L’emblema adottato nel 2012 dal Serviciul Roman de Informatii è costituito da uno scudo circolare – simbolo di costante rinnovamento – i cui smalti blu e bianco sono così associati: il primo alla lealtà, alla stabilità, all’intelligenza e alla verità; il secondo alla luce, alla purezza e agli ideali. I due colori, in sintesi, compendiano i fondanti valori democratici alla cui tutela il Servizio è preposto. Il logo reca lungo il perimetro esterno i nomi del Paese e dell’Istituzione e, al centro, una stella stilizzata ottagonale sulla quale campeggia l’acronimo dell’Organismo (SRI), che richiama uno dei più antichi simboli solari. Il motto latino Patria a priori esprime, infine, un solenne richiamo al bene supremo da proteggere.
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Il Serviciul Roman de Informatii (Sri) è la principale Agenzia di intelligence rumena, istituita con decreto n. 181/1990 e disciplinata, nei suoi profili organizzativi e funzionali, dalla legge n. 51/1991, in un contesto di rimodulazione dell’assetto politico secondo i principi di una moderna democrazia, pochi mesi dopo il crollo del vecchio regime comunista. La sua mission è compendiabile nella tutela della sicurezza nazionale attraverso il contrasto delle minacce economiche, sociali e politiche, nonché nella protezione dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini.
Il Servizio è retto da un direttore con il rango di ministro, nominato dal Parlamento su proposta del Presidente della Repubblica e coadiuvato da un vice direttore vicario e da tre vice direttori. L’organo direttivo (Steering Council) è composto dalle figure indicate e dai responsabili di alcune unità centrali e periferiche.
L’Agenzia dispiega i propri compiti di raccolta, valutazione e gestione delle informazioni rilevanti sul piano della sicurezza interna, avvalendosi di metodologie Humint, Osint e Sigint, nei seguenti prioritari settori: prevenzione e contrasto del terrorismo, della minaccia cibernetica e della criminalità trasnazionale; promozione degli interessi di sicurezza del Paese e degli alleati in un contesto geostrategico in continua evoluzione. Le attività poste in essere in tali ambiti sono soggette a un articolato sistema di controlli, finalizzato ad assicurarne la rispondenza a canoni di legalità, di proporzionalità e di necessità. Sono previsti, in particolare: l’auditing interno a cura del Dipartimento affari legali; l’attività di supervisione parlamentare demandata a una Commissione permanente composta da senatori e deputati, cui il Direttore dello Sri è chiamato a relazionare almeno una volta l’anno, ovvero in sede di audizione; la verifica, a cura di strutture interne, dell’utilizzo delle risorse finanziarie, le cui risultanze, vagliate anche dalla Commissione parlamentare, vengono sottoposte all’esame della Corte dei Conti e del Consiglio supremo di difesa nazionale (Csat), cui compete l’approvazione dei bilanci annuali delle spese operative. A quest’ultimo, organo di coordinamento e indirizzo delle attività di sicurezza e difesa nazionale, è altresì demandata l’emanazione di disposizioni vincolanti nei confronti del Sri in materia di struttura, organizzazione e missioni, oltre che di modus operandi. Infine, quale tangibile segnale di apertura democratica, l’Agenzia si è dotata di un Codice etico per gli operatori della sicurezza e, dal 2008, pubblica la rivista «Intelligence».
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