Il logo adottato dal Bundesamt für Verfassungsschutz (BfV) della Repubblica federale tedesca è inscritto in un cerchio.
Al suo interno, su sfondo bianco, un’aquila di colore nero richiama un’antica tradizione storica risalente alle tribù germaniche; a fianco tre pennellate orizzontali ripropongono i colori della bandiera nazionale, come definiti dalla normativa vigente. In basso un’esortazione invita a «Proteggere la democrazia!». L’immagine è racchiusa all’interno di una corona circolare che riporta, in tedesco (sopra) e in inglese (sotto), il nome dell’Agenzia.
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Il Bundesamt für Verfassungsschutz (BfV) – Ufficio federale per la Protezione della Costituzione – è l’Agenzia di sicurezza interna della Repubblica federale di Germania, istituita nell’ambito del ministero federale dell’Interno. La mission prioritaria è preservare la sicurezza del Paese e il suo libero assetto democratico dalle minacce emergenti, in particolare, nei settori: estremismo, terrorismo, spionaggio, proliferazione, sicurezza economica (ponendosi l’Agenzia come utile e affidabile riferimento per le aziende, le istituzioni e le associazioni, destinatarie a tal fine di un’attenta opera di sensibilizzazione in ordine ai rischi per il patrimonio industriale ed economico del Paese) e cyber difesa (il BfV fa parte del National Cyber Response Centre, istituito nel 2011 per ottimizzare la cooperazione delle autorità statali coinvolte nella prevenzione e risposta agli attacchi IT). Per la raccolta e analisi delle informazioni necessarie all’adempimento delle finalità istituzionali il BfV, i cui appartenenti non dispongono di poteri di polizia giudiziaria, è legittimato a rivolgersi a istituti finanziari, aziende postali, compagnie aeree e operatori di telecomunicazioni, nonché ad avvalersi di informatori e svolgere attività di osservazione, pedinamento e controllo. Può far ricorso altresì, in presenza di specifiche condizioni e previa autorizzazione di organismi ad hoc, agli strumenti giuridici di supporto, quali società e documenti di copertura, nonché intercettazioni. Al vertice dell’Agenzia, che ha la sede direzionale a Colonia, è un Presidente, coadiuvato da un Vice presidente. L’assetto organizzativo contempla otto dipartimenti, ciascuno deputato alle diverse aree di attività istituzionale. Il BfV è sottoposto al controllo di molteplici organi che operano sul piano amministrativo, parlamentare e giudiziario. Sotto il primo profilo, rilevano: il ministero federale dell’Interno; il Commissario federale per la protezione dei dati e la libertà d’informazione, cui è affidato il compito di assicurare l’osservanza delle norme e dei regolamenti in materia di tutela dei dati personali, a tal fine disponendo di ampi poteri ispettivi; la Corte dei Conti federale, incaricata della verifica degli aspetti finanziari. In ambito parlamentare, invece, oltre agli atti di sindacato generale del Bundestag (interpellanze e inchieste su specifiche questioni), forme speciali di controllo sono demandate: al Panel di supervisione parlamentare (PKGr), titolare di poteri particolarmente incisivi (di ispezione degli archivi, di accesso a tutte le sedi dei Servizi e di audizione di tutti i loro membri); alla Commissione riservata di bilancio, munita di facoltà analoghe a quelle del PKGr, e la cui funzione principale è deliberare l’assegnazione dei fondi per i Servizi di intelligence e verificarne l’utilizzo; alla Commissione cosiddetta G10, il cui compito fondamentale è decidere sulla legittimità e necessità delle misure limitative della privacy nella corrispondenza e nelle telecomunicazioni. Nell’esercizio di tale attività, la Commissione dispone di ampi poteri di acquisizione informativa, di ispezione documentale e di accesso a tutti gli uffici. Per il controllo giudiziario, in ossequio ai principi costituzionali di legalità dell’azione amministrativa e dell’indipendenza dell’ordine giudiziario, ogni azione intrapresa dal BfV nell’esercizio delle funzioni istituzionali è soggetta al controllo delle Corti giudiziarie indipendenti. Il quadro delle attività di supervisione si completa con il controllo posto in essere dai cittadini, legittimati a ottenere informazioni attraverso petizioni dirette o indirette. Dal 15 novembre 2012, inoltre, opera un Centro comune di difesa per l’estremismo e il terrorismo il cui obiettivo è di coordinare le competenze di polizia e Servizi d’intelligence a livello nazionale e regionale al fine di garantire un flusso informativo continuo e rapido per meglio fronteggiare le minacce portate alla sicurezza del Paese.
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