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editoriale 4/2018

In linea con l’attenzione da sempre riservata ai ‘temi caldi’ dell’attualità, anche in quest’ultimo numero dell’anno 2018 Gnosis dedica un primo spazio di riflessione (che proseguirà nella prima uscita dell’anno 2019) agli effetti sociali, politici ed economici delle nuove tecnologie digitali, il cui ruolo ha tanto inciso sui codici e sui paradigmi relazionali del nuovo secolo, modificando in profondità il profilo informativo e comunicazionale dell’uomo moderno.
Dopo il tradizionale Punto di vista di Sergio Romano, focalizzato sulla Brexit e le possibili conseguenze all’interno del Regno Unito e nello scacchiere geopolitico non solo europeo, una teoria d’articoli, con scansione multidisciplinare, indagano i diversi aspetti legati alla diffusività e alla pervasività dei social network, ormai cartina di tornasole dell’evoluzione individuale e della collettività digitale.
Le prime conquiste dell’intelligenza artificiale già consentono tecniche di disambiguazione che superano gli inciampi della natura polisemica delle parole, contestualizzandole e razionalizzandone la raccolta e l’elaborazione semantica (Federico Martelli e Roberto Navigli).
Dal campione massivo e multidirezionale dei social si coglie l’assuefazione digitale degli utenti che, più o meno consapevolmente, alimentano quei Big Data tanto economicamente appetiti da ispirare ambigue e selettive azioni di profilazione e d’influenza che trasondano dal mero campo commerciale (Michele Colajanni), inducendo gli analisti istituzionali e gli esperti accademici a promuovere attività di ricerca di tipo non solo situazionale / nowcasting ma anche previsionale / forecasting (Stefano Maria Iacus).
È necessaria una risposta sempre più competitiva alle sofisticate minacce via web, come nel caso degli account automatizzati che consentono ai social bot di aumentare esponenzialmente l’effetto invasivo e intrusivo (Maurizio Tesconi), ribadendo il ruolo strategico della cyber sicurezza in un’epoca, qual è la nostra, in cui l’evanescente confine tra reale e virtuale, e il conseguente ibrido ecosistema sociale e culturale richiedono operatori dell’intelligence sempre più all’avanguardia e cross-disciplinari (Arije Antinori). Questa nuova sensibilità consente di cogliere la portata innovativa ed espansiva dei mercati ‘data rich’ e l’impegno ‘integrato’ della gestione dei rischi secondo un approccio combinatorio delle informazioni, fondato sulla datacy (Carlo Batini), o emozionale, attraverso la sentiment analysis (Andrea Ceron).
Tornando sui temi più generali dell’intelligence, Gnosis propone l’analisi di Manlio Graziano, sui complessi rapporti tra politica e religione, dagli albori del cristianesimo e dell’islam sino al XVII secolo, sotto la spinta decisiva delle ‘minoranze creative’ nonché dell’altalenante e contraddittoria osmosi tra l’instrumentum regni e l’instrumentum religionis; e di Federico Moro che, tracciando le coordinate strategiche della quarta Crociata, rinviene l’attualità di quelle «costanti geopolitiche di lungo periodo» che sottendono anche ai progetti moderni del Trimarium e della Via della Seta. Contestualmente, si offre lo studio di Robert Andrew Graham S.J., già edito nel 1990 su «La Civiltà Cattolica», sulla rivalutata azione diplomatico-umanitaria della Santa Sede durante il Secondo conflitto mondiale di cui l’autore è stato prolifico analista. Proseguendo, Mauro Canali presenta la figura di Freya Stark, scrittrice, avventurosa viaggiatrice e coraggiosa antagonista del Sim italiano per conto dell’Intelligence Service inglese in Africa e Medio Oriente; Umberto Broccoli si addentra nelle correnti avverse delle religioni che rendono tumultuoso ancor oggi il Mediterraneo, partendo dal mistero avventuroso delle prime crociate, così come emerge dalla verbosa retorica delle testimonianze papali e agiografiche; Andrea Sperini evidenzia con una originale lettura i molteplici fattori individuali e sociali che innescano, in modo oggi del tutto inedito, il processo di radicalizzazione e di deriva terroristica nell’Europa moderna; Alberto Gasparetto delinea uno spaccato geopolitico e storico del confronto tra la Turchia e l’Iran, diversi ma ugualmente strategici snodi del fitto reticolo di interessi culturali ed economici concorrenti nelle faglie tra l’Occidente e l’Oriente; Gianluca Falanga recupera alla memoria il «metodo Romeo» pianificato e svolto con sapienza psicologica da Marcus Wolf che seppe ben sfruttare le vulnerabilità sessuali e affettive della ‘quota rosa’ dell’intelligence occidentale; Paolo Bertinetti tratteggia la biografia della spia inglese John Bingham, giallista di discreto successo e nell’MI5 superiore del più noto ma meno engagé le Carré, che anche sulla sua figura costruì il personaggio di Smiley.
Con Ferdinando Sanfelice di Monteforte si richiamano le prime scuole di strategia marittima – francesi, britanniche e americane – presentandoci quei maître à penser che seppero valorizzare la disciplina anche sotto l’aspetto informativo; Andrea Molinari ci disvela i segreti delle porcellane cinesi, per secoli feticcio dell’élite e leva economica delle potenze, su cui scienza e intelligence di mezza Europa concentrarono i propri sforzi sino al positivo esito nel XVIII secolo; Enrico Silverio ci riporta nell’Antica Roma, tra speculatores ed exploratores che, come nella guerra dacica, seppero conferire all’intelligence capacità tattiche ed efficienza operativa.
Come da tradizione, questo numero si conclude con le rubriche di numismatica, sul rapporto tra l’imperatore romano e le sue legioni (Roberto Ganganelli); di cinematografia, dedicata a Intrigo internazionale e alla visione di Alfred Hitchcock dei chiaroscuri dell’intelligence (Giancarlo Zappoli); del fumetto, sugli Uomini in Nero e l’affermazione dei comics sullo spionaggio a cavallo del nuovo millennio (Giuseppe Pollicelli) e, infine, di umoristica, con lemmi in bilico tra il serio e il faceto, levigati con garbo filosofico e semantica voluttà dissacratoria (Melanton).
In ultimo si segnala che, freschi di stampa, sono in libreria tre nuovi volumi della collana «Segreti», dedicati alle eroiche figure di Paolo Caccia Dominioni, Giovanni Alberto Bechi Luserna e Amedeo Guillet.
Con l’auspicio di una buona lettura, la Redazione augura un Buon Natale e un sereno 2019

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