti con i servizi di intelligence britannici, il messaggio di Bernstoff a von Eckhardt. Due giorni dopo l'Ambasciatore Walter Hines Page telegrafò il contenuto a Wilson, con la fantasiosa spiegazione circa l'intercettazione e la decodificazione che Hall aveva fornito a Page.
Come era prevedibile, gli inglesi non posero alcun veto alla diffusione pubblica del telegramma (15) .
Il 1° marzo il New York Times titolava così: "La Germania alla ricerca di un'alleanza contro gli Stati Uniti; a tal fine interpella Giappone e Messico; il testo completo della proposta è stato reso pubblico". Sotto questo titolo era riportata la versione integrale del telegramma Zimmermann. Il Washington Post titolava: "Sventato complotto tedesco per conquistare gli Stati Uniti con l'aiuto di Giappone e Messico: particolari sul piano, avviato a Berlino il 19 gennaio, promosso da von Bernstoff, nelle mani del Presidente" (16) .
L'impatto come prevedibile fu dirompente. Tuttavia, alcuni senatori obiettarono sull'autenticità del telegramma. Il Segretario di Stato Robert Lansing telegrafò allora a Page: "Questo Governo non nutre alcun dubbio sull'autenticità del messaggio, sarebbe tuttavia molto proficuo se il Governo britannico Le consentisse di...... decifrare personalmente il messaggio originale di cui noi abbiamo ottenuto copia dall'ufficio telegrafico di Washington...... Garantisca (al Ministro degli Esteri Arthur Balfour) che il Dipartimento ha esitato prima di fare questa richiesta, ma ritiene che in tal modo rafforzerà concretamente la sua posizione e il Dipartimento potrà così dichiarare di aver ottenuto il telegramma Zimmermann tramite i suoi (17) ".
La risposta di Page del 2 marzo informava Lansing che Bell aveva decifrato personalmente il telegramma Zimmermann ed avrebbe provato la sua autenticità. Questa testimonianza non fu necessaria. Il 3 marzo, per motivi che rimangono ignoti, Zimmermann eliminò ogni dubbio riconoscendo l'autenticità del telegramma. Poco più di un mese dopo, il 6 aprile 1917, gli Stati Uniti entrarono in guerra (18) .
Probabilmente gli Stati Uniti sarebbero comunque entrati nel conflitto a fianco della Gran Bretagna alla luce della guerra sottomarina avviata dalla Germania. Tuttavia, tale strategia di guerra non coinvolgeva tutti. Inoltre, per quando gli Stati Uniti sarebbero stati pronti a entrare in guerra, le Potenze Centrali avrebbero potuto già essere uscite vittoriose dal conflitto. Il telegramma, tuttavia, indicava l'esistenza di una chiara minaccia per i territori USA nel sud-ovest e nell'ovest, facendo sì che la Germania rappresentasse una minaccia concreta per gli abitanti di quei territori. Molti ritennero che una vittoria tedesca avrebbe significato l'annessione da parte della Germania di alcune zone del Paese. Si trattava di una evidente indicazione dell'ostilità tedesca e contribuì a trasformare la "guerra dell'Europa" in una "grande guerra per la democrazia" (19) .
Il Segretario di Stato Lansing concluse che il telegramma aveva maggiore valenza della ripresa della guerra sottomarina tedesca al fine di unire l'opinione pubblica americana. Poneva "il popolo solidamente a sostegno del Governo" e rendeva la guerra "inevitabile, anche se non popolare, poiché non vi potevano essere più dubbi circa le intenzioni del Governo tedesco ai danni degli Stati Uniti" (20) .


(*) Tratto da "A Century of Spies. Intelligence in the XXth Century" di Jeffrey T. Richelson, Oxford University Press, 1995.
Traduzione a cura della Redazione.
(1) Henry F. Schorreck, "Il telegramma che cambiò la storia"; Cryptologic Spectrum, Estate 1970, pagg. 22-23.
(2) Ibid., pag. 26.
(3) Ibid. pag. 24
(4) Ibid. pag. 25; William F. Friedman e Charles J. Mendelsohn, The Zimmermann Telegram of January 16, 1917 and Its Cryptographic Background (Washington D.C.: War Department Office of the Chief Signal Officer, 1938), pag. 6.
(5) Schorreck, "Il telegramma", p. 26.
(6) Schorreck , "Il telegramma", pag. 27.
(7) Ibid; Friedman e Mendelson, "The Zimmermann Telegram", pag. 7-9.
(8) Schorreck, "Il telegramma", pag. 27.
(9) Ibid.
(10) Ibid.
(11) Ibid. pag. 28.
(12) Ibid.
(13) Barbara W. Tuchman, The Zimmermann Telegram (New York Ballantine 1984), pag. 146.
(14) Schorreck, "Il telegramma", pag. 28.
(15) Ibid. pag. 29.
(16) "Germany seeks an alliance Against Us; Asks Japan and Mexico to join her; Text of her proposal made public", New York Times, March 1, 1917, p. 1; Jules Witcover, Sabotage at Black Tom: Imperial Germany's secret war in America - 1914-1917 (Chapel Hill , N.C.: Algonquin Books of Chapel Hill, 1989), pag. 222.
(17) Schorreck , "Il telegramma", pag. 29.
(18) Ibid.
(19) Ibid., pag. 24.
(20) Ibid.

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