GNOSIS 2/2010
LA STORIA DALL'ARCHIVIO Alcool ed esercizi pubblici |
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Si tratta, a ben guardare, di una misura preventiva di antica memoria, come ben testimoniano i documenti d’archivio qui allegati. È, infatti, del 1923, il decreto con il quale l’allora Prefetto della Venezia Tridentina, Giuseppe Guadagnini, emanava provvedimenti per l’alcoolismo dettando orari di apertura e chiusura degli esercizi pubblici, ripartiti per aree territoriali, tipologia di esercizi e periodi stagionali. Ma è lo scritto del febbraio 1924, inviato dallo stesso Prefetto al Ministero dell’Interno – Direzione Generale P.S. – che, proprio in tema di vendita di alcool in esercizi pubblici, propone alcuni ‘originali’ suggerimenti tra i quali: - dotare gli esercizi pubblici autorizzati anche alla vendita di bevande alcoliche di un segnale esterno visibile così da dar adito agli agenti per una migliore vigilanza ed al pubblico per sicura norma; - vietare agli esercizi non autorizzati a vendere bevande alcoliche di alta gradazione che possano tenersi bevande del genere, neppure in bottiglie chiuse; - prevedere la opportunità che le disposizioni dirette a combattere l’alcoolismo non abbiano carattere generale ma regionale e che si abbia quindi a tener conto del clima e delle condizioni d’ambiente; - restringere proporzionatamente alla situazione ed al clima, l’orario di vendita degli alcolici di alta gradazione, accordando qualche agevolazione ai caffè delle stazioni ferroviarie, ma solo per i viaggiatori veri e propri. Ancora una volta, dunque, il presente richiama inesorabilmente il passato!
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