Gnosis inaugura il 2018 con alcune riflessioni sulle «magnifiche sorti e progressive» dello scenario geopolitico internazionale e sugli effetti imprevedibili e virali da esso prodotti sulla sicurezza nazionale, per sua natura orientata a cogliere i semi di futuro sparsi nel magma dell’attualità e pronta a recuperare dalla Storia quegli exempla che possano guidare nei percorsi poco agevoli dell’intelligence. In tale temperie di crescente fluidità, il Punto di vista di Sergio Romano mira al bilico inquieto dell’asse franco-tedesco e alla sua vocazione, tra inciampi e discontinuità, di trainare i partner comunitari verso una nuova Europa e verso le modificate geografie del potere che disorientano. E i mutati rapporti di forza tra le Potenze sono al centro dell’articolo di Manlio Graziano che, con un’opera di scavo chirurgica, sonda il ‘declino relativo’ statunitense e la vasta gamma di conseguenze rispetto alle possibili scelte di Washington, che vanno dal retrenchment alla guerra preventiva o all’isolazionismo. L’interdipendenza ineludibile dei moderni fattori evolutivi impone un confronto globale soprattutto con riferimento ai rischi sistemici legati all’asimmetria dei tax regime e alla diffusione dei fenomeni corruttivi. Rispetto ai primi, galleggiano minacciosi i cosiddetti paradisi fiscali, di cui Aldo Milone e Michele Lo Re svelano gli inneschi pericolosi di destabilizzazione; con riferimento agli ultimi, Filippo Aragona ne coglie la capacità erosiva sociale ed economica. Le contraddizioni del paradigma tecnologico costituiscono ulteriori sfide nei riguardi di un ignoto da scoprire, dove può soccorrere il recupero dello spirito multidisciplinare e del rigore scientifico di Bletchley Park, di cui Massimiliano Sala e Michele Elia propongono una narrazione avvincente, che ci porta ad avventurarsi verso le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale (Mario Caligiuri) e della stampa 3D (Andrea Carobene), destinate a mutare radicalmente il nostro vivere quotidiano. Non poteva mancare, in questo numero, un riferimento allo sport più diffuso, il calcio, e agli affari che si muovono nell’orbita del pallone. Grazie alle opportunità offerte dall’era digitale, tali attività evolvono verso un’esasperata finanziarizzazione del sistema, sempre più inteso quale ‘industria globale’ e arena geopolitica (Paolo Sellari), che fa scorgere anche nel prossimo campionato mondiale di Mosca – che purtroppo vede noi italiani meri osservatori – un fitto ordito di cointeressenze non solamente economiche (Francesco Repice). Proprio l’affermarsi del digitale è occasione di riflessione: Gianluca Falanga, sulle macerie dell’infrastruttura elettronica segreta di Teufelsberg, raccoglie l’eco di trame spionistiche tra le più aggressive, confermando come le comunicazioni costituiscano un punto nevralgico della sicurezza, soprattutto – come sottolinea Scipione Rocca – nell’era degli smartphone e del difficile equilibrio tra privacy e intrusività tecnologica. Le suggestive considerazioni di Virgilio Ilari sui travagliati rapporti tra storia e dogmatica offrono spunti interpretativi anche sul ruolo dell’informazione nel passato: esemplare la lezione di Mazzarino, ‘il padrone del gioco’ che prepara la cinica e autoritaria svolta del Re Sole verso il Grand Siècle (Alessandra Necci); l’abilità del gran visir Mehmet di assicurarsi un’improbabile vittoria, azzerando il vantaggio spionistico veneziano della guerra di Candia (Federico Moro); l’importanza di un efficiente sistema comunicazionale per garantire affidabilità e tempestività delle notizie, alla base del solido potere imperiale romano e anche oltre (Enrico Silverio); il fattore decisivo della spia inserita nel contesto e nel momento giusti, come dimostra l’occupazione nazista della Norvegia (Riccardo De Rosa). Inoltre, si coglie l’importanza di comprendere la complessità dei momenti di transizione – quando assale il panico senso del ‘nulla sarà come prima’ – per risalire alle cause remote, alle fasi embrionali delle crisi (Umberto Broccoli), imparando a leggere a tutto tondo il concetto stesso di pericolo, anche dando concretezza all’aleatorietà della percezione (Luigi Ciampoli). Come nel precedente numero, Gnosis propone ai lettori l’opportunità di perdersi nei versi intelligenti di Luca Goldoni che liberano la spia letteraria, Giacomo Casanova, dal giogo secolare del cliché dongiovannesco, lasciandoci un sorriso di complice ironia. Infine, le rubriche recuperano preziose stille di curiosità: sull’uso delle monete nei kit di sopravvivenza o quali dispositivi elettronici a sostegno delle operazioni speciali (Roberto Ganganelli); in ambito filatelico, sul valore propagandistico e costitutivo del potere durante la Resistenza e nel periodo post bellico (Domitilla D’Angelo); sul successo televisivo della serie spionistica mediorientale False Flag (Giancarlo Zappoli); sul fumetto «Shanghai Devil», rara esperienza nel mondo dell’intelligence dell’Editore Bonelli (Giuseppe Pollicelli) e nel dizionario ironico di Melanton sulla compulsiva superficialità dei luoghi comuni.