La pressante domanda di materie prime che caratterizza gli attuali sistemi produttivi avanza
sempre più a un ritmo maggiore della velocità di sostituzione e innovazione delle fonti disponibili,
determinando un deficit che rischia di compromettere in modo definitivo l’equilibrio
degli ecosistemi, la biodiversità, la stabilità climatica e la salute umana, e di minare
le basi stesse dell’economia globale. La prospettiva affatto ipotetica dell’irreversibilità di
una simile dinamica rende indifferibile l’approdo a un nuovo paradigma di
crescita – alternativo a quello “lineare” del tipo prendi-produci-utilizza-getta finora dominante
– che, interiorizzando i concetti di scarsità e finitezza delle risorse naturali, promuova
il reintegro e la valorizzazione di beni già impiegati nei processi industriali per dar vita a
una circolarità in grado di rendere veramente sostenibile la convivenza Uomo-Ambiente.
A chiusura dell’anno editoriale 2023, Gnosis affronta uno dei temi più sensibili delle
agende politiche internazionali, quello della transizione ecologica, in particolare analizzando
principi, vantaggi e driver dell’economia circolare, suo strumento e presupposto
nonché possibile risposta alle sfide energetiche del prossimo futuro, e fotografando lo
stato dell’arte in Italia in materia di uso efficiente delle risorse, anche rispetto ai target di
recupero e riciclo fissati a livello UE al 2025-2035.
La disamina preliminare è affidata ad Antonio Massarutto che, nel ripercorrere le origini
storiche dell’economia circolare e le opportunità connesse all’adozione di tale modello
di sviluppo, sottolinea l’importanza di una gestione dei rifiuti preventiva, compiuta cioè
già in sede di ideazione delle merci, approvvigionamento dei materiali, scelta degli
imballaggi, design, logistica ecc., quale optimum ai fini della riduzione della spesa
pubblica connessa al “fine vita” dei beni, dell’impronta ecologica e della dipendenza
del sistema-Paese da materie critiche e forniture incerte. Se, infatti, la fase di gestione
dei propri rifiuti è quella in cui le aziende italiane raggiungono le migliori prestazioni
di circolarità, molto rimane da fare sul piano della pianificazione del ciclo produttivo,
ancora impantanato su un’impostazione lineare (Marco Frey). Quindi, si passa ad approfondire
la situazione del settore nazionale dei rifiuti, urbani e speciali, tra performance
di eccellenza e punti di debolezza (Andrea Sbandati; Chicco Testa). Nonostante
gli ottimi risultati conseguiti negli ultimi anni soprattutto nelle attività di raccolta differenziata
e riciclo degli imballaggi (Alessandro Bizzotto) e le prime incoraggianti esperienze
di sistemi di deposito su cauzione (Francesco Colelli – Edoardo Croci – Federico
Bruno Pontoni – Sara Zanini), l’Italia sconta infatti endemiche criticità che ostacolano
la piena realizzazione di un ciclo integrato e industrializzato dei rifiuti (Filippo Brandolini;
Francesca Mazzarella), si traducono in fallimenti di mercato e favoriscono il proliferare
di traffici illeciti (Antonio Pergolizzi). Enorme frammentazione gestionale,
squilibri nelle modalità di esercizio dei servizi, significative differenze tra Nord e Sud
(Giovanni De Feo; Anna Moretto), in parte riconducibili a una distribuzione non omogenea
degli impianti di trattamento, peraltro scarsi, e incompletezza della governance
locale sono le principali problematiche che attanagliano il settore. Da qui, l’esigenza
di una strategia nazionale di gestione dei rifiuti di lungo periodo (Donato Berardi – Andrea
Ballabio; Donato Berardi – Nicolò Valle), idonea a: garantire gli investimenti necessari
a colmare i divari regionali; promuovere, tramite la regolazione, un ambiente
concorrenziale capace di far emergere le iniziative imprenditoriali più adeguate agli
obiettivi indicati dal Decisore politico; finanziare filiere ad alto valore aggiunto come
quella del riciclo, oggi più che mai cruciale in un contesto di perdurante crisi dei mercati
energetici e minerari (Duccio Bianchi). In questo caso, la strategia dovrebbe mirare
a potenziare le tecnologie disponibili e a sostenere progetti di ricerca e innovazione in
un’ottica di ulteriore miglioramento dei livelli quantitativi e qualitativi dei materiali separati
(Mario Grosso – Gaia Brussa – Giulia Cavenago), con particolare riguardo a quelli
a più rischio fornitura, come litio, cobalto, terre rare ecc., utilmente recuperabili dai rifiuti
da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Marinella Favot). Per i rifiuti non riciclabili
(scarti da riciclo e rifiuti pericolosi), un’opzione da rivalutare è la pratica del
waste-to-energy (Andrea Molocchi; Lidia Lombardi), la quale, agendo da complemento
al riciclo, potrebbe apportare un prezioso contributo al percorso di decarbonizzazione
intrapreso dall’UE per un pieno passaggio a nuove fonti di energia pulita. Un percorso,
quest’ultimo, che promette di rivoluzionare il futuro dell’umanità ma che, in attesa della
sua concreta attuazione – invero ancora molto lontana – richiede di puntare su soluzioni
adatte a contemperare le esigenze di sicurezza e sostenibilità energetica, a partire proprio
dal consolidamento e sviluppo della gestione dei rifiuti, vera protagonista dell’economia
circolare così come della transizione ecologica.
Terminata l’ampia trattazione specialistica, il volume prosegue con i contributi del compianto
Luca Goldoni, che ci riporta alla fine degli anni Sessanta nella breve realtà dello
Stato secessionista del Biafra, e di Marco Ventura, che ripercorre la vita straordinaria di
Amadeo Peter Giannini, un italiano che ha fatto grande l’America. In questi giorni di
passaggio, con l’anno vecchio in procinto di abbandonarci e il nuovo pronto a dischiudersi,
la Rivista propone una riflessione, attraverso la ripubblicazione di un racconto di
Paolo Caccia Dominioni, sulla Ruota del Tempo che inanella la storia del mondo ed
eternamente gira, uguale e diversa, dando forma all’esistenza umana. Chiudono il numero
le consuete rubriche d’intrattenimento sulla rappresentazione dell’intelligence nel
cinema e nella fumettistica, curate, rispettivamente, da Elisa Battistini, sulla minaccia
della guerra atomica durante la Guerra fredda raccontata dal film L’ombra delle spie, e
Daniele Bevilacqua, autore di un superbo ritratto sul percorso artistico e professionale
di Carlo Jacono, l’illustratore che più di tutti ha contribuito a definire nel nostro Paese
l’immaginario della letteratura rosa, poliziesca, fantascientifica e spionistica.
La rivista partecipa con sentimenti di amicizia e affetto al dolore per la scomparsa di
Luca Goldoni ed Ernesto Ferrero, collaboratori prestigiosi e modelli indimenticabili di
stile, amabilità e austera ironia, accomunati dalla felicità di aver fatto della passione il
loro mestiere.
Nella circostanza comunico che la Ruota del Tempo, nel suo incessante girare, ha anche
portato a compimento il mio mandato di direttore responsabile del trimestrale. Desidero
pertanto esprimere la mia riconoscenza al Gen. C.A. Arturo Esposito, che mi affidò l’incarico
nel 2013, e al Pref. Mario Parente, che mi ha poi confermato a lungo, consentendomi
di vivere un’avventura impareggiabile. Profondamente grato è il saluto che
indirizzo ai componenti, di ieri e di oggi, della redazione, la cui opera dietro le quinte
è stata fondamentale; agli autori, anche per i momenti umani condivisi; agli editori, ai
grafici e a tutti coloro che in qualunque modo hanno contribuito affinché la rivista fosse
sempre rispondente alle attese. Parimenti sentita è la gratitudine che riservo ai lettori,
senza i quali Gnosis non avrebbe ragione di esistere, memore della vicinanza costante,
dei suggerimenti e degli apprezzamenti. Al mio successore, il Dott. Alessandro Ferrara,
l’augurio di ogni soddisfazione.
Sereno anno nuovo!
Gianfranco Linzi
Con questo numero, termina la collaborazione ultradecennale di Gianfranco Linzi. Un lunghissimo percorso, durante il quale il nostro periodico è cresciuto progressivamente, avvalendosi di contributi autoriali straordinari e affrontando tematiche sempre più attuali e aderenti alle complesse sfide di un’intelligence moderna. All’amico Gianfranco voglio pertanto rivolgere il mio ringraziamento più sentito, augurandogli le migliori fortune, continuando a coltivare i suoi diversificati interessi culturali. Al successore designato, Alessandro Ferrara, i miei auguri più sinceri per la nuova e stimolante avventura. Un ultimo deferente pensiero voglio infine riservare ad Alfredo Mantici, direttore di GNOSIS dal 2004 al 2006 e recentemente scomparso, ricordandone la passione e la competenza con cui ha contribuito alla crescita della Rivista.
Pref. Mario Parente