iniziative editoriali
Francesco Palmieri
L'intelligence nella fiaba
anno 2019 formato 18x27 cm pagine 336 prezzo € 30,00
La favola insegna che... due parole sono troppe; ma una è troppo poco. E urge allora scoprirne una traccia - quella che conduce alla segretezza - nella trama. L'affabulare nella doppiezza dell'azione è qualcosa che non è il netto bianco e il farsi grigio del transitare dal bene al male; ma giusto quel buio della notte di ogni ragione, quello che fa di un'unica mucca nera - nel pascolo del divenire - il pencolare del tutto tra l'apparire e l'essere. [...] Come con le briciole lasciate da Hänsel e Gretel si vuole ritrovare la strada di casa, così con i capitoli di questo volume - il cui inedito assunto è quello di individuare nella fabula il vertiginoso ingranaggio dell'intelligence - il lettore si inoltra nei segreti meccanismi dell'immaginazione dove, inevitabilmente, ogni tappa è il capovolgersi di ogni apparenza.
Smontando il luogo comune, nutrito dalla cinematografia, che l'agente segreto abbia sempre e solo i tratti dello 007 inventato da Ian Fleming e portato sugli schermi dall'inossidabile Sean Connery [...] qui può essere impersonato da chiunque, giovane o anziano, maschio o femmina, povero o ricco. E perfino gatto o asino. Come nel caso del burattino Pinocchio mutato in asino durante le sue mille peripezie e dotato di quelle orecchie che Geppetto ha dimenticato di dare al pupazzo di legno, perché «da asino Pinocchio impara ad ascoltare, a meditare e da allora non recede più dalla via del bene». [...] La morale della fiaba insegna che un bravo agente deve obbedire anche quando gli ordini gli risultano incomprensibili, e sapere che essi hanno un valore e che nel successo della missione ottiene la propria ricompensa. Perfino nella nota fiaba "I tre porcellini", l'autore di questo eccentrico quanto illuminante saggio trova materia di intelligence. L'astuto porcellino che si costruisce l'unica casa - di mattoni - capace di resistere alla furia del lupo, ha compreso quanto contino la struttura e la logistica nella riuscita di un'operazione. [...] Il ruolo dell'agente segreto pone questioni delicate. Si lavora sempre per qualcuno, si sta da una parte, si difende la propria parte. La causa è nobile sempre - difendere la propria patria - ma i mezzi possono essere discutibili. Nell'emergenza nessun semaforo rosso può fermare l'ambulanza. E nella fiaba la questione morale non si pone per statuto, è già risolta, e questa è la regola del gioco narrativo. La fiaba disvela il bene e il male. Lo fa in modo manicheo; ma al compimento della propria affabulazione. Ed ecco i buoni e i cattivi. Il lupo e i porcellini, Teseo e il Minotauro; Cenerentola e la matrigna; Cappuccetto rosso e il lupo; Peter Pan e capitan Uncino. Le doti di intelligence sono riservate al protagonista, bravo nell'adoperarsi doppio e agente come da etimo svela il suo stesso agire. [...] La bibliografia è ricchissima, da Andersen ad Apuleio, da Giordano Bruno a Roberto Calasso, da Calvino a Collodi, da Freud a Eliade, da le Carré a Carroll, da Wilde a Butler. dalla Prefazione di Pietrangelo Buttafuoco |