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editoriale 3/2016

Quale nuovo Direttore dell’Agenzia per le Informazioni e la Sicurezza Interna e responsabile di Gnosis, sono lieto di porgere il mio caloroso saluto ai lettori, che hanno confermato di apprezzare la Rivista, nonché alla Redazione che, come nel passato, vuole continuare a corrispondere alle aspettative dei suoi estimatori offrendo spunti di riflessione sui temi rilevanti dell’intelligence e della geopolitica delle minacce.
In tal senso, il Punto di vista, affidato anche nei prossimi numeri all’efficace penna dell’Ambasciatore Sergio Romano, con suggestiva sintesi aiuta a comprendere, in relazione alla Brexit, le complesse dinamiche psico-politiche e le condizioni storiche che sottendono alla traumatica scelta inglese, delineando possibili approcci comunitari.
Sul fronte dell’intelligence, oltre alla presentazione dello stemma dell’Fsb, il Servizio di sicurezza interna della Federazione Russa, il primo sguardo di Alessandro Pansa e Sara Pretelli è centrato sui diversi aspetti finanziari che caratterizzano il radicalismo islamico. Da una diversa angolazione, l’osservazione della rapida evoluzione tecnologica isola nuove opportunità e vulnerabilità che – coniugando dottrina ed esperienza empirica – impongono l’adeguamento di strumenti informativi quali analisi economiche di tipo relazionale, l’elaborazione di modelli relativi ad analisi di rischio per verificare il mutamento genetico delle minacce (Luisa Franchina e Ludovica Coletta), nonché approcci razionali per ponderare l’attrattività del mondo accademico e scientifico da parte dei sempre più aggressivi ambienti criminali e terroristici (Roberto Mugavero). In tale quadro, si pone l’esigenza di idonee contromisure sia operative, come l’uso diffuso dei droni spia (Francesco Tosato), sia strategiche, con il ricorso a uno stato emergenziale che presenta, spesso, profonde differenze nei diversi contesti istituzionali nazionali (Vincenzo Iacovissi).
La Rivista vuole offrire anche frammenti storici di situazioni d’intelligence che si reiterano a vario modo anche nell’attualità: dalla Congiura delle polveri nell’Inghilterra post elisabettiana (Alain Charbonnier, con Corito), da cui deriva la maschera di Guy Fawkes, oggi simbolo di Anonimous, alla pronta attivazione di reti spionistiche a tutela degli interessi nazionali in periodi di squilibri europei, come nel caso di quelle sabaude, nel Settecento (Ciro Paoletti), e napoletane, nell’Ottocento (Luca Di Mauro). L’importanza della cultura quale testimonianza di contesti socio-politici e operativi dell’intelligence, emerge nell’articolo di Gianluca Falanga, sulla ricchezza del Museo della Stasi, che testimonia l’eccezionale densità spionistica nella Ddr durante la Guerra fredda.
Sull’importanza di una leadership fondativa e vincente nei periodi di forte crisi per una sostenibile ripresa economica si basano poi gli articoli di Marco Ventura, che analizza l’aggressiva creatività e la non comune personalità di Steve Jobs – come emerge dalle informative dell’Fbi inerenti alle valutazioni della Casa Bianca sulla possibilità di assegnargli incarichi pubblici – e di Antonio Teti, sulla capacità visionaria e comunitaria di Adriano Olivetti, esempio di impresa sociale e modello per lo stesso Jobs. Sul fronte geopolitico, la Rivista allarga l’orizzonte alle complesse dinamiche del Mar Cinese meridionale, dove si giocano gli equilibri tra diverse Potenze (Antonietta Pagano), e alle relazioni tra Cina e India, spesso sintetizzate nell’astratta rappresentazione di Cindia, che mirano alla crescita di una dimensione asiatica competitiva a livello globale (Corrado Maria Daclon).
A seguire, Gnosis riserva un importante spazio all’approfondimento specialistico nel settore cibernetico, con gli interventi di Massimiliano Sala sulla crittografia quantica e con l’ottava e ultima parte del Vademecum di Raffaele Azzarone. Infine, le Rubriche regalano momenti di riflessioni più leggere, ma non meno qualificate, con Roberto Ganganelli, sull’uso propagandistico della moneta in era fascista; con Giancarlo Zappoli, sull’attualizzazione delle Primavere arabe, in una serie televisiva di successo, del Night Manager di le Carré; con Giuseppe Pollicelli, sulle incursioni nel campo dello spy da parte del personaggio di Iron Man. Infine, Melanton prosegue con la consueta leggera divagazione, ora ispirata a Gianni Rodari.

Ringraziando i lettori per il gradimento fin qui dimostrato, Gnosis conferma il proprio impegno per la diffusione della cultura in generale e della sicurezza in particolare, quale garanzia imprescindibile di libertà e civile convivenza della nostra Società.

Mario Parente

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