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GNOSIS 1/2008
RECENSIONI

'Economia e terrorismo'
il perverso connubio


Alain CHARBONNIER

L’economia globalizzata è un'acqua torbida in cui nuotano pesci pericolosi, compreso il terrorismo internazionale. Un'acqua torbida che alimenta nuove ricchezze e nuove povertà, nella quale nuotano nuove schiavitù. E' quella che Loretta Napoleoni definisce "Economia Canaglia". Un libro scomodo e controcorrente, come scomodi erano "Terrorismo S.p.A." e "Al Zarqawi - Storia e mito di un proletario giordano". Tutti da leggere con attenzione per capire che cosa c'è oltre il velo dell'illusione.



Si sapeva che Loretta Napoleoni non è un autore "facile". Economista monetaria, esperta di terrorismo, consulente del Dipartimento di Stato, ha lavorato a lungo negli uffici più esclusivi della City. Poi ha studiato il terrorismo e i suoi aspetti finanziari. Ha cominciato con le Brigate Rosse, intervistando parecchi dei vecchi leader, ed è arrivata ad al- Quaeda. Oltre a "Terrorismo S.p.A.", ha scritto anche un libro su Al Zarqawi, il capo di al-Qaeda in Iraq, ucciso dagli americani nei pressi di Baquba. Quel giorno Loretta Napoleoni è stata il consulente più cercato e intervistato, a partire da Bbc e Cnn. Il discorso di "Terrorismo S.p.A." ruota attorno al rapporto fra organizzazioni terroristiche e finanza, ai rapporti fin troppo stretti con l'economia occidentale e non supporta la tesi che l'11 Settembre sia stato opera di un integralismo religioso di matrice islamica, quasi del tutto ignoto e distante, anzi "nemico" dell'Occidente e dei "nuovi crociati".
Da qui le esitazioni a pubblicare quel libro così poco ortodosso.
"Penso - ha affermato Loretta Napoleoni in un'intervista - che negli Stati Uniti la gente fosse veramente sotto shock, quindi non si poteva pubblicare o commissionare un libro del genere. Tutti i libri usciti subito dopo l'11 settembre, puntano sulla religione. Il mio è l'unico che accende il riflettore sull’aspetto economico”.
Secondo Loretta Napoleoni, uno degli errori fondamentali della guerra al terrorismo, condotta dall'Occidente, consiste proprio nel creare aloni mitizzanti, insieme con l'incapacità di riconoscere il nemico e l'economia che gli ruota attorno e alla quale si abbevera.
Nella visione di Loretta Napoleoni, al-Qaeda, è un'organizzazione complessa e sofisticata e l'immagine trasmessa al pubblico non corrisponde alla verità. Infatti, dalla lettura analitica dei documenti, emerge che Bin Laden non soltanto si intende di economia, ma possiede le chiavi per interpretare i flussi finanziari, per sfruttare per i propri fini il saliscendi della economia globalizzata.
Ne è un esempio, ben delineato in "Terrorismo S.p.A.", lo sfruttamento dei mercati finanziari e petroliferi nel periodo immediatamente precedente e seguente l'11 Settembre.
A cominciare dal fatto che l'organizzazione ha convertito molte delle sue risorse in forme più liquide, come
oro e diamanti, nella consapevolezza che ci sarebbe stato un certo crollo finanziario dopo l'attentato alle Twin Towers.
Ma queste operazioni sono state possibili grazie a un'economia sempre più globalizzata e interdipendente: un'economia "moderna", ma anche sempre più spietata fabbrica di nuove povertà che Loretta Napoleoni illustra nella sua ultima fatica: "Economia Canaglia", 310 pagine, edito da "Il Saggiatore", in contemporanea alla ristampa nei "Tascabili" di "Terrorismo S.p.A." in 424 pagine. Storie vere, prove, analisi e testimonianze per risalire le "piste del denaro", cosicché, studiando le economie del terrore, Loretta Napoleoni finisce per imbattersi nell'economia canaglia fino a comprendere che "il terrorismo non rappresentava un'anomalia" e soprattutto che "nel capitalismo vi è un elemento canaglia".
Nel sistema della globalizzazione, si verifica il fenomeno di una politica che non controlla l'economia, come conseguenza del venir meno della forza del "concetto di democrazia", scrive Loretta Napoleoni, convinta che dopo la caduta del Muro di Berlino
si sia affacciata una nuova forma di schiavismo. E aggiunge: "Gli schiavisti sono i connazionali". Nell'est dell'Europa, nel cuore dell'Africa, dal Congo all'Angola, nelle piantagioni della Florida e della California. La disamina è impietosa: quando compriamo una fede nuziale forgiata con l'oro estratto dai bambini congolesi al soldo dei signori della guerra, contribuiamo al circolo vizioso dello sfruttamento, dell'economia criminale e del terrorismo.
Le diete ipolipidiche producono obesi. Negli Stati Uniti ogni anno muoiono oltre quattrocentomila persone per l'obesità, cifra in crescita, a partire proprio dalla diffusione delle nuove abitudini alimentari. I finanziamenti facili producono fallimenti. Negli Stati Uniti, dal 1993 al 2004, l'indebitamento dei consumatori, grazie a carte di credito e prestiti agevolati, è schizzato da ottocento milioni di dollari a due trilioni. L'entrata in vigore dell'euro ha favorito il riciclaggio dei proventi delle attività illegali, criminali e terroristiche nell'Unione Europea.
"Dobbiamo essere consapevoli, capire quale realtà viviamo, che siamo protagonisti di una fase di trasformazione profondissima, forse la più profonda di tutti tempi" - afferma Loretta Napoleoni. E sottolinea: "L'importante è aprire gli occhi. Questi processi ci sono sempre stati e sempre ci saranno, sono inarrestabili."
All'orizzonte si affacciano il colosso Cina e la finanza islamica, con la conseguenza che "il baricentro del pianeta si sta spostando, lungo un’asse che da Pechino raggiunge i ricchi Paesi del Golfo e si spinge fino in Sudafrica".

Non basta. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, una compressa su dieci è contraffatta e venduta come originale; i farmaci falsi fruttano profitti per trentadue miliardi di dollari e uccidono circa mezzo milione di persone l'anno. Un terzo del pesce che consumiamo arriva dalla pesca di frodo e la pornografia è l'attività più redditizia su Internet. E' il quadro dell'"economia canaglia" che, grazie a una rete di illusioni sociali e politiche, secondo Loretta Napoleoni, imprigiona la gente comune in un sistema fatto, appunto, di schiavitù e pirateria, raggiro e truffa, furto e riciclaggio di denaro, sangue e lacrime. Insomma, con questo libro "scomodo" Loretta Napoleoni lacera il velo che nasconde il brutto del "mercato" e le illusioni che alimenta.
Ma non è il primo velo che lacera, come abbiamo detto. Infatti un altro libro-inchiesta della Napoleoni, "Al Zarqawi - Storia e mito di un proletario giordano" , rivela che il temuto capo terrorista è stato soprattutto una figura "montata", vale a dire creata artificiosamente dal sistema dei media, alimentati da
alimentati da informazioni non verificate e non verificabili, data la "fonte" dalla quale originavano.
Secondo la Napoleoni, Al Zarqawi era il capo di un piccolo gruppo estremista, fino a quando Colin Powell non lo presentò come "luogotenente di Osama Bin Laden". Di punto in bianco si trasformò nel "numero 2" del terrorismo mondiale. Non c'era motivo di non credere alle parole di Powell, in Occidente come in Oriente. Così è nato il “mito”. Del resto, nel 2003 con al-Qaeda praticamente distrutta, nel jihad c'era sbandamento, mancava un leader di riferimento che fu trovato proprio in Al-Zarqawi.
Insomma, un mito creato a tavolino, con conseguenze drammatiche: il gruppo di Al Zarqawi è diventato un'organizzazione globale. Da qui la speranza, nell'ambito del jihad, dell'avvio di un processo di democratizzazione, di una lotta che conduce al riscatto dei ceti più poveri. Ma anche un grande successo da rivendicare: l'eliminazione di Al Zarqawi, nell'ambito della lotta al terrorismo.
Questa la conclusione che ne trae Loretta Napoleoni: "Questa vicenda dimostra che la politica estera ha una grandissima influenza sulla nostra vita di tutti i giorni. Abbiamo il dovere di dire no alle scelte sbagliate o perderemo uno dei nostri beni più preziosi: la democrazia".




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