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GNOSIS 4/2006
DALL'ARCHIVIO ALLA STORIA

Oggi come ieri parla il telefono...
quel fruscio lungo la linea...





Archivio Centrale dello Stato - Ministero dell'Interno, P.S.1921, busta 21.

Tre centralini, una serie di nomi e numeri. Visti così, i fogli qui riprodotti possono apparire piuttosto enigmatici. Per chiarire un po’ le cose, basterà aggiungere che erano contenuti in una busta inserita nel fascicolo “Conversazioni telefoniche sospette” del Ministero dell’Interno, datata 1921 e classificata “riservatissima”. I centralini, in effetti, erano la cabina di regia per le intercettazioni di linee telefoniche ritenute “sensibili”. Se si volesse spulciare tra i nominativi registrati, non poche sarebbero le sorprese.
Gli altri documenti che presentiamo testimoniano, invece, la nascita e lo sviluppo di quello che all’epoca veniva chiamato “servizio audizioni”. Si trattava di un ufficio che, considerate le scarse tecnologie allora disponibili, aveva non pochi problemi nel garantire la riservatezza sul proprio operato.
Fastidiosi “fruscii” e “crepitii” sulla linea denunciavano ad esempio la presenza, in ascolto, dell’incolpevole maresciallo di turno. Queste indiscrete interferenze erano così diffuse da essere perfino denunciate dalla stampa, come documentato nell’articolo de
“Il Giornale d’Italia”, riprodotto alla fine di questa rubrica. Quanto pubblicato era la testimonianza di una totale mancanza di segretezza nell’attività di intercettazione telefonica.
Oggi, le problematiche sembrerebbero ben altre, ma questo tuffo nelle polverose carte d’archivio può offrire ancora una volta interessanti spunti di riflessione. E che riflessione.



Archivio Centrale dello Stato - Ministero dell'Interno P.S. - busta 40
(I nominativi riportati nel documento sono stati resi illeggibili per motivi di tutela della privacy)


A P P U N T O

Dal servizio di intercettazioni telefoniche la Direzione Generale della P.S. ha sempre tratto utili elementi per la conoscenza di affari di natura politica o giudiziaria; specialmente quando il servizio non era molto sviluppato e le intercettazioni erano circoscritte a limitatissimi gruppi di persone.
Natutralmente, però, le condizioni indispensabili perché il servizio possa dare buoni frutti sono l’assoluta segretezza e il perfezionamento degli impianti tecnici in modo che nessun rumore sospetto possa destare allarmi negli utenti.
Il servizio “audizioni” venne istituito nel 1917 presso il Ministero dell’Interno sotto la direzione del Commissario M., che fu poi allontanato perché si ebbe il fondato sospetto che dava notizie relative alle intercettazioni telefoniche anche al Comm. P.. Da quel tempo il servizio è continuato, senza interruzioni, sotto i vari Ministeri che si sono succeduti, sicché è da presumere logicamente che tutti i partiti che si sono avvicendati al potere da quell’epoca ne conoscano perfettamente l’esistenza ed il funzionamento. Ma deve presumersi anche che l’esistenza del servizio d’intercettazioni telefoniche non è conosciuta, solo nella più o meno stretta sfera di alcuni gruppi di uomini politici, ma deve essersi oggi divulgata financo nel pubblico, se si consideri che ingenti lavori, per render più esteso il servizio, sono stati testè eseguiti a mezzo della ditta Ericson, che ha dovuto impiantare numerosi cavi per le strade, a vista del pubblico, nelle adiacenze del Ministero, ed anche nell’interno di questo, e perfino sotto il Gabinetto di S.E. il Capo del Governo, con squadre numerose di operai, sui quali non si operava un sufficiente controllo, tanto che era stato assunto una volta anche un comunista, specialista in lavori del genere, che fu poi immediatamente licenziato non appena furono noti i suoi precedenti politici.
Tanto la Ditta che i suoi operai avevano perfetta conoscenza dei fini degli impianti. Infatti essendo la notizia di tali impianti speciali pervenuta fino nei circoli anarchici di Milano deve ritenersi che essa sia stata colà recata da qualche operaio addetto ai lavori stessi.
Ma che il servizio non sia ormai più riservato può desumersi agevolmente da quanto ha pubblicato il Giornale d’Italia nel numero del 7 corr.
Invero, forse per imperfezioni tecniche, la manovra di intercettazione è percepibile dagli utenti ed il servizio stesso per tali inconvenienti può ritenersi di dimunuita efficacia di fronte speciale a quelle persone, le comunicazioni delle quali offrirebbero interessante materiale di controllo.
Gli accertamenti poi che si richiedono in ordine alle intercettazioni telefoniche, numerosissimi da qualche tempo, mettono in condizione gli organi di polizia (anche quando si tratta di notizie frammentarie richieste senza la trasmissione del testo della conversazione) di dovere necessariamente risalire alle origini e destano, per quanto fatti con ogni cautela, dubbi e sospetti che riescono anche essi a danno della segretezza del servizio.


Archivio Centrale dello Stato - Ministero dell'Interno P.S., 1928, busta 40


Roma addì 27 Marzo 1928 - VI°

Presidenza
del Consiglio dei Ministri

SERVIZIO SPECIALE

A S.E.
IL CAPO DELLA POLIZIA
SEDE

OGGETTO: Segreto sulle intercettazioni telefoniche.

Le precauzioni adottate da codesta On. Direzione Generale per garantire - il più che possibile - la fonte da cui provenivano le notizie fornite da questo Servizio, sarebbero state sufficienti allo scopo se i Sigg. Prefetti, ai quali venivano trasmesse le copie delle intercettazioni, ne avessero fatto uso personale e non le avessero, di frequente, passate in originale agli uffici dipendenti mettendo, in tal maniera, a conoscenza della esistenza del delicato e riservato servizio, qual’è quello delle intercettazioni delle comunicazioni telefoniche, i vari impiegati degli uffici per i quali passavano le copie delle intercettazioni medesime, nonchè gli agenti incaricati delle relative indagini. E questo Servizio non mancò di far rilevare, di volta in volta, a codesta On. Direzione Generale le indiscrezioni che in conseguenza si vennero a verificare.
Anche questo Servizio era a conoscenza che qualche giornale aveva fatto cenno all’esistenza in Italia, del servizio d’intercettazioni telefoniche, ed a suo tempo non mancò di segnalare tale circostanza a S.E: il Capo del Governo. Dato però che non tutti leggono i giornali, tanto meno quelli esteri, le cautele atte a garantire il più che possibile l’esistenza del ripetuto servizio - che, solo, può apprestare utili e preziose notizie, non possono essere tralasciate.
Comunque, presi gli ordini al riguardo da S.E. il Capo del Governo, e, come codesta On. Direzione Generale avrà già rilevato, questo Servizio da qualche tempo provvede a trasmettere in riassunto le comunicazioni telefoniche intercettate che possano interessare la Polizia, e quelle per le quali S.E. il Capo del Governo vuole informazioni. Delle une e delle altre codesta On. Direzione Generale dovrà fornire o direttamente, o pel tramite di questo Servizio alla Prefata Eccellenza l’esito delle indagini fatte eseguire o delle informazioni fatte assumere, tenendo presente, nelle richieste alle dipendenti autorità, di non far cenno alla fonte dalla quale le notizie pervengono.
Dovendo di ciò rassicurare S.E. il Capo del Governo si prega favorire assicurazione.
Con osservanza.

IL CAPO SERVIZIO




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