Il logo dell’Asio raffigura il Commonwealth Coat of Arms, simbolo formale della confederazione australiana. Al centro, uno scudo contornato da ermellino riporta gli emblemi dei sei stati originari. È sormontato dalla stella del Commonwealth a sette punte, che poggia su una corona, ed è sorretto da un canguro rosso e da un emù, a simboleggiare il progresso verso cui la nazione tende. L’immagine si immerge in rami di Golden Wattle, simbolo floreale ufficiale dell’Australia, che racchiudono, in basso, un cartiglio recante il nome del paese. Completa il logo la scritta Australian Government – Australian Security Intelligence Organisation.
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L’Asio è l’Agenzia di sicurezza interna dell’Australia le cui funzioni sono definite dall’Australian Security Intelligence Organisation Act del 1979. Concorrono altresì alla disciplina del suo assetto operativo numerose altre leggi, tra cui: Telecommunications (Intercept and Access) Act 1977 e Intelligence Services Act 2001.
In tale contesto, la mission dell’organismo è compendiabile nella raccolta e analisi delle informazioni d’intelligence in ambito nazionale rilevanti per la sicurezza dello stato, nonché nella partecipazione delle medesime alle competenti Istanze. In particolare, le attività demandate all’Asio includono la protezione del Commonwealth e della sua popolazione dallo spionaggio, dall’ingerenza straniera, dagli atti di sabotaggio e sovversione, dal terrorismo e dagli attacchi alle infrastrutture critiche. Per la raccolta informativa l’Agenzia si avvale degli strumenti Humint e Osint e può contare su una consolidata rete di partner in diversi ambiti: governo, industria e società civile. A un efficace espletamento delle attività affidatele sono inoltre funzionali i rapporti di collaborazione sia con le Agenzie di law enforcement sia con gli altri organismi della comunità d’intelligence nazionale e internazionale (si contano oltre 350 Servizi d’intelligence con cui ha instaurato proficue relazioni a tal fine).
Nell’assolvimento dei propri compiti, gli agenti dell’Asio, che non hanno poteri di polizia giudiziaria, possono avvalersi di prerogative speciali (che li legittimano a utilizzare metodi altrimenti illegali), il cui uso è rigorosamente perimetrato dalla legge e subordinato a preventiva autorizzazione del Procuratore Generale. Esse includono la possibilità d’intercettare la corrispondenza, d’installare dispositivi di sorveglianza, di monitorare le telecomunicazioni e di accedere ai computer da remoto. Al vertice della struttura è preposto un Direttore generale che risponde direttamente al ministro dell’Interno sulle operazioni e sulle questioni di sicurezza emergenti. Informa inoltre regolarmente la Commissione di sicurezza nazionale del Gabinetto e altri ministri su argomenti afferenti alla sicurezza del paese e, in un’ottica di controllo bipartisan delle attività condotte, anche il leader dell’opposizione. Può essere convocato per audizioni dinanzi alla Commissione affari costituzionali e rispondere a domande sui compiti e sui poteri dell’Asio, sulle modalità di condivisione delle informazioni con le altre Agenzie all’interno e all’esterno, e sugli sviluppi del contesto globale di sicurezza. Con un report annuale, pubblicamente accessibile, il Servizio riferisce in merito alle performance realizzate e con un altro report, recante classifica elevata, informa i funzionari senior del Governo sugli aspetti più delicati del lavoro svolto. Una Commissione parlamentare istituita nel 2005 (Parliamentary Joint Committee on Intelligence and Security) è preposta alla revisione dell’attività amministrativa e della spesa della Comunità d’intelligence australiana. Tra gli organi di controllo va anche annoverato l’Ispettore generale di intelligence e sicurezza, ufficio indipendente istituito nel 1986 per assicurare la legittimità e l’adeguatezza del lavoro della Comunità d’intelligence australiana, in termini di imparzialità e proporzionalità, per esaminare i reclami presentati e per svolgere revisione all’interno degli Organismi informativi e dei dipartimenti del Commonwealth coinvolti nella sicurezza nazionale. Nell’esercizio di tali poteri, gli è consentito il pieno accesso ai documenti e ai materiali relativi all’esercizio dei poteri speciali.
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