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punto di vista di Marco Minnitibiografia

Al passo con i tempi
Questo numero segna un punto di svolta nella felice storia di GNOSIS.
Nata nel 1995 con il nome Per Aspera ad Veritatem, la Rivista italiana di Intelligence, tra le poche a livello internazionale edite da un’agenzia di Intelligence, ha saputo evolversi nel corso degli anni in un continuo processo di adeguamento ai mutevoli scenari, nazionali e globali, della sicurezza, al fine ultimo di contribuire alla diffusione della cultura dell’intelligence nel nostro Paese.
Il quadro globale è estremamente fluido ed è caratterizzato da una crescente “a-polarità” del sistema internazionale che si sostanzia, a ben vedere, se non in un vero e proprio deficit di leadership, sicuramente in un progressivo allentamento dei fattori di ordine, di quegli elementi, cioè, che contribuiscono a dare certezza e sicurezza.
Le crisi si susseguono a ritmi incalzanti. Non solo crisi economiche e finanziarie che, minando seriamente il benessere e la qualità di vita dei cittadini, indeboliscono persino le Nazioni più avanzate e ricche, ma anche rivoluzioni e guerre civili che, esplodendo alle porte di casa, espongono il nostro Paese a instabilità geopolitiche e geo-economiche. Basti pensare, ad esempio, al conflitto in Siria o alle crisi in Egitto e in Libia.
Ma non è solo il Mediterraneo, confine naturale dell’Italia, a essere attraversato da ondate di instabilità, attuali o potenziali. In Asia è evidente una crescente competizione tra i principali attori regionali. Una competizione che per il momento è solo politico-economica e non militare ma che, comunque, ha fatto diventare quel continente il principale mercato mondiale degli armamenti e che sta spingendo gli Stati Uniti, nostro alleato oltre che uno dei più importanti fattori di ordine nel Mediterraneo, a un “ribilanciamento” verso quel quadrante geostrategico.
È questa, ad esempio, una chiara prova delle interconnessioni esistenti tra le varie aree geopolitiche del mondo. Una conferma, se mai ce ne fosse il bisogno, di come realtà molto distanti dall’Italia possano incidere, direttamente o indirettamente e in tempi anche piuttosto brevi, sulla nostra sicurezza nazionale.
La maggiore volatilità strategica che contraddistingue questi anni necessita, quindi, di uno “sguardo lungo” da parte della classe dirigente del nostro Paese: la capacità di guardare, cioè, oltre il contingente a tutela dell’interesse nazionale.
Il “comparto intelligence” è il luogo naturale nel quale esercitare e sviluppare tale capacità previsionale. Il foro istituzionale forse più adatto in cui analizzare le tendenze di lungo periodo a supporto del decisore politico.
Ma la maggiore complessità delle sfide alla sicurezza dell’Italia richiede anche, inevitabilmente, uno sforzo di adeguamento culturale, sia all’interno delle istituzioni sia tra i cittadini, in un circolo virtuoso che abbia nel Sistema di informazione per la sicurezza il suo motore strategico.
Il Glossario Intelligence, difatti, definisce la cultura della sicurezza come la «conoscenza delle minacce alla sicurezza nazionale e delle connesse attribuzioni degli organismi informativi» ricomprendendo «in tale ambito le iniziative volte a sviluppare una fattiva interlocuzione con il mondo accademico, le imprese ed i media in vista della instaurazione di una costruttiva sinergia tra comparto informativo e società civile a tutela della sicurezza nazionale».
Il legislatore del 2007, peraltro, approvando la legge 124, costitutiva del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, ha saputo cogliere appieno le esigenze di rinnovamento dell’intelligence italiana anche attraverso una specifica valorizzazione delle attività di diffusione e promozione della cultura della sicurezza.
Questa rivista, con i suoi 19 anni di attività, costituisce un esempio brillante di quello “sguardo lungo” che è così importante per il nostro Paese.
L’attuale rinnovamento, oltre a permetterle di raggiungere un pubblico più vasto, ne accresce il ruolo all’interno delle nuove strategie comunicative e culturali del Sistema che, secondo un approccio integrato, come previsto dalla legge 124, consentiranno di avvicinare ulteriormente le istituzioni ai cittadini. Continuiamo, dunque, il nostro viaggio di apertura, trasparenza e prossimità al cittadino, mostrando che dietro la struttura del comparto intelligence – sempre più necessaria per fare fronte alle minacce globali – ci sono uomini e donne, analisti e operativi che, nel silenzio, senza che nessuno sappia mai cosa danno veramente allo Stato, lavorano per la difesa e la tutela dell’interesse nazionale e per la qualità di vita del nostro Paese, sapendo bene che sicurezza e libertà non sono istanze contrapposte, ma sono il cuore della convivenza civile e, quindi, le stelle polari della nostra missione.

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