Lo stemma dell’Agenzia d’intelligence estera della Repubblica di Polonia (Agencja Wywiadu, AW) raffigura un’aquila bianca – di fronte, ad ali spiegate e testa di profilo incoronata – ispirata alla leggenda di Lech, fondatore della nazione. Il rapace stringe tra gli artigli due estremità di una stella dei venti a quattro punte. La rappresentazione ripropone in parte lo stemma del Paese, l’Orzeł biały, adottato nel 1990, che ritrae un’aquila incoronata nella medesima posizione, sullo sfondo di uno scudo rosso.
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L’Agenzia d’intelligence estera della Repubblica di Polonia (Agencja Wywiadu, AW) è stata istituita con legge del 24 maggio 2002, che ne ha disciplinato anche i profili operativi e organizzativi. Scaturita dalla riforma del preesistente Ufficio per la protezione dello Stato – la quale ha inoltre sancito la nascita di un’Agenzia per la sicurezza interna (l’Agencja Bezpieczenstwa Wewnetrznego, Abw) – nell’apparato amministrativo dello Stato polacco l’AW configura un’istituzione indipendente, subordinata al Primo ministro, al quale compete l’alta direzione e il coordinamento delle politiche dell’informazione per la sicurezza. In questo contesto s’inscrivono i poteri di supervisione e controllo delle diverse componenti dell’apparato della sicurezza nazionale, delegabili a un ministro per il Coordinamento dei Servizi speciali (la normativa vigente identifica quali “Servizi speciali”: l’Agenzia d’intelligence estera, l’Agenzia di sicurezza interna e l’Ufficio centrale anti-corruzione). Al premier fa capo il potere di nomina e revoca del Direttore del Servizio (il cui status è elevato a rango ministeriale), previa consultazione con il Presidente della Repubblica, la Commissione parlamentare per i Servizi speciali e il Consiglio per i Servizi speciali. La mission dell’AW prevede la raccolta informativa d’intelligence a supporto del processo decisionale delle Autorità statali di vertice della Repubblica, preordinato alla tutela degli interessi di quest’ultima e dei suoi cittadini. Tra i compiti affidati all’Organismo – espletati, in via ordinaria, al di fuori dei confini statali e, nei soli casi in cui il loro adempimento sia strettamente connesso ad attivazioni originate all’estero, anche all’interno del territorio nazionale – assumono centralità: l’acquisizione e l’analisi delle informazioni rilevanti per la sicurezza della Repubblica e del suo potenziale economico e difensivo; l’identificazione e il contrasto delle minacce (provenienti dall’estero) all’indipendenza e all’integrità del territorio del Paese; il monitoraggio e il contrasto del terrorismo internazionale, dell’estremismo politico-religioso, della criminalità organizzata, del traffico illegale di materiali strategici, delle armi di distruzione di massa e delle sostanze stupefacenti; lo sviluppo di capacità cibernetiche offensive e difensive; la tutela delle missioni diplomatiche e del personale impiegato all’estero; la protezione delle comunicazioni con le sedi diplomatiche in territorio straniero; l’individuazione e l’analisi delle minacce nelle regioni interessate da conflitti e crisi internazionali impattanti sulla sicurezza dello Stato, con assunzione di iniziative finalizzate a neutralizzarle. Il personale dell’AW può avvalersi dell’assistenza delle amministrazioni pubbliche (centrali e locali) e delle imprese che svolgono servizi di pubblica utilità, sulle quali è l’obbligo di dare seguito alle richieste. Tra gli altri soggetti del comparto d’intelligence nazionale si ricorda il Consiglio interministeriale per i Servizi speciali, che opera in seno al Consiglio dei ministri, con funzioni di consulenza e proposta in materia di programmazione, supervisione e coordinamento delle attività dei Servizi speciali. Il collegio è composto dal ministro per il Coordinamento dei Servizi speciali (con delega presidenziale), dai ministri dell’Interno, degli Affari esteri, della Difesa nazionale e delle Finanze. Le sedute sono aperte, tra gli altri, ai Direttori dell’Agenzia della Sicurezza interna e dell’Agenzia della Sicurezza esterna. In particolare, l’organo esprime valutazioni e pareri su: nomina e revoca del Capo dell’Agenzia d’intelligence estera; indirizzi generali per l’attività operativa; bilanci preventivi; assolvimento, da parte del medesimo Servizio, dei compiti affidati in coerenza con le linee-guida e i piani d’azione approvati; relazioni annuali presentate dal direttore di quell’Agenzia sulle attività della stessa; cooperazione con i Servizi speciali, le Forze armate e di polizia e altre amministrazioni dello Stato, nonché con gli omologhi organismi di altre nazioni. Il quadro dei controlli sull’operato dell’AW si completa con la Commissione parlamentare per i Servizi speciali, il cui spettro di competenze include funzioni consultive (ad esempio: pareri su disegni di legge e schemi di regolamento afferenti allo specifico settore).
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