GNOSIS 3/2009
LA CULTURA 'STUDI' DI INTELLIGENCE Il Consiglio Nazionale per l'Intelligence: questioni ed opzioni per il Congresso |
di Nicola Pedde |
* Il documento è scaricabile gratuitamente dal sito Congressional Research Center: http://www.fas.org/sgp/crs/intel/R40505.pdf
La complessità del sofisticato sistema dell'Intelligence Community degli Stati Uniti è in larga misura poco conosciuta al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori limitandosi, la notorietà delle strutture coinvolte, alla Central Intelligence Agency o poco più.
Questo studio rappresenta un valido contributo per conoscere la storia ed il ruolo del National Intelligence Council, cui è demandato il compito di fornire consulenza di altissimo profilo all'intera comunità di Intelligence nazionale e ad alcune tra le più importanti Istituzioni pubbliche degli Stati Uniti d'America.
Parte integrante della Intelligence Community nazionale, il National Intelligence Council (NIC), organo consultivo composto da 15 membri scelti tra i più illustri e riconosciuti esperti di sicurezza del Paese.
Al NIC è demandato il ruolo di esprimere giudizi e pareri per le più alte cariche dello Stato e del sistema di Intelligence, sulle principali e più importanti questioni di interesse per la sicurezza nazionale e la difesa degli interessi strategici, politici ed economici degli Stati Uniti d'America.
Il NIC potrebbe sembrare, a prima vista, un organo in conflitto con il Director of National Intelligence, cui è demandato il ruolo di assicurare l'accesso alle informazioni per gli uffici del Presidente, dei Capi dipartimento, dei Comandanti militari e del Congresso. Al contrario, invece, il NIC serve a coadiuvare il lavoro ed il ruolo del DNI, come di fatto conferma la denominazione dei 15 membri quali National Intelligence Officer (NIO). Di questi ultimi, non tutti sono di provenienza governativa, specificando il National Security Act che la composizione dei 15 esperti deve essere assicurata tramite ricorso ad "analisti senior della comunità di Intelligence e rinomati esperti provenienti dal settore pubblico e privato".
Il ruolo del NIC è, quindi, quello di produrre soprattutto analisi supplementari e, preferibilmente, autonome ed alternative a quelle più in generale della Intelligence Community. Una sorta di valutazione certificata aggiuntiva, finalizzata alla più efficace e puntuale capacità decisionale dell'Esecutivo attraverso la più ampia libertà di metodo nella conduzione delle attività di analisi.
A garanzia dell'indipendenza e della capacità di interazione con i più alti livelli dell'Esecutivo, i membri del NIC sono assegnati all'ufficio del DNI e svolgono il loro ruolo a tempo pieno.
La struttura è gerarchicamente dipendente da un Presidente, un Vice Presidente e un Direttore delle attività. La restante parte dei membri non ha cariche direttive o di indirizzo, ma solo capacità funzionali e d'area per l'Africa, l'Asia Orientale, l'economia e le politiche globali, l'Europa, la scienza e la tecnologia, le questioni militari, il Medio Oriente, l'Asia Meridionale, la Russia e l'Eurasia, le minacce transnazionali e non, le armi di distruzione di massa, l'emisfero Occidentale.
Una ulteriore sorgente normativa per comprendere il ruolo del NIC è la Direttiva dell'Intelligence Community n. 207, nella quale si stabilisce che i componenti del NIO debbano prestare il loro servizio anche a favore del National Security Council, degli alti vertici militari e del Congresso. A tal fine si autorizzano i membri del NIC a richiedere ad altre Agenzie supporti analitici utili alla più puntuale valutazione dei casi, anche quando questo coinvolga più Agenzie contemporaneamente.
Non esiste, inoltre, un preciso e definitivo orientamento per la scelta dei membri del NIC, che nel corso degli ultimi anni sono stati individuati, in misura sempre maggiore, tra gli esperti dei think tank e delle Università, sulla base di una supposta maggiore capacità analitica.
Gli appartenenti al NIO non sono solitamente autorizzati ad esprimere pareri per conto di alcuna struttura dell'Intelligence Community, sebbene possano testimoniare dinanzi alle Commissioni del Congresso o partecipare a colloqui occasionali presso strutture di ricerca, think tank o università.
Il nuovo ruolo del NIC
L'attuale ruolo del NIC è frutto di un lungo e per certi versi travagliato percorso avviato durante la Seconda Guerra Mondiale dall'OSS, Office for Strategic Services. Le principali dinamiche strategiche globali determinarono la progressiva evoluzione dell'Intelligence in generale e delle sue componenti nel particolare, attraverso la creazione di enti o dipartimenti specificamente assegnati all'assolvimento di compiti in linea con la percezione della minaccia.
Una prima vera trasformazione si verificò tuttavia a partire dai primi anni Settanta, sulla spinta dell'esito del conflitto in Vietnam e della nuova fase nelle relazioni con l'Unione Sovietica. Si volle, in sintesi, demolire quello che l'allora Director of Central Intelligence (DCI), William Colby, definì la "sindrome della torre d'avorio", riferendosi all'incapacità degli analisti e dei membri dei vari organi consultivi di poter valutare in modo appropriato i temi loro sottoposti. E questo a causa dell'impostazione mentale derivante da una troppo rigida e schematica organizzazione del lavoro nelle principali Agenzie di Intelligence, da cui proveniva la quasi totalità dei funzionari.
Vennero quindi creati i National Intelligence Officers, provenienti indistintamente dal settore dell'Intelligence e da quello della ricerca, ed ai quali venne chiesto di integrare il lavoro dell'Intelligence Community attraverso una nuova e più libera modalità di gestione dei processi di analisi e valutazione.
Forte di questo mutevole ma solido background, il NIC è soggetto a costanti e continui adattamenti procedurali ed operativi, onde renderne l’operato sempre più aderente alle necessità. Per questa ragione, quindi, al collasso del sistema sovietico, venne chiesto al NIC di formulare considerazioni e scenari sull'evoluzione di un mondo non più bipolare e certamente interessato dall'emergere di fattori nuovi scatenati dal collasso di un elemento del sistema.
E, per la stessa ragione, una ulteriore significativa implementazione delle funzioni e delle priorità, venne effettuata successivamente ai noti fatti dell'11 settembre del 2001, sancita dall'Intelligence Reform and Terrorism Prevention Act del 2004, con cui si è dato impulso ad una maggiore capacità analitica ed è stata creata la figura del Director of National Intelligence, alle cui dipendenze il NIC ed i suo membri sono stati funzionalmente assegnati.
Un documento unico nel suo genere, questo, dove vengono individuati in modo specifico e puntuale i compiti ed i limiti della funzione del NIC, e dove la storia e l'evoluzione dell'Intelligence nazionale viene affrontata in modo sereno e costruttivo anche nella valutazione di alcuni tra i più critici episodi inerenti la sicurezza nazionale, dalla crisi di Cuba all'intervento in Iraq, sino ai giorni nostri con le operazioni in Afghanistan e la minaccia di un conflitto con la Repubblica Islamica dell'Iran.
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