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GNOSIS 1/2010
LA CULTURA

'STUDI' DI INTELLIGENCE


di Nicola Pedde

 
La cultura dell'Intelligence è lo strumento attraverso il quale comprendere il ruolo e l'operato dei moderni Servizi di informazione e sicurezza. Strumento dato dall'approfondimento degli studi e delle analisi dei principali ‘think tank’, centri di ricerca, Università italiane e straniere. Questa Rubrica intende, quindi, selezionare e presentare periodicamente i più significativi studi sulle tematiche relative alle strutture di Intelligence o a queste direttamente connesse, agevolando la comprensione della storia, delle metodologie e delle funzioni delle più moderne strutture di settore. Un contributo per sfatare i tanti miti e luoghi comuni che da sempre accompagnano l'immagine dei Servizi segreti di tutto il mondo e per acquisirne, al contrario, consapevolezza del ruolo e dell'operato.


gennaio - marzo 2010
Special Report: Espionage with Chinese Characteristics
Stratfor, 24 March 2010
http://www.stratfor.com/memberships/156898/analysis/20100314_intelligence_services_part_1_spying_chinese_characteristics

Fearing a "Shiite Octopus". Sunni - Shi'a Relations and the Implications for Belgium and Europe
Jelle Puelings
EGMONT, Royal Institute for International Relations, Bruxelles - Academia
Press, January 2010 - http://www.irri-kiib.be/paperegm/ep35.pdf


Il Royal Institute for International Relations di Bruxelles è uno tra I più antichi e prestigiosi centri di ricerca belgi nello studio delle relazioni internazionali e della sicurezza. Conosciuto anche come Istituto Egmont, il centro è un prestigioso think tank che conduce analisi ed attività di ricerca in modo autonomo ed indipendente, in collaborazione con numerosi omologhi centri nazionali e stranieri.
Lo studio proposto affronta l'interessante ed attuale tema del sempre più evidente confronto tra comunità sciite e sunnite in medio oriente, soprattutto successivamente alla fine dell'Iraq di Saddam Hussein ed alla rinascita di un esteso fronte sciita nella regione.
Il confronto tra sciiti e sunniti viene analizzato non solo con riferimento alla tradizionale conflittualità sorta in Iraq e nella regione del Golfo Persico nel corso dell'ultimo decennio, ma anche e soprattutto in relazione alla percezione di questa conflittualità in Europa. Sia nell'ambito delle comunità locali che delle sempre più numerose comunità islamiche.
Terrorist Dropouts. Learning from Those Who Have Left Michael Jacobson
Policy Focus #101,
January 2010
The Washington Institute for Near East Policy
http://www.washingtoninstitute.org/pubPDFs/PolicyFocus101.pdf


Il Washington Institute for Near East Policy è uno tra i principali think tank indipendenti di Washington DC, negli Stati Uniti, con un chiaro ed univoco interesse verso le dinamiche politiche e di sicurezza del Medio e Vicino Oriente.
Fondato nel 1985, l'Istituto ha come missione quella di produrre ricerca ed analisi per una più strutturata, realistica e bilanciata comprensione della politica e della sicurezza in Medio Oriente, ad uso della comunità politica locale, del sistema dei media e più in generale della comunità economica e dei decision-maker americani. Lo studio proposto sviluppa un tema nuovo ed avvincente, analizzando le prospettive di lotta al terrorismo ed al radicalismo islamico attraverso lo studio della casistica e dei metodi per favorire l'uscita degli elementi più moderati dalle strutture terroristiche e per carpirne, al tempo stesso, gli elementi utili a combattere le strutture di provenienza e gli aderenti "irriducibili".
Un tema alquanto delicato, ma estremamente interessante e di straordinaria attualità, attraverso il quale è anche possibile individuare la mutevole strategia USA nella lotta al terrorismo ed alle sue ramificazioni sul territorio.
Central Asia: Between Myths and Realities, the State of the Islamist Threat Lt Col. Reanus François
ESISC Analysis, Bruxelles
22 March 2010
http://www.esisc.org/documents/pdf/en/central-asia-between-myths-and-realities-the-state-of-the-islamist-threat-463.pdf


L'ESISC, European Strategic Intelligence and Security Center, è un centro di ricerche europee fondato nel 2002 e basato a Bruxelles, per lo studio e l'analisi dei fenomeni legati al terrorismo, alle dinamiche geostrategiche globali ed ai conflitti. I suoi membri, provenienti dall'intelligence, dalle forze armate e dai media, offrono costantemente studi ed analisi specifiche ed altamente dettagliate su fenomeni od eventi critici, sulla criminalità ed il terrorismo, o sulle grandi dinamiche strategiche globali.
Lo studio proposto affronta l'argomento della minaccia islamica in Asia Centrale, individuando le non poche incongruenze offerte dallo stereotipo dei media, ed analizzando al contrario le specifiche evidenze di una realtà alquanto particolare e settoriale. Lo studio si sofferma nell'individuare una emergente sfera di rischio connessa alla recrudescenza di alcuni fenomeni critici, essenzialmente connessi alle storicamente insolute diatribe politiche locali, particolarmente critici ma contrapposti ad un modello specificamente islamico di minaccia.



SPECIAL REPORT:
Espionage with Chinese Characteristics




Special Report: Espionage with Chinese Characteristics

Stratfor, 24 marzo 2010*

La STRATFORD Stratfor è un Ente privato americano specializzato nell'analisi politica e di intelligence, che offre un servizio articolato e particolarmente esteso ad aziende, istituzioni governative e privati. Fondata nel 1996 da George Friedman, autore poliedrico e particolarmente prolifico, Stratfor si è subito imposta come una delle principali e più autorevoli sorgenti di informazione strategica e politica al mondo, conquistando le prime pagine della stampa internazionale e divenendo, in poco tempo, un punto di riferimento a livello internazionale per i think tank, i governi e le grandi corporations commerciali.
Il segreto del successo di Stratfor, oltre che nella sintesi dei suoi elaborati e nella capacità di gestire in modo rapido e continuativo un monitoraggio globale sulla sicurezza e l'intelligence, è stato determinato dalla costante capacità di produrre analisi e valutazioni in tempo reale, restando aderente alla realtà dei fatti sul terreno, senza mai avallare posizioni preconcette o a logiche di schieramento politico ed ideologico.





L’INTELLIGENCE ‘CINESE’


Non è certo facile poter trovare documenti sull'intelligence cinese. Soprattutto se prodotti in modo scientifico e non fazioso.
Questo documento di Stratfor, invece, combina il dono della sintesi con l'usuale capacità del noto centro di analisi americana nel trattare argomenti complessi e poco noti, offrendo un risultato certamente interessante e di piacevole lettura.
Lo spunto per l'interesse di Stratfor verso l'intelligence cinese è certamente legato ai noti e recenti fatti che hanno visto contrapposti il colosso internet americano Google con il governo di Pechino, attraverso - sembrerebbe - una epica battaglia di spionaggio informatico. Lo studio è tuttavia sviluppato in modo alquanto serio ed imparziale, cercando di individuare i tratti principali dei Servizi di informazione e sicurezza della Repubblica Popolare Cinese, le più recenti dinamiche evolutive e, soprattutto, l'organizzazione, le finalità e la metodologia d'azione.
Tradizionalmente rivolta verso l'interno per la soluzione dei problemi con i suoi immensi confini e la sua eterogenea popolazione, la Repubblica Popolare Cinese ha ri-orientato le antenne del proprio Servizio di intelligence solo in tempi relativamente recenti, soprattutto in funzione della protezione dei propri interessi economici e delle esigenze di sviluppo industriale e finanziario.


La storia dell'Intelligence cinese

L'Intelligence cinese, secondo Stratfor, è al servizio di una politica essenzialmente dedicata al perseguimento di interessi economici, con una sempre minore visione strategica e militare del proprio ruolo e, al contrario, con una sempre maggiore consapevolezza del proprio delicato, ed unico, ruolo nel sistema della produzione industriale e dell'investimento delle cospicue rendite finanziarie da questa attività derivanti.
Ancora, dopo secoli, essenzialmente basata sulla strategia della pazienza e dell'attesa, della persistenza e del "guanxi" - lo sviluppo delle reti personali - la Cina investe sull'intelligence considerevoli cifre del proprio budget nazionale al fine di sostenere con capacità incrementale il proprio ruolo ed il proprio sforzo di modernizzazione e sviluppo dell'economia, accrescendo sistematicamente la propria capacità professionale, sebbene nell'ambito di un sistema ed una metodologia operativa ancora squisitamente tradizionali ed autoctoni.
Grazie anche alla sempre maggiore presenza di cinesi, naturalizzati o meno nelle tante aree di residenza in Europa, Asia, Africa e nelle Americhe, il ruolo dell'intelligence cinese ha potuto incrementare esponenzialmente la propria capacità e la propria diffusione su una scala geografica e settoriale ormai globale.
Il primo grande esperto cinese di spionaggio fu Sun Tzu, ben noto anche in occidente per i suoi trattati sulla strategia e per i manuali che, a tutt'oggi, dopo circa duemilacinquecento anni, ancora costituiscono un baluardo nella formazione delle giovani - e non solo - generazioni di militari e strateghi di tutto il mondo. Il vero sviluppo della moderna intelligence cinese, invece, è un fenomeno decisamente più recente, riconducibile in larga misura alle esigenze di consolidamento del sistema politico nazionale all'indomani dei profondi ed epocali sconvolgimenti provocati dalla seconda guerra mondiale in Cina.
La prima struttura di intelligence nazionale, il Social Affairs Department - SAD - venne creata in seno al Partito Comunista Cinese come strumento di unificazione delle molte preesistenti strutture di raccolta e gestione dell'informazione, concentrando in un'unica struttura tutte le competenze di spionaggio e controspionaggio.
Khang Seng viene ricordato nello studio come il padre della moderna intelligence cinese, al pari dell'americano Bill Donovan e del sovietico Felix Dzerzhinsky, ed a lui vengono riconosciuti i meriti derivanti dallo sviluppo di una struttura sempre più efficiente, capace ed articolata.
Struttura che nel 1949 confluisce nel Ministero per la Pubblica Sicurezza (MPS) per le competenze di controspionaggio ed in quelle del Dipartimento dell'Intelligence Militare (MID) per lo spionaggio e la valutazione strategica.
Verso la metà degli anni '50 le competenze internazionali del SAD vengono assorbite nel nuovo Dipartimento Centrale per le Investigazioni (CID), ma nel bel mezzo della rivoluzione culturale il CID viene sciolto e ricostituito solo alla metà degli anni '70 da Deng Xiaoping, che darà un nuovo e ben più moderno impulso alla moderna Intelligence cinese attraverso una vera e propria rivoluzione metodologica ed organizzativa. Nel 1983 viene creato il Ministero per la Sicurezza dello Stato (MSS), attraverso una fusione del CID e dell'MPS, di fatto sotto controllo congiunto del Presidente e del Segretario Generale del Partito Comunista Cinese.


L'odierna Intelligence cinese

Il Partito Comunista Cinese è oggi certamente l'organo politico ed operativo più influente ed importante dell'intera Repubblica Popolare Cinese ed è, quindi, normale che le moderne strutture di intelligence nazionali siano funzionalmente riconducibili a questa entità.
Anche il Presidente, tuttavia, attraverso lo State Council Secretariat, è interessato in modo diretto della gestione delle attività di intelligence, sia come superiore gerarchico del Ministro per la Sicurezza dello Stato, il Guojia Anquan Bu, che del Ministero per la Pubblica Sicurezza (MPS), come fruitore diretto dei servigi dell'intelligence, soprattutto ad uso delle strutture di politica economica dello Stato.
Il Ministero per la Sicurezza dello Stato è l'Agenzia primaria di riferimento per la sicurezza esterna della Repubblica Popolare Cinese, e ha competenze condivise di controspionaggio con l'MPS.
Il Ministero per la Pubblica Sicurezza, o Gong An Bu, ha una competenza essenzialmente nazionale, sebbene diverse aree di interesse siano gestite in diretta collaborazione con l'MSS. Tra le principali funzioni vi sono quelle del mantenimento della sicurezza all'interno dei confini nazionali, della tutela delle Istituzioni e della protezione degli interessi economici cinesi dalla minaccia straniera (in collaborazione con l'MSS).
Il Dipartimento per l'Intelligence Militare (MID), Er Bu, è incaricato essenzialmente della protezione degli interessi tattici dell'Intelligence e delle Forze militari cinesi, attraverso anche la costante raccolta di informazioni atta ad incrementare le capacità tecnologiche ed infrastrutturali del Paese e delle sue Forze militari. Il controllo dei confini, e la sorveglianza dei traffici, costituiscono una ulteriore prerogativa del MID.
Strutture minori, per notorietà ma non certo per numero di funzionari o capacità d'azione, comprendono istituti di ricerca, agenzie scientifiche o di rappresentanza culturale e scientifica, con ambiti d'attività e modalità di esercizio delle proprie specifiche funzioni assai eterogenee e diversificate.



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