Il logo circolare adottato dalla Direction générale de la sécurité intérieure (Dgsi) della Repubblica francese è improntato alla sobrietà. Al centro, su sfondo blu, si intravede il globo terrestre solo suggerito da cerchi paralleli più chiari; in primo piano, la classica forma esagonale del paese è stilizzata con rapidi tratti dai colori sfumati, a richiamare quelli della bandiera nazionale; a lato, l’isola corsa. In basso, completa l’immagine l’acronimo dell’Agenzia. Una corona circolare racchiude l’insieme e, al suo interno, su sfondo bianco e per esteso, è riportato il nome della Repubblica e della Direzione.
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La Direction générale de la sécurité intérieure (Dgsi), incardinata nel ministero dell’Interno, è stata istituita con decreto n. 445 del 30 aprile 2014 nel quadro di un processo di ampia riorganizzazione dei Servizi di informazione, teso a favorirne una maggiore cooperazione e una governance unitaria delle loro attività (la Communauté française de renseignementè composta da sei Servizi – posti sotto l’autorità di tre differenti ministeri – quattro dei quali preposti a settori specifici e due a competenza generale: la Dgsi, appunto, e la Direction générale de la sécurité extérieure, Dgse). Tale percorso riformatore è culminato nell’adozione della legge n. 2015-912 del 24 luglio 2015, rispondendo all’esigenza di dotare il paese transalpino di un quadro giuridico completo e coerente sulla materia. Nel riconfigurare il preesistente Servizio di intelligence interna (Direction centrale du renseignement intérieur, Dcri), in termini di maggiore autonomia (elevandola a direzione autonoma del ministero dell’Interno) e d’incremento delle risorse umane e finanziarie a essa assegnate, il decreto n. 445 ha attribuito al nuovo organismo – investito di poteri di polizia giudiziaria – il compito primario di ricercare sul territorio nazionale, raccogliere e analizzare tutte le informazioni afferenti alla tutela della sicurezza nazionale e alla salvaguardia della sovranità e degli interessi fondamentali del paese, nell’ottica di renderle disponibili al decisore politico, unitamente a quadri previsionali sulle minacce. I settori di preminente rilievo in cui si dispiega la sua mission sono: il controspionaggio; la controingerenza economica e la controproliferazione, tendenti a garantire la protezione del sistema Paese attraverso il presidio del suo patrimonio economico, scientifico e tecnologico; la prevenzione e il contrasto del terrorismo e degli estremismi violenti, nonché dei crimini legati alla tecnologia delle informazioni e delle comunicazioni. Le sue attività si declinano secondo le priorità strategiche definite dal Conseil national du renseignement (Cnr), formazione specializzata del Conseil de Défense et de Sécurité nationale (Cdsn), Comitato interministeriale che costituisce il massimo organo collegiale di pianificazione strategica nelle materie della difesa e della sicurezza nazionale. Del Cnr fanno parte il Presidente della Repubblica, che lo presiede, il Primo ministro, i ministri nonché i direttori delle Agenzie interessati in ragione dei temi all’ordine del giorno e il Coordonnateur national du renseignement (CN) che, oltre a essere il consigliere del Capo dello Stato in materia d’intelligence, svolge funzioni di raccordo tra questi e il Primo ministro e di coordinamento degli organismi informativi, nel contempo assolvendo al ruolo di garante della coerenza e dell’efficacia della loro azione. Il controllo del Parlamento sull’attività della Dgsi è assicurato dalla Délégation parlementaire au renseignement, organo bicamerale istituito con la legge n. 2007-1443 del 9 ottobre 2007 e composto di otto membri, con una rappresentanza paritaria di senatori e di deputati. Al fine dell’espletamento di tale mandato, la Délégation è destinataria di un rapporto annuale sull’attività del Servizio (più in generale, di tutti i Servizi del Comparto d’intelligence nazionale) e può svolgere audizioni del Primo ministro, dei ministri e del Segretario generale della difesa e della sicurezza nazionale, del CN e dei direttori dei servizi. Nell’ambito dei suoi lavori, la Délégation può inviare al Presidente della Repubblica e al Primo ministro raccomandazioni e osservazioni ed è tenuta a presentare annualmente un Rapporto pubblico sul bilancio della sua attività, senza far riferimento a dati protetti dal segreto della difesa nazionale. Per promuovere la diffusione della cultura dell’intelligence e lo sviluppo di un approccio condiviso in seno alla comunità dei Servizi segreti, favorendone una maggiore cooperazione, è stata istituita nel 2010 l’Académie du renseignement, incardinata presso il Primo ministro, cui è affidata la for
mazione del personale dei Servizi d’informazione.
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