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GNOSIS 1/2005
L'editoriale



Abbiamo aperto lo scorso numero di Gnosis con un “Forum” sul terrorismo in Italia e con l’impegno a sviluppare ulteriormente la riflessione sulle matrici di un fenomeno che ha segnato (e segna tuttora) la storia recente e contemporanea del nostro Paese. In questo numero proseguiamo la riflessione con due interventi che riteniamo di interesse: il primo, sul ’68, tenta di analizzare le cause “profonde” di un fenomeno di ribellismo “globale” che ha interessato gli Stati Uniti, l’Europa e si è fatto sentire anche nei paesi dell’Est. Il secondo intervento esamina, sulla base dei documenti di-sponibili, le due principali “letture” dell’ideologia delle B.R., la 1^ e la 2^ posizione. L’obiettivo è quello di contribuire alla comprensione di un fenomeno che, pur ridimensionato sul piano operativo, continua a mantenere una certa vitalità sul piano della dialettica clandestina.

Mentre questo numero va in macchina l’Olanda, la libera e tollerante Olanda, è attraversata da tensioni interetniche e interreligiose molto gravi. L’assassinio, ad opera di un integralista musulmano, del regista Theo Van Gogh ha innescato incontrollate reazioni antislamiche con devastazioni di moschee, assalti a scuole musulmane e scontri tra estremisti. Tutto ciò in Olanda. Non in un paese “latino” a sangue caldo ma nel Nord Europa protestante e pragmatico. E’ un fenomeno da tenere sotto osservazione, come espressione preoccupante di quella guerra “asimmetrica” scatenatasi l’11 settembre. Su tale problema riflettiamo nel “Forum” che apre questo numero, nell’intento di analizzare in profondità i contorni teorici ed operativi di un confronto destinato a durare.

Altro elemento centrale di questo numero è la duplice riflessione sulle “defaillances” del sistema intelligence americano prima dell’11 settembre e sulle modifiche legislative decise negli Stati Uniti dopo gli attentati (i “Patriot Acts”): si tratta di un contributo al più ampio dibattito nazionale e internazionale in tema di riforma – modernizzazione dei Servizi di intelligence rispetto alle sfide del terzo millennio. E’ un dibattito nel quale non prendiamo posizione ma che speriamo proceda anche da noi, nella ricerca di nuovi assetti di tutto il comparto cui è affidata la tutela della sicurezza nazionale.

 
articolo redazionale Il Direttore Responsabile


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