recensioni e segnalazioni 3/2021
Ioanna Iordanou
I Servizi segreti di Venezia
Organizzazione dei Servizi d’informazione nel Rinascimento Leg 2021 pp. 350 - €24,00 di Jordanus
Organizzazione dei Servizi d’informazione nel Rinascimento Leg 2021 pp. 350 - €24,00 di Jordanus
Non era impresa facile raccontare gli 007 veneziani dopo gli studi di Paolo Preto: ci riesce questo libro, presentando contributi originali a una storia che da Palazzo Ducale portava a raccogliere informazioni tra Europa, Anatolia e Nordafrica. Vicende che passano per cassette delle lettere a bocca di leone, sottili diplomazie e giochi di spie. Quanto agli ambasciatori veneziani, prima di partire per una missione potevano accedere all’archivio ufficiale dei segreti di Stato, la Segreta, per leggere ogni dispaccio utile. L’ammissione era consentita solo a lettori approvati, il cui nome e i documenti consultati erano registrati da un notaio in un libretto di cuoio, l’Alphabetum. Gli agenti appartenevano a tutti i ceti della società veneziana e si sentivano parte di un sistema di protezione istituzionale. Dando la caccia a documenti di archivi, viene così ricostruita la prima organizzazione al mondo d’intelligence di Stato. Sotto la guida del Consiglio dei Dieci, il Servizio veneziano era organizzato come una branca pubblica che svolgeva funzioni di spionaggio ma includeva pure la steganografia, la crittoanalisi e persino lo sviluppo di essenze letali, in una “guerra chimica” che annoverava gas velenosi, un fuoco tossico e sostanze virulente con cui si potevano contaminare le forniture d’acqua. L’apparato era organizzato con un sistema di superiori e subordinati, con i “capi” che avevano cura di lodare le brave spie e di punire le inette. Ma soprattutto il Consiglio dei Dieci fece nascere il primo reparto professionale di crittologia, situato nel Palazzo Ducale, un ramo distinto a autonomo dei Servizi veneziani, con la rivoluzione della zifra di Hieronimo di Franceschi e un’altra creata da Pietro Pellegrini. «Senza la capacità di cifrare, decifrare e violare i codici del nemico, i Servizi segreti veneziani non sarebbero potuti esistere, men che meno funzionare». Nel 1583, il veneziano Agostino Amadi scrisse un manuale di crittologia redatto a mano e intitolato Delle zifre, nel quale dettagliò una miriade di modi per creare cifre in parecchie lingue. Quando il prezioso testo fu consegnato dalla vedova del geniale crittologo ai Dieci, Venezia lo adottò come manuale d’istruzione per gli allievi della disciplina, divenendo il vero segreto delle camere nere, le stanze dove avvenivano le attività crittologiche professionali. Da quel momento iniziò un’altra storia per le spie di ogni tempo.
Reinhard Gehlen
Memorie di una spia Odoya 2018 pp. 367 - euro 22,00 di Franz
Memorie di una spia Odoya 2018 pp. 367 - euro 22,00 di Franz
Nell’agosto 1945 il generale Eisenhower atterra a Washington insieme a un singolare passeggero: Reinhard Gehlen, pure generale, ma tedesco, già stretto collaboratore di Hitler e capo dei Servizi segreti della Wehrmacht nell’Est europeo. Nell’imminenza della vittoria dell’Armata Rossa, Gehlen ha portato con sé in Baviera gli archivi e le liste degli agenti segreti, e si è quindi consegnato agli statunitensi per contrastare insieme il comunismo e difendere l’Occidente: nasce così l’Organizzazione Gehlen. Quando il 5 maggio 1955 la Germania Ovest entra nella Nato, cade l’ultimo ostacolo formale al trasferimento dell’Organizzazione sotto il controllo federale. Il cancelliere Adenauer dispone che tale passaggio abbia luogo il 1° aprile 1956, giorno in cui inizia pertanto la storia del Bundesnachrichtendienst (Bnd, Servizio informazioni federale). Al suo quartier generale di Pullach (a una decina di chilometri a sud di Monaco) la bandiera americana viene ammainata per l’ultima volta e, al suo posto, è issata quella federale nera, rossa e oro. Da quel momento comincia la fase più impegnativa del neonato Organismo e si scoprirà se esso, come struttura e concezione, sarà all’altezza del compito affidatogli. Ne sarà a capo, sino al 1968, lo stesso Reinhard Gehlen.
Oleg Pencovskij
Memorie di una spia
Odoya 2018
pp. 338 - euro 20,00
di Franz
Oleg Pencovskij, asso dell’aviazione durante la Seconda guerra mondiale, pluridecorato, eroe della battaglia di Stalingrado, colonnello del Servizio informazioni delle Forze armate sovietiche, all’inizio degli anni Sessanta e della Guerra fredda – indignato per la politica di Krusciov (allora segretario generale del Partito Comunista), per la minaccia di una guerra atomica e per le condizioni pietose in cui versa il popolo – decide di ribellarsi. Offre allora i suoi servigi agli anglo-americani, cui passa informazioni segretissime. Nel 1963 viene però scoperto e condannato a morte, mediante fucilazione, dopo un sommario processo nel corso del quale è accusato di essere un vile e un ambizioso in cerca di notorietà. Prima dell’arresto riesce, tuttavia, a consegnare agli inglesi i suoi diari che, dopo la loro divulgazione, scuotono l’opinione pubblica. Il “caso Penkovskij” raggiunge così dimensioni impensate e le “memorie” divengono oggetto di studio e valutazioni in tutto il mondo. Questo libro rappresenta il testamento spirituale dell’autore, ma è anche uno stimolante scorcio delle tecniche organizzative (del governo, dello spionaggio e del controspionaggio), dei progetti militari, delle complesse situazioni diplomatiche e incrostazioni elitarie che caratterizzano l’Unione Sovietica post staliniana.
Vittorio Di Cesare
Shakespeare e la Scuola della Notte
Giochi di spie e sette segrete nel cuore della Londra elisabettiana Edizioni Press & Archeos 2020 pp. 179 - euro 14,00
Giochi di spie e sette segrete nel cuore della Londra elisabettiana Edizioni Press & Archeos 2020 pp. 179 - euro 14,00
Verso la fine del XVI secolo i Servizi segreti della regina Elisabetta I d’Inghilterra condussero una caccia spietata alle spie cattoliche. Fu una guerra di ombre nella quale furono coinvolti personaggi straordinari, drammaturghi come William Shakespeare e Christopher Marlowe, avventurieri come Walter Raleigh, lo scopritore della Virginia, e filosofi tra i quali John Dee e Francis Bacon. Uomini capaci di bagnare la spada nel sangue con la stessa disinvoltura con cui intingevano la penna nell’inchiostro. Mentre si scatenavano le covert-operation di cattolici e protestanti, una corrente di intellettuali muoveva guerra a entrambi gli antagonisti fondando le sette segrete chiamate “Scuola della Notte” e “Ordine dei Cavalieri dell’Elmo”, affrontando gli agenti della Corona e del Papa. Legando insieme la vita dei personaggi principali e comprimari della Golden Age elisabettiana, si scopre in che modo, da allora, i Servizi informativi hanno spesso mescolato esoterismo e spionaggio in uno strano mix di politica e cospirazione. La storia di quel cupo periodo rivive in questo libro, facendo scoprire avvenimenti inediti che hanno tuttora un peso determinante nella cultura e nella politica europea ritardandone la reale unificazione.
Veronica Arpaia
Tempo di muri
Un mondo diviso: da Berlino a Trump pp. 306 - euro 24,00 di Ignazio Castellucci
Un mondo diviso: da Berlino a Trump pp. 306 - euro 24,00 di Ignazio Castellucci
La storia vede mutare il ruolo dei muri di confine. Non più grandi muraglie, bastioni, cinte o fortificazioni di fronte alle minacce portate da nemici politici organizzati; dopo una fase intermedia nella seconda metà del XX secolo, con barriere pensate per fermare l’emorragia di cittadini attratti dal “nemico” o per tener separate fazioni in lotta, si è giunti alle opere odierne volte a separare comunità politiche forti e ricche da masse povere. Si tratta sempre, alla fin fine e fermandoci al puro dato fisico, di confini rinforzati; ma questa nuova declinazione del fenomeno ha implicazioni politiche, sociologiche, antropologiche, comunicative, oltre che giuridiche, nuove e non ancora del tutto comprese. Il focus principale è centrato sul muro tra Usa e Messico, cui l’autrice dedica i primi sette capitoli del volume, mentre negli altri sono posti sotto la lente d’ingrandimento quelli di Berlino, Cipro e Belfast. È infine esaminata la vicenda israelo-palestinese i cui fili, al termine dell’analisi, si riannodano con la vicenda iniziale. Dopo le conclusioni, è fornita un’articolata appendice di strumenti e schede utili all’approfondimento.
Claudio Ciani
Un nuovo Medio Oriente?
Dall’accordo segreto Sykes-Picot al progetto per un “Nuovo Secolo Americano” Mimesis 2019 pp. 120 - euro 12,00 di Franz
Dall’accordo segreto Sykes-Picot al progetto per un “Nuovo Secolo Americano” Mimesis 2019 pp. 120 - euro 12,00 di Franz
Sergej Lavrov, ministro degli Affari esteri della Federazione Russa, alla 7^ Conferenza sulla Sicurezza Internazionale di Mosca, il 4 aprile 2018, ha dichiarato: «Si ha la netta sensazione che gli Stati Uniti stiano cercando di mantenere in questo immenso spazio geopolitico [il Medio Oriente] un caos controllato, con la speranza di poterlo utilizzare per giustificare la propria presenza militare nella regione per un tempo illimitato e per dettarvi la propria agenda». L’idea di fondo è semplice: sostituire agli Stati ereditati dal crollo dell’Impero ottomano delle entità più piccole a carattere monoetnico e neutralizzare questi mini Stati elaborandoli in modo permanente gli uni contro gli altri. In altri termini, si tratta di ritornare al patto condiviso segretamente, nel 1916, dall’Impero francese e da quello britannico (con l’accordo Sykes-Picot) e di consacrare il dominio e la sovranità totale degli anglosassoni sulla regione. Ma per definire nuovi Stati, ancora inesistenti, bisogna distruggere quelli che esistono. Questo libro intende illustrare i progetti che si sono succeduti, fino ai giorni nostri, per rendere operativo questo disegno politico nel quadrante mediorientale.
Giacomo Maria Arrigo
Gnostic Jihadism
A Philosophical Inquiry into Radical Politics Mimesis International 2021 pp. 334 - euro 30,00 di Franz
A Philosophical Inquiry into Radical Politics Mimesis International 2021 pp. 334 - euro 30,00 di Franz
«Ritengo che ciò che distingue l’approccio del professor Voegelin dal mio sia il fatto che io mi baso su fenomeni ed eventi mentre lui segue affinità ed influenze intellettuali»: così Hannah Arendt nel 1953. Entrambi avevano studiato il totalitarismo nazista ma con metodologie diverse, e il filosofo Eric Voegelin aveva trovato nella visione gnostica il nucleo essenziale di quella violenza. Questo libro ne segue l’approccio, estendendo l’utilizzo della categoria filosofica di gnosticismo rivoluzionario a un’ideologia extra occidentale, il salafismo-jihadismo. Lo gnosticismo come mentalità indica un’attitudine auto-redentiva, in accordo alla quale l’uomo si sostituisce a Dio e – come ha scritto Augusto Del Noce – «la rivoluzione è sostituita alla grazia». In quest’ottica, l’obiettivo è la radicale distruzione del mondo passato e presente in vista della costruzione di uno nuovo, dove il finalmente costituito homo islamicus, destinazione ultima dell’intera umanità, sarà impeccabile (“incapace di peccare”). Dimostrare come il salafismo-jihadismo sia essenzialmente, e paradossalmente, un’ideologia atea (l’uomo che prende il posto di Dio e il carattere intramondano del progetto di salvezza califfale) significa indebolirla e depotenziarla fino a esibirne l’estraneità rispetto alla tradizione spirituale islamica. Diversamente da altri studi sul tema, Gnostic Jihadism estende l’indagine del fenomeno jihadista a una componente che non sia solo operativa (geopolitica o militare) ma che arrivi al cuore stesso della violenza estremista.
Chris Kraus
Figli della furia
Società Editrice Milanese 2021
pp. 901 - euro 22,00
Il libro è la drammatica storia di due fratelli baltico-tedeschi nel gorgo del secolo scorso, intriso di inganni e tradimenti. Hub e Koja Solm sono inseparabili. Il primo, il fratello maggiore, è carismatico ed estroverso. Il secondo vorrebbe una vita da artista, ma i mutamenti politici e i problemi finanziari lo intralciano. Così, negli anni Trenta, si fa trascinare nel movimento nazionalsocialista. Entrambi sono innamorati di Ev, la sorella adottiva, e quando ne emergono le origini ebraiche, Koja – divenuto ufficiale delle SS – si adopera per salvarla da morte certa. Dopo la guerra, di ritorno dalle carceri sovietiche, Koja diviene un agente tuttofare. Nemmeno a Ev può dire la verità, ma con lei si trasferisce in Israele per aiutarla a esaudire il desiderio di farla pagare ai nazisti. Il romanzo racconta come sono andate davvero le cose alla fine del Secondo conflitto. Nel 1948 Monaco di Baviera è il centro europeo delle operazioni dei Servizi occidentali, ma gli americani non riescono a penetrare nella sfera d’influenza russa. Per questo ricorrono a coloro che avevano militato nel Terzo Reich contro i russi, servendosi dell’Organizzazione Gehlen, formata da ex della Wehrmacht e delle SS. Nel 1956 nasce il Servizio informazioni federale, e il tentativo della Cia di porne al vertice Reinhard Gehlen viene accolto da una forte quanto vana resistenza istituzionale. Tale conflitto fornisce al romanzo il suo arco di tensione naturale e il terreno su cui si muovono i personaggi principali.
Mattias Berg
L’uomo con la valigia
Marsilio 2021
pp. 524 - euro 19,90
Ogni volta che il presidente degli Stati Uniti è in viaggio, Erasmus Levine gli è a fianco. Ufficialmente professore di filosofia, in realtà è l’uomo con la valigetta nera, membro di una squadra di agenti supersegreti guidata da un capo noto solo come Alpha. Nella sua doppia vita fatta di manipolazioni, Erasmus è sempre stato appassionato e professionale, finché il peso specifico della valigetta comincia a essere troppo per lui. Per anni ha ricevuto messaggi criptati da Alpha, e ora è pronto a mettere in pratica il piano che hanno in comune. Sono loro due contro il mondo, nella prima epoca della storia in cui l’umanità corre il rischio di distruggersi con le proprie mani. L’occasione si presenta nel corso di una visita di Stato in Svezia, quando, dopo una corsa all’ultimo respiro nel labirinto di cunicoli e bunker scavato sotto Stoccolma, Erasmus si trova coinvolto in un’azione che mira a distruggere l’arsenale nucleare globale. Ma è davvero questo l’obiettivo? O c’è invece chi manovra per provocare un’apocalisse controllata? Ed Erasmus, da che parte sta? In questa spy story, Berg dà voce a colui che, più di ogni altro, incarna il conflitto tra il buonsenso e le conquiste tecnologiche e pone un interrogativo fondamentale: perché abbiamo creato qualcosa di così potente da essere in grado di distruggerci tutti?