GNOSIS 1/2012
LA STORIA DALL'ARCHIVIO Da un volenteroso contribuente.....‘suggerimenti anti-evasione’ |
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Da Quintino Sella, che privilegiava l’azione degli Enti locali, a Giovanni Giolitti, che inaugurava una sorta di federalismo fiscale versando i tributi alle ‘municipalità’. E, ancora, da Filippo Meda, che introdusse l’imposta progressiva sul reddito, sino a Ezio Vanoni che, per primo, istituì la dichiarazione dei redditi unica, obbligatoria ed annuale. Si è trattato, comunque, di strumenti anti-evasione improntati, per la gran parte, ad azioni di tipo repressivo. Una linea dura, questa, che non poteva prescindere, però, da una presa di coscienza collettiva della necessità di un attivo coinvolgimento dei cittadini, non più relegati, così, al ruolo di sole vittime sacrificali di uno Stato carnefice. Una ‘tensione morale’ che traspare dai documenti d’archivio di seguito riportati, nei quali, un modesto commerciante, si fa promotore di ‘suggerimenti anti-evasione’ in danno, addirittura, della sua stessa categoria. Nel primo documento, indirizzato dal Ministero delle Finanze all’Intendenza di Finanza di Udine, datato 3 luglio 1939, l’Ispettore Generale rappresenta quanto prospettato da tale G.B.C., circa ‘......l’opportunità di apportare delle variazioni al vigente ordinamento tributario allo scopo di rendere più severo e facile il controllo e, reprimendo le evasioni, di aumentare considerevolmente le entrate dell’Erario..…’. Nell’occasione il Ministero sollecita, altresì, l’Intendenza a far porre al cittadino, per iscritto, ‘......le variazioni da lui proposte......’ ed a condurre, nel contempo, sullo stesso, accertamenti per verificarne serietà e attendibilità. Nel documento di risposta, datato 14 agosto 1939, l’Intendente di Udine, nell’assicurare che il commerciante è ‘...persona di ottima condotta morale, civile e politica...’, riporta alcuni dei suggerimenti da lui forniti nel corso della sua convocazione presso gli Uffici dell’Intendenza. Secondo il volenteroso cittadino: 1. ‘i commercianti dovrebbero compilare all’atto della vendita la nota di consegna in tre copie, di cui una dovrebbe inviarsi subito ad un ufficio pubblico, una dovrebbe conservarsi dal venditore, e la terza dovrebbe consegnarsi all’acquirente ciò allo scopo di evitare che la fattura, da rilasciarsi entro 5 giorni dalla consegna della merce, possa essere fatta per un quantitativo minore di quello effettivamente venduto o che possa essere omessa del tutto’; 2. ‘per acquisti da parte di commercianti di uova, burro ed altri simili prodotti presso altri commercianti, che raccolgono in campagna tali prodotti a scopo di rivenderli, occorre il rilascio immediato delle fatture in doppio in modo che per tali acquisti, che più facilmente sfuggono alla tassa, possa esservi un controllo immediato da parte degli organi di finanza durante il trasporto’; 3. ‘le Agenzie trasporti e chiunque trasporta merci per conto di terzi dovrebbero essere in possesso della nota di accompagnamento in tre copie...’ Il documento riporta, poi, nella seconda parte, la puntigliosa valutazione delle citate proposte che inducono l’Intendente ad affermare che ‘ ...l’aggiunta di nuovi documenti accompagnatori... complicherebbe grandemente il congegno tributario e violerebbe la massima che, per aversi da contribuenti il rispetto delle leggi tributarie, l’applicazione dei tributi deve essere più semplice e più lineare possibile’. Un dato è di tutta evidenza: le proposte del commerciante, al di là del loro valore tecnico e della loro effettiva praticabilità, sono comunque espressione di quel senso civico che dovrebbe ‘animare’ ciascun contribuente...! Infatti, come sostiene Michele Salvati: in: La rivoluzione del senso civico” Corriere della Sera - 22 agosto 2007: cooperare onestamente sono ingredienti essenziali del capitale sociale.....' Ufficio di coordinamento tributario e di studi legislativi, b 5.
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