Due secoli di IRA la lunga marcia verso l'indipendenza |
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Sono in molti, e non soltanto in Gran Bretagna, ad augurarsi che il 28 luglio 2005 passi alla storia come data della vittoria finale della politica sulla violenza. Anche se nei pub di Belfast, di (London)Derry, di Omagh tappezzati di ritratti di coloro che sono stati uccisi e hanno ucciso nel nome dell'Irlanda, non tutti hanno gioito nel vedere il veterano dell'Irish Republican Army (IRA) Seanne Walsh, 48 anni di cui 21 trascorsi in cella (alcuni con Bobby Sands) leggere il comunicato con il quale i vertici dell'organizzazione la "Oglaigh na hEireann" hanno ordinato ai propri "units and volunteers" di deporre le armi e di continuare a perseguire i propri fini esclusivamente con mezzi pacifici e democratici… "it's the end of an era". D'altro canto, nell'ultimo anno un paio di brutte storie avevano gravemente minato la credibilità dell'IRA inoltre, non vi è dubbio, che i tanti orrori della nostra storia più recente hanno privato la pratica del terrorismo di gran parte del suo 'appeal'. Finito il tempo delle armi, per l'Irlanda del Nord "now it's time for peace". foto ansa E' ben noto come all'evoluzione del conflitto abbiano contribuito in modo determinante alcune organizzazioni clandestine di tipo paramilitare. Per rintracciarne le origini è necessario tornare indietro di un paio di secoli. E' infatti nel corso dell'Ottocento che, sulla spinta degli ideali diffusi dalla guerra d'indipendenza americana, dalla rivoluzione francese, dal clima di generale rinascita nazionalistica che si respirava in Europa, giungono a maturazione le aspirazioni indipendentistiche dell'Irlanda ed il movimento di liberazione dell'isola assume molte delle connotazioni politico-operative che lo hanno poi contraddistinto nella sua storia. Due secoli disseminati di eroi e di vittime, di odio, sangue e violenza, di inaudita ferocia, spesso inutile e controproducente, di grossolani errori di valutazione, di miopia politico-strategica che hanno lasciato sul campo migliaia di vittime da ambo le parti in una partita che ora in molti vorrebbero vedere chiusa. Qui di seguito si ripercorrono brevemente alcune delle tappe più significative del percorso evolutivo dell'Irish republicanism, con particolare riferimento alle origini dell'IRA, spietata, temuta e rispettata organizzazione cattolico-indipendentista, salita agli 'onori' della cronaca per le sue indiscusse caratteristiche di efficienza operativo-militare, rigorosa clandestinità, impermeabilità e compartimentazione, ma soprattutto incrollabile dedizione alla causa. La Grande Carestia: impatto e conseguenze Nel 1800 l' sancisce la creazione del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, nel 1801 viene adottata la nuova Union Flag che, a differenza della precedente, incorporava anche la croce di San Patrizio, simbolo della avvenuta e definitiva inclusione dell'Irlanda nell'Unione. Dal 1802 al 1922 l'intera isola irlandese è quindi parte integrante del Regno Unito e viene, in questo lasso di tempo, governata direttamente dal Parlamento di Londra. Nella prima metà dell'Ottocento le generali condizioni di sudditanza e di indigenza in cui versa la popolazione dell'isola sotto il governo britannico, contribuiranno ad alimentare significativamente la spinta indipendentista. Il disagio sociale dei cattolici, nonostante la campagna per The Catholic Emancipation(1) , continuava ad essere particolarmente profondo. Il rafforzamento della Church of England, fortemente 'caldeggiato' in tutto il regno, riservava infatti indubbi privilegi ai suoi adepti. In un quadro già di notevole difficoltà, nel 1846 interviene un evento dall'impatto socio-economico devastante, la Grande Carestia, the big famine o potato blight, che colpisce le campagne d'Irlanda con tale violenza da spazzar via un'intera classe di agricoltori e braccianti, annientando in pratica la popolazione rurale dell'isola. I responsabili politici di Londra (Primo Ministro dell'epoca era Robert Peel), orientati a privilegiare nei confronti dell'Irlanda un approccio di politica economica improntato al laissez-faire, alla non-ingerenza, nella specifica contingenza contribuiranno in modo determinante a trasformare un problema in una catastrofe: moriranno oltre 750 mila persone e almeno 1 milione prenderà la via dell'emigrazione. Sarà proprio l'impietoso atteggiamento del governo centrale di fronte alla tragedia irlandese a segnare in modo indelebile la popolazione e ad infondere nuova linfa al già profondo sentire anti-inglese. Dalla potato blight scaturirà la prima significativa ondata migratoria di massa in direzione degli Stati Uniti, ed anche del Canada, Australia e, naturalmente, dell'isola maggiore, ponendo le basi di quella che nel tempo sarebbe diventata un vasta e influente diaspora irlandese destinata a svolgere un ruolo chiave nelle battaglie che seguiranno. In particolare, le comunità irlandesi degli Stati Uniti, sviluppatesi e consolidatesi sia sotto il profilo economico che politico, nel tempo garantiranno il proprio costante supporto politico, logistico e finanziario ai movimenti indipendentisti in patria. La Fenian Brotherhood e l'Irish Republican Brotherhood Un significativo contributo alla sfida rivoluzionaria contro l''imperialismo britannico' viene offerto, nella seconda metà dell'Ottocento, dal cosiddetto movimento feniano, la Fenian Brotherhood e dalla "Fratellanza Repubblicana Irlandese", l'Irish Republican Brotherhood (IRB), primi embrioni di lotta indipendentista a carattere clandestino e paramilitare. Società segreta di matrice sostanzialmente laica (2) e working class, l'IRB viene fondata dall'instancabile attivista irlandese James Stephens nel 1858 a Parigi, dove si era rifugiato dopo il fallimento di un tentativo insurrezionale nel 1848. Un omologo gruppo clandestino, The Fenian Brotherhood, viene creato a distanza di qualche mese a Chicago negli Stati Uniti, da un altro 'uomo del '48', l'irlandese John O'Mahony, anch'egli fuggito dalla madrepatria e stabilitosi a New York. O'Mahony, studioso e profondo conoscitore della cultura celtica, denomina il suo movimento facendo riferimento al Fianna Eireann, leggendario esercito di guerrieri irlandesi guidati da Fionn mac Cumhail, le cui gesta eroiche risalenti al terzo secolo della nostra era, vengono celebrate nel ciclo epico feniano. Nella storia del movimento nazionalista irlandese le radici celtiche e la lingua gaelica (i Celti d'Irlanda chiamavano se stessi Gaels) hanno costituito riferimento e simbolo d'identità nazionale. Attraverso la riscoperta e la valorizzazione della lingua gaelica è sempre passata infatti l'aspirazione irlandese ad una cultura totalmente de-anglicizzata (3) . E' questo il motivo per cui gli inglesi per molto tempo proibiranno agli irlandesi il suo utilizzo, pena l'incarceramento! Stephens e O'Mahony, in continuo contatto tra loro, mantengono stretti legami anche con numerosi nazionalisti radicali in patria e all'estero, in funzione della realizzazione dell'obiettivo prioritario del movimento transoceanico: la creazione di una League of Irishmen, impegnati in tutto il mondo nella lotta contro il governo britannico nella madrepatria. Al momento dell'adesione all', ai membri viene richiesto di prestare un giuramento di fedeltà alla con l'impegno anche a ricorrere alle armi in caso venisse loro ordinato dai superiori gerarchici, ai quali devono obbedienza assoluta di stampo militare. Caratteristica principale dell'IRB è infatti il riconoscimento della validità del ricorso alla forza, in funzione della realizzazione di una Irish Independent Republic. Sotto il profilo organizzativo, l'IRB viene concepita secondo il modello giacobino della Rivoluzione francese (giungendo persino a dar vita ad un Comitato di Salute Pubblica a Parigi) e viene rigidamente compartimentata per assecondare l'ossessione di Stephens rispetto alla infiltrazione da parte di informatori degli inglesi, cosa che avveniva regolarmente in tutte le altre formazioni nazionaliste. Stephens istituisce pertanto un complicato sistema di sicurezza interna, articolando l'organizzazione in circoli a compartimenti stagno, un solo affiliato ha contatti con un unico membro di un altro circolo e questa compartimentazione riesce per lungo tempo a frustrare ogni tentativo di infiltrazione da parte degli agenti britannici. L'IRB viene strutturata con un Consiglio Supremo di 11 membri in rappresentanza dei sette distretti in cui l'organizzazione è attiva: le province irlandesi dell'Ulster, Munster, Leinster e Connacht, più la Scozia e l'Inghilterra del nord e del sud. Altri quattro membri vengono reclutati all'esterno. Il Consiglio al completo elegge poi i tre responsabili della gestione organizzativa e amministrativa: un presidente, un segretario e un tesoriere. Il giuramento dei membri dell'Irish Republican Brotherhood è mutato varie volte nel corso della storia, il più noto è probabilmente quello che così recita: "Alla presenza di Dio, Io, … , giuro solennemente di fare tutto quanto è nelle mie possibilità per realizzare l'indipendenza dell'Irlanda, di essere fedele al Consiglio Supremo della Fratellanza Repubblicana Irlandese ed al Governo della Repubblica irlandese, di obbedire alle regole della Fratellanza Repubblicana Irlandese ed a tutti i miei superiori gerarchici e di preservare in modo inviolabile i segreti dell'organizzazione". Motto dell'IRB è Sinn Fein, vale a dire in gaelico "Noi soli", a significare la volontà di restituire agli irlandesi il governo della loro patria. Per queste sue caratteristiche l' verrà considerata organizzazione antesignana dell'IRA (4) . I fallimenti feniani Ben presto la presenza feniana si allargherà all'Australia, al Sud America, al Canada, ma soprattutto agli Stati Uniti ed alle grandi città britanniche: Londra, Manchester e Glasgow, dove dal 1863 Stephens comincia a far circolare il suo Irish People, giornale rivoluzionario ed estremamente violento, prodotto a Dublino. Per due anni dalle pagine dell'Irish PeopleFenian Brotherhood, o Clan na Gael, negli Stati Uniti, chiamando a raccolta chiunque abbia un minimo di addestramento militare, specie coloro che avevano combattutto nella Guerra Civile americana. L'idea è quella di attaccare i britannici contemporaneamente in Irlanda e in Nord America con incursioni portate dagli Stati Uniti verso il Canada britannico a partire dal 1866 dai feniani statunitensi, con la speranza di giungere a barattare la libertà dell'Irlanda con il controllo sul Canada. Beneficiando del sostegno dagli Stati Uniti e di un reclutamento molto popolare, l'IRB riesce in breve tempo a poter contare su alcune migliaia di attivisti. Anche grazie al rientro in patria al termine della guerra civile americana nel 1865 di molti compatrioti carichi di armi, si inizia quindi a lavorare per organizzare una rivolta popolare. L'ironia della sorte vuole che l'incubo di Stephens diventi realtà: l'insurrezione pianificata per il 5 marzo 1867, viene tradita alla vigilia, la sera del 4 marzo quando un 'generale' americano-irlandese, che avrebbe dovuto assumere il comando degli insorti, viene arrestato perché tradito da un informatore che rivela ai britannici tutti i piani. La rivolta viene quindi facilmente soffocata e tutti i protagonisti arrestati. Stephens riuscirà a salvarsi fuggendo negli Stati Uniti. Nel 1865, per la prima volta, i feniani avevano utilizzato la denominazione Irish Republican Army (IRA) per indicare la loro struttura militare e questa denominazione sarà destinata a contraddistinguere un esercito clandestino che nei decenni successivi rappresenterà l'anima del movimento repubblicano irlandese. Sarà ripresa dopo la Rivolta di Pasqua, the Easter Rising, del 1916 per indicare il corpo dei volontari irlandesi, gli Irish Volunteers, impegnato nella guerra d'indipendenza del 1919-1921 e, successivamente, di nuovo nella guerra civile irlandese del 1922-23, per indicare i corpi paramilitari che riuniranno gli attivisti contrari al trattato del 1922 che sancirà la separazione in due dell'Irlanda. Indubbie quindi le origini feniane dell'IRA moderna, anche se la matrice laico-protestante del fenianesimo, che pure non si è mai espresso in senso anti-clericale, lo aveva portato ad essere considerato una minaccia tanto dal governo britannico quanto dalla Chiesa cattolica. Il fallimento dell'IRB nel 1867 nulla toglie al suo ruolo decisivo quale uno dei più importanti movimenti nella lotta contro l'Impero britannico, nell'evoluzione del republicanism irlandese e nella formazione dell'Irlanda moderna. A farlo passare alla storia soprattutto la sua impronta fortemente ribellistica e radicale che, pur non garantendogli mai un ampio seguito popolare, influenzerà nel tempo alcune delle personalità più rappresentative della causa - tra gli altri Patrick Pearse, Eamon de Valera e Michael Collins. La Pasqua di Sangue e la reazione britannica Il nome dei feniani oltre che alla fallita rivolta del 1867, agevolmente soffocata dai britannici, rimane legato anche, e tragicamente, all'insurrezione passata alla storia come the Easter Rising del 1916. Dal 1904, infatti la Irish Republican Brotherhood si era ricompattata a fronte della riorganizzazione dei corpi paramilitari unionisti (nel 1905 era stato fondato il partito nazionalista dello Sinn Fein). Le circostanze che portano alla rivolta sono estremamente complesse non soltanto dal punto di vista storico, sociale e politico, ma anche e soprattutto psicologico. Nel 1914, infatti, con l'inizio della Prima Guerra Mondiale migliaia di irlandesi così come migliaia avevano già fatto prima di loro, si arruolano per combattere nei ranghi dell'esercito di Sua Maestà britannica, probabilmente senza neanche chiedersi il perché. I leader dell'IRB si pongono l'interrogativo e decidono, invece, di sfruttare la contingenza a proprio vantaggio, secondo il motto "le difficoltà dell'Inghilterra sono opportunità per l'Irlanda". Viene istituito un consiglio segreto di cui fanno parte, tra gli altri, il vecchio feniano Tom J. Clarke, il poeta della rinascita gaelica e pedagogo Padraig H. Pearse, il sindacalista James Connolly, acceso fautore della lotta armata, e vengono presi contatti con la Germania per ottenere le armi necessarie per una insurrezione in piena regola. L'approvvigionamento di armi abortisce, ma i leader vanno avanti lo stesso: la rivolta assume le connotazioni di un suicidio. Pearse e gli altri se ne rendono perfettamente conto, tuttavia nutrono la speranza di contribuire comunque a rivitalizzare un spinta indipendentista che le preoccupazioni della guerra mondiale sembrano aver sopito. La storia darà loro ragione… ma il prezzo sarà altissimo!!!! La Pasqua del 1916 diviene infatti pietra miliare nella storia del movimento repubblicano irlandese, gli insorti sui gradini del Central Post Office della centralissima O'Connel Street a Dublino, proclamano in gaelico e in inglese la Repubblica d'Irlanda, sostenuta dall'Esercito Repubblicano d'Irlanda, l'Irish Republican Army ed innalzano per la prima volta accanto alla bandiera verde con l'arpa color oro su cui erano state cucite le parole "Repubblica d'Irlanda", il tricolore arancione bianco e verde. foto ansa L'insurrezione, neutralizzata dopo una settimana, porta in carcere tremila volontari, i leader saranno tutti condannati a morte; ma il crudo susseguirsi delle esecuzioni esaspera la popolazione, che pure non li aveva sostenuti, facendo lievitare in modo esponenziale il sentimento anti-britannico. Così parla lo scrittore irlandese Sean O'Faolain: "la rivolta di Pasqua fu un completo fallimento … eppure senza di essa l'Irlanda non si sarebbe mai liberata del giogo inglese, infatti i leader della rivolta che da vivi vantavano uno scarso seguito, anche tra gli stessi patrioti, da morti divennero eroi nazionali e da allora sono sempre rimasti tali. E' stato un paradosso storico, che forse i britannici non hanno ancora compreso. Se lo avessero capito, è probabile che ancora oggi avrebbero un impero. Infatti il crollo del potere in Irlanda rappresentò l'inizio della fine della potenza britannica …". Si salveranno dal plotone di esecuzione due uomini destinati a svolgere un ruolo fondamentale per il destino dell'Irlanda: Eamon de Valera e Michael Collins. Quest'ultimo ritornerà in libertà nel dicembre dello stesso anno e comincerà a reclutare uomini per riorganizzare quello che diventerà il più efficace gruppo armato clandestino d'Europa: l'Irish Republican Army (IRA). Il Trattato anglo-irlandese del 1921 e la nascita dell'IRA moderna L'IRA nata nel 1919 dall'unione di molti gruppi differenziati che avevano combattuto contro i britannici, in particolare gli Irish Volunteers e l'Irish Citizen Army, rappresenterà a tutti gli effetti il primo nucleo del gruppo paramilitare che sotto la guida di Collins, svolgerà un ruolo cruciale negli anni della guerra d'indipendenza irlandese dal 1919 al 1922. Con il trattato anglo-irlandese del 6 dicembre 1921, negoziato dallo stesso Collins a Londra con il Premier Lloyd George e approvato dal parlamento irlandese, il Dail Eireann, il 7 gennaio del 1922 con uno scarto di soli 7 voti (64 contro 57), sei contee del nord-est dell'Irlanda - Antrim, Down, Fermanagh, Tyrone, Derry e Aramgh entrano a far parte del Regno Unito. Le rimanenti 26 (the Free StateSinn Fein, i membri dell'IRA si dividono sul trattato anglo-irlandese che crea sì uno Stato libero di Irlanda, ma lo priva delle sei conteee settentrionali dell'Ulster. La rottura è drammatica, tra il 1922 e il 1923 le due fazioni: una minoritaria guidata da Michael Collins, favorevole al trattato, e una maggioritaria, guidata da Eamon de Valera, contraria al trattato, si combattono aspramente in una terribile guerra civile. Collins nell'agosto del '22 soccomberà, le forze del Free State prevarranno, ma una parte dell'IRA continuerà ad arruolare e a compiere azioni armate sia in Irlanda che in Gran Bretagna. E' comunque alla fine degli anni '60 che la sua attività assumerà specifica valenza, quando esploderà la protesta della comunità cattolica nordirlandese, penalizzata dalle politiche filo-protestanti del governo di Londra, da allora l'IRA si configurerà nel senso poi noto a tutti, giungendo in più occasioni a colpire il cuore dell'establishment britannico. La dichiarazione del 28 luglio 2005, con l'annuncio dell'organizzazione di voler rinunciare alla lotta armata in favore del negoziato per il perseguimento dei suoi obiettivi di sempre, dovrebbe ora inaugurare una nuova fase nella sua storia. |
(1) "O'Connel riuscì a far emergere il popolo cattolico dal buio del politicamente insignificante". L. Attanasio, "Guerra e Pace in Irlanda del Nord", Ed. Associate, Roma 2001.
(2) Il movimento in effetti si ispira alle idee del protestante Theobald Wolfe Tone, leader degli United Irishmen che, nato nel 1791, vede cattolici e protestanti uniti nel comune obiettivo di liberare l'Irlanda dal dominio inglese. Nel maggio/giugno 1798 gli United Irishmen insorgono contro gli inglesi sia in Ulster che in altre zone dell'Irlanda, assumendo il controllo di divese contee. Il loro tentativo di ribellione viene brutalmente represso dalle forze inglesi (30mila/50mila morti). (3) Significativo, in proposito, quanto scrive Giovanni Bellisario nell'articolo diffuso su www.specchiomagico.net, intitolato "I Fianna tra storia e leggenda". "L'Irlanda non subì l'occupazione romana e rimase sostanzialmente estranea all'impronta greco-latina.Questa particolarità, che la distinse ad esempio dalla Britannia romanizzata, consentì all'isola di conservare del tutto intatta la sua antica tradizione celtica". (4) Anche se per Owen Mcgee, storico irlandese e autore del volume "The Irish Republican Brotherhood: form the Land League to Sinn Fein" ("Four Courts Press", 2005) l'IRB in realtà si configurava più come una sorta di confraternita a carattere popolare e propagandistico impegnata soprattutto in un'opera di politicizzazione della popolazione irlandese secondo le linee repubblicane, che non come un'organizzazione impostata prioritariamente in senso cospirativo insurrezionale. |