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GNOSIS 1/2004
L'editoriale



Nella sua presentazione, il Direttore del Servizio ha tratteggiato i lineamenti “strategici” di questa nuova serie della Rivista del SISDe. A me, l'onere e l'onore di presentarvi questo numero che abbiamo ritenuto di aprire con una riflessione comune, sviluppata da cinque esperti, sul fenomeno più importante della storia dell'eversione italiana: le Brigate Rosse. E' un tipo di approccio, quello del “forum” , che rappresenterà una costante editoriale di GNOSIS, proponendo, di volta in volta, analisi su tutti i temi e fenomeni che abbiano comunque attinenza con la sicurezza collettiva ad opera dei migliori esperti di settore.

Accanto ad altri interventi di collaboratori esterni – che prendono in esame temi di sicuro interesse ed attualità – vi presentiamo studi e approfondimenti analitici elaborati da ricercatori del SISDe attraverso i quali vogliamo condividere riflessioni generali frutto di un lavoro di intelligence di ampio respiro.
Lo scopo di questa condivisione di analisi è duplice: descrivere i profili di scenario più importanti e interessanti in tema di sicurezza e ampliare la conoscenza sugli “orizzonti d'interesse” del Servizio. Quest'ultimo obiettivo è ambizioso e rischioso. Riteniamo, tuttavia, di poter provare a percorrere questa strada di “trasparenza” (anche se trasparenza e segretezza spesso collidono) per offrirvi – attraverso alcuni dei risultati del nostro lavoro - un'idea su chi siamo e su che cosa facciamo.

Le “recensioni bibliografiche” – fin da questo numero – mirano ad offrire il nostro punto di vista su saggi e romanzi che trattano di quegli argomenti dei quali ci occupiamo nel nostro lavoro per fornire un riscontro (anche critico) che parte da un angolo di visuale del tutto particolare e originale: il nostro.
La “cronologia del terrorismo” vuole essere un contributo (potenzialmente utile per le future possibilità offerte da ricerche sul nostro sito) per chi, interessandosi di terrorismo, abbia necessità di dati filtrati e consolidati.
Con le “storie di casa nostra” tentiamo un esperimento: descrivere l'evoluzione delle mafie italiane con il metodo del racconto storico (rigorosamente fondato su dati certi). Analogamente nella rubrica “dall'archivio alla storia” cercheremo di offrire squarci di realtà come essa appariva agli occhi – e alle orecchie – di vari Servizi segreti, attraverso i documenti che – liberati dagli archivi – sono stati via via declassificati.

Un'ultima notazione sull'immagine che accompagna questo editoriale, l'immagine di quella che tutti noi conosciamo come “La bocca della Verità”. Questa scultura, in realtà, è stata per secoli la “buca delle lettere” delle spie. La riteniamo un simbolo dell'associazione – sempre possibile e comunque auspicabile – tra informazione, conoscenza e verità. Per questo l'abbiamo scelta.

 
articolo redazionale Il Direttore Responsabile



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