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GNOSIS 1/2012
Strategia e conoscenza
Dai ‘think tanks’al ‘Crowdsourcing for Intelligence’


Antonio TETI


Foto da www.capfalcon.net
 
Il futuro dell’Intelligence non può prescindere dal ruolo che possono assumere i think tank per quanto concerne lo sviluppo delle best practices su cui fondare le attività di ricerca e analisi delle informazioni. Secondo uno studio condotto dalla University of Pennsylvania, sono 5.465 i think tanks attivi in tutto il pianeta, segno evidente del crescente interesse verso queste strutture. Ma un nuovo strumento potrebbe modificare il ruolo dei “serbatoi di menti”: si chiama Crowdsourcing for Intelligence e promette faville…


Il concetto di STRATINT

”Conosci il nemico come conosci te stesso. Se farai così, anche in mezzo a cento battaglie non ti troverai mai in pericolo. Se non conosci il nemico, ma conosci soltanto te stesso, le tue possibilità di vittoria saranno pari alle tue possibilità di sconfitta. Se non conosci te stesso, né conosci il tuo nemico, sii certo che ogni battaglia sarà per te fonte di pericolo gravissimo“.
Sono le parole di SunTzu, famoso generale e filosofo cinese, quasi certamente vissuto tra il VI e il V secolo a. C. e autore di uno dei più famosi trattati di strategia militare di tutti i tempi (1) . Tuttavia, il lungimirante condottiero cinese, nonostante le sue indiscutibili qualità di stratega e visionario, che lo condussero anche a indicare come fondamentale l’attività di raccolta ed analisi delle informazioni, non avrebbe mai potuto prevedere che le notizie avrebbero esteso il loro valore non solo nel settore dell’Intelligence militare, ma anche nel settore “civile”, al punto tale da creare i presupposti per la realizzazione di strutture specializzate nella raccolta ed analisi di dati a carattere politico, commerciale, industriale e perfino religioso.
Pertanto la conoscenza, quale prodotto dell’elaborazione delle informazioni, rappresenta, per qualsivoglia attività o settore, una condizione preventiva per il conseguimento dell’obiettivo perseguito. La conoscenza, può derivare unicamente dalla raccolta e dall’analisi di tutte le informazioni acquisite dalle strutture di Intelligence o dalle aziende specializzate nella esplorazione degli scenari. L’azione esplorativa spetta agli analisti specializzati nell’Intelligence Strategica (STRATINT, Strategic Intelligence), che hanno accumulato particolari capacità ed esperienze nella raccolta, elaborazione, analisi e verifica di elementi di conoscenza utili per l’identificazione delle migliori politiche di Intelligence da condurre in tempi e scenari diversi. Pertanto, da un punto di vista concettuale, tutte le attività di Strategic Intelligence, sono riconducibili alla lavorazione di informazioni, provenienti da fonti diverse, per la produzione di una conoscenza strategica che costituisce il fulcro cognitivo da cui attingere indicazioni per la progettazione di azioni di Intelligence a livello mondiale.
A questo punto, risulta fondamentale soffermarsi sulle peculiarità che un esperto di STRATINT deve possedere. Solitamente è un individuo reperibile in ambienti accademici o strutture che operano nel settore della ricerca. Deve essere innanzitutto una persona lungimirante, in grado di esaminare con prudenza, pazienza, accortezza e ingegno, tutti i dati che gli vengono sottoposti. Deve essere in grado di formulare scenari e previsioni attendibili, fondate sull’elaborazione dei dati e delle informazioni fagocitate dalle sue fonti, che devono essere opportunamente vagliate, analizzate, riscontrate e incrociate tra loro, in una sorta di mosaico cognitivo.
Tra le metodologie di acquisizione dati, è fortissima la predominate OSINT (Open Source Intelligence). Una cultura variegata, predisposizione alla capacità di elaborazione del pensiero, grande pazienza, metodo di lavoro, forte stimolo motivazionale per l’indagine e la ricerca, rappresentano gli elementi imprescindibili che fanno dello Strategic Intelligence Export (SIE), un elemento determinate per la creazione di un formidabile repository di conoscenza, prezioso manufatto di fondamentale importanza per le continue richieste di formulazione di scenari e di interrogazioni strutturate, continuamente richieste dai vertici delle strutture di Intelligence. Pertanto, lo STRATINT può essere identificato come una vera e propria forma di elaborazione della conoscenza per applicazioni strategiche, prodotta per mezzo dell’analisi di tutte le informazioni disponibili e riconducibili a fatti, eventi, notizie, dati di carattere politico, economico, sociale e militare, fruibili a livello planetario. In questo contesto, un’ulteriore attenta considerazione va indirizzata al rapporto tra i richiedenti e i fornitori dei servizi di intelligence strategica. Non di rado, infatti, si verificano incomprensioni e problemi di varia natura nel difficile rapporto che si instaura tra le due parti.
Molti attentati terroristici internazionali, che hanno gettato nel terrore, e per lungo tempo, intere popolazioni in variegati contesti geografici, si sarebbero potuti evitare se solo si fosse dato ascolto alle indicazioni provenienti dalle strutture di Intelligence strategica. È, altresì, vero che non difettano di rarità i casi in cui la totale dipendenza di uno Stato da queste strutture, in termini di errate valutazioni e/o informazioni non verificate, si sia rivelata fallimentare per la conduzione di politiche e azioni concepite per scenari diversi. Naturalmente, le analisi STRATINT si rivelano strategicamente utili non solo in campo militare ma, soprattutto, per applicazioni nel settore civile e politico.Come ben illustrato in un saggio realizzato da tre studiosi americani (2) , “la democrazia prospera quando una nazione assicura a se stessa una popolazione ben informata”. Ciò significa che i policy makers, che rappresentano i decisori delle politiche di un paese, soprattutto in un contesto di globalizzazione dell’informazione e di continue mutazioni economiche, sociali e politiche, non possono rischiare di imbattersi nell’incomprensione dei fenomeni geopolitici in atto. Ecco quindi che lo STRATINT costituisce l’elemento chiave per fornire un supporto cognitivo in grado di spiegare i fenomeni mondiali in atto e di prepararsi per quelli futuri. Come indicato nel saggio (3) dell’antropologo e psicanalista statunitense Michael Maccoby, l’attività di Intelligence strategica corrisponde più a un sistema di abilità proprie dell’individuo (4) , quindi a capacità possedute dall’essere umano che spesso si riscontrano nei maggiori leader internazionali. Su questa tesi, che vede le abilità personali come elemento chiave per l’identificazione degli individui idonei alle attività di Intelligence strategica, trova un perfetto riscontro la natura e lo scopo dei think tank.

Il think tank come asset strategico

La base su cui opera un think tank (traducibile testualmente come serbatoio di menti), diversamente dalle strutture di Intelligence, si basa essenzialmente sull’autonomia dell’organismo, sulla sua indipendenza da gerarchie e rigidi controlli imposti da istituzioni governative e aziende ma, soprattutto, dal metodo scientifico adottato, che produce come diretta conseguenza, la ricerca tempestiva, precisa e ragionata delle informazioni, ma con finalità riconducibili alla previsione e alla valutazione degli scenari. Proprio quest’ultima caratteristica è forse quella che maggiormente assume una straordinaria valenza nell’indagine informativa. Ad esempio, l’analisi della valutazione dei rischi, per la stima di uno scenario, assume un valore strategico considerevole, soprattutto per ciò che riguarda la percezione, l’analisi e l’interpretazione delle minacce future.Un’altra delle peculiarità dei think tanks (che costituisce per certi versi anche un elemento di forza) è rappresentata dal disagio avvertito sull’ipotesi di una possibile integrazione con le strutture di Intelligence. L’appartenenza ad ambienti distinti costituisce, in questo caso, un elemento di forza. Le persone che fanno parte di un gruppo di menti, sono solitamente docenti e ricercatori universitari, dottori di ricerca, scienziati, studiosi, che possono provenire da università, centri di ricerca, istituti culturali, accademie, associazioni di intellettuali o semplicemente appassionati di un particolare settore scientifico. Sono quindi “geneticamente” proiettati verso l’autonomia della ricerca, la repulsione alla rigidità delle strutture gerarchiche, alla libertà assoluta nella scelta delle metodologie di lavoro. In compenso, questa autonomia mentale e di lavoro, nel tempo, garantisce, il più delle volte, risultati particolarmente soddisfacenti.
Per questa ragione, molti capi di governo e politici di tutto il mondo, hanno iniziato a focalizzare l’attenzione sulle analisi e le valutazioni dei rischi condotte dai think tanks, valutandole come fondamentali per le decisioni che assumono. In un mondo caotico e complesso, quasi quotidianamente scompaginato da eventi sempre più inaspettati e di difficile valutazione, la consulenza di queste menti diventa quasi obbligatoria per affrontare le difficoltose sfide del terzo millennio. E sono in numero crescente i paesi che hanno piena consapevolezza di questa realtà. In funzione di un sondaggio condotto dall’Università della Pennsylvania (5) , nel mondo ci sono 5.465 think tanks funzionanti a pieno regime. Il Nord America ne possiede il 34,25% dell’intero pianeta, l’Europa occidentale ne possiede il 22,10%, l’Asia l’11,95%, l’Europa dell’Est il 9,14%, America Latina e Caraibi si attestano al 9,84% e, per finire, l’Africa con 7,76%, il Medio Oriente e il Nord Africa con il 3,99%. Con 121 gruppi attivi, l’India si attesta al sesto posto nella classifica dei paesi con il più alto numero di think tank. Il Regno Unito ne conta 285, la Russia 107 e 105 il Giappone.
In testa alla classifica statunitense delle “top 10 think tanks” troviamo la Brookings Institution (6) ma, nella classifica allargata agli altri paesi, troviamo in testa la Chatham House (7) del Regno Unito, seguita dall’International Institute for Strategic Studies (8) di Londra e dal Stockholm International Peace Research Institute (9) di Stoccolma. Nella classifica figurano ancora l’inglese Academy of Social Sciences (10) , le indiane Institute for Defence Studies and Analyses (IDSA) (11) , il Centre for Civil Society (12) , il The Energy and Resources Institute (13) (TIERI) e la Liberty Institute (14) . Nel paese del Sol Levante troviamo il Japan Institute for International Affairs (15) e in Cina lo Shanghai Institute for International Studies (16) e l’Academy of Social Sciences (CASS) (17) . La Cina, anche in questo caso, si distingue per la sua particolare avvedutezza e per il suo tradizionale pragmatismo. Nella Repubblica Popolare Cinese, esistono quasi 500 efficientissimi think tanks, il secondo numero più grande al mondo dopo gli Stati Uniti che ne possiede 1.815. Sembra che il governo di Pechino tenga nella massima considerazione le valutazioni di questi esperti, al punto tale da affidare loro continue consulenze nel settore militare, civile, politico, ma soprattutto economico e tecnologico.
Molti esperti di geopolitica sostengono che sia attribuibile proprio ai think tanks cinesi buona parte del merito dell’inarrestabile crescita economica e industriale del paese. Quello che gode della maggiore considerazione del governo di Pechino è lo Strategic Research Centre of the China Institute for Contemporary International Relations (CICIR) (18) , oltre al China Institute for Strategic Studies (19) , un istituto che si occupa prevalentemente di studi strategici globali. Va rilevato che oltre a fornire know-how su tematiche diverse, i think tank cinesi rappresentano un’eccellenza anche per quanto concerne la consulenza nell’ambito della diplomazia pubblica e della comunicazione istituzionale internazionale. Come abbiamo visto, generalmente un think tank è un organismo indipendente (istituto, ente, gruppo, associazione) che svolge attività di ricerca ed analisi in settori squisitamente scientifici, ma che può condurre attività anche di studio nel campo delle politiche pubbliche. In questo caso, si tratta spesso di organizzazioni no-profit, ma che possono essere finanziate da governi, grandi aziende, lobby o istituzioni pubbliche.
Solitamente le ricerche e gli studi, vengono tradotti in pubblicazioni periodiche o report ricorrenti. Negli Stati Uniti, questi think tanks hanno goduto di uno sviluppo continuo, soprattutto nel campo dell’economia e della politica (esistono think tanks che lavorano sia per il Partito Democratico che per il Partito Conservatore). In ambito militare, in particolare nel corso degli ultimi due decenni, questi centri hanno rivelato tutto il loro valore, principalmente per quanto concerne il supporto alle valutazioni strategiche. Prevalentemente finanziati da apparati pubblici, i think tanks operanti nel settore dell’Intelligence militare e della Difesa, forniscono agli Stati Uniti un contributo immenso, non solo in termini di consulenze, ma anche sul piano della formazione del personale addetto alle diverse strutture governative. Come si evince dalla figura 1, la maggioranza dei think tanks statunitensi concentra le proprie attività sui settori strategici della Difesa e della sicurezza del paese. La geopolitica (20) e gli eventi che la caratterizzano a livello internazionale, costituiscono una porzione importante per le attività di ricerca e consulenza di questi serbatoi di menti. Nello studio degli eventi geopolitici i servizi di advice and support, offerti dai think tanks, spaziano dalla geografia alla politica, dalla finanza alla sociologia, dalla psicologia all’antropologia, includendo perfino l’utilizzo delle tecniche e delle metodologie di persuasione delle masse (psychological operations), che si rivelano particolarmente efficaci soprattutto nei paesi sconvolti dalle guerre e da conflitti civili.

 
Come precedentemente evidenziato, molti think tank trovano il loro habitat naturale all’interno di università e centri di ricerca come, ad esempio, il Lincoln Laboratory che si trova all’interno del Massachusetts Institute of Technology (21) (MIT), uno dei centri di ricerca più prestigiosi del paese. Il laboratorio Lincoln rappresenta lo “stato dell’arte” a livello mondiale per la progettazione e lo sviluppo di semiconduttori utilizzati per la produzione di microprocessori. Il Think Tanks & Civil Societies Program (TTCSP) è invece un programma operativo condotto all’interno dell’Università della Pennsylvania e incentrato sullo studio delle relazioni internazionali. Ideato inizialmente nel 1989 dall’Università di Philadelphia, è stato poi trasferito nel 2008 alla sede universitaria della Pennsylvania, per elaborare un ambizioso e avveniristico studio sulla realizzazione di “un think tank dei think tanks”. Apparentemente lo scopo è di studiare ed esaminare il ruolo e le caratteristiche delle continue evoluzioni delle organizzazioni di ricerca che operano nel settore della politica pubblica. In realtà, l’obiettivo perseguito dal progetto è molto più temerario di quanto si possa immaginare: realizzare un centro di menti migliori a livello planetario, che possa essere in grado di colmare il divario tra la conoscenza e la politica internazionale ma, soprattutto, per cercare di individuare il modo migliore per assicurare, pace, sicurezza e una global governance che possa fungere da motore per il miglioramento dell’economia mondiale.
Il Center for Transatlantics Relations (CTR) della John Hopkins University, si differenzia dagli altri “tank” per il particolare interesse che riversa nello studio delle relazioni economiche che intercorrono tra i diversi paesi. Gli accordi sul commercio, le partnership tra le aziende in settori diversi, le modificazioni economiche che producono a livello geopolitico, sono le tematiche di studio di questo think tank universitario. Di particolare rilevanza è la produzione scientifica generata ogni anno dai ricercatori e studiosi del CTR.
Tra le organizzazioni elencate in figura 1, meritano una particolare menzione l’American Enterprise Institute e l’Hoover Institution che si collocano tra le più arcaiche organizzazioni di consulenza, essendo state create nel lontano 1940. Finanziate da istituzioni pubbliche, imprese private e fondazioni, sono le più attive nella promozione delle politiche che incidono maggiormente sulla vita degli americani: dai processi di privatizzazione delle aziende alla sicurezza sociale, dal controllo fiscale alle norme che regolano i finanziamenti e gli investimenti, fino alle leggi che regolamentano il commercio del petrolio e l’utilizzo di Internet.
Frequentemente, gli esperti di questi think tank sono chiamati a svolgere il ruolo di opinion leader in programmi radiofonici e televisivi o sono cooptati come collaboratori editoriali, per curare articoli per quotidiani e riviste specializzate. Inoltre, sono spesso protagonisti assoluti nella conduzione di seminari di orientamento politico o sono reclutati come consiglieri personali di candidati al governo del paese, durante le campagne elettorali. In quest’ultimo caso, illoro ruolo assume un valore sostanziale e decisivo per il successo o il fallimento di progetti politici. Non a caso, negli USA, i think tank sono spesso identificati con il termine di “fabbriche di idee”.
Federally Funded Research and Development Centers (FFRDCs) sono think tank che operano nel settore Research and Development per determinate aree di interesse strategico. Finanziati quasi esclusivamente dal governo federale (ed alcuni direttamente dal Dipartimento della Difesa), i tanks del FFRDCs sono gestiti da aziende, università e istituti no-profit e lavorano su ricerche specifiche, di volta in volta commissionate principalmente da strutture governative.
Il più importante think tank operante negli Stati Uniti, nel settore dell’Intelligence, è lo Strategic Forecasting Inc. (STRATFOR) (22) , società di globaI Intelligence fondata nel 1996, il cui quartier generale ha sede ad Austin, nel Texas. Il suo fondatore è il noto politologo e scrittore George Friedman, affermatosi in ambienti internazionali anche come esperto nelle scienze politiche internazionali. All’interno dell’azienda, egli ricopre anche il ruolo di Chief Intelligence Officer. Sin dalla sua nascita, la struttura ha periodicamente pubblicato dei report in materia di Intelligence, raggiungendo una notorietà inaspettata nel 1999, con una serie di articoli sui bombardamenti aerei NATO durante la crisi del Kosovo. Citata più volte dai più autorevoli media del paese (CNN, Bloomberg, Associated Press, Reuters, The New York Times), come un’autorità nel settore strategic and tactical Intelligence, il settimanale americano Barron’s l’ha definita come “The Shadow CIA” (23) . Anche se la definizione di “ombra” della CIA può sembrare eccessiva, non vi sono dubbi sulla qualità e l’attendibilità delle analisi e delle ricerche effettuate dall’azienda di Friedman. La dimostrazione è data dall’altissimo numero di clienti che si affidano alla consulenza dell’azienda texana, molti dei quali di grande prestigio e notorietà.
Le previsioni sempre molto dettagliate e affidabili degli analisti di Friedman, fanno gola a chiunque desideri ottenere una descrizione approfondita e minuziosa di un determinato scenario geopolitico e ciò ha consentito, negli anni, una crescita esponenziale del parco clienti. È indicativo anche l’alone di mistero che circonda il numero e l’identità di coloro che usufruiscono dei servizi dell’azienda.
Forse sarà anche per questo che, il 24 dicembre del 2011, il sito Web di STRATFOR è stato attaccato da alcuni seguaci di Anonymous (24) . L’attacco sembra che abbia determinato la perdita di circa 200 Gigabyte di dati, equivalenti a migliaia di informazioni riservate (dati di aziende, numeri di carte di credito, email) dal sito Web dell’azienda.
L’attacco dei crackers di Anonymous è un’ulteriore testimonianza dell’immenso valore assunto dai dati contenuti all’interno dei sistemi informativi di queste organizzazioni, in cui vengono prodotte analisi e studi di grande interesse strategico. Proprio in virtù di quest’ultima considerazione, va segnalato che l’azienda di Austin, fornisce un singolare servizio di consulenza a tutti i suoi iscritti: esistono profili di abbonamento diversi, come il “Premium” o il “Global Vantage” (quest’ultimo personalizzato per le aziende e le strutture governative), ma è offerto anche un servizio gratuito a tutti quelli che desiderano porre quesiti o chiarimenti sulle aree trattate dall’azienda. Tramite email, è garantita una risposta nell’arco delle 24 ore successive. Apparentemente potrebbe sembrare semplicemente un accattivante servizio di consulenza gratuita, in realtà esso garantisce all’azienda un’impressionante mole di informazioni riconducibili agli umori, le sensazioni, i timori, i dubbi e le perplessità di un pubblico mondiale. Tradotto in altri termini, è uno strumento che può essere utilizzato per valutare il livello di percezione delle problematiche di ogni singolo paese del pianeta. La Rete come strumento di conoscenza, da utilizzare per sviluppare un’Intelligence che adotta la metodologia in questo momento maggiormente utilizzata dai think tanks: l’Open Source Intelligence (OSINT) (25) .
Ricerca da fonti aperte, quindi, ma soprattutto da quelle provenienti da Internet, il più ricco e aggiornato contenitore informativo del pianeta. L’evoluzione delle tecnologie, purtroppo, impone anche nuove e più complesse difficoltà. Secondo un recente studio condotto da IDC (26) in futuro, saranno creati 1,8 Zettabyte di dati (uno Zettabyte equivale a 1000 miliardi di Gigabyte) il che si traduce nella necessità di gestire un complesso universo di dati. Questa previsione, se si dovesse concretizzare, imporrà alle aziende l’aumento, entro il 2020, di dieci volte la loro dotazione di computer utilizzati per la memorizzazione dei dati. Considerato come un grande elemento di criticità, l’inarrestabile aumento delle informazioni avrà come effetto quello di rendere più difficoltosa la ricerca filtrata dei dati, con il conseguente innalzamento dei costi del personale, delle tecnologie e del tempo impiegato.

Dai think tanks al Crowdsourcing for Intelligence

Il problema dell’incontenibile proliferazione delle informazioni in rete, non è sfuggito all’attenzione del Dipartimento della Difesa statunitense e dello stesso Pentagono, anzi è stato collocato tra le prime difficoltà da risolvere. Ciò nondimeno non sono diminuite le spese sostenute dalle comunità di Intelligence, aumentate esponenzialmente proprio per sostenere il costi relativi all’analisi dei dati e delle informazioni. Queste considerazioni hanno convinto le strutture di Intelligence a potenziare gli sforzi per il rafforzamento dei think tanksesistenti, ma hanno anche prodotto la consapevolezza della necessità della realizzazione di un nuovo modello di previsione di scenari, in grado non solo di fagocitare l’incontenibile flusso dati proveniente dalla Rete ma, anche, di coinvolgere, in termini di fornitura di umori e percezioni, le popolazioni situate in diverse zone geografiche. Questa necessità di possedere nuove forme di acquisizione di informazioni ad ampio spettro, non ha tardato a produrre gli effetti sperati.
Nel febbraio del 2010, sotto il coordinamento del Direttore del National Intelligence (27) James R. Clapper, è stato varato un progetto orientato al crowdsourcing for intelligence (traducibile come intelligence del popolo), affidato a IARPA (Intelligence Advanced Research Projects Activity) e avente lo scopo, secondo quanto affermato da Clapper, di garantire “un vantaggio schiacciante nell’Intelligence sui futuri avversari”. IARPA è una struttura assimilabile, per tipologia organizzativa, ad un think tank operante nel settore dell’Intelligence, ma con la differenza che i progetti ideati al suo interno, beneficiano di cospicui finanziamenti che provengono principalmente da fondi governativi. Sintomatica è l’organizzazione della struttura, verticalizzata sullo sviluppo di sistemi di previsione degli scenari, che si basa su tre particolari uffici:

- Office of Smart Collection. È l’ufficio che si occupa del trattamento dei dati raccolti da tutte le fonti disponibili. Le informazioni sono catalogate e ottimizzate per renderle fruibili per la fase di analisi;

- Office of Incisive Analysis. È l’ufficio incaricato della valorizzazione di tutte le informazioni raccolte con particolare tempestività e immediatezza. Sono valutate soprattutto in funzione delle intuizioni e dell’esperienza degli specialisti che le visionano;

- Office of Save & Secure Operations. È l’ufficio addetto alla valutazione e misurazione delle potenzialità degli avversari, con particolare riferimento alle possibili azioni che potrebbero condurre mediante la rete Internet. Uno degli obiettivi principali consiste nel ricercare metodi e sistemi affidabili per la comunicazione sicura in Rete. Sono altresì condotti studi e ricerche sulle scienze dell’informazione quantistica e tecnologica.

Lo sviluppo del software per il crowdsourcing for intelligence è stato affidato a una ditta del New Mexico, la Applied Research Associates (28) (ARA). Il sistema informatico sarà in grado di migliorare i criteri di raccolta delle informazioni attraverso un algoritmo matematico che, scegliendo le migliori informazioni rese disponibili dai think tanks e da un innovativo repository informativo che conterrà gli umori e le percezioni del popolo, potrà formulare, in maniera Intelligente, previsioni e percentuali sullo sviluppo di eventi e scenari su scala mondiale. Il programma, denominato ACES (Aggregative Contingent Estimation System), è stato presentato a maggio scorso ed ha richiesto la collaborazione di ben sette università americane (29) per consentire di predisporre un sistema di estrapolazione dati, provenienti da un pubblico generico e variegato come quello della Rete.
La fase di raccolta dati è iniziata ai primi di luglio e, contrariamente a quanto finora raffigurato, l’enorme proliferazione delle informazioni provenienti da fonti aperte, non ha rappresentato un problema. Anzi, secondo quanto ha dichiarato Dirk Warnaar, capo ricercatore del progetto ACES, “Chiunque può partecipare e più siamo meglio è!”. L’apparente provocatoria affermazione Warnaar nasconde in realtà un preciso invito a collegarsi a un sito web (30) , il cui accesso è permesso a chiunque voglia dare un contributo per sviluppo del progetto ACES. Il sito Web è da considerarsi come un componente dell’ACES.
Realizzato con l’obiettivo di creare una community popolare (global think tank), il sistema si basa principalmente sulla somministrazione di pacchetti di domande, diversificate per settore, a tutti coloro che effettuano la registrazione sul portale del progetto ACE.
Lo scopo è di intercettare, tramite le risposte fornite, informazioni, previsioni, sensazioni, umori e percezioni ad ampio spettro, basandosi sulla base cognitiva della popolazione mondiale. Tradotto in altri termini, il sistema dovrebbe essere in grado di elaborare previsioni e scenari in funzione della sua capacità di percepire lo stato psichico, emotivo, culturale e informativo degli individui. Il tutto per ottimizzare la comprensione delle diverse realtà che insistono nei contesti geografici considerati “interessanti” o “a rischio” per la sicurezza nazionale.
Il funzionamento dell’interfaccia utente è estremamente semplice: dopo la fase di registrazione (in cui è possibile fornire dati di accesso non riconducibili all’identità del fruitore), vengono erogati “pacchetti” di domande diversificate in funzione di cinque aree prescelte: sociale, politica, economia, scienza e tecnologie militari.
“Si può guardare la folla come un insieme di persone distribuite in contesti geografici diversi e in condizione di vita reale, presupposto che consente di fornire le migliori informazioni possibili”, ha affermato Warnaar in una intervista rilasciata al National Defense Magazine, aggiungendo “Pensate al feedback che può fornire un folto gruppo di soldati che procede a piedi. La folla dovrebbe essere in grado di fornire previsioni più accurate in un conflitto mondiale e in condizioni di maggiore incertezza. Noi non vogliamo escludere nessuno”. Nell’intervista è stato anche evidenziato come alcuni ricercatori e analisti che da anni studiano accuratamente determinati settori di interesse, possano facilmente essere portati a formulare pregiudizi o visioni che possono incidere negativamente sulla correttezza e attendibilità delle previsioni elaborate. Con il crowdsourcing for Intelligence, questi rischi potranno essere sostanzialmente azzerati.
Il progetto andrà avanti per quattro anni, al termine dei quali saranno valutati i risultati conseguiti. Al momento sono circa 1.800 i partecipanti, cui sono state somministrate 50 domande che hanno prodotto 14 distinte previsioni. Nei prossimi mesi, queste ultime saranno attentamente vagliate dagli specialisti di IARPA. L’interesse del Governo statunitense è, soprattutto, rivolto all’affidabilità delle previsioni, fattore determinante per prevenire quegli eventi che potrebbero mettere a rischio la sicurezza del paese. L’obiettivo di IARPA è di dimostrare che il sistema è valido e che può, effettivamente, consentire di predire situazioni rischiose a breve e medio termine. Per il primo anno, Warnaar ha già ottenuto un miglioramento dell’affidabilità del 20% rispetto ai sondaggi che venivano erogati inizialmente. Se le sue stime si riveleranno effettivamente attendibili, il programma sarà messo in tempi brevi a disposizione dei decision maker del Governo.
Dalla caduta del Muro di Berlino i numerosi eventi verificatisi a livello globale hanno dimostrato l’ineluttabilità della mancata comprensione degli scenari che si consumano in settori e aree geografiche diverse. In un periodo storico così complesso, come quello che stiamo vivendo, è plausibile che sia proprio la “folla” l’unico elemento su cui basare le attenzioni per ottenere informazioni reali e credibili. Warnaar ha asserito che “Con la potenza di Internet si può chiedere ad un gruppo molto più ampio di persone informazioni su di un problema e su come risolverlo. Il Crowdsourcing si sta dimostrando particolarmente adatto per questo”.


Per approfondimenti l'autore suggerisce...

Global Think Tanks Policity network governance
Autore:J.G. McGann, R. Sabatini
Editore: Routledge, 2010
Think Tanks Policity Analysis in Handbook of Public Policy Analysis
Autore: D. Stone
Editore: CRC Press, 2006


What is a Think Tank?
Autore: J. C. Goodman
Editore: in National Center for Policy Analysis, 2005



- On Think Tanks, Independent research, ideas and advice (http://onthinktanks.org/about/);
- “Strategic Intelligence and National Security: The Role of Think Tanks”
(http://www.idsa.in/idsacomments/StrategicIntelligenceandNationalSecurityTheRoleofThinkTanks_shivanandah_080411);
- CNN, “Hackers target global think tank”
(http://articles.cnn.com/2011-12-25/us/us_stratfor-hacking_1_credit-card-data-hackers-target-anons?_s=PM:US);
- Defensa y Seguridad Internacional, “STRATINT: Inteligencia Estratégica para derrotar al enemigo”
(http://defensayseguridadinternacional. blogspot.com /2011/03/stratint-inteligencia-estrategica-para.html);
- Aggregative Contingent Estimation (ACE) Program (http://www.iarpa.gov/ solicitations_ace.html);
- Wired.com, “Spy Agency’s Next Top Analyst: You”
(http://www.wired.com/ dangerroom/2011/07/spy-agencys-next-top-analyst-you/).


(1) SunTzu, “L’arte della guerra”, TEN Tascabili Economici Newton, 1994.
(2) “Think Tank Research Quality: Lessons for Policy Makers, the Media, and the Public”, Kevin G. Welner, Patricia H. Hinchey, Alex Molnar, 2010 (paper disponibile su www.amazon.com).
(3) Michael Maccoby,“Successful Leaders Employ Strategic Intelligence, Research Technology Management”, Vol. 44, N.3.May-June, 2001, “The ProductiveNarcissist”, Broadway Books, 2003, chapter4.
(4) Gli elementi chiave del sistema di abilità, secondo Maccoby, sono: lungimiranza, la capacità di comprendere le tendenze che le minacce attuali o di opportunità per una organizzazione; visioning, the ability to conceptualize an ideal future state based on foresight and create a process to engage others to implement it; visione, la capacità di concettualizzare uno stato ideale futuro basato sulla previsione e di creare un processo di coinvolgere gli altri per la sua attuazione; system thinking, the ability to perceive, synthesize, and integrate elements that function as a whole to achieve a common purpose. pensiero sistemico, la capacità di percepire, sintetizzare e integrare gli elementi che funzionano nel suo insieme di raggiungere uno scopo comune; motivating, the ability to motivate different people to work together to implement a vision. motivazione, la capacità di motivare persone diverse a lavorare insieme per attuare una visione Understanding what motivates people is based upon another ability, personality Intelligence; partnering, the ability to develop strategic alliances with individuals, groups and organizations. partnership, la capacità di sviluppare alleanze strategiche con individui, gruppi e organizzazioni. This quality also depends on personality Intelligence.
(5) University of Pennsylvania, “ The Think Tanks and Civil Societies Programme (TTCSP)”, in association with the Foreign Policy Research Institute (FPRI).
(6) http://www.brookings.edu/
(7) http://www.chathamhouse.org/
(8) http://www.iiss.org/
(9) http://www.sipri.org/
(10) http://www.acss.org.uk/
(11) http://www.idsa.in/
(12) http://ccs.in/ccsindia/index.asp
(13) http://www.teriin.org/index.php
(14) http://www.libertyindia.org/about.htm
(15) http://www.jiia.or.jp/en/
(16) http://www.siis.org.cn/en/
(17) http://bic.cass.cn/english/
(18) http://www.cicir.ac.cn/chinese/
(19) http://www.ciis.org.cn/
(20) Geopolitica. La geopolitica (da non confondersi con la geografia politica e con la politica internazionale) è una disciplina che studia le relazioni tra la geografia fisica, quella umana e l’azione politica (fonte Wikipedia).
(21)Massachusetts Institute of Technology. (www.II.mit.edu)
(22) http://www.Stratfor.com/
(23) Laing, Jonathan R. (October 15, 2001).”The Shadow CIA”, Barron’s magazine. Retrieved 2010-12-19.
(24) Anonymous. Vedi GNOSIS N. 3/2011 (http://www.sisde.it/Gnosis/Rivista28.nsf/ServNavig/9).
(25) Open Source Intelligence (OSINT). È l’attività di raccolta di informazioni mediante la consultazione di fonti di pubblico accesso.
(26) IDC (International Data Corporation). È un’azienda statunitense fondata nel 1964 e leader a livello mondiale nell’ambito della ricerca di mercato, dei servizi di consulenza e degli eventi nei settori dell’Information Technology, delle telecomunicazioni e della tecnologia consumer.
(27) http://www.dni.gov/
(28) http://www.ara.com/
(29) Le sette università coinvolte nel progetto, sono: University of Maryland, University of Michigan, Ohio State University, FordhamUniversity, Wake ForestUniversity, Wichita State University e la University of California-Irvine.
(30) http://www.forecastingace.com/

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