Questo numero esce con qualche giorno di ritardo rispetto al previsto: ce ne scusiamo con i lettori, ma abbiamo preferito aspettare il 19 gennaio, giorno dell'inaugurazione dell’anno accademico della Scuola del Servizio , per pubblicare, in tempo “reale”, gli interventi del Ministro dell’Interno, del nostro Direttore e di Stefano Folli, editorialista de “Il Sole 24 ore”.
L’inaugurazione dell’anno accademico č per tradizione un momento di duplice riflessione: da un lato quella istituzionale, che vede il Ministro dell’Interno e il Direttore del Sisde riflettere “pubblicamente” su temi, problemi e prospettive dei profili emergenti della sicurezza nazionale e, dall’altro, quella di un politologo e giornalista di vaglia, quale č Stefano Folli, che affronta un argomento di forte attualitā, come il rapporto (e lo scontro) tra comunicazione e terrorismo. Come vedrete, gli interventi, per interesse e profonditā, meritavano ampiamente il ritardo in tipografia.
Negli altri articoli abbiamo proseguito nell’analisi prospettica di temi di interesse sul piano della sicurezza internazionale (dalla rivolta nelle banlieue francesi alla Costituzione irachena, dal nucleare in Corea agli “interessi” extraregionali del movimento Hizbollah), senza tuttavia trascurare i problemi interni affrontati sotto il profilo dell’analisi storica e dell’attualitā.
L’omicidio Fortugno, perpetrato durante lo svolgimento delle “primarie” in Calabria, ha confermato la portata eversiva del crimine organizzato in una regione nella quale la ‘ndrangheta sembra volersi accreditare come contropotere, feroce e pervasivo, in grado di condizionare scelte politiche e sviluppo economico. Per analizzare il fenomeno in profonditā e definirne meglio la portata e le implicazioni abbiamo dedicato alla ‘ndrangheta il Forum di apertura, che vede il contributo di cinque tra i migliori esperti di questa realtā.
Infine una novitā: in appendice pubblichiamo la traduzione del “pacchetto” antiterrorismo varato recentemente dal Parlamento britannico. Nei prossimi numeri pubblicheremo le normative di altri paesi che, dopo l’11 settembre, hanno deciso di aggiornare le loro risposte giuridiche alla sfida posta dal terrorismo internazionale al mondo civile.
E’ un’iniziativa che abbiamo assunto su sollecitazione di un nostro attento quanto autorevole lettore, profondo conoscitore del mondo dell’intelligence, al quale va il nostro sincero ringraziamento.
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Il Direttore Responsabile |
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