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editoriale 2/2024

Negli ultimi 25 anni, la diffusione su larga scala di Internet e del World Wide Web, l’uso massivo di smartphone e tablet, l’affermazione del cloud computing e, più di recente, l’avvento dell’intelligenza artificiale (IA) hanno totalmente modificato i modelli produttivi e di consumo e i rapporti di forza economici e politici internazionali, aprendo la strada alla quarta rivoluzione industriale e accompagnando l’umanità in una nuova era, quella digitale, terreno di enormi possibilità per il progresso e il benessere materiale ma anche di inedite sfide. Sullo sfondo dei lavori del G7, Gnosis dedica il secondo numero del 2024 all’innovazione, analizzando il concetto in senso largo, sotto il profilo dello sviluppo tecnologico e della connessa trasformazione sociale e culturale che le comunità civili attualmente sperimentano, e indagandone opportunità e rischi in termini di sicurezza nazionale. Introducono al volume gli interventi di Georg Meyr, autore di un Punto di vista sulla (ennesima) Guerra fredda in atto tra Oriente e Occidente, e del direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi, del quale si ripropone la dichiarazione rilasciata al termine della riunione del Gruppo di lavoro cybersicurezza del G7, da lui presieduta e tenutasi a Roma lo scorso 16 maggio. Quindi, la disamina entra nel vivo con un articolo di Michele Colajanni che, nel tratteggiare i principali driver dell’innovazione tecnologica odierna, IA / Big Data / calcolo, individua i limiti insiti a tale triade (in termini di affidabilità, perimetro di applicazione, trasparenza dei processi ecc.), suggerendo a quanti entusiasticamente la osannano quale “soluzione definitiva” a riconsiderare l’imprescindibilità del metodo scientifico (ipotesi-modello-verifica) e dell’intervento umano. A seguire, una serie di contributi sulla crittografia, scienza dalle origini antiche e remote e ancora oggi cruciale per la protezione delle informazioni digitali e delle transazioni finanziarie: in dettaglio, Francesca Sensini recupera dalla storia alcuni episodi emblematici dell’attenzione che, nella Grecia classica, si prestava alla raccolta, analisi e codifica di informazioni sensibili in situazioni di crisi e di guerra; Nadir Murru propone un approfondimento sul De Componendis Cifris dell’umanista Leon Battista Alberti, il primo trattato occidentale sulla crittografia che ne decretò il passaggio da semplice arte a vera e propria disciplina matematica; Andrea Gelpi si concentra sulla steganografia, pratica volta a nascondere messaggi all’interno di un altro genere di contenuto non necessariamente testuale, e sugli studi operati in materia, fra il 1500 e il 1600, da sir Francis Bacon, filosofo inglese tra i fautori della cosiddetta “rivoluzione scientifica” iniziata con Niccolò Copernico; Paolo Bonavoglia e Giovanni Schmid analizzano l’impiego della crittografia nelle comunicazioni militari dei grandi conflitti del Novecento; Massimiliano Sala ci guida tra le complesse questioni che un crittografo è solitamente chiamato a risolvere, cogliendo l’occasione per onorare la memoria di un grande esperto italiano, il professor Michele Elia, e riassumere le attività della (prima) associazione nazionale crittografi, la De Componendis Cifris, fondata dagli stessi Sala ed Elia nel 2017; Andrea Visconti cerca di far luce sulla minaccia ransomware, tipo di attacco cibernetico orientato all’esfiltrazione di dati in cambio di un riscatto e “figlio naturale” dell’utilizzo improprio delle tecniche crittografiche; ancora, Marco Baldi tratta la minaccia quantistica, potenzialmente in grado di violare sia la crittografia simmetrica (unica chiave privata per cifrare / decrittare) sia quella asimmetrica (coppia di chiavi pubbliche / private), mentre Antonino Alì esamina il possibile bilanciamento tra esigenze di privacy e sicurezza attraverso l’analisi di famosi casi empirici di contrapposizione emersa tra fornitori di sistemi crittografici e forze di polizia nell’ambito di indagini penali; Marco Pedicini esplora le potenzialità della crittoanalisi combinata a IA, machine e deep learning. In relazione alle modalità con cui la competizione nello spazio digitale si ripercuote sulle più ampie dinamiche di potere globali, Alessandro Aresu e Paolo Chirafisi firmano due distinti saggi sulla guerra commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina per il controllo dell’industria dei semiconduttori, entrambi concordando sulla necessità di uno sforzo maggiore da parte dell’Europa per lo sviluppo autoctono del settore, a pena di una dipendenza perenne e inesorabile dai due Paesi egemoni. Quanto all’innovazione sociale e culturale collegata alla rivoluzione digitale, Marco Antonio Ventura riflette sul rapporto tra innovazione e religione a partire da una recente iniziativa vaticana sull’IA che segna l’avvio di una nuova stagione di relazioni tra la Chiesa cattolica e la comunità civile, mentre Antonio Teti lumeggia sul fenomeno della disinformazione online, ormai a un livello tale di diffusione da potersi definire meccanismo fondamentale per il condizionamento psicologico delle masse e la propaganda politica, come quella praticata dalla galassia “hacktivista” oggetto del focus di Cosmo Colavito. Infine, Carlo Bordoni sottolinea l’importanza di un “approccio al futuro”, tentando di prevedere, sulla base di esperienze del passato, dati statistici e analisi delle tendenze attuali, i possibili scenari che la dipendenza umana dalle macchine e l’intelligenza artificiale apriranno da qui ai prossimi 20 anni. Completano il numero gli scritti di: Francesco Palmieri, sulle radici esoteriche della crittografia, matrice che la storia del pensiero e gli avanzamenti tecnologici hanno oscurato nel corso dei secoli; Umberto Broccoli, che ci guida ancora una volta alla scoperta dei sistemi difensivi dell’antica Roma; Luca Goldoni, per l’ultimo appuntamento con i suoi avventurosi reportage in giro per il mondo, questa volta dalla Giordania, nel “Settembre Nero” del 1970; Marco Ventura, che ci offre il ritratto biografico di Joe Barbera, un altro italiano che ha fatto grande l’America. Per le consuete rubriche di intrattenimento sulla numismatica e la rappresentazione dell’intelligence nel cinema, Roberto Ganganelli passa in rassegna i vari omaggi numismatici dedicati dalla Gran Bretagna al matematico e crittografo Alan Turing, mentre Pedro Armocida analizza, attraverso la recensione del film The Operative – Sotto copertura, le relazioni umane che possono instaurarsi tra un agente e il suo supervisore. Immancabile, in chiusura, lo Humour Top Secret di Roberto Mangosi.

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