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GNOSIS 1/2008
STORIE VERE, ANEDDOTI E LEGGENDE

Spia vera e soldi falsi


Alain CHARBONNIER


Sulla storia della spia "Cicero" è stato girato anche un film con James Mason. Ma nessuno ha mai scoperto perché Elyesa Bazna decise di vendere alla Germania nazista i segreti più segreti degli Alleati, suscettibili di imprimere alla Seconda Guerra Mondiale un andamento ben diverso. Fortunatamente, i vertici politici e militari del III Reich non gli credettero e, beffa nella beffa, pagarono il loro informatore con sterline false.


il Fürher alza il sopracciglio e chiede con voce stridula: “Overlord? Was bedeutet es?” Cosa significa questa parola? Nessuno dei suoi collaboratori scioglie il mistero, anzi, nella Cancelleria serpeggia quell'aria di scetticismo che tocca da sempre a tutte le “Cassandre” della storia, destinate a profetare la verità ed a non essere credute.
Sono gli ultimi giorni del 1943 quando a Berlino i vertici della Germania nazista leggono per la prima volta il termine "Overlord", che in codice indica l'invasione alleata dell'Europa e l'apertura del temuto secondo fronte. La parola misteriosa appare, per ben due volte, in uno dei fotogrammi che fanno parte di un rullo formato Leica, appena arrivato da Ankara. La fotografia riproduce un telegramma inviato dal Primo Ministro Winston Churchill a Hugh Knatchbull-Hugessen, ambasciatore di Sua Maestà Britannica nella capitale turca, per spingerlo a premere sul Governo di Ankara.
Il testo recita: "Se la Turchia abbracciasse la nostra causa, le navi di scorta sarebbero disponibili e noi ne abbiamo bisogno urgente per Overlord. Avere qualche punto d'appoggio in Turchia ci permetterebbe di esercitare una pressione sui tedeschi e questo costituirebbe una preparazione eccellente di Overlord".
Il rullo fotografico era stato consegnato qualche giorno prima direttamente a Ludwig Moyzisch, agente dei Servizi Segreti tedeschi, da un personaggio piccolo di statura che si esprimeva in francese e aveva scelto "Pierre" come nome in codice.
Di etnia albanese, il vero nome di "Pierre" è Elyesa Bazna, nato nel 1904 a Pristina, in Kosovo. Secondo altre fonti, sarebbe invece originario di Skopjie, in Macedonia. Dopo aver fatto diversi mestieri, Bazna ha trovato una collocazione come maggiordomo-cameriere presso l'ambasciata americana e quella tedesca, per approdare, infine, a quella inglese, nell'aprile del 1943. Sei mesi dopo bussa alla villa del consigliere Albert Jenke, proprio la persona che lo aveva licenziato, ritenendolo troppo interessato a certi documenti diplomatici tedeschi.
Elyesa Bazna non perde tem- po: spiega che è il cameriere personale dell'ambasciatore Knatchbull-Hugessen ed è pronto a vendere per 20.000 sterline due rulli fotografici con le immagini di documenti riservatissimi del Foreign Office.
Jenke si spaventa, teme una trappola, prende tempo, si rivolge a Moyzisch, l'uomo dello spionaggio, che ha un lungo colloquio con Bazna. Si lasciano dandosi appuntamento da lì a quattro giorni, il 30 ottobre 1943, dopo che avrà conferito con Berlino. La risposta positiva con l'autorizzazione ad allacciare il rapporto, previo controllo dei documenti, arriva tre giorni dopo.
I due rulli fotografici di "Pierre", sviluppati in un laboratorio nella cantina dell'ambasciata tedesca, rivelano 52 fotogrammi che riproducono documenti importantissimi. Moyzich paga e dà appuntamento a "Pierre" per la prossima consegna in cambio di 15.000 sterline. Vanno avanti così per settimane. "Pierre", che l'ambasciatore tedesco in Turchia, Franz von Papen ha ribattezzato "Cicero", il re dell'eloquenza, per il profluvio di informazioni che fornisce, la sera mette a nanna l'ambasciatore inglese e durante la notte fotografa i documenti che il diplomatico si è portato in camera e che, dopo averli studiati, chiude in una cassetta blindata.
I tedeschi apprendono così la portata dei rifornimenti americani all'Unione Sovietica, i risultati delle conferenze di il Cairo, di Teheran, di Mosca, nelle quali viene deciso l'andamento della guerra, il futuro dell'Europa, le pressioni sul Governo turco affinché si schieri a fianco degli Alleati. E naturalmente la parola "Overlord".
Sono rivelazioni importantissime e sempre esatte, compreso il preannuncio del bombardamento aereo di Sofia, che avviene puntualmente. Ma nei vertici del III Reich serpeggia incredulità e scetticismo, anche perché nessuno riesce a spiegare il motivo per cui Bazna, alias "Pierre", alias "Cicero", si sia dedicato alla causa tedesca, sia pure per denaro.
Agenti alleati che operano in Germania, compresa una "talpa" al Ministero degli Esteri tedesco, avvertono che c'è una fuga di notizie, ma il controspionaggio non arriverà mai a "Cicero". Neppure quando l'ambasciatore von Papen commette l'incredibile leggerezza di chiedere conto al ministro degli esteri turco, Menemencioglu, dei suoi rapporti con gli Alleati e della disponibilità della Turchia a ospitare un impianto radar per guidare i bombardieri sui campi petroliferi romeni. "Cicero" però capisce di essere "bruciato". Nella primavera del 1944 interrompe i contatti con Moyzisch e sparisce con il suo "tesoro": 400.000 sterline.
A guerra finita Elyesa Bazna si da agli affari, ma ha un'amarissima sorpresa: le sue sterline sono regolarmente rifiutate dalle banche: sono false.
La spia che avrebbe potuto capovolgere le sorti della II Guerra Mondiale non soltanto non era stata creduta, ma era stata pagata con sterline contraffatte, stampate nel lager di Sachenhausen con lo scopo di destabilizzare l'economia inglese. Processato e condannato nel 1955, Elyesa Bazna si trasferisce in Germania, rilascia interviste a pagamento e dalla sua storia viene realizzato il film "Operazione Cicero", con James Mason.
Elyesa Bazna, alias "Pierre", alias "Cicero", muore povero e dimenticato nel 1970.



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