Troncato: nel PRIMO, d’azzurro alle cinque torri, fondate sulla linea di partizione, unite, uscenti dai fianchi, d’argento, murate di nero, merlate ognuna di tre alla guelfa, la torre centrale più alta, le due mediane più basse, le due esterne di altezza intermedia; nel SECONDO, di nero. Sul tutto l’ombra di sole, d’oro. Lo scudo è timbrato dalla corona turrita d’oro, murata di nero, formata dal cerchio, rosso all’interno, con due cordonate di muro sui margini, sostenente dodici torri (sette visibili), le torri di foggia quadra, merlate di dodici alla guelfa, quattro merli per lato, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di trentasei (diciotto visibili), tre merli fra torre e torre. Sotto lo scudo, su lista svolazzante d’oro, il motto in lettere maiuscole lapidarie romane di nero: SCIENTIA RERVM REIPVBLICAE SALVS.
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Con DPR 28 maggio 2013 è stato concesso all’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna lo stemma araldico. Esso costituisce l’epilogo di un percorso simbolico, avviato da oltre vent’anni, che ha visto il passaggio da una serie di logotipi – l’ultimo adottato per il SISDE nell’ottobre 2002 (a destra, in alto) – a un emblema (a destra, in basso), figura varata nel 2007 per la neo-istituita AISI che, pur recependo alcuni elementi propri della scienza del blasone, non aderiva del tutto ai rigorosi dettati araldici.
La metamorfosi stilistica – che ha riguardato la forma del sole, l’introduzione di un supporto (lo scudo), l’inserimento di un forte richiamo al territorio (evocato dalle mura cittadine) e l’ideazione di un motto riflettente i compiti della Agenzia – ha comunque preservato la centralità della figura dell’astro, già presente nel logo del 2002. La scelta da ultimo operata è volta a conferire dignità araldica alla rappresentazione simbolica dell’Agenzia, nel solco di una continuità ideale e grafica con il precedente emblema, di cui conserva, aggiornata, l’ombra di sole, a figurare l’azione, propria dell’intelligence, di rendere manifesto ciò che appare oscuro: come la luce dissolve le tenebre (tradotte con lo smalto di nero della semiarea inferiore dello scudo), così è compito dell’Agenzia svelare le insidie portate al Paese, scandito dalla cinta muraria (nella semiarea superiore dello scudo) – elemento pure mutuato dall’emblema – a tutela della sicurezza del territorio, dei suoi abitanti e dei luoghi della civile convivenza. L’immutato motto SCIENTIA RERVM REIPVBLICAE SALVS – interpretabile nel senso che ogni capacità di agire, ogni virtù privata e pubblica, non può che originare dalla conoscenza – compare ora iscritto su una lista svolazzante. A timbrare lo stemma, la corona speciale, ornamento obbligatorio per gli enti pubblici, formata da un cerchio d’oro su cui insistono ben dodici torri (sette delle quali visibili), per sottolineare come la missione affidata all’Agenzia richieda molteplici punti di osservazione. |
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